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Autore: Free air    11/05/2012    7 recensioni
Crisscolfer AU Hogwarts
"Ormai, specie dopo averne ispezionato con cura ogni pagina, sapeva bene che il quaderno apparteneva a Darren Criss, Grifondoro del suo stesso anno, talentuoso cercatore nella squadra di Quidditch, incredibilmente affascinante e ovviamente tra i più desiderati tra la popolazione femminile. Ma c’erano una marea di ragazze insoddisfatte, perché la storia tra Darren e la sua ragazza Dianna aveva già battuto ogni record di durata (stavano insieme dal secondo anno) e sembrava procedere a gonfie vele.
Chris odiava doverlo ammettere, ma dal terzo anno in poi si era accorto di avere una cotta per lui, un sentimento che però, represso e combattuto con convinzione, si era trasformato in un odio che esprimeva con occhiate sprezzanti ogni volta che ne aveva l’occasione. Non che Darren avesse mai notato la sua esistenza."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti! So che non esistono molte fan fiction crisscolfer AU, e mi è venuta quest’idea per una storia che spero apprezzerete. E’ ambientata ad Hogwarts, all’ultimo anno, e i protagonisti sono Darren e Chris. Cercherò di postare il prossimo capitolo il più presto possibile.

DISCLAIMER: Ovviamente né Darren né Chris mi appartengono. Né Hogwarts. O gli altri personaggi. Sigh, basterebbe così POCO per farmi felice.

 

Buona lettura ;)

 

 

“YOU DON’T  NEED A SPELL TO CHARM ME”

 

Capitolo 1

 

Chris girò sbuffando la pagina del libro. Per quanto fosse appassionato di storia della magia (e, probabilmente, era il primo ed ultimo studente in tutta la storia di Hogwarts ad esserlo) proprio non riusciva a trovare interessanti le guerre tra goblin. Sbadigliando, alzò la testa per guardarsi intorno.

A qualche tavolo di distanza dal suo, un gruppo di ragazzi troppo rumorosi per essere in una biblioteca stavano facendo del loro meglio per distrarre tutti gli altri. Chris conosceva alcuni di loro, erano Grifondoro del suo anno. Continuavano a discutere di qualcosa che Chris non riusciva ad identificare data la distanza, ed una di loro puntava freneticamente il dito verso un libro aperto sul tavolo, probabilmente indicando qualche immagine. La cosa non fece che innervosire Chris, già oltremodo stressato dalla mole di compiti che doveva sopportare nel suo ultimo anno a scuola. Stava per alzarsi e andare a zittirli, quando la bibliotecaria, una donna gentile ma poco tollerante, trottò verso il gruppetto per cacciarli via.

Quando passarono davanti al tavolo di Chris, tutti lo ignorarono (Chris era così abituato a cercare di rendersi invisibile agli occhi degli altri, che quasi si compiaceva di se stesso quando accadeva) tranne l’ultima, una ragazza che sembrava uscita da un catalogo di moda e con la quale Chris aveva parlato ogni tanto, perché frequentavano Artimanzia insieme. Si girò a guardarlo e fece un lieve cenno con la mano, prima di essere trascinata via, ridacchiando, dal ragazzo che la precedeva.

Fu solo dopo che la tranquillità tornò a regnare nella biblioteca, che Chris si accorse del quaderno che giaceva, abbandonato, sull’altro tavolo. All’inizio pensò di ignorarlo: chiunque l’avesse dimenticato, la volta successiva avrebbe prestato più attenzione, e magari avrebbe smesso di usare la biblioteca come luogo di svago. Poi però il suo senso di responsabilità, sempre presente e fastidiosamente persistente, lo indusse ad avvicinarsi al tavolo.

Il quaderno era aperto, e Chris, guardandosi intorno con circospezione, lo chiuse per poter leggere il nome del proprietario. Non voleva che qualcuno pensasse che si stava impicciando di affari altrui, per cui lo afferrò con uno scatto veloce, e tornò al suo posto. Quando fu certo che nessuno dei presenti nella sala aveva sprecato un solo secondo per osservare le sue azioni, osò poggiare il quaderno e leggere quale sbadato Grifondoro l’avesse dimenticato.

Sulla copertina, di un blu scuro e leggermente consumato dall’uso, c’erano le iniziali “D C”, scritte probabilmente in fretta e con poca attenzione. La prima pagina era strappata in un angolo, e per il resto scarabocchiata con quelle che sembravano parole a caso e alcuni piccoli disegni. Chris continuò a sfogliare, e ben presto si rese conto di cosa tenesse tra le mani: quasi in ogni pagina del quaderno c’era il testo di una canzone, con correzioni e commenti  e note. E Chris  sapeva perfettamente a chi appartenesse.

*******

Frequentare Hogwarts aveva molti vantaggi, vantaggi che Chris, nato in una famiglia di babbani e cresciuto ignorando completamente l’esistenza del mondo magico, apprezzava immensamente. Ciò nonostante, Hogwarts rimaneva una scuola superiore, e ne manteneva gran parte delle caratteristiche. Per questo, durante il suo viaggio di ritorno dalla Biblioteca verso la Sala comune, Chris sperò ardentemente di non incrociare altri alunni. Non che non avesse amici: molti, tra i Corvonero, ammiravano la sua intelligenza viva e brillante (che spesso si traduceva in battute sagaci che riempivano la sala comune di risate); ma non era mai stato facile, per lui, farsi accettare dagli altri. I Grifondoro tendevano ad ignorarlo; aveva alcuni amici tra i Tassorosso, ma i Serpeverde rendevano la sua vita un inferno. Non aveva capito quando, di preciso, fosse diventato uno dei loro bersagli preferiti: probabilmente era stato il suo essere quasi costantemente solo e di conseguenza indifeso; oppure il fatto che rispondesse a tono ad ogni offesa gli fosse rivolta. Certo, il timbro della sua voce era anche molto gettonato, tra i vari insulti. E poi c’era quel piccolo particolare, il fatto che Chris fosse interessato ai ragazzi (fatto che, con sua somma meraviglia, tutti sembravano dedurre dopo averlo squadrato solo per pochi istanti, seppure lui non avesse mai detto o fatto nulla in proposito che confermasse la cosa).

Per questo, camminò in silenzio fino alla sala comune, grato della sua fortuna, e fu solo quando fu al sicuro, sdraiato sul suo letto, che si mise a leggere ogni pagina del quaderno.

********

-Non posso crederci! Dove diamine l’ho messo?-

La voce riecheggiò per tutto il dormitorio, suscitando bisbigli di protesta dai due ragazzi che erano già addormentati da tempo.

-Ehi, Riccioli d’oro, calmati o sveglierai tutti! Che cosa hai perso?-  un ragazzo dai capelli biondi e il viso gentile fece capolino dalle tende che circondavano il suo letto. Non trattenne la sua sorpresa, una volta visto lo stato del letto dell’amico.

-Il mio quaderno! C’erano… erano anni  di lavoro, Chord! Non posso averlo perso! Maledizione!-

Il suddetto letto era stracolmo di oggetti così vari che sarebbe stato ben difficile dedurre la provenienza di una buona metà. Calzini spaiati dai colori brillanti, fogli di carta (molti dei quali appallottolati malamente), diversi residui di dolciumi, qualche animale di peluche, vestiti, e il più vasto assortimento di cianfrusaglie che Chord avesse mai visto. Il tutto, sovrastato da una chitarra.

-Sei sicuro di aver controllato bene, amico? Potrebbe esserci letteralmente qualsiasi cosa, in mezzo a quella roba!-

-Ne sono certo! Dannazione! Oggi ci ho scritto, durante Trasfigurazione…e Pozioni… e anche Incantesimi. Ma certo!-

Il volto del ragazzo si illuminò per un secondo, per poi tornare ad un’espressione disperata.

-L’ho lasciato in biblioteca. Non lo avrò mai indietro. Se la signorina Lynch ha capito che è mio, probabilmente in questo momento starà danzando trionfalmente intorno alle sue ceneri! Quella donna MI ODIA!-

-Oppure potrebbe chiederti un riscatto.-

Chord fu fulminato da uno sguardo dell’amico, e tornò velocemente a fissare il letto.

-Ehm, Darren… è smalto per le unghie, quello?-

*********

 La mattina di Chris non era cominciata nel migliore dei modi. Prima di tutto, una delle sue migliori amiche, Lea, lo aveva raggiunto nella sala grande e, senza neanche salutarlo, aveva cominciato a blaterare di un qualche stupido evento che lei e la “Commissione attività magiche ricreative” stavano organizzando per la fine dell’anno. Il suo entusiasmo e la sua parlantina non avevano giovato al mal di testa del ragazzo, che la sera prima aveva speso non poco tempo sveglio, a riflettere.

Il problema più grande era quel dannatissimo quaderno che se ne stava lì, sul suo comodino, quasi con aria di sfida. Chris non credeva nel destino, ma spesso si chiedeva con un’amara risata se ci fosse una qualche sadica entità che si divertiva a giocare con la sua vita.

Ormai, specie dopo averne ispezionato con cura ogni pagina, sapeva bene che il quaderno apparteneva a Darren Criss, Grifondoro del suo stesso anno, talentuoso cercatore nella squadra di Quidditch, incredibilmente affascinante e ovviamente tra i più desiderati tra la popolazione femminile. Ma c’erano una marea di ragazze insoddisfatte, perché la storia tra Darren e la sua ragazza Dianna aveva già battuto ogni record di durata (stavano insieme dal secondo anno) e sembrava procedere a gonfie vele. 

Chris odiava doverlo ammettere, ma dal terzo anno in poi si era accorto di avere una cotta per lui, un sentimento che però, represso e combattuto con convinzione, si era trasformato in un odio che esprimeva con occhiate sprezzanti ogni volta che ne aveva l’occasione. Non che Darren avesse mai notato la sua esistenza.

Decise che la soluzione più semplice sarebbe stata usare Dianna come messaggero. Del resto, a volte parlavano ad Artimanzia, e avrebbe evitato conversazioni imbarazzanti, nonché di mettersi in ridicolo davanti all’intero gruppo di ragazzi e ragazze che sembravano seguire Darren ovunque andasse.

******

-Che gli succede?-

Chord e Darren erano seduti nella sala grande, quando la voce del loro amico Harry li raggiunse.

-Si diverte a fare il tragico.- rispose Chord, senza neanche staccare gli occhi dai compiti di Pozioni che stava cercando di copiare.

-Deve essere una cosa  seria, visto che non ha ancora toccato cibo!-

Darren aveva la testa poggiata sul tavolo, sostenuta dalle braccia. Sospirò pesantemente, continuando a fissare un punto imprecisato. Harry si abbassò al suo livello, guardando nello stesso punto, confuso.

-Ha perso il suo quaderno.-

Lo informò una ragazza bionda seduta dall’altro lato del tavolo, immersa in un articolo della “Gazzetta del Profeta”.

-Il quaderno con le canzoni?-

Chord annuì. Harry sedette accanto a Darren, rubando la briosche al cioccolato abbandonata nel suo piatto.

-Mi dispiace, amico! So quanto duramente ci avevi lavorato!-

Per tutta risposta ricevette un mugugno.

-Ancora non capisco come fai a non ricordartele. Le hai scritte tu!-

Darren si sollevò e fulminò Chord con lo sguardo (cosa che accadeva spesso).

-Già, perché di solito non scordo MAI le parole delle canzoni.-

*********

-Ehm… ciao, Dianna!-

Chris era sempre nervoso quando gli capitava di rivolgere la parola a qualcuno dei ragazzi “popolari”. Nonostante sapesse quanto dolce e gentile fosse Dianna in realtà, era sempre incomprensibilmente restio a iniziare una conversazione.

-Uhm, ciao, Chris! Tutto bene? Ieri sembravi molto impegnato in biblioteca, scommetto che il tuo tema  sarà così ben fatto che tutti i nostri non reggeranno il confronto- scherzò con una risata.

Entrarono nell’aula, e un’amica di Dianna le fece un cenno, mostrando che le aveva tenuto il posto. Non volendo trattenerla oltre, Chris arrivò subito al punto.

-Ahem, scommetto che anche il tuo sarà perfetto… ascolta, a proposito della biblioteca… ieri, quando siete usciti, mi sono accorto che avevate lasciato un quaderno, e mi sono permesso di prenderlo, per restituirlo…-

Dianna apparve subito molto più interessata alla conversazione di quanto non lo fosse un secondo prima.

-Un quaderno? Un quaderno blu, per caso?-

-Si, esatto, e credo… io credo che sia…-

-E’ di Darren!-

-Si, credo di si, ci sono le sue iniziali. Allora posso darlo a te, così puoi restituirglielo?-

-Uhm… non lo vedrò prima di stasera, mentre tu di sicuro lo incrocerai a pozioni! Scusa, ma ora devo andare!-

Chris rimase stupefatto, e irritato che il suo piano non avesse portato i risultati sperati. Inoltre, qualcosa nell’espressione di Dianna lo aveva insospettito, ma non riusciva a capire perché.

*******

-All’allenamento di oggi dovrai essere un po’ più reattivo, o Naya potrebbe metterti fuori squadra. Sai com’è fatta-

Darren si limitò a sbuffare, e occupare il suo solito posto nell’aula. Odiava i sotterranei e non gli piaceva molto neanche la materia, ma l’insegnante di pozioni, la professoressa Jones, era di gran lunga la sua preferita.

Harry gli diede una gomitata.

-Amico, è solo un quaderno! E potresti sempre provare a chiedere alla signorina Lynch, non si sa mai…-

-Se non l’avesse già trovato, lo cercherebbe e poi lo farebbe a pezza davanti ai miei occhi.-

-Probabile.-

*******

Chris si affrettò finchè non raggiunse il corridoio dell’aula. Era in anticipo, ma di solito lo era anche Darren, e per fortuna a pozioni era più solo del solito.

Infatti, una volta entrato nella classe dopo essersi fermato a riprendere fiato fuori dalla porta, vide che la stanza era occupata soltanto dal proprietario del quaderno,  il suo amico Harry, che era uno degli studenti migliori del loro anno, e due o tre ragazze Corvonero alle quali Chris non prestò attenzione.

Camminando lentamente e facendosi coraggio (non capiva perché dovesse essere così difficile, di solito non aveva problemi a ribattere neanche ai più brutti insulti, eppure una semplice conversazione sembrava un ostacolo insormontabile!) si avvicinò al banco in cui sedevano i due amici. Rimanendo di lato e sentendosì arrossire, si schiarì la voce.

I due si voltarono, stupiti e curiosi.

-Ehm.. ciao.-

Disse con un filo di voce.

-Ciao!- lo salutarono entrambi, ancora perplessi.

Chris approfittò del momento di imbarazzante silenzio per aprire la borsa ed estrarre il quaderno. Non aveva ancora alzato gli occhi da terra, quando un grido lo fece sobbalzare.

-OH MIO DIO! Dove l’hai trovato? In biblioteca, vero?-

Darren lo stava fissando, incredulo, un sorriso enorme stampato sul viso (viso che, a parere di Chris, proprio non necessitava di un sorriso, grazie tante, era già abbastanza destabilizzante senza) e fece per prendere il quaderno. Lui glielo porse senza esitazione, accorgendosi che tutte le persone nella stanza li stavano probabilmente fissando ora.

-Si.. era su un tavolo, e ho pensato che magari..-

-Grazie amico! Te ne sarò eternamente riconoscente!-

Chris arrossì se possibile ancora di più, maledicendosi. Non si era accorto della presenza che si avvicinava al suo fianco.

-Sul serio, che posso fare per sdebitarmi?-

-Nulla, non c’è…-

Ma venne bruscamente interrotto da una voce che conosceva fin troppo bene.

-Tu suoni, non è vero? Dovresti partecipare allo spettacolo che Chris sta organizzando!-

Chris si voltò di scatto, furente, per trovare sul viso di Lea un’espressione trionfante che conosceva fin troppo bene.

Darren sembrò incerto sul da farsi, solo per una manciata di secondi. Poi sorrise e annuì.

-Lo farò con piacere. Io sono Darren, comunque-

Fece per stringere la mano a Chris, che ancora non capiva quale delle emozioni in conflitto dentro di lui stesse avendo la meglio. Rabbia verso Lea, decisamente.

Ricambiò la stretta di mano, un sorriso tirato. Avrebbe ucciso quella piccola impicciona.

-…Chris.-

-E’ un piacere conoscerti, Chris. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare a questo spettacolo. –

Darren lo guardò negli occhi, senza smettere di sorridere.

E, per quanto Chris faticasse a crederlo, sembrava sincero.

 

 

  
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