Ciao a tutti! So che non esistono molte fan fiction crisscolfer AU, e mi è venuta quest’idea per una storia che
spero apprezzerete. E’ ambientata ad Hogwarts, all’ultimo
anno, e i protagonisti sono Darren e Chris. Cercherò di postare il prossimo
capitolo il più presto possibile.
DISCLAIMER: Ovviamente né Darren né Chris mi
appartengono. Né Hogwarts. O gli altri personaggi.
Sigh, basterebbe così POCO per farmi felice.
Buona lettura ;)
“YOU DON’T NEED A SPELL TO CHARM ME”
Capitolo 1
Chris girò
sbuffando la pagina del libro. Per quanto fosse appassionato di storia della
magia (e, probabilmente, era il primo ed ultimo studente in tutta la storia di Hogwarts ad esserlo) proprio non riusciva a trovare interessanti
le guerre tra goblin. Sbadigliando, alzò la testa per
guardarsi intorno.
A qualche
tavolo di distanza dal suo, un gruppo di ragazzi troppo rumorosi per essere in
una biblioteca stavano facendo del loro meglio per distrarre tutti gli altri.
Chris conosceva alcuni di loro, erano Grifondoro del
suo anno. Continuavano a discutere di qualcosa che Chris non riusciva ad
identificare data la distanza, ed una di loro puntava freneticamente il dito
verso un libro aperto sul tavolo, probabilmente indicando qualche immagine. La
cosa non fece che innervosire Chris, già oltremodo stressato dalla mole di
compiti che doveva sopportare nel suo ultimo anno a scuola. Stava per alzarsi e
andare a zittirli, quando la bibliotecaria, una donna gentile ma poco
tollerante, trottò verso il gruppetto per cacciarli via.
Quando
passarono davanti al tavolo di Chris, tutti lo ignorarono (Chris era così
abituato a cercare di rendersi invisibile agli occhi degli altri, che quasi si
compiaceva di se stesso quando accadeva) tranne l’ultima, una ragazza che
sembrava uscita da un catalogo di moda e con la quale Chris aveva parlato ogni
tanto, perché frequentavano Artimanzia insieme. Si
girò a guardarlo e fece un lieve cenno con la mano, prima di essere trascinata
via, ridacchiando, dal ragazzo che la precedeva.
Fu solo
dopo che la tranquillità tornò a regnare nella biblioteca, che Chris si accorse
del quaderno che giaceva, abbandonato, sull’altro tavolo. All’inizio pensò di
ignorarlo: chiunque l’avesse dimenticato, la volta successiva avrebbe prestato
più attenzione, e magari avrebbe smesso di usare la biblioteca come luogo di
svago. Poi però il suo senso di responsabilità, sempre presente e
fastidiosamente persistente, lo indusse ad avvicinarsi al tavolo.
Il quaderno
era aperto, e Chris, guardandosi intorno con circospezione, lo chiuse per poter
leggere il nome del proprietario. Non voleva che qualcuno pensasse che si stava
impicciando di affari altrui, per cui lo afferrò con uno scatto veloce, e tornò
al suo posto. Quando fu certo che nessuno dei presenti nella sala aveva
sprecato un solo secondo per osservare le sue azioni, osò poggiare il quaderno
e leggere quale sbadato Grifondoro l’avesse
dimenticato.
Sulla
copertina, di un blu scuro e leggermente consumato dall’uso, c’erano le
iniziali “D C”, scritte probabilmente in fretta e con poca attenzione. La prima
pagina era strappata in un angolo, e per il resto scarabocchiata con quelle che
sembravano parole a caso e alcuni piccoli disegni. Chris continuò a sfogliare,
e ben presto si rese conto di cosa tenesse tra le mani: quasi in ogni pagina
del quaderno c’era il testo di una canzone, con correzioni e commenti e note. E Chris sapeva perfettamente a chi appartenesse.
*******
Frequentare
Hogwarts aveva molti vantaggi, vantaggi che Chris,
nato in una famiglia di babbani e cresciuto ignorando
completamente l’esistenza del mondo magico, apprezzava immensamente. Ciò
nonostante, Hogwarts rimaneva una scuola superiore, e
ne manteneva gran parte delle caratteristiche. Per questo, durante il suo
viaggio di ritorno dalla Biblioteca verso la Sala comune, Chris sperò
ardentemente di non incrociare altri alunni. Non che non avesse amici: molti,
tra i Corvonero, ammiravano la sua intelligenza viva
e brillante (che spesso si traduceva in battute sagaci che riempivano la sala
comune di risate); ma non era mai stato facile, per lui, farsi accettare dagli
altri. I Grifondoro tendevano ad ignorarlo; aveva
alcuni amici tra i Tassorosso, ma i Serpeverde rendevano la sua vita un inferno. Non aveva
capito quando, di preciso, fosse diventato uno dei loro bersagli preferiti:
probabilmente era stato il suo essere quasi costantemente solo e di conseguenza
indifeso; oppure il fatto che rispondesse a tono ad ogni offesa gli fosse
rivolta. Certo, il timbro della sua voce era anche molto gettonato, tra i vari
insulti. E poi c’era quel piccolo particolare, il fatto che Chris fosse
interessato ai ragazzi (fatto che, con sua somma meraviglia, tutti sembravano
dedurre dopo averlo squadrato solo per pochi istanti, seppure lui non avesse
mai detto o fatto nulla in proposito che confermasse la cosa).
Per questo,
camminò in silenzio fino alla sala comune, grato della sua fortuna, e fu solo
quando fu al sicuro, sdraiato sul suo letto, che si mise a leggere ogni pagina
del quaderno.
********
-Non posso
crederci! Dove diamine l’ho messo?-
La voce
riecheggiò per tutto il dormitorio, suscitando bisbigli di protesta dai due
ragazzi che erano già addormentati da tempo.
-Ehi,
Riccioli d’oro, calmati o sveglierai tutti! Che cosa hai perso?- un ragazzo dai capelli biondi e il viso
gentile fece capolino dalle tende che circondavano il suo letto. Non trattenne
la sua sorpresa, una volta visto lo stato del letto dell’amico.
-Il mio
quaderno! C’erano… erano anni di lavoro, Chord!
Non posso averlo perso! Maledizione!-
Il suddetto
letto era stracolmo di oggetti così vari che sarebbe stato ben difficile
dedurre la provenienza di una buona metà. Calzini spaiati dai colori brillanti,
fogli di carta (molti dei quali appallottolati malamente), diversi residui di
dolciumi, qualche animale di peluche, vestiti, e il più vasto assortimento di
cianfrusaglie che Chord avesse mai visto. Il tutto,
sovrastato da una chitarra.
-Sei sicuro
di aver controllato bene, amico? Potrebbe esserci letteralmente qualsiasi cosa, in mezzo a quella roba!-
-Ne sono
certo! Dannazione! Oggi ci ho scritto, durante Trasfigurazione…e Pozioni… e
anche Incantesimi. Ma certo!-
Il volto
del ragazzo si illuminò per un secondo, per poi tornare ad un’espressione
disperata.
-L’ho
lasciato in biblioteca. Non lo avrò mai indietro. Se la signorina Lynch ha
capito che è mio, probabilmente in questo momento starà danzando trionfalmente
intorno alle sue ceneri! Quella donna MI ODIA!-
-Oppure
potrebbe chiederti un riscatto.-
Chord fu fulminato da uno sguardo
dell’amico, e tornò velocemente a fissare il letto.
-Ehm,
Darren… è smalto per le unghie, quello?-
*********
La mattina di Chris non era cominciata nel
migliore dei modi. Prima di tutto, una delle sue migliori amiche, Lea, lo aveva
raggiunto nella sala grande e, senza neanche salutarlo, aveva cominciato a
blaterare di un qualche stupido evento che lei e la “Commissione attività
magiche ricreative” stavano organizzando per la fine dell’anno. Il suo
entusiasmo e la sua parlantina non avevano giovato al mal di testa del ragazzo,
che la sera prima aveva speso non poco tempo sveglio, a riflettere.
Il problema
più grande era quel dannatissimo quaderno che se ne stava lì, sul suo comodino,
quasi con aria di sfida. Chris non credeva nel destino, ma spesso si chiedeva
con un’amara risata se ci fosse una qualche sadica entità che si divertiva a
giocare con la sua vita.
Ormai,
specie dopo averne ispezionato con cura ogni pagina, sapeva bene che il
quaderno apparteneva a Darren Criss, Grifondoro del suo stesso anno, talentuoso cercatore nella
squadra di Quidditch, incredibilmente affascinante e
ovviamente tra i più desiderati tra la popolazione femminile. Ma c’erano una
marea di ragazze insoddisfatte, perché la storia tra Darren e la sua ragazza Dianna aveva già battuto ogni record di durata (stavano
insieme dal secondo anno) e sembrava procedere a gonfie vele.
Chris
odiava doverlo ammettere, ma dal terzo anno in poi si era accorto di avere una
cotta per lui, un sentimento che però, represso e combattuto con convinzione,
si era trasformato in un odio che esprimeva con occhiate sprezzanti ogni volta
che ne aveva l’occasione. Non che Darren avesse mai notato la sua esistenza.
Decise che
la soluzione più semplice sarebbe stata usare Dianna
come messaggero. Del resto, a volte parlavano ad Artimanzia,
e avrebbe evitato conversazioni imbarazzanti, nonché di mettersi in ridicolo
davanti all’intero gruppo di ragazzi e ragazze che sembravano seguire Darren
ovunque andasse.
******
-Che gli
succede?-
Chord e Darren erano seduti nella sala
grande, quando la voce del loro amico Harry li raggiunse.
-Si diverte
a fare il tragico.- rispose Chord, senza neanche
staccare gli occhi dai compiti di Pozioni che stava cercando di copiare.
-Deve
essere una cosa seria, visto che non ha
ancora toccato cibo!-
Darren
aveva la testa poggiata sul tavolo, sostenuta dalle braccia. Sospirò
pesantemente, continuando a fissare un punto imprecisato. Harry si abbassò al
suo livello, guardando nello stesso punto, confuso.
-Ha perso
il suo quaderno.-
Lo informò
una ragazza bionda seduta dall’altro lato del tavolo, immersa in un articolo
della “Gazzetta del Profeta”.
-Il
quaderno con le canzoni?-
Chord annuì. Harry sedette accanto a
Darren, rubando la briosche al cioccolato abbandonata
nel suo piatto.
-Mi
dispiace, amico! So quanto duramente ci avevi lavorato!-
Per tutta
risposta ricevette un mugugno.
-Ancora non
capisco come fai a non ricordartele. Le hai scritte tu!-
Darren si
sollevò e fulminò Chord con lo sguardo (cosa che
accadeva spesso).
-Già,
perché di solito non scordo MAI le parole delle canzoni.-
*********
-Ehm… ciao,
Dianna!-
Chris era
sempre nervoso quando gli capitava di rivolgere la parola a qualcuno dei
ragazzi “popolari”. Nonostante sapesse quanto dolce e gentile fosse Dianna in realtà, era sempre incomprensibilmente restio a
iniziare una conversazione.
-Uhm, ciao,
Chris! Tutto bene? Ieri sembravi molto impegnato in biblioteca, scommetto che
il tuo tema sarà così ben fatto che
tutti i nostri non reggeranno il confronto- scherzò con una risata.
Entrarono
nell’aula, e un’amica di Dianna le fece un cenno,
mostrando che le aveva tenuto il posto. Non volendo trattenerla oltre, Chris
arrivò subito al punto.
-Ahem, scommetto che anche il tuo sarà perfetto… ascolta, a
proposito della biblioteca… ieri, quando siete usciti, mi sono accorto che
avevate lasciato un quaderno, e mi sono permesso di prenderlo, per
restituirlo…-
Dianna apparve subito molto più
interessata alla conversazione di quanto non lo fosse un secondo prima.
-Un
quaderno? Un quaderno blu, per caso?-
-Si,
esatto, e credo… io credo che sia…-
-E’ di
Darren!-
-Si, credo
di si, ci sono le sue iniziali. Allora posso darlo a te, così puoi
restituirglielo?-
-Uhm… non
lo vedrò prima di stasera, mentre tu di sicuro lo incrocerai a pozioni! Scusa,
ma ora devo andare!-
Chris
rimase stupefatto, e irritato che il suo piano non avesse portato i risultati
sperati. Inoltre, qualcosa nell’espressione di Dianna
lo aveva insospettito, ma non riusciva a capire perché.
*******
-All’allenamento
di oggi dovrai essere un po’ più reattivo, o Naya
potrebbe metterti fuori squadra. Sai com’è fatta-
Darren si
limitò a sbuffare, e occupare il suo solito posto nell’aula. Odiava i
sotterranei e non gli piaceva molto neanche la materia, ma l’insegnante di
pozioni, la professoressa Jones, era di gran lunga la sua preferita.
Harry gli
diede una gomitata.
-Amico, è
solo un quaderno! E potresti sempre provare a chiedere alla signorina Lynch,
non si sa mai…-
-Se non
l’avesse già trovato, lo cercherebbe e poi lo farebbe a pezza davanti ai miei
occhi.-
-Probabile.-
*******
Chris si
affrettò finchè non raggiunse il corridoio dell’aula.
Era in anticipo, ma di solito lo era anche Darren, e per fortuna a pozioni era
più solo del solito.
Infatti,
una volta entrato nella classe dopo essersi fermato a riprendere fiato fuori
dalla porta, vide che la stanza era occupata soltanto dal proprietario del
quaderno, il suo amico Harry, che era
uno degli studenti migliori del loro anno, e due o tre ragazze Corvonero alle quali Chris non prestò attenzione.
Camminando
lentamente e facendosi coraggio (non capiva perché dovesse essere così
difficile, di solito non aveva problemi a ribattere neanche ai più brutti
insulti, eppure una semplice conversazione sembrava un ostacolo
insormontabile!) si avvicinò al banco in cui sedevano i due amici. Rimanendo di
lato e sentendosì arrossire, si schiarì la voce.
I due si
voltarono, stupiti e curiosi.
-Ehm..
ciao.-
Disse con
un filo di voce.
-Ciao!- lo
salutarono entrambi, ancora perplessi.
Chris
approfittò del momento di imbarazzante silenzio per aprire la borsa ed estrarre
il quaderno. Non aveva ancora alzato gli occhi da terra, quando un grido lo
fece sobbalzare.
-OH MIO
DIO! Dove l’hai trovato? In biblioteca, vero?-
Darren lo
stava fissando, incredulo, un sorriso enorme stampato sul viso (viso che, a
parere di Chris, proprio non necessitava di un sorriso, grazie tante, era già
abbastanza destabilizzante senza) e fece per prendere il quaderno. Lui glielo
porse senza esitazione, accorgendosi che tutte le persone nella stanza li
stavano probabilmente fissando ora.
-Si.. era
su un tavolo, e ho pensato che magari..-
-Grazie
amico! Te ne sarò eternamente riconoscente!-
Chris
arrossì se possibile ancora di più, maledicendosi. Non si era accorto della
presenza che si avvicinava al suo fianco.
-Sul serio,
che posso fare per sdebitarmi?-
-Nulla, non
c’è…-
Ma venne
bruscamente interrotto da una voce che conosceva fin troppo bene.
-Tu suoni,
non è vero? Dovresti partecipare allo spettacolo che Chris sta organizzando!-
Chris si
voltò di scatto, furente, per trovare sul viso di Lea un’espressione trionfante
che conosceva fin troppo bene.
Darren
sembrò incerto sul da farsi, solo per una manciata di secondi. Poi sorrise e
annuì.
-Lo farò
con piacere. Io sono Darren, comunque-
Fece per
stringere la mano a Chris, che ancora non capiva quale delle emozioni in
conflitto dentro di lui stesse avendo la meglio. Rabbia verso Lea, decisamente.
Ricambiò la
stretta di mano, un sorriso tirato. Avrebbe ucciso quella piccola impicciona.
-…Chris.-
-E’ un
piacere conoscerti, Chris. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare a questo
spettacolo. –
Darren lo
guardò negli occhi, senza smettere di sorridere.
E, per
quanto Chris faticasse a crederlo, sembrava sincero.