Anime & Manga > Shugo Chara!
Segui la storia  |       
Autore: _Pikadis_    13/05/2012    4 recensioni
Attenzione! Questa storia è sospesa.
I tuoi genitori non ti considerano?
I tuoi compagni di classe ti evitano?
La tua unica amica sta per partire?
Non sarebbe bello poter scappare da tutto questo e andare in un'altro posto, chessò, l'universo di Shugo Chara?
Sarebbe bello, vero? Si,ma...se succedesse sul serio?
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
/Nel salotto di casa Tsukiyomi, durante un’allegra riunione di famiglia…/

-Ok…si è fatto piuttosto tardi, io vado a dormire. Buonanotte!- Fece Utau stiracchiandosi.

-Dormi bene e sogni d’oro!- Le urlò dietro il fratello.

-Ci proverò!- Gridò di rimando la giovane idol. Dopo questo ultimo scambio di battute il silenzio scese nella camera. Erano rimasti tutta la notte a parlare dei soliti “bei vecchi tempi”, quelli in cui non si avevano pensieri e ci si divertiva solo. Ma purtroppo la bella serata che stavano trascorrendo si era interrotta alle dieci di sera, con la partenza di Utau per il mondo dei sogni. Erano rimasti solo Reiko e Ikuto, visto che i coniugi Tsukiyomi erano partiti per una seconda luna di miele, visto che non si vedevano da anni. Entrambi fissavano il pavimento, Reiko a gambe incrociate sulla poltrona, e Ikuto seduto sul divano a braccia conserte. Passarono giusto tre secondi, poi Ikuto sbuffò rumorosamente, facendo prendere un colpo a Reiko.

-Ora mi spieghi perché hai raccolto una completa sconosciuta in un parco e l’hai portata a casa spacciandola per una tua amica.- Ordinò con fare interrogatorio.


-Ma te l’ho già detto cosa è successo!- Sbuffò Reiko- Avevo perso di vista Zita all’aeroporto, lei deve essersi voluta orientare da sola e, visto che non ci è riuscita, si è ritrovata in quel parco, tutto qui.

-Tu non me la conti giusta…e poi è impossibile! Sei stata un giorno intero senza dire niente, una persona normale avrebbe avvisato subito le autorità, non ti pare?

-Ikuto noi non siamo persone normali…- Tentennò Reiko. Doveva trovare un modo per scamparsela, solo che il suo cervello si rifiutava di collaborare. –Senti…se vuoi sapere qualcosa veditela con Tsukasa.- E detto ciò scappò in camera. Certo, reindirizzarlo a Tsukasa non era la migliore delle cose, ma almeno si era tolta dagli impicci. O quasi. Si, perché quando entrò in camera, gli si parò davanti Zita, con l’aria sconvolta.  

-Reiko i miei genitori hanno intenzione di venirmi a trovare a Tokio entro un mese!- Anche Reiko ci rimase di sasso. Era più che sicura che i genitori di Zita si sarebbero disinteressati completamente della figlia, presi com’erano dal lavoro e eccetera, questa del viaggio era una mossa che non si aspettava.

-…Non ti preoccupare…ci penso io…- C’erano troppe novità all’orizzonte, avrebbe dovuto chiedere al custode una spiegazione.

/A casa di Zita, più precisamente in camera di Alice…/

-Novità?- Chiese con voce speranzosa Grazia sbirciando lo schermo del computer.

-No, elettrocardiogramma piatto…-Fu la tetra risposta di Alice.

-E ora che si fa?- Chiese sconsolato Davide.

-Ce ne torniamo a casa a dormire e rimandiamo tutto a un altro giorno.- Disse Agata con uno sbadiglio. Alla fine si erano riuniti tutti e quattro, c’era perfino Agata, che chissà perché era venuta. Alle sette si erano collegati, come da programma e, con la sfortuna più nera che si potesse avere, il computer era morto sul colpo, senza emettere nemmeno un bip. Avevano provato ad accenderlo, a ripararlo, ma non c’era niente da fare.

-Vabbè, ha ragione Agata, e poi sono già le otto e mezza, dovreste tornare a casa.- Mormorò Alice.

-Odio dirlo, ma la Svedese ha ragione.- Concordò Grazia. Alice li accompagnò al piano di sotto e li salutò, dandogli appuntamento per il giorno dopo alla stessa ora. Quando chiuse la porta, vi si appoggiò con la fronte. La partenza della sorella l’aveva lasciata un po’ con l’amaro in bocca. Capiva la sua voglia di fuggire, di andarsene, vista la loro situazione familiare, ma lasciarla sola…questo non lo doveva fare. L’avrebbe pagata. Si, forse ingannare i suoi amici per mettere in atto il suo piano era un po’ subdolo, ma non poteva certo arrivare fino in Giappone per sgridarla! Si sarebbe accontenta di uno scherzetto semplice, semplice…

/Reiko, dopo la notizia shock di Zita, nell’altra dimensione…/

Si strinse nel cappotto. Quella sera faceva piuttosto freddo, anche se più che altro tirava vento. Aveva tranquillizzato Zita, sceso di volata le scale, travolgendo il cugino, ed era uscita urlandogli che andava a sbrigare una faccenda importante. Sospirò emettendo una nuvoletta bianca dalla bocca. Quella passeggiata era davvero piacevole. Dopo tanto tempo tornava nel suo amato Giappone, e quella era la prima occasione che aveva di rilassarsi all’ombra dei sakura ancora assopiti illuminati da una luna piena stupenda. Non che l’Italia non le piacesse, anzi, vi aveva trovato un’ottima amica e un mondo straordinario, ma la missione l’aveva provata parecchio, e ormai erano poche le occasioni che aveva per rilassarsi un po’. Non ebbe tempo di pensare al relax che una fitta al cuore le mozzo il fiato, costringendola ad accasciarsi a terra. Non era la prima volta che aveva un attacco così. Le era capitato già nell’altra dimensione, ma non gli aveva dato peso, visto che il custode l’aveva avvertita che ci sarebbero state ripercussioni sul suo organismo. Si tirò su e prese un lungo respiro. Di solito il dolere era molto forte, ma passava presto. Si avviò di nuovo, e con più calma stavolta, per gustarsi appieno quei pochi attimi di tranquillità.

/Pochi minuti dopo, al Royal Garden…/

-Benvenuta Reiko!- Urlò allegro Tsukasa, felice di rivedere la sua allieva.

-Ehilà.- Rispose in tono sarcastico. Per quanto potesse capire l’entusiasmo del suo maestro, Reiko, non riusciva proprio a farselo simpatico. Troppo allegro, troppo smielato.

-Su siediti! È da tanto che non fai rapporto, deve essere successo qualcosa di interessante…una tazza di tè ti va? Dai su, non essere timida^_^!- Troppo allegro, troppo smielato. Punto. Si sedette in modo composto sulla poltrona. Meglio sbrigarsi e tornarsene a casa, altrimenti correva il rischio di trovarsi quel caro ragazzo di suo cugino che la pedinava.

-No, grazie. Il tè a quest’ora non mi va proprio.- Fece atona Reiko.

-Allora dimmi, cos’è che ti affligge?- Disse Tsukasa riprendendo la sua aria da monaco zen.

-I genitori di Zita. Stanno per venirla a trovare.- Telegrafica.

-Sei sicura, cara?- Disse Tsukasa con una punta di malizia nella voce.- Io credo che questo sia un tiro mancino di una certa Alice…- Reiko ci rimase un po’ male, si sarebbe dovuta accorgere prima che quella era una reazione impossibile da parte di quegli scellerati. Doveva aspettarselo da quella piccola pestifera. Si accomodò meglio sulla poltrona e guardò il cielo stellato.

-Dovevo arrivarci da sola…- Disse piccata.

-Hai ragione. Stai attenta, il ruolo di Zita è molto importante, non può avere distrazioni. In fondo, lei, è…l’embrione.

-Si…- Sussurrò Reiko con amarezza-…l’embrione.

-Allora è per questo che sei tornata, eh?- Mormorò qualcuno nell’ombra.

P.s.a.:
Fucilarmi sarebbe poco, visto il riploverissimo ritardo, ma, purtroppo, ho avuto una coincidenza tale di eventi che nemmeno Beautiful. Ma comunque, cosa ne dite di questo cap? Piccolo si, ma un po’ miscterioso =.=. Chi sarà mai l’uomo nell’ombra? Bè lo scoprirete, ma si accettano scommesse! Per ora è tutto, baci, bacini, bacetti,
Pika

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shugo Chara! / Vai alla pagina dell'autore: _Pikadis_