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Autore: Ailis_    17/05/2012    7 recensioni
Dal prologo:
Mentre tornava al suo alloggio, Lila Cassandra Charmichael aveva la sensazione che di lì a poco sarebbe successo qualcosa di importante.
Non sapeva bene perché provasse quel fastidioso formicolio sulla pelle, ma aveva da tempo imparato a fidarsi del suo istinto.
Tuttavia, camminando per il viale alberato del campus di Harvard, non aveva paura: a pelle, era sicura che qualunque cosa fosse accaduta di lì a poco avrebbe cambiato la sua vita. [...]
“Non potevo sapere che sarebbe venuto”
“Non faccia l'ingenua con me, signorina. Lei sapeva perfettamente che la avrei cercata e nonostante ciò non si è impegnata molto per nascondersi, il che mi fa pensare che voleva essere trovata”
“Cosa vuole?” domandò solo.
“I Vendicatori” le disse semplicemente l'uomo guardandola “Voglio che lei ne faccia parte"

{Capitan AmericaxOC} {Eventuale LokixOC}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccole note.
Giuro che sarò breve e che vi lascerò a questa cosa. Devo dire che mi piace il risultato, proprio come mi piace la mia OC. Adoro i film della Marvel e “The Avengers” mi ha letteralmente stregata, al punto da farmi scrivere questa storia.
Spero che possa piacervi leggere e magari recensire tanto quanto a me è piaciuto scriverla.
Ultima cosa, due notizie sul titolo.
Ha una valenza simbolica; diciamo che è un'allegoria, ecco. Fiore, come il nome della mia OC (non si chiamerà fiore, ma vedrete poi), ma soprattutto fiore simbolo dell'amore che sboccia sul precipizio, la guerra.
Ok, ora penserete che sia impazzita e vi concedo che abbiate le vostre ragioni, ma è il parto di due lunghe ore di letteratura greca.
Ora mi capite un po' di più?

In ogni caso, questo è solo l'inizio e -lo ammetto- sono partita un po' da lontano, ma dal prossimo capitolo si entrerà nel vivo dell'azione, I promise.

Bene, vi lascio. Me lo lasciate un commentino?
A breve -forse- il banner della storia, appena Light avrà un minuto per farlo.






Come un fiore su un precipizio


"Noi crediamo che un fiore nato su di un pendio sia bellissimo,
perché dobbiamo fermare il nostro commino al culmine del precipizio,
incapaci di continuare a fare passi verso il cielo
come quel fiore impavido".
Bleach




Capitolo I



Mentre tornava al suo alloggio, Lila Cassandra Charmichael aveva la sensazione che di lì a poco sarebbe successo qualcosa di importante.
Non sapeva bene perché provasse quel fastidioso formicolio sulla pelle, ma aveva da tempo imparato a fidarsi del suo istinto.
Tuttavia, camminando per il viale alberato del campus di Harvard, non aveva paura: a pelle, era sicura che qualunque cosa fosse accaduta di lì a poco avrebbe cambiato la sua vita.
La notte era calata da un pezzo su Cambridge, ma Lila non sentiva freddo, complice anche l'alcool che aveva ingerito. Era uscita con i suoi coinquilini per festeggiare il buon esito di un esame e si era ritrovata, senza ben sapere come, nel pieno di una festa dall'altra parte della città.
Ridacchiò un po' pensando a goffi tentativi di Kurt di abbordare una ragazza al bar, ma non ebbe modo di ricordare altro perché in quel momento suonò il suo cellulare.

Pronto?”
Lils, sono Dave” al di là del telefono la voce dell'uomo suonava preoccupata, nervosa.
E' successo qualcosa?” domandò subito.
Promettimi che non impazzirai” le disse subito e Lila ebbe la definitiva conferma che fosse qualcosa di grave.
Ecco la svolta, ecco il momento che aveva presagito.

Se vuoi che io resti calma hai iniziato male la conversazione” gli fece notare.
Ok, senti, tuo fratello non si sente bene. Ha la febbre, ma non è alta”
“Lascia che sia io a giudicare. Quanto?”

37.5”
Lila sospirò di sollievo: in effetti non lo era.

Ok, gli hai dato qualcosa?”
“No, non ricordavo se era allergico alla Tachipirina”

No, ma dagliela domani, a stomaco pieno. E non farlo andare a scuola, mi raccomando”
Wow, tu che mi dici di tenerlo a casa. Domani il mondo collasserà su sé stesso” ridacchiò Dave per smorzare la tensione eLila gli fu grata per quello.
Accennò ad un sorriso mentre Dave riprendeva a parlare “Sai, non pensavo che ti avrei trovata sveglia a quest'ora”

Sono andata a festeggiare con i miei compagni di stanza” gli spiegò e, anche senza vederlo, sapeva che stava sorridendo contro la cornetta.
Lila aveva avuto una vita difficile: i suoi genitori erano morti in un incendio quando aveva dieci anni e Dave si era preso curo di lei e del suo fratellino appena più che neonato. Li aveva portati in America e lì aveva fatto in modo che non le mancasse niente, neanche un'istruzione degna del suo quoziente intellettivo parecchio superiore alla media.
Dave non avrebbe voluto che il fatto di essere un genio influenzasse la vita di Lila, ma era stata lei a decidere di sfruttare quella sua caratteristica.
Aveva preso la prima laurea a sedici anni e stava lavorando alla seconda.
Ogni volta che pensava a Dave, inevitabilmente le tornavano in mente le lunghe conversazioni su quanto fosse importante che facesse anche cose da adolescente qualunque. Oh, quanto avrebbe dato per vederla andare al cinema con un ragazzo piuttosto che osservarla armeggiare tra libri e congegni vari nella sua stanza!
Lila tuttavia non era sicura che avrebbe accontentato presto il suo desiderio. Non era alla ricerca del principe azzurro -era fermamente convinta che fosse gay, per altro- e francamente non ne sentiva neanche il bisogno.
C'era stato un tempo in cui aveva sperato ardentemente di poter incontrare il suo cavaliere in armatura che la portasse con sé, ma alla fine era dovuta scendere a patti con la crudele realtà: nessuno sarebbe venuto per elevarla allo status di principessa. E aveva accettato anche quello, tanto che adesso non le importava più.
Intanto era arrivata alla porta del suo appartamento. Non sembrava esserci nulla di insolito, ma quando posò la mano sul pomello la porta si spalancò sul buio del salotto.

Dave, ti devo lasciare. Ci sentiamo domani, ok?”
“Ma aspetta, non...”
“Ciao Dave” e chiuse la conversazione senza dargli altro modo di replicare.
Fece un passo avanti e si immerse nel bagno di tenebre e raggi di luna del salotto con circospezione. Si mosse vicino al muro per cercare l'interruttore.
Sentiva il cuore battere forte nella cassa toracica e il rombo del sangue le riempiva le orecchie, impedendole di sentire altro. Era dolorosamente consapevole di ogni parte del proprio corpo e tutti i suoi sensi erano tesi fino alla spasimo.
Ma non aveva paura: come poteva averne quando aveva affrontato abbastanza orrori per una vita intera? No, c'erano poche cose in grado di spaventarlo e di certo un ladro non era tra quelle.
Accese la luce e il fascio di luce inondò la figura imponente e anche un po' inquietante di Nick Fury.

Che ci fa lei qui?” gli domandò cercando di trattenere l'irritazione per il batticuore che le aveva fatto venire.
Cercavo lei e sapevo che questo era l'unico momento in cui avrei potuto trovarla da sola. Stava per caso cercando di evitarmi?”
Non potevo sapere che sarebbe venuto” finse Lila. In realtà lo sapeva benissimo. Due giorni prima aveva sentito di ciò che era successo in New Mexico e non ci era voluto molto per fare due più due. Che Fury sarebbe andato a cercarla era scontato e così aveva fatto in modo di non essere mai sola, cercando di restare nell'ombra il più possibile.
Sperava che Fury non sapesse dove trovarla, ma a quanto pareva aveva sottovalutato lo S.H.I.E.L.D.

Non faccia l'ingenua con me, signorina. Lei sapeva perfettamente che la avrei cercata e nonostante ciò non si è impegnata molto per nascondersi, il che mi fa pensare che voleva essere trovata”
Lila si mordicchiò il labbro inferiore, ma preferì mantenere un silenzio diplomatico.

Cosa vuole?” domandò solo.
I Vendicatori” le disse semplicemente l'uomo guardandola “Voglio che lei ne faccia parte come consulente. Se vorrà essere anche qualcos'altro, lo deciderà solo lei”
Lila mantenne il suo silenzio, ma stavolta era il piena meditazione. La sua mente lavorava a pieno regime.
Non era mai stata un'eroina. Una volta Dave le aveva detto che era molto coraggiosa, ma lei non era d'accordo. Coraggioso era colui che, pur avendo paura, la accettava e la vinceva.
Lei non provava paura, mai. A volte si chiedeva come mai non avesse quel naturale istinto di autoconservazione di cui ogni umano era dotato.

Perché dovrei farlo?” gli domandò alla fine.
Posso darle in cambio quello di cui ha bisogno”
E cioè?”
Posso mandare suo fratello dal miglior medico cardio-toracico del paese per farlo visitare e operare. So che non può permetterti l'operazione, perciò mi aiuti a trovare il Tesseract e non dovrà pensare a nulla”
A quel punto Lila non ebbe indugi “Accetto”
Fury sorrise -come lui poteva sorridere, ovviamente- e le strinse la mano.

Mi dia un minuto e faccio le valigie”
“Non è necessario. Abbiamo una divisa che puoi indossare”

Una divisa? Una sorta di tuta, intende? Non ci penso nemmeno!”
Lila si catapultò in camera e afferrò la valigia dietro l'uscio. La riempì senza neanche guardare cosa aveva infilato e dopo soli cinque minuti era di nuovo in salotto l'uomo la attendeva ancora.
Scarabocchiò poche righe di spiegazione a Sam e Jackson. Non poteva certo dirgli cosa andava a fare, anche se erano la cosa più vicina a due migliori amici. Disse loro che sarebbe tornata a casa per stare accanto a suo fratello convalescente e che sarebbe tornata il prima possibile.
Mentre chiudeva a chiave la porta dietro di sé capì che era quella la svolta che aveva presagito poche ore prima.
Non la febbre di suo fratello, ma quella: una notizia di portata mondiale.
Adesso aveva la sensazione che la sua vita sarebbe stata stravolta sotto molto aspetti da quel momento. E non era più così sicura che fosse una cosa positiva.

To be continued...

   
 
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