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Autore: Denver    01/06/2012    1 recensioni
Claudia rincontra il padre scomparso dopo tanti anni, mentre Serventi ha le ore contate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Verso l'Eden'
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Un altro MUNARI..

Quando era libera dagli impegni, a Claudia piaceva ritornare all'asilo ad attendere l'uscita della piccola Mary e di tutti gli altri bambini. Con Carlita si era instaurato da subito un bel rapporto, visto che le due donne erano dotate di grande dolcezza ed umanità. Una di quelle mattine Carlita le disse: -" Senti Claudia sabato sera c'è la rappresentazione di una tipica "comedia brasileira" al Teatro Ambra alla Garbatella, se venite tu e Gabriel, ci fate piacere, portate pure i vostri amici."
- "Claudia, recita anche il mio papà!" - interruppe una Mary molto orgogliosa.
- "Sì, lui è anche il regista."- concluse Carlita mentre le porgeva dei biglietti che erano oltretutto validi per la cena brasileira nel dopo spettacolo.
- "Come no?! Andiamoci tutti!"- disse Gabriel appena fu informato da Claudia -"Ad Alonso non c'è nemmeno bisogno di dirlo e se viene lui vedrai che si tirerà dietro anche Isaia, tu puoi invitare Giulia e Teresa...ma.."- cambiando tono di voce - "Claudia, ti senti pronta ad affrontare un probabilissimo incontro con..."
- "Gabriel fermati...basta...sono ormai grande e vaccinata e poi..poi non sono io quella che dovrà eventualmente arrossire."

Quel sabato sera, un'eterogenea truppa italo-brasiliana era tutta schierata nei primi posti del Teatro Ambra e quando iniziò la "comedia", Claudia, inutile dirlo, non perdeva una parola, nè un gesto di quel primoattore che, come gli altri, recitava avvolto in un vestito dai colori sgargianti e per di più col trucco di scena.
La "comedia" era gradevole e il pubblico sottolineò quel pirotecnico finale con caldi applausi .
Quando Carlita invitò i nostri alla festa, ognuno di loro aveva maturato tante curiosità, in modo particolare Padre Alonso che "non si teneva più", confuso tra gli attori e le attrici che andavano e venivano in mezzo a dei tavoli ricchi di prelibatezze brasileire.
Mary, non appena vide il padre con ancora il trucco ed il vestito di scena, gli saltò letteralmente addosso tanto che l'attore-regista dovette prenderla in collo ed in quelle condizioni si avvicinò ai nostri amici.
Anzi, mentre si facevano le presentazioni, la bimba cercava di togliere quel trucco dal volto del padre e appena arrivò a metà dell'opera si sentì un urlo: era Alonso che gridava a squarciagola: -"Stefano!!!" - e questi, sentendosi chiamare a quel modo, dopo un attimo di esitazione non ebbe nessuna difficoltà a riconoscere il padrone di quella voce ed anche lui si mise ad urlare un : -"Negus!!!"- che ebbe l'effetto di far voltare tutti.
Alonso facendosi largo andò ad abbracciare l'amico ritrovato.
Al colmo della gioia il Gesuita cercò di coinvolgerci anche "los amigos italianos".
- "Claudia te presiento Stefano el mas grando actore de la comedia brasileira..."
- "Molto piacere, sono encantado .. della sua bellezza..."
- "Babboooo! Ma non cambi mai!"- lo interruppe Claudia, ormai sicura che dietro tutte quelle galanterie non poteva non nascondersi "il gran fico" Munari, ovvero suo padre in carne ed ossa.
Dopo un comprensibile attimo di apnea le disse: - "Claudia ma sei proprio tu! La mia Claudia! La mia bambina! Claudia ora ti riconosco bene." - e così la farsa di prima si era trasformata in un qualcosa di più serio ma, l'Italia, lo sappiamo, è da sempre terra di commedia.
Vedendo tutto quel bailamme, il Rigido, alias Padre Isaia, era da diversi minuti che cercava di incrociare lo sguardo dell'amico Gabriel che, cogliendo un momento propizio, aiutandosi con la sua presenza, cercò di imporre un po' di silenzio. Ottenuta l'attenzione necessaria, Gabriel decise di presentarsi: - "Piacere Sig.Munari, sono Gabriel Antinori, compagno di sua figlia e come può ben vedere, Claudia è incinta, aspetta tre figli, due bambini ed una bambina."
Queste ultime parole furono sommerse da uno scroscio di applausi e di complimenti che durarono giusto il tempo che Carlita impiegò per liberare il marito dal trucco e dai vestiti di scena, facendogli riacquistare un dignitoso aspetto di padre e se vogliamo anche di ingegnere, perché tale era la sua professione, che  spesso lo faceva viaggiare tra l'Italia ed il Brasile.


- "Claudia, in Brasile, con il teatro ho conosciuto Carlita e meno male che a lei ho rovinato solo la carriera artistica, perché dopo un po' è nata questa Maria Claudia, poi ci siamo sposati ed per motivi inerenti la mia professionbre eccoci qui, a Roma e il resto te lo puoi immaginare.."
E riprese: -"Se allora fu il Sessantotto ed il suo malessere sociale a dividerci, ora, dopo tutti questi anni, una sola cosa poteva farci rincontrare l'AMORE che, ci offre sempre nuove opportunità come ho compreso dall'incontro con Carlita e dalla nascita di tua sorella Mary. Poi mi è bastato incrociare i vostri sguardi, il tuo e quello di Gabriel, per capire il sentimento che vi lega: di fronte a Dio siete già sposati! Però non ho ancora arguito come avete fatto a conoscere il Negus, cioè el meo amigo Padre Alonso. Tanti anni fa in Brasile era chiamato il NEGUS perché per un certo periodo ha portato una barba che lo rendeva simile al vecchio Imperatore d'Etiopia."
- "Vecchio sarai tu, claro!?" - si risentì subito Alonso, come era solito fare quando gli veniva appioppata quella parolina - "Ma questa, Hermano, è tutta un'altra historia.."
Ed allora se le cose stavano così non c'era altro da dire, se non andare tutti a tavola!


L'indomani a casa di Claudia, i tre Gesuiti ebbero finalmente modo di illustrare a Carlita il pericolo che correva la piccola a causa di Serventi e della sua banda.
- "Anch'io, Gabriel, sono a rischio," - disse la donna - "ma mi basterebbe avere una sua foto oppure un suo oggetto o indumento personale."
- "Ho solo una foto, che lo ritrae insieme al padre di Eugenio Muster"- diceva Gabriel mentre frugava dentro la borsa che portava sempre con se' - "Eccola qua" - disse depositandola sopra il tavolo. Immmediatamente Mary smise di guardare la TV e, come ebbe girato lo sguardo, si mise ad urlare: - "Mamma!!! Mamma!!! C'è un cane là sopra!!!"- indicando con il ditino proprio quella foto.
- "Anche per me cara" - le diceva accarezzandola la madre, e rivolgendosi a Gabriel : - "Vedi, questa è troppo vecchia, c'è come un velo, sembra che si stia ammalando, ma se è possibile," - disse rivolgendosi ai tre Gesuiti - "tornate in quella villa e vedete di trovare quello che vi ho detto prima, ma non andate da soli, portatevi un Padre esorcista. Ah se potessi avere qualcosa di suo!"-
- "Cosa faresti ?" - chiese Isaia.
- " Lo sistemerei per le feste!" - disse con insolita durezza Carlita e il suo sguardo gelò la schiena del Rigido.


Il giorno successivo, sul presto, "cantum galli", i quattro Padri Gesuiti cominciarono a setacciare la villa che era stata l'ultima dimora di Serventi, avvolti in un grande silenzio.
Gabriel si dedicava al piano terra ed al giardino, Alonso era in perlustrazione al primo piano, Isaia curava il secondo, mentre Padre J.Blandish, un irlandese di circa trent'anni, rovistava le mansarde e i sottotetti, con qualche affanno a causa della sua stazza di oltre cento chili, distribuiti però in un metro e novanta di altezza, ma questo non gli impediva di essere un bravo e potente esorcista di Santa Romana Chiesa.
Appassionato come era di films di guerra aveva escogitato un sistema di comunicazione con gli altri tre confratelli che si rifaceva nientemeno a quello che i soldati alleati avevano messo in atto durante lo sbarco in Normandia!
Quando risuonò quel gracchiare di rana, i tre che si trovavano negli atri piani, capirono che l'idea di Padre Blandish era stata talmente semplice ed efficace che li fece precipitare subito nel sottotetto dove li attendeva l'irlandese che, tutto soddisfatto, esibiva come un trofeo il bastone di Serventi, quello con l'impugnatura in argento.
- "John dove l'hai trovato?" - chiessero esterefatti i tre.
- "Proprio lì, dove ora siete voi."
- "Fratelli, fratelli, "- disse sottovoce Isaia - "guardiamo meglio, vediamo se riusciamo a trovare dell'altro."
Alonso, che non si era perso in discussioni, aveva individuato un grande scaffale da muro che conteneva centinaia di libri ,una vera parete di carta che fece accorrere anche gli altri tre.
- "Fermi tutti ! Non muovetevi!" - fece Alonso allargando quelle braccia lunghe come la paletta del fornaio: - "Hermani fermi, questo è affar mio, claro?!"
La sua mente era tutta in subbuglio, quelle rivolte ai libri non erano occhiate ma radiografie. Il suo grande amore per i libri fece il resto o, se volete, un piccolo miracolo, infatti proprio laggiù, in fondo a quello scaffale, solo Alonso, come fa il grande chirurgo quando con un colpo da maestro estirpa il malanno, era stato capace di tirar fuori tre grossi libri, immuni da polvere e ragnatele.
Una volta aperto il primo uscirono delle foto che ritraevano Gabriel molto piccolo, che teneva in braccio un gattino, poi delle altre che si riferivano a dei momenti importanti della sua vita come il Seminario, l'Ordinazione sacerdotale, fino ai giorni nostri, quando era stato immortalato, a sua insaputa, col il giubbetto nero da motociclista accanto alla sua Honda. Dal secondo libro uscirono foto di Clara, Sebastiano, Demetrio...
Finalmente l'ultimo rivelò quelle di un Serventi, molto narciso, dall'abbigliamento "old british", soddisfatto di poter esibire quel bastone, per lui un autentico vezzo.
La pesca indubbiamente era stata abbondante, oltre le previsioni, e pertanto, i "pescatori" come erano giunti  filarono via in grande silenzio.
Questa volta, vista l'importanza di tutto quel materiale, si dettero appuntamento nella sala del Direttorio alla Congregazione. Insieme ai quattro c'erano anche Mons.Sartori e Mons. Rossini, ma tutti  non staccavano lo sguardo dalla Sig.ra Diaz-Munari, anche lei seduta a quel lungo tavolo, in quella enorme stanza.
Vedendo le foto di Serventi, Carlita non ebbe alcun dubbio: - "Il cane è ammalato, ha perso molto del suo potere, anche se tutt'ora è una minaccia!"
- "E cos'altro vedi Carlita?" - le chiese Alonso.
- "Come posso dire, leggo nel suo sguardo tanta aggressività e tanta rabbia,  che solo Gabriel o Padre Blandish potrebbero affrontarlo."
- "Signora Diaz, possiamo conoscere le cause di questa malattia?" - chiese Mons.Sartori.
- "Di sicuro c'è una forte anemia di cui questo cane non si cura affatto, perché sento in lui un forte delirio di onnipotenza che lo porta a credere di essere al di sopra delle umane debolezze; è questo, come dite voi, il suo achille, ehm ..il suo tallone di Achille."
- "Basterà il Crocifisso e l'Acqua benedetta?"- chiese Padre Blandish.
- "Sì Padre, a patto che il suo animo sia puro come acqua di fonte e l'aiuto che potranno darle Alonso e Padre Morganti sarà decisivo, non avrà scampo!"
- "E cosa volete farne di questo bastone? "- chiese Mons.Rossini.
- "E' stato minuziosamente analizzato all'Università" - disse Gabriel - "sottoposto ad esami e tests di laboratorio ecc. Leggo poi, in questa relazione che il legno è di carpino e l'impugnatua in argento con decori nemmeno tanto originali."
- "Aspettate un attimo." - disse Isaia - "Ora con l'aiuto di Padre Blandish e di Alonso lo sottoporremo "all'esame più difficile." - e, senza pensarci due volte, i tre Gesuiti, preso gli spersori, incominciarono ad irrorare il bastone con getti di Acqua benedetta, recitando le formule di rito.
Nello stesso istante a circa 40 Km. in un paesino del litorale laziale, Serventi, mentre stava camminando lungo una strada, sentì improvvisamente che.......

  
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