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Autore: Whiteeyes95j    01/06/2012    1 recensioni
Cosa avviene veramente a Summer dopo il suo rapimento da parte di Julian ? Lui ha detto la verità ? Ha davvero dormito per tutto il tempo ?? O è successo qualcos'altro ? E se tra i due fosse nato qualcosa, che cosa accadrebbe ?? La situazione resterebbe la stessa ?
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’Erlking    

Summer non era cosciente di quanto tempo fosse passato dopo quel breve dialogo con Julian e neanche voleva saperlo. La voglia di andare via da quel posto aumentava ogni secondo e inoltre era terrorizzata da quel che sarebbe potuto accadere i suoi amici e a se stessa e di certo rimanere lì, al buio e soprattutto sola non aiutava la situazione. Aveva paura, era consapevole di non essere una ragazza molto sveglia ma non credeva di essere veramente così stupida. Insomma quale persona sana di mente, in una situazione del genere, avrebbe osato provocare un Uomo Ombra che ti ha nei palmi delle sue mani ? Lei, a quanto pare. Uffa, oltre ad avere paura si stava anche annoiando a stare lì camminando avanti e indietro nel buio e nel silenzio più totale.                                                                           A un certo punto sentì una specie di orologio, era già accaduto due vote precedentemente a quanto pare molto probabilmente l’orologio suonava ogni ora, quindi facendo un rapido calcolo dall’ultimo incontro con Julian erano già passate tre ore, e ancora non era accaduto niente di strano.                                                    Nonostante ciò Summer era indecisa se la potesse considerare una cosa positiva o negativa. Con Julian niente era sicuro, doveva aspettarsi di tutto.                                Chissà che cosa stavano facendo gli altri ?, pensò con malinconia. Sicuramente Jenny non avrà perso tempo e adesso starà cercando di vincere gli incubi degli altri, Julian le aveva detto che Jenny aveva già incontrato Dee. Dee era una ragazza forte e determinata, ma soprattutto amante e bramosa di queste cose. Bramosa come un leone spinto dalla fame è attratto dalle cerve veloci o da altri animali. Si, Summer era certa che quelle due ce l’avrebbero fatta, erano due ragazze in gamba. Anche Audrey lo era del resto, chissà se Jenny e Dee avevano già trovato anche lei o Michael o…                                                                                                 Un rumore di passi la destò dai suoi pensieri. Summer si guardò subito intorno, temendo che fosse un qualche scherzo di Julian. Poi a un certo punto si accesero delle candele nel corridoio davanti alla sala degli specchi. La luce era tenue ma Summer riuscì comunque a distinguere una sagoma, la persona davanti a sé era alta e muscolosa e riuscì anche a distinguere un codino biondo. Zachary, pensò sollevata. Era Zach il ragazzo biondo che le stava di fronte, non Julian.                                      << Zach !! Zach !! >> Summer cominciò a urlare sperando che l’amico la sentisse ma Zach invece proseguì senza neanche voltarsi.                                                         Com’è possibile, pensò Summer. Era davvero così insignificante? Come aveva potuto Zach non sentirla ? Non riusciva a spiegarselo. Non sapeva che cosa l’avesse ferita di più, il fatto che fosse stata abbandonata in balia di se stessa ? O che Zach l’avesse ignorata lasciandola forse consapevolmente in balia di se stessa? Ebbene si, lei aveva una cotta per Zach dalle medie eppure non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. Zach era un ragazzo molto introverso, dedito solo alla fotografia e amante della riservatezza, estremamente preciso in tutto ciò che faceva. Lei invece era timida, molto imprecisa, imbranata e rumorosa, disordinata e infatti la sua camera era un vero caos, e conoscendo più o meno Zach, Summer era convinta che lui molto probabilmente non la tollerasse molto, ma accettava di stare in sua compagnia solo perché anche lei apparteneva al suo stesso gruppo di amici.                                                                                                                                           << Non fargliene una colpa, non è colpa sua. Non totalmente almeno >> le disse una voce vicina che la fece sobbalzare.                                                                                                  Si voltò indietro e quello che vide la fece restare a bocca aperta. Julian era vestito in modo molto… particolare.                                                                                                      Indossava una tunica bianca apparentemente morbida che adirava ai muscoli, ai fianchi e alla gambe, dei pantaloni bianchi e degli stivali del medesimo colore, un ampia cintura di pelle che metteva in risalto il corpo snello del ragazzo, e piena di stupendi zaffiri. Nonostante ciò Summer si stava impegnando a trattenere le risate, aveva capito che a Julian piaceva immedesimarsi in vari personaggi, ma conciato in quel modo proprio non riusciva a capire chi o che cosa volesse rappresentare.                                                                                                                             Julian sembrò capire i pensieri di Summer e guardandola un po’ confuso disse <> chiese inclinando leggermene la testa                                                                                                                   Summer dopo qualche sforzo iniziale riuscì più o meno a tornare in sé e rispose << Non c’è niente che non va nel tuo costume e solo che, insomma, sei vestito in modo così… particolare ? E poi tutto in bianco e quella cintura… >>                                        << Bella vero ? >> domandò Julian con aria orgogliosa indicandosi la cintura, come un bambino che fa bella mostra dei suoi giocattoli                                                     Summer dovette ammettere che in effetti la cintura era molto bella e poi lei adorava gli zaffiri. E poi quei vestiti mettevano in risalto i bei muscoli di Julian e poi il colore bianco gli stava benissimo.                                                                                  Un momento ma che sto pensando ?, pensò. Che cosa le era preso ? Per un momento aveva pensato che quel essere pericoloso fosse bello. La paura le stava davvero giocando brutti scherzi.                                                                                               << Che cosa dovresti rappresentare ? >> gli chiese curiosa                                                                  << Erlking il re degli elfi. Prima che tu me lo chieda mi sono vestito così per apparire nell’incubo di Audrey che ha paura delle foreste e degli elfi a causa delle favole che le raccontavano da bambina >> rispose Julian accennando un sorriso sulle labbra                                                                                                                Summer sollevò la testa di scatto. L’incubo di Audrey ? Quindi avevano superato ormai quello di Dee, chissà se avevano superato anche quello di Audrey ? Molto probabilmente si altrimenti adesso Julian non sarebbe stato lì a conversare con lei.                                                                                                                                                  << Ce l’hanno fatta. Adesso hanno incontrato Michael e lo stanno aiutando ad affrontare il suo incubo >> disse Julian come se le avesse letto nel pensiero                   << L’incubo di Michael ? Quale dei mille ? Michael ha paura di molte cose, come me del resto. >> disse Summer dando voce ai suoi pensieri                                                                    << In effetti hai ragione, ma il suo incubo è così patetico che non ho neanche voglia di apparire. Anche io in un certo senso ho una dignità >> disse Julian con tono derisorio                                                                                                                               << Non prenderlo in giro >> lo ammonì Summer con aria imbronciata                                                     Julian si limitò a fissarla scrollando le spalle senza dire nulla. Quindi in un certo senso Jenny aveva incontrato già Dee, Audrey e ora Michael. Oltre a lei all’appello mancava soltanto… Zach ! Si era completamente dimenticata di lui. A un certo punto le ritornarono in mente anche le parole che le aveva detto Julian sul fatto di non incolpare Zach se lui non l’aveva sentita quando lei lo aveva chiamato. Summer desiderava sapere di più.                                                                                                <<  Che cosa intendevi dire prima ? Quando mi hai detto che non era colpa di Zach se non si è voltato quando l’ho chiamato ? >> gli chiese voltandosi verso di lui                                                                                                                                                                                           Julian la guardò a sua volta per poi risponderle educatamente << Quello che ho detto, non è colpa sua. Zachary non ti ha potuto sentire e non poteva vederti a differenza tua. E’ andato avanti perché ho fatto in modo che non accorgesse di te. Lui è assai più affidabile di te. Non voglio nemmeno immaginare in che guai potresti cacciarti lasciandoti libera di gironzolare per la casa >>                                       Summer sbuffò infastidita.                                                                                                                     << E poi – continuò l’Uomo Ombra – non mi hai neanche ringraziato per averti fatto apparire di nuovo un po’ di luce >> disse                                                                                              << Oh perdonami per non averti ringraziato di avermi incastrata qui, in questo angusto corridoio per ore, o per avermi separato da Jenny e dagli altri, o per costringermi a superare il mio incubo per colpa della tua stupidissima infatuazione per Jenny >> disse Summer in uno scatto d’ira repressa.                                                                               Sapeva di averlo aggredito nuovamente, sapeva di aver sbagliato e sapeva che questa volta non l’avrebbe passata liscia. Infatti un orologio, come se volesse prendersi gioco di lei, suonò. Era passata un’altra ora e l’unica domanda giusta da fare era Jenny ce l’aveva fatta ?                                                                                    Summer si voltò verso Julian in cerca di una qualche risposta che potesse suggerirgli il suo sguardo. Julian infatti la stava guardando e le parve un po’ abbattuto ma forse si stava sbagliando.                                                                                     Poi come se fosse ritornato in sé disse << Tocca a te adesso >> e tutto il resto fu silenzio. L’Uomo Ombra scomparve di nuovo, la stanza tornò buia e lei era di nuovo sola.          
  
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