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Autore: ticci    03/06/2012    3 recensioni
due persone, due storie, due caratteri diversi, una coppia improbabile, un amore.
Partecipa al contest: "Pairing Improbabili per Menti Fantasiose-Contest" di LilyScam sul forum di efp, classificandosi sesta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Cho Chang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO 3: Noi

Era Marzo, il periodo dell’anno preferito di Cho. Il solo iniziava a splendere nel cielo sempre più spesso, così che le giornate cominciarono a scaldarsi piacevolmente.
Come il mio cuore.
Con sorpresa di Marietta, Cho aveva superato bene la rottura con Cormac. Si aspettava di vederla rinchiusa nella loro stanza a ripensare al passato, a chiedersi cosa avesse sbagliato, a darsi tutta la colpa per quello che era successo, a versare fiumi di lacrime. Così era stato quando era morto Cedric e quando si era allontanata da Harry. Invece, Cho reagì bene, come dimostrava il fatto che i voti a scuola erano sempre alti, e le sue performance con la squadra di Quidditch erano sempre brillanti, tant’è che quell’anno i Corvonero erano in testa alla classifica, davanti ai Grifondoro.
Inoltre la ragazza organizzava sempre divertenti serate nella Sala Comune della loro Casa, era sempre circondata da gente, e sprizzava positività da ogni singola parte.
“È da molto che non la vedo così”: pensò una sera Marietta, mentre osservava la ragazza che rideva allegramente per la battuta di un amico.
                                                                           ***
“Cormac, sei pronto? È la tua occasione. Ron è ancora in infermeria, e non può giocare contro i Tassorosso, domani. Tocca a te!”: disse un Harry, non troppo convinto.
“Davvero? Grandioso!”: esclamò, entusiasta Cormac.
Finalmente la mia occasione. Devo dirlo a… A nessuno.
Ancora faceva fatica a credere che la sua storia con Cho fosse finita. Era rimasto molto colpito dalle parole della ragazza di tre mesi fa, e continuava a interrogarsi se ciò che gli aveva detto fosse vero. Gli era molto difficile pensare alle proprie azioni in modo critico, da sempre convinto che fossero giuste.
Aveva cercato di avvicinare la ragazza appena rientrato dalle vacanze di Natale, ma sempre si bloccava appena la intravedeva, colpito dalla strana luce che aveva nello sguardo. Spesso, si nascondeva dietro qualche colonna, albero o porta per osservarla, e notò che quello sguardo vacuo, perso, che tanto odiava, non attraversava più il suo viso. Al suo posto ce ne era uno nuovo, pieno di vita e consapevolezza.
Sta così bene senza di me?
La gioia di poter giocare era troppa e incontenibile, e decise che avrebbe fermato la ragazza e glielo avrebbe detto. Alla fine i loro primi incontri erano stati programmati per raggiungere quell’obiettivo.
                                                                       ***
Cormac si stava dirigendo verso il campo di Quidditch, insieme ai suoi compagni di squadra. Quando incrociavano i ragazzi della Casa di Grifondoro, scoppiavano cori di sostegno, quando vedevano gli avversari e i Serpeverde, venivano sommersi da insulti e slogan di derisione. Ma Cormac, tra la folla, cercava solo una persona: Cho Chang. Voleva parlarle, ne aveva bisogno.
Finalmente la vide. Si stava dirigendo verso le gradinate. Si staccò dai compagni con una scusa veloce, e la raggiunse: “Posso parlarti?”.
Cho, nonostante non si aspettasse di essere fermata da lui, rispose sorridendo: “Certo”, e si allontanarono di qualche metro.
“Ho bisogno di parlarti”: disse, nervoso, Cormac.
“Ti ascolto”: rispose, accondiscendete Cho.
“Beh… oggi gioco! È la mia chance! Volevo solo dirtelo…”: disse, Cormac, imbarazzato.
Possibile che dopo mesi senza neanche parola, riesco a dire solo questo?
“Complimenti, Mac. Fatti valere: in bocca all’Ippogrifo!”: disse la ragazza.
“Crepi! Tu… tu come stai?”
Cho, colta alla sprovvista dal cambio brusco dell’argomento, rispose: “Ora molto bene, grazie!”
“Ora? Prima no?”: chiese il ragazzo.
Allora, anche lei, ha sofferto per la fine della nostra storia.
“Non molto. Le vacanza di Natale sono state un periodo difficile, in cui ho riflettuto molto e ho capito molte cose”: spiegò Cho, mordendosi il labbro inferiore, ricordando quei giorni bui.
“Cosa hai capito?”
“Ti interessa davvero?
“Ora sì”: rispose il ragazzo, parlando sinceramente.
Probabilmente Cho lo capì, e disse: “Ho finalmente capito che sto bene anche da sola. Non devo per forza stare insieme a qualcuno. Prima ero terribilmente convinta del contrario, e cercavo l’amore in chiunque incontrassi, forse perché il periodo più sereno e spensierato della mia vita, è stato quando ero fidanzata con Cedric. Così cercavo di riviverli disperatamente con chiunque. Prima con Harry, poi con Michael e infine con te. Poi, però, mi sono chiesta se quella semplice tranquillità, non potessi ottenerla da sola, evitando di vivere nel passato, cercando il meno possibile di paragonare tutto ciò che mi accade a quel periodo, non bombardandomi continuamente di ricordi. È così è stato: i ricordi li porterò per sempre nel mio cuore, però sono andata avanti, e ora sto bene!”.
“ È così pensavi a Cedric quando precipitavi in quello stato di trance?”: chiese, curioso, Cormac.
“Prego?”
“A volte, quando parlavamo, ti eclissavi, entravi in un mondo tutto tuo, ignorando qualsiasi stimolo esterno. Dovevi vedere i tuoi occhi, Cho… erano pieni di tristezza. Ultimamente, però, ho natato che non ti succede più”: spiegò Cormac.
“E come fai a saperlo, visto che non ci parliamo da diversi mesi?”
Cormac, diventando rosso, disse: “Beh… mi è capitato di osservarti di nascosto!”.
La ragazza scoppiò a ridere: “Potevi venire a parlarmi, non ti avrei di certo Schiantato!”
“Ero terribilmente in imbarazzo. Io…”: disse, lui, confuso.
Come odio sentirmi così… vulnerabile.
La ragazza rise di nuovo, e scherzò: “Possiamo rimanere amici, se vuoi! Così, quando diventare un Portiere famoso, mi regalerai i biglietti per la tribuna più prestigiosa!”.
“Amici?”: chiese Cormac.
“Sì… per me è la decisione migliore, per il momento. Cerca di capire qual è la cosa giusta per te”: disse gentilmente Cho. Detto ciò, appoggiò delicatamente le labbra sulla sua guancia e si allontanò.
La cosa migliore per me è stare con te, ma l’ho capito troppo tardi.

                                                                        ***

                                                                                                                                        EPILOGO.
Cho era pronta. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Si era tenuta in contatto con molti compagni, che come lei, facevano parte dell’Esercito di Silente. Quando il falso Galeone si illuminò per trasmettere il messaggio di Neville, senza esitazione si Smaterializzò alla Testa del Porco, per passare, attraverso il ritratto, fino alla Stanza delle Necessità.
Capì che era tutto vero, che quella sera avrebbero combattuto veramente, quando vide Harry circondato dai suoi vecchi compagni. Fu percorsa da un brivido di paura, ma anche di determinazione: era decisa a cambiare la situazione, non poteva sopportare di vivere nella paura per il resto dei suoi giorni.
Si sistemò, insieme a Padma, nella Sala Grande, per cercare di fermare l’avanzata dei Mangiamorte, e dare a Harry il tempo necessario per cercare il misterioso oggetto di cui aveva bisogno.
Gli incantesimi volavano sopra le loro teste con velocità impressionante, le decorazioni alle pareti continuavano a esplodere e a cadere rumorosamente a terra.
Ben presto, si trovò a duellare furiosamente con un Mangiamorte, che indossava una terribile maschera, il che rendeva il tutto più difficile, in quanto non riusciva a scorgere le espressioni del suo volto. Fu molto abile a schivare tutte le sue Maledizioni, ma non riusciva a scagliare Incantesimi di Attacco, quindi ogni volta che deviava un Incanto nemico, arretrava di qualche passo, finché non si trovò addossata alla parete, senza nessuna via di fuga.
È finita.
Chiuse gli occhi, in attesa che l’Anatema che Uccide la colpisse, ma, improvvisamente, sentì l’urlo del Mangiamorte e un rumore brusco, come se qualcosa di molto pesante fosse caduto a terra. Quando li riaprì, vide Cormac con la bacchetta tesa e il Mangiamorte steso a terra, pietrificato.
I due si guardarono, sorridendosi con gli occhi. Non si vedevano da più di un anno.
“Grazie”.
Cormac rispose sorridendo.
Quanto mi mancava quel sorriso compiaciuto e rassicurante.
Improvvisamente, il sorriso si trasformò in una smorfia di dolore, e il bellissimo corpo di Cormac, cadde al suolo.
Cho cercò, tra la folla, chi avesse scagliato quell’incantesimo, ponta per vendicarsi, ma la sua ricerca fu interrotta dai gemiti di sofferenza del suo ex ragazzo.
La ragazza di chinò su di lui: “Mac, tesoro… resisti! Cerco aiuto… magari riesco a trovare madama Chips…”. Si stava per allontanare, ma Cormac la trattenne.
“No, resta qua con me”. Tra una fitta di dolore e l’altra disse: “Cho, sono in ritardo ma… la cosa migliore che mi sia mai capitata sei tu! L’ho sempre saputo, solo che non avevo il coraggio di dirlo perché accecato dalla mia superbia, dalla mia arroganza, dalla mia sete di successo. L’ho capito in questi mesi in cui l’ansia per non sapere cosa ti fosse capitato, mi logorava. Ma ora lo so: sei sempre stata tu”.
Dopo una lunga pausa con il respiro accelerato disse: “Ti amo”.
Poi chiuse gli occhi, e non li aprì mai più.
Cho scoppiò a piangere e si accasciò sul cadavere dell’amato, urlando: “Anche io ti amo”.
                                                                              ***
Cho non sapeva come fosse giunta in infermeria. Ricordava solo una cosa, e si rifiutava di accettarlo.
È stato solo un incubo.
Si guardò intorno. I letti dell’infermeria erano tutti occupati, circondati da molte persone. Individuò l’intera famiglia Weasley intorno a un letto appartato, che piangeva dignitosamente.
Vide i genitori di Lavanda Brown, stretti l’una all’altro, sostenendosi per la perdita dell’amata figlia.
Scorse Dennis Colin con il voto ricoperto di lacrime, mentre guardava con estremo dolore il corpo del fratello.
Oliver Baston si avvicinò a lei: “Tutto okay, Cho?”
Lei mosse leggermente la testa: “Come sono finita qui?”
“Ti ho portato io… eri in un spaventoso stato di shock, non capivi niente. Madama Chips ti ha dato qualcosa per tranquillizzarti, e ti sei addormentata”: spiegò pazientemente il ragazzo.
“È finità?”
“Si!”: rispose Oliver con sincera allegria. “Harry Potter ha ucciso Vol…Voldemort!”.
Cho sorrise.
Magari, ora, ritorna tutto alla normalità.
“Cormac?”: domandò.
Non può essere morto.
“Mi dispiace Cho…”: disse Oliver, con tristezza. Cho sapeva che era autentica, visto che i due erano amici dai tempi di Hogwarts. Il ragazzo si vantava che alcune delle più belle mosse sulla scopa che sapesse fare, gliele aveva insegnate il compagno più grande.
Non ascolterò mai più i racconti, ricchi di dettagli, sulle tue partite.
“Cho, Cormac ti amava, veramente”.
“Lo so”.



GIUDIZIO DELLA GIUDICIA, CHE RINGRAZIO MOLTISSIMO PER LA VELOCITA', LA PRECISIONE E IL BELLISSIMO CONTEST CHE HA INDETTO! GRAZIE LILYSCAM!
Grammatica/Ortografia: 5.39/15 (essendo il conteggio complessivo dei punti scalati di 9.61) 
Stile: 8.45/10 (essendo il conteggio complessivo dei punti scalati di 1.55)
Utilizzo del pacchetto: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 (xy: 5; xx: 5) 
Originalità: 8/10
Gradimento personale: 4/5 
Totale: 45.84/60
  
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