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Autore: martamatta    05/06/2012    5 recensioni
Questa storia è una specie di Call of duty modern warefare 3 di pura invenzione.
Allora incomincio con l'introduzione.
Chi dice che i morti non possono tornare? Cosa mai succederà se un uomo ignaro di chi sia lui stesso abbia dentro una rabbia e una vendetta di cui non ha memoria? Makarov è ancora a piede libero e la rabbia dei superstiti della task force 141 ribolle mentre il mondo è invaso dalla guerra e dalla morte. Un mondo sporcato di sangue di bugie e tradimenti. Ma che nasconde molte verità.
Buona lettura spero che vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soap ormai aveva perso i sensi sull’elicottero e Price, agitato, gli teneva la mano premuta sulla ferita, e disse in tono preoccupato -Dove stiamo andando?Bisogna far presto!Non reggerà ancora a lungo!-, Nikolai gli rispose -Stiamo andando a casa di un ex soldatessa della SAS, si è trasferita in Iran. Non ha mai perso di vista gli affari militari. Forse ti ricordi di lei, si chiama Sara…Sara Jonas!-. Price rimase un momento a riflettere poi parlò -Mi ricordo…era piuttosto giovane quando entrò in servizio e si è ritirata pochi anni fa-, Nikolai annuì -Già ma quando la situazione con Makarov si è alterata non ha esitato ad offrirci il suo aiuto; usando la sua casa come rifugio e deposito d’armi! È brava nelle cure con ago e filo, sono certo che aiuterà Soap senza problemi!- Price annuì.
 
Dopo pochi minuti l’elicottero cominciò la discesa e Price, guardando dal finestrino, si ritrovò davanti una grande casa in campagna completamente isolata e circondata da grande montagne, rigogliose e verdi.
Mentre l’elicottero atterrava, una donna dai capelli castani e con indosso un semplice vestito blu a fiori si stava avvicinando.
Quando l’elicottero era a pochi metri da terra, rapidamente price scese e disse -Sara Jonas? Sono il capitano John Price!-, la ragazza annuì e strinse la mano al capitano -Nikolai mi ha chiamato mentre eravate in volo. Portatelo subito dentro, non è una bella ferita!-.
Nikolai spense i motori dell’elicottero e insieme a Price trasportarono Soap all’interno della casa; lo presero per le spalle e lo trascinarono delicatamente e con cura.
Sara fece strada attraverso la casa, quando entrarono si ritrovarono in un grande salone con una piccola e comoda cucina. Seguirono Sara in un lungo corridoio dove scorsero molte porte chiuse; alla fine giunsero all’ultima porta di esso, dove era situata una stanza con un letto e accanto un comodino pieno di medicinali, bende ed altri strumenti medici.
Posarono Soap sul lettino e Sara disse -Ok mettiamoci a lavoro! Nikolai vai di là e prendi un secchio d’acqua tiepida e dei vecchi asciugamani-, Nikolai obbedì e scomparve attraverso la porta, poi Sara si rivolse a Price mentre prese delle forbici e cominciò a tagliare la maglietta sporca e insanguinata di Soap, -Adesso bisogna pulire la ferita, per evitare che si infetti e poi passeremo alla medicazione-, Price annuì e diede una mano a Sara nel rimuovere i brandelli della maglietta. –Ha davvero un bel fisico…!- disse Sara osservando il petto e poi il suo sguardo si poso sulla lunga e profonda ferita sul pettorale destro. Poi proseguì con serietà -Se il taglio fosse stato un po’ più lungo e profondo avrebbe colpito qualche punto vitale, ma fortunatamente non è successo. Però se non interveniamo subito rischia di morire dissanguato!-.
In quel momento entrò Nikolai con il secchio d’acqua e gli asciugamani. Sara prese uno degli asciugamani e lo strappò, poi un pezzo lo immerse nell’acqua e delicatamente cominciò a pulire la ferita. Dopodiché prese un ago, in cui era infilato un filo metallico e con molta attenzione cominciò a cucire la ferita; durante questo processo Soap si svegliò per il dolore e cominciò ad agitarsi e Sara urlò -Tenetelo fermo!-, Price e Nikolai obbedirono, bloccando gli arti al loro compagno.
Finito di cucire Sara pulì nuovamente la ferita ed applicò delle bende e delle fasciature. Soap era di nuovo svenuto e Sara disse -Dovrebbe andare bene adesso…tocca a lui se vuole sopravvivere a questa notte…-, Price lo guardò con orgoglio e disse –ce la farà! Se c’è una persona che conosce meglio di tutti Soap sono io!- Sara gli sorrise annuendo.
Poi Nikolai parlò dicendo –Porto via l’elicottero, tornerò domani. Ovviamente in macchina, quel mezzo è troppo appariscente non credete?- detto questo se ne andò salutando i presenti.
Sara e Price stettero ad ascoltare l’elicottero che veniva accesso e il rumore del grande velivolo che si andava sempre più a disperdersi solcando i cieli.
 
Ormai si era fatta sera e Sara aveva chiesto tutti i dettagli della missione che Price aveva affrontato, e ciò che stava succedendo nel mondo ora che Russia e America si stavano facendo guerra, intanto che Makarov era a piede libero seminando conflitti e guerre civili per il mondo.
Mentre Sara ascoltava con attenzione il racconto, preparò da mangiare al capitano, che sembrava molto stanco e ansioso di mangiare un buon pasto caldo fatto in casa, invece di quei cibi preconfezionati che mangiavano i militari.
Price disse tutto ciò che sapeva a Sara, si fidava di lei dal momento in cui la donna aveva aiutato Soap in modo professionale.
Alla fine Price si ritrovò ad assaporare un’ottima minestra dicendo –è veramente buona! Grazie per ciò che stai facendo per noi-, Sara sorrise –Di nulla, lo faccio perché è giusto!- disse orgogliosa, -A proposito…come si chiama il tuo compagno?-, Price ridacchio sotto i baffi e poi divertito rispose –Si chiama McTavish…Soap McTavish!-, Sara sorrise –“Soap” che nome insolito! Mi piace…sai a vedere come te ne preoccupi e per come lo tratti, il tuo legame con lui sembra proprio paterno…- Price si fece serio, ma tuttavia abbassò lo sguardo dicendo –Se avessi un figlio come Soap ne sarei anche troppo fiero…-. Sara lo guardò con sospetto, come se nascondesse qualcosa, ma decise di non chiedergli più niente.
 
Passarono una tranquilla notte. La mattina dopo Nikolai tornò con una macchina, portando con sé del cibo e delle notizie fresche riguardo la guerra tra America e Russia; a quanto pareva la Russia aveva invaso l’America dal’Est Cost, però non si era avvicinata più di tanto, siccome i determinati e astuti Marine li respingevano con audacia.
 
Il generale Fury era al commando delle forze speciali europee. Cercava due uomini in particolare, perché sapeva che per cambiare il mondo bastava la volontà di un solo uomo, ma bisognava vedere quanto era forte e a quale punto era disposto a spingersi. Makarov ne era la prova. E in tutto il globo c’era un unico uomo in grado di tenergli testa e che Makarov stesso voleva morto; il capitano John Price accompagnato dal capitano Soap McTavish.
Fury stava riflettendo con un sigaro tra le labbra, che emanava un forte profumo di tabacco mischiato a carta bruciata. C’era qualcun altro con lui, stava seduto, in silenzio nella penombra dell’ufficio del generale.
La stanza era affollata di pensieri accompagnata da un silenzio cupo, finché la porta non si aprì. Entrò uno dei sotto ufficiali del generale, che alla vista di Fury fece il saluto militare dicendo –Scusi il disturbo signore, ma ho delle novità riguardò la posizione degli obbiettivi-, Fury si irrigidì e disse con severità –Che aspetti soldato, parla!-, il militare continuò –Li abbiamo individuati signore! Grazie alle trasmissioni radio captate dall’elicottero, più l’aiuto dei satelliti; si nascondono in una casa in campagna in Iran!- Fury sorrise soddisfatto e disse –Ottimo lavoro! Preparate subito delle squadre per l’incontro con i nostri obbiettivi, devono essere pronti massimo fra 12 ore!- il ragazzo annuì e sparì di corsa attraverso la porta .
Fury sbuffò e si rivolse all’uomo immerso nella penombra –Sei pronto?-, l’uomo si alzò dalla sedia ed annuì con la testa per far notare al generale che aveva capito. E Fury, mentre cacciò una piccola nuvola di fumo dalla bocca, disse –a quanto pare è l’ora di andare…vero Death?-.     
  
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