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Autore: June_    07/06/2012    3 recensioni
Lexi e Megan. Americane, Baby-sitter improvvisate e sul set di un film che non scorderanno mai. Sopratutto per i protagonisti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sognando 6



Tre giorni dopo.




Con l'infortunio di Johnny non c'era bisogno che tenessimo i bambini perché dovendo restare a riposo poteva farlo lui e dopo quello che era successo a Palm Springs eravamo piuttosto demoralizzate quindi avevamo passato gli ultimi tre giorni all'hotel senza mai uscirne, ma quella mattina decidemmo di fare uno sforzo e mettere finalmente il naso fuori dalla porta dell'hotel.
Per tutto il tragitto fino all'uscita temevo di poter incontrare Johnny, che so, magari in ascensore... o nella hall.
Ero terrorizzata in realtà, non avrei saputo come comportarmi se fosse sbucato fuori da qualche parte, l'avrei dovuto salutare? Oppure far finta di non vederlo? E se avessi scelto la prima, mi sarei dovuta fermare a chiedergli come stava? L'ansia mi stava praticamente logorando e perfino dentro l'ascensore, dove c'eravamo solo io e Megan, continuavo a guardarmi intorno. Fortunatamente non lo incontrammo, o non lo vidi, uscii dall'hotel spedita e a testa bassa e una volta fuori iniziammo a camminare senza un'idea precisa sulla meta, dopo un paio di negozietti entrammo in un centro commerciale, così, per dare un'occhiata.
Ci scattammo delle foto in una delle tante cabine piazzate li dentro facendo varie smorfie, quando poi la cabina per le foto iniziò a sembrare una sauna uscimmo e io mi allontanai da Meg per andare nel reparto libri a spulciare un po' di novità.
Lessi parecchie trame fino a trovarne una che mi piacesse e per cui valesse la pena comprare il libro, mi accorsi poi di aver passato un'eternità a leggere e di non sapere più dove si trovasse la mia amica, mi guardai un po' intorno fino a trovarla, era a qualche metro da me intenta a provarsi qualcosa, la cosa strana era che la gente le passava affianco e rideva.
Lasciai perdere e feci un altro giro sempre nello stesso reparto ma quando ributtai l'occhio su di lei la situazione era sempre la stessa, le persone la guardavano e si piegavano in due dalle risate.
Iniziai a preoccuparmi e mi avvicinai curiosa per vedere se avesse qualcosa in faccia o che so io
« Ehm... Megan? Che stai facendo?» Chiesi mentre guardavo una signora paffuta che ci passava vicino e tratteneva a stento una risata.
« Mi provo questa tuta, guarda che bella fantasia... Però non trovo le maniche!» La girava e rigirava eppure delle maniche neanche l'ombra.
E non riuscivo neanche a capire perché la gente ridesse o ci guardasse storto... Aspettai qualche secondo guardandola intenta a cercare quelle benedette maniche quando vidi la confezione di plastica della tuta sul pavimento e decisi di prenderla: almeno li ci sarà stata una spiegazione sul perché una povera ragazza non debba riuscire a trovare le maniche!
Lessi il cartoncino all'interno e sbarrai gli occhi, misi una mano sulla spalla di Megan e iniziai a sussurrare senza dare troppo nell'occhio
« Megan, poggia quell'affare e andiamocene!» Glielo presi di mano e lo buttai su uno scaffale mentre la trascinavo via da quel punto
« Sei impazzita?! Non l'ho neanche provata!»
« E menomale!» Scoppiai a ridere pensando a tutto il tempo che ci aveva messo a cercare le maniche senza accorgersi che in realtà...
« E' un copri sedili della macchina! -continuai- Ti stavi per provare un copri sedili della macchina!» Tornai a ridere con le lacrime e dopo un attimo di esitazione per la figuraccia che aveva fatto rise di gusto anche lei mentre con nonchalanse mi portava fuori dal centro commerciale.
Non credo ci sarebbe più entrata.
Continuammo a girare fino all'ora di pranzo, poi ci fermammo in un piccolo fast food per fare una pausa ordinando un po' di cibo spazzatura e qualcosa da bere, arrivò tutto subito e iniziammo a mangiare parlando del più e del meno fino a quando il mio cellulare suonò, era un messaggio e non riuscivo a credere al nome che compariva sul display.
Deglutii più volte a vuoto.
Bevvi un sorso d'acqua e il cuore iniziò di nuovo a battere come se fosse un tamburo tanto da farmici mettere una mano sopra per cercare di fermarlo
« Lex che hai? Sembri un fantasma!» Meg mi scosse la mano per farmi alzare lo sguardo dal cellulare
« E' un messaggio -Deglutii ancora per riuscire a parlare con una voce decente-... di Johnny.»
« Oddio... E che dice?»
« Non lo so, non ho il coraggio di aprirlo.» La guardai e le tesi la mano col cellulare per farlo leggere a lei.
Lo prese e io iniziai a fare scommesse con Goffarda su quando mi sarebbe venuto un infarto. E quanto grave sarebbe stato.
La vidi leggere attenta il messaggio per due volte, poi sorrise leggermente
« Allora?!» Lei mi guardò e sorrise ancora
« Non è tanto male... dice: "Da stasera inizierò di nuovo a lavorare, e i bambini hanno ancora bisogno di sorveglianza. Se volete potete venire voi, ma se stasera non vi presentate chiamerò un'altra babysitter"» Staccò gli occhi dal cellulare e mi fece un altro sorriso a trentadue denti
« Che hai da sorridere tanto?! E' stato freddissimo e non ha neanche salutato...»
« Ma non capisci? Freddo o no ti ha avvisato... e non ha mandato il messaggio a me o a tutte e due, l'ha mandato a te! Santo cielo Lex leggi tra le righe no?» Mi si illuminarono gli occhi e sorridemmo tutte e due speranzose
« Dobbiamo andare! Così vedi anche Orlando e...»
« E cosa? Non cambierebbe proprio niente. Certo Orlando l'ha sicuramente presa meglio di Johnny: ha detto che mi capisce e che comunque vada non cambierà il nostro rapporto... esclusa possibile relazione ovviamente.»
« Il contrario di Johnny insomma...» Mi rattristii per un secondo ma cacciai subito quel giorno al campo dalla mente e sorrisi di nuovo
« Beh, che ci facciamo ancora qui? Dobbiamo tenere dei bambini o sbaglio?»
Megan mi sorrise e andammo a pagare il conto. Prendemmo un taxi per tornare all'hotel a mettere tutte le buste dei vari negozi, prepararci e infine andare agli Studios.
Era una strana sensazione trovarci di nuovo davanti a quel cancello, anche se erano passati solo pochi giorni.
Tirammo un sospiro ed entrammo venendo subito investite dalle urla della gente che correva impazzita qua e la per far si che tutto fosse pronto per le riprese. Fermammo un cameraman a caso per chiedere notizie di Johnny e ci disse che sicuramente era ancora nel suo camerino perché le riprese sarebbero iniziate solo fra mezz'ora.
Ero molto tentata ad andarmene ma Meg mi trascinò al camerino quasi di peso.
La porta era aperta ma bussammo ugualmente
« Avanti» Johnny ci invitò ad entrare ma noi facemmo solo un passo avanti per farci vedere
« Oh... siete voi.» Rimase immobile, in piedi vicino allo specchio stupito di vederci veramente li. Aveva una camicia bianca aperta sul torace e un paio di pantaloni marroni, era già vestito da Jack Sparrow ma senza trucco e parrucco.
Era tremendamente bello.  
E io ero tremendamente paralizzata.
Cercai di fare un altro passo in avanti ma il pavimento sembrava cosparso di colla, quindi il risultato fu che ondeggiai per qualche secondo prima di ritrovare il mio baricentro. I nostri sguardi si incrociarono e forse gli sorrisi, non ne sono sicura, fatto sta che lui mi guardò per un istante ma subito dopo rivolse lo sguardo a terra e poi dai bimbi dietro di lui
« Bambini guardate chi c'è...» Gli parlò dolcemente e loro ci corsero incontro abbracciandoci, per quanto Jack riesca ad abbracciare una persona ovvio.
« Alle nove finisco e li vengo a riprendere.» Disse distaccato sfogliando un po' di fogli che aveva in mano, proprio come si fa con un perfetto estraneo. Megan annuì ed uscì seguita dai bambini mentre io riuscii finalmente a fare il famoso passo avanti entrando ufficialmente dentro, lui mi guardò e aggrottò la fronte
« Dovrei parlarti...» Dissi infine con il cuore in gola che mi impediva di avere una voce accettabile
« Io non credo -rise piano mentre scuotendo la testa poggiava i fogli che aveva in mano- . Che vorresti dirmi? Ah aspetta, fammi indovinare -finse di pensarci un po' su e mi sentii presa in giro, poi si riconcentrò su di me- vorresti dirmi che ti dispiace? Che dovrei provare a capirti forse, no?
Beh Lex per quanto io ci provi, no, non riesco a capirti. E sinceramente che ti dispiaccia o meno non mi importa. Hai avuto quello che volevi, che altro vuoi adesso?»
 Non riuscivo a credere alle parole che uscivano dalla sua bocca e la rabbia con cui le aveva dette mi spiazzava ancora di più.
« Non volevo dirti niente di tutto questo. Ma ora che so che non ti importa nulla, non ho più nulla da dirti.»
Credo abbiate capito che sono un po' troppo fragile emotivamente e scoppio subito in lacrime, infatti fu quello che successe.
Dopo essere uscita dal suo camerino chiusi la porta e mi ci appoggiai un secondo, chiudendo gli occhi per cercare di sbollire la rabbia ma quelle emozioni si trasformarono subito in acqua pronta a sgorgare tra le ciglia.
Trattieniti Lex, santo cielo!
Aprii gli occhi ancora pieni di lacrime e cercai di farle tornare da dove erano venute per andare da Megan e dai bambini.
Come al solito giocammo con loro per qualche oretta prima che si stancassero e che Jack chiedesse di vedere il padre, facendomi sbiancare.
« Se vuoi li porto io...» Esclamò la mia amica notando che fissavo il piccoletto a bocca aperta
« No. Che figura ci farei? Ci andiamo insieme, come abbiamo sempre fatto.» Mi sorpresi di tutto il coraggio e la forza di volontà che mi saltarono addosso in quel momento e ovviamente li sfruttai.
Quando entrammo Johnny era nel bel mezzo di un discorso con quella che mi sembrò Keira Knightley.
Strano, non sapevo facesse parte del film anche lei.
Appena finirono di parlare rivolse lo sguardo verso di noi e mentre io finsi di sorridere lui ricambiò con un sorriso a trentadue denti, di quelli che solo lui è capace di fare. Si avvicinò a noi assieme a Keira che si presentò cordialmente mentre lui scambiava due parole con i bambini
« E' tutto a posto?» Domandò alla fine senza un destinatario preciso
« Certo» Megan gli sorrise e mentre lui ricambiava spostò lo sguardo sornione verso di me ancora con il sorriso sulle labbra, che si spense poi proprio mentre cercavo di parlare. Fissò il pavimento per un po' e poi distrattamente si allontanò da noi senza neanche badare a Keira, che rimase li a farci spallucce mentre io mi lasciavo sfuggire un sospiro irritato.
Lo imitai e girai i tacchi andando spedita verso l'uscita, andai a sedermi sugli scalini della porta di sicurezza dove Brigitte Harris ci aveva scoperto il primo giorno, quando scavalcammo il cancello. Mi sembrava passata un'eternità da allora... e non avevamo più visto Brigitte da nessuna parte.
Iniziai a pensare che ci avesse rimesso il posto sul serio per colpa nostra!
Proprio in quel momento la porta si aprì e io mi confermai che quella porta non era affatto per la sicurezza visto che si usava tanto spesso.
Ne uscì fuori un pirata con tanto di sigaretta e accendino in mano che rimase sorpreso di vedermi per una seconda volta
« Non sapevo fossi qui, non ti voglio disturbare...» Fece per girarsi e tornare dentro
« Non mi disturbi!» Dissi velocemente per non farlo fuggire via, lui si girò appena e si appoggiò alla ringhiera grigia vicino alle scale.
Tirò un sospiro prima di accendere la sigaretta e io mi scervellavo per trovare qualcosa da dire
« Sei in pausa?» Mi maledii da sola. Ma che domanda era?! Ovvio che fosse in pausa se no non sarebbe uscito!
« Si.» Fece un tiro di sigaretta mentre fissava il nulla davanti a lui.
Iniziai a mordermi il labbro in preda al panico, c'era una tensione e un silenzio che manco dentro un cimitero l'avreste trovati!
Mi ripetei più volte che ero grande abbastanza per poter stare a neanche un metro da lui in assoluta tranquillità, ma a quanto pare lui non era dello stesso parere: lo sentii buttare la sigaretta a terra e afferrare la maniglia della porta, aprendola
« Johnny -lui si bloccò sul posto ma senza girarsi verso di me- davvero, dovrei parlarti...» Lo vidi passarsi una mano sul viso e scuotere la testa
« Non sono sicuro di volerti ascoltare stavolta.» Senza neanche girarsi mi chiuse la porta in faccia e il mio stomaco si annodò con l'intestino.
Credo di essere rimasta a fissare quella porta chiusa per un'eternità.
Le successive ore passarono lente come se fossero anni e ogni tanto, quando mi era possibile vederlo, gli lanciavo qualche occhiata che lui ricambiò solo una o due volte. L'ultima fu quella che mi colpì di più, forse perché non si aspettava che lo vedessi: stavo ridendo per una delle battute di Megan e senza volerlo mi girai dalla sua parte non sapendo che si trovasse a pochi metri da me, mi guardò con una tristezza immensa negli occhi e io subito smisi di ridere fissandolo a mia volta, solo dopo qualche secondo si accorse che ci stavamo guardando reciprocamente allora sembrò scendere dalle nuvole girandosi a parlare con qualcuno dello staff. Io rimasi a guardarlo ancora un po' e quando mi tirò un'occhiata con la coda dell'occhio smisi, riprendendo a fare battute con la mia amica.


Erano le nove e mezza e di Johnny neanche l'ombra.
Stavamo sedute sul muretto vicino al cancello e io stavo sistemando il cerchietto nei lunghi capelli di Lily quando la vidi guardare verso l'edificio e sorridere, stava arrivando.
« Scusate il ritardo, ci hanno messo più del solito a struccarmi e poi Keira mi ha trattenuto...» Lasciò cadere la frase mentre si frizionava i capelli e prendeva Lily sotto braccio
« Non ti preoccupare» Risposi sorridendo normalmente
« Si non c'è problema -continuò Megan-, beh ora torniamo in hotel, ci vediamo domani!» Mentre tutti annuivamo nessuno poteva immaginarsi che la piccola Lily stesse tramando alle nostre spalle
« Andiamo insieme!» Ci girammo tutti e tre a guardarla con gli occhi sbarrati.
« Che ho detto?!» Allargò le braccia aspettandosi una risposta che non sapevamo darle, ci limitammo a farfugliare con un tono sarcastico
« No no niente...» Iniziò Megan
« Già, non c'è nessun problema...» Continuò Johnny
« E perché dovrebbe esserci?» Dissi più a Johnny che a Lily anche se guardavo lei
« Assolutamente nessun problema!»
« Non c'è niente di male a fare la strada insieme.»
« Giusto!»
« Andiamo...» Megan finì quella conversazione anormale schiacciandosi una mano sulla fronte e iniziando a camminare con Lily per la mano,
io ero accanto a lei e Johnny poco più avanti con Jack ma la mia amica ebbe la fantastica idea di mollarmi per andare da Johnny a chiedere informazioni sul film, quindi rimasi qualche metro dietro di loro assieme alla traditrice bionda che mi aveva ficcato in quel pasticcio.
Ero molto tentata a mandarla a giocare sui binari di un treno.
Assieme a Megan, che vedevo ridere e scherzare con l'uomo che mi tormentava.
« Lex, ti devo chiedere un favore!» La traditrice numero due mi fece segno di avvicinarmi
« Che c'è?»
« Sai che domani Johnny deve girare una scena a petto nudo?» Mi prende per il culo?
Rimasi un po' scioccata per la leggerezza con cui mi aveva dato quell'informazione davanti a Johnny.
« Mmm no non lo sapevo, ma io che c'entro?» Togliamoci l'immagine di Johnny a petto nudo dalla mente e andiamo al sodo.
« C'entri. Sai che Joh deve apparire sempre al meglio, cioè non è che ne abbia così bisogno... lui appare già bene di suo...» Mi scioccava sempre di più quel discorso, Johnny invece se la rideva.
Mi piazzai davanti a lei con le braccia incrociate e il sopracciglio alzato impedendole di andare avanti
« Megan. Sputa il rospo.» 
« Il fatto è che i punti risulterebbero anti estetici...» Solo a me fa strano sentire Johnny dire "anti estetici"? Vabbé.
« Che c'entrano i punti?!» Domandai rivolta verso di lui
« Ecco il favore che ti devo ehm che ti dobbiamo chiedere sarebbe quello di togliergli i punti. Insomma tu lo sai fare e poi la ferita ormai è quasi guarita... La cicatrice si può coprire ma i punti no.» Megan mi guardava tra il malizioso e il supplichevole
« Non se ne parla!» Li guardai entrambi storto e cominciai a camminare di nuovo
« Cosa? Perché?» Meg mi inseguì seguita a sua volta dal trio Depp
« Perché? Perché?! Perché, uno: la ferita è quasi guarita, non è guarita. E non voglio certo che si prenda un'infezione per un motivo stupido come l'anti esteticità, e due: tu -mi voltai verso Johnny- non sei nella posizione adatta per chiedermi favori.» Li lasciai tutti e quattro a bocca aperta e per la seconda volta cercai di recarmi all'hotel..
« Ok facciamo così, tu mi togli i punti e io ti ascolto.» Mi girai per l'ennesima volta sbuffando
« Pensi di potermi comprare così?»
« Non ti sto comprando... è uno scambio di favori!»
« Scambio di- Ah... adesso se mi ascolti mi fai un favore?!» Prima mi ignora, poi mi chiede un favore e dopo è anche convinto di potermene fare uno ascoltandomi? Sarà anche Johnny Depp, sarà anche l'uomo che amo -perché alla fine è così, inutile negarlo- però mi stava facendo salire i nervi.
« No non volevo dire quello, insomma...»
« Aaah, e va bene! Ma te li rimetto subito dopo le riprese!» Suvvia, come si fa a dire di no a Johnny quando fa la faccia da cucciolo indifeso? Capitemi.
Mi sorrise felice e io mi maledii per aver accettato. Riprendemmo a camminare e finalmente arrivammo all'hotel, salutammo Johnny e i bambini come sempre e sentii di essermi tolta un peso, non avevo più l'ansia e non ero entrata in panico quando l'avevo dovuto salutare, niente più problemi ne complessi sul come salutarlo o con che tono di voce: un semplice "Ciao, ci vediamo dopo." e non ero in panico neanche per quello, mi sembrava quasi normale il rivederlo dopo cena. Forse stavo impazzendo.
Arrivate nella nostra camera ci buttammo sul letto esauste, non eravamo più abituate a badare a quei due bimbi. Ci rialzammo però subito dopo ricordandoci che dovevamo scendere a cenare, poi io sarei andata da Johnny e Megan avrebbe portato i bambini a prendere un gelato così, testuali parole, ce li toglieva di mezzo per un po'.
Cenammo velocemente, o meglio, Megan mi fece cenare velocemente.
Mi sembrava fin troppo strano che non fossi in ansia neanche mentre l'ascensore mi portava verso il suo piano, o mentre i miei piedi attraversavano il corridoio che mi avrebbe portata alla sua camera. Bussai e solo in quel momento, in quell'attimo, in cui le mie nocche lasciarono la sua porta per la seconda volta e lui veniva ad aprire, smisi di respirare involontariamente e sentivo i battiti accellerare mentre il mio stomaco si attorcigliava tra se.
Forse non avevo realizzato bene quello che stavo facendo finché non mi ci sono ritrovata davanti.
« Hey, sei già qui!» Johnny aprì tranquillo la porta e mi mostrò un sorriso sincero ma io ero tutt'altro che tranquilla
« G-già.» Balbettai osservandolo in ogni minimo dettaglio, notai subito che era già senza maglietta e portava solo un paio di jeans chiari.
Voleva farmi morire, lo so.
Si spostò permettendomi di entrare e io avanzai piano mentre mi torturavo le mani e fissavo il pavimento.
« Megan?» Mi chiese mentre chiudeva la porta
« Oh, ehm... sta per arrivare.» Dissi mentre mi sedevo sul divano e avevo un flashback di quando avevamo dormito li.
Di punto in bianco da una delle camere saltò fuori Lily che mi venne incontro tutta felice per salutarmi, la feci sedere sulle mie ginocchia e le spiegavo che Meg sarebbe arrivata a momenti, sentivo lo sguardo di Johnny addosso e le mani iniziarono a sudarmi mentre lo stomaco era sempre più in subbuglio.
A darmi un attimo di tregua ci pensò la mia amica che bussò proprio in quel momento alla porta così che Johnny distolse lo sguardo per aprire.
« Heeey, chi viene a prendersi un gelato con me?» Megan entrò spalancando le braccia per permettere alla piccola di abbracciarla
« Ma Jack che fine ha fatto?» Chiesi ricordandomi di non averlo ancora visto
« Sta guardando i cartoni alla televisione...» Rise Johnny compiaciuto mentre Megan lo chiamava fingendo di cercarlo.
Alla fine, siccome Jack non ne voleva sapere di farsi vedere Meg lo andò a prendere di peso cercando di barattare la fine del cartone perduta con un gelato...
« Voi non venite?» Mi chiese Lily prendendomi la mano
« No no... Tuo padre e Lex devono fare tante cose, provare delle parti per il film, cose molto noiose... per questo noi usciamo, almeno si annoiano solo loro!» Megan farfugliò qualche scusa che ovviamente se non si avevano due e cinque anni sarebbe stata palesemente falsa, ma Lily mi stupì
« Ci vediamo dopo!» Disse guardandomi negli occhi mentre sorrideva maliziosa. Era come se avesse capito tutto, quasi la temevo quella bambina.
I tre uscirono e io e Johnny rimanemmo -finalmente(?)- da soli.
« Allora, chi inizia?» Mi domandò distraendomi dalla texture delle mattonelle
« Eh? -battei velocemente le palpebre cercando di far mente locale- Chi inizia a fare cosa?»
« Mi togli prima i punti oppure ti ascolto?» Quindi diceva seriamente sull'ascoltarmi... Oddio e adesso?!
« La prima! Prima i punti. Vado a lavarmi le mani!» Mi alzai di scatto e andai verso il piccolo corridoio dove c'erano tutte le camere.
Ma io non sapevo neanche dov'era il bagno! Fui costretta a tornare indietro e sporgere la testa da una parete
« L'ultima porta davanti a te» Mi precedette lui dandomi già la risposta, così andai e chiusi la porta alle mie spalle ritrovandomi davanti ad un bagno grande quasi quando la mia camera.
Dovevo prendere tempo, assolutamente. Ora che avevo l'occasione non sapevo più che dirgli, e poi non era la situazione adatta!
Che cavolo.
Non potevo mica dirgli "Passami il disinfettant-ah dimenticavo: ti amo." no, no, NO. Mi lavai le mani per bene e restai qualche altro secondo in bagno a fissarmi allo specchio.
Presi dalla tasca un paio di forbici minuscole, delle pinzette e uscii pronta a fare il mio "lavoro"
« Iniziamo?» Gli sorrisi mostrandogli le forbici
« Scucimi!»


« Pizzica!»
« E' normale, non li avresti dovuti togliere!» Replicai incrociando le braccia al petto
« Ma domani me li rimetti...»
« Non fare quella faccia da angelo. E se ti si apre la ferita stanotte?!»
« Verrò da te a chiedere aiuto!» Mi sorrise sapendo che se fosse successo davvero non gli avrei certo sbattuto la porta in faccia, come invece sarebbe stato giusto. Sbuffai dal naso e pregai in aramaico che Megan tornasse presto
« Dai che vuoi dirmi Lex?» Sussultai appena, quasi mi ero dimenticata che si aspettava che dicessi qualcosa.
« Come mai ora sei così sicuro di volermi ascoltare?» Calcai le ultime parole con lo stesso tono che aveva usato lui qualche ora prima mentre cercavo di far passare più tempo possibile.
« Credo di esserlo sempre stato, è che cercavo di convincermi del contrario...»
« Ah.» Volevo andarmene, volevo fuggire via subito.
« Allora?»
Tock. Tock. Dio ti ringrazio!
« Dev'essere Megan. Vado ad aprire!» Mi alzai ancora di scatto lasciandolo seduto e aprii la porta, era davvero lei con i bambini.
Ci fece segno di far silenzio mentre ci mostrava che teneva in braccio Jack e che stava dormendo, Johnny lo prese e lo portò nel suo letto.
« Andiamo via.» Sussurrai alla mia amica poco prima che Joh tornasse
« Beh, anche Lily è stanca -la indicò mentre sbadigliava- forse è meglio che noi andiamo...» Incalzò lei appena lo vide cogliendo in pieno la mia richiesta di aiuto
« Già.» Conclusi mentre lui mi tirava un'occhiataccia
« E va bene... Ci vediamo domani ragazze» Si arrese e ci salutò ringraziandomi per averlo aiutato con i punti, io invece appena chiuse la porta tirai un sospiro di sollievo.
« Avanti, sputa il rospo!» Megan mi puntò un dito contro decisa a voler sapere perché tutto d'un tratto son voluta fuggire via.
Mi misi meglio sul divando, incrociando le gambe e girandomi verso di lei
« Voleva che parlassi...» Iniziai
« Di cosa?» Già. Lei non sapeva nulla, credo... Non so perché in quei tre giorni, o al centro commerciale, o mentre si parlava semplicemente non le avevo mai accennato quel piccolo particolare. Forse perché cercavo in tutti modi di dimenticarlo io stessa...
« Beh... Sai quando siamo tornati da Palm Spings...? - lei alzò un sopracciglio ed emettè un "Mmm" che mi incitava a continuare- E' che quella notte, nonostante l'avessi appena liquidato, mi sono resa conto di...» Lasciai cadere la frase mordendomi il labbro inferiore per paura di dire quello che provavo realmente a voce alta
« Amarlo?!» Commentò lei seria. Sgranai gli occhi sorpresa
« Come lo sai?»
« MAPPERFAVORE! Si vede lontano un miglio Lex!» Rispose come se fosse la cosa più ovvia al mondo, mi buttai con la schiena sul braccio del divano e mandai all'indietro la testa
« Oh perfetto!» Commentai sarcastica.
Se Megan se n'era accorta, allora chi altro lo sapeva? Orlando? Keira che "conoscevo" da appena una sera? Come minimo anche Brigitte Harrys ne era al corrente... E Johnny? Lui lo sapeva?
In preda a questi pensieri -giustamente- paranoici mi alzai di scatto dal divano
« Io vado a letto!» Dissi improvvisamente alla mia amica dileguandomi, come se andare a letto mi tenesse lontana dai pensieri... era come cercare un po' di caldo al Polo Sud.
Ma tant'è che ero già in camera e il cuscino mi chiamava. Mi addormentai abbastanza presto dopotutto.




Bene, a tutte quelle a cui avevo promesso che questo capitolo sarebbe stato meglio del precedente chiedo umilmente scusa.
E' che ho in mente una scena precisa, che diventerà un'intero capitolo (che come si potrà capire non è questo.) e prima di poter arrivare a scriverlo devo far passare un po' di tempo... Cercate di capirmi please!
Dai via con i commenti: che ne pensate? *Ma secondo te che possono pensare, fa schifo!* (Modalità Goffarda: On)
Davvero scusatemi per questo capitolo, e per il prossimo anche... ma l'ottavo segnerà la svolta. Giuro! E' già il mio capitolo preferito!
Ora mi dileguo e vado a scrivere l'ultimo capitolo della saga "I peggiori capitoli della storia" xD
Mi aspetto un sacco di recensioni con su scritto "Ritirati, fai pena." e me lo merito, lo so...

Ps. Grazie a tutte quelle che mi seguono e che leggono e recensiscono, davvero! Grazie!
Se volete leggere anche qualcos'altro ho una piccola pubblicità da fare (perché a quanto pare sono l'unica deficiente che ancora non l'ha fatta eh xD)
In poche parole faccio parte di uno splendido gruppo con delle ragazze su Facebook e ci è saltato in mente di scrivere una fic su Johnny a ben venti mani! EGGIA'! A scrivere siamo in dieci e ognuna di noi fa un capitolo, la storia a parer mio è fantastica quindi se vi ho incuriosito almeno un po' passate a dare un'occhiata qui. Con questo è tutto.
Un bacione, June.






  
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