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Autore: evenstar    26/12/2006    19 recensioni
La notte di Natale Lupin è da solo a Grimmauld Place, cercando di tirare avanti e dimenticare che è di nuovo Natale. All'improvviso però, nella stanza in cui si è appisolato, succede qualcosa di strano... è quello è solo il primo di una serie di straordinari eventi che movimenteranno la serata dell'ex malandrino.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon Natale a tutti!!

Siamo alla fine ritornati dai nostri viaggi nel tempo, il resto della notte scorre normalmente e al risveglio il nostro lupacchiotto dovrà fare i conti con le sue decisioni.

Siete pronti ad accompagnarlo per il suo ultimo viaggio di questo racconto?

Perfetto allora, si parte.

 

Epilogo

 

La mattina dopo Remus fu svegliato dalla luce che entrava dalla finestra della camera, lasciata aperta quando era uscito con la scopa insieme a Sirius, si affacciò e vide che un manto fresco di neve era caduto nelle ultime ore della notte, imbiancando il paesaggio londinese. In giro c’erano pochissime persone, qualche raro passante infreddolito che si affrettava verso casa, i primi bambini che si catapultavano in cortile per giocare con la neve fresca e ancora intonsa, prima che il passaggio della folla la rendesse grigia. Remus si sentiva diverso, sapeva che quello che aveva appreso nella notte gli avrebbe cambiato la vita ma fino a quando non aveva messo la testa fuori, nell’aria gelida del mattino, non aveva avuto un’idea chiara di cosa fare. Adesso lo sapeva, lo sapeva bene. Si vestì in fretta e uscì di casa, diretto in centro; non incontrò quasi nessuno in giro per la città e in poco tempo raggiunse la sua metà. Ebbe fortuna di incontrare una vecchietta che stava uscendo dal condominio in cui lui doveva entrare proprio mentre stava per suonare il campanello, l’anziana signora gli lanciò uno sguardo truce e poi passò oltre così Remus approfittò della porta aperta per arrivare fino all’appartamento di Tonks. Lì si fermò e iniziò a bussare, prima tranquillamente, poi sempre più forte finché non si ritrovò a martellare la porta di colpi.

- Si può sapere chi è che fa tutto questo casino? – chiese da dentro una voce lontana, seguita subito dopo da un tonfo. – Ahi.

- Tonks? – chiese Lupin. Era ovvio che fosse lei, dato che quella era casa sua, ma lo stesso la chiamò, tanto per sicurezza.

- Remus? – disse una voce sbalordita dall’interno, prima che la porta si aprisse di uno spiraglio. – Che cosa ci fai qui il giorno di Natale alle otto del mattino?

- Devo parlarti, subito, - disse lui cercando di farle aprire di più la porta per poter entrare.

- No, - rispose lei opponendosi alla sua forza e riuscendo a tenerlo fuori.

- Per favore, Tonks, ho bisogno di parlarti, subito.

- Abbiamo detto tutto quello che c’era da dire ieri, mi sembra.

- Ti ho detto un sacco di scemenze ieri, ero fuori di me…

- Veramente a me sembra che oggi tu sia fuori di te, ieri mi sembravi come tutti gli altri giorni, - rispose candidamente lei.

- Fammi entrare e ti spiego tutto.

- No, - si impuntò Tonks.

- Andiamo, Tonks, - implorò lui. – Dammi una seconda possibilità, per favore.

- Devi prima promettermi che non ti comporterai di nuovo da pazzo, come ieri, - sorrise lei, incrociando le braccia al petto. Lui non ne aveva idea ma la giovane strega adorava sentirlo chiedere “ per favore ” e vederlo stare di fronte a lei con lo sguardo implorante. La cosa la stupiva e non poco, dato che Remus non si era mai comportato in quel modo, ma lo stesso le faceva un gran piacere e quindi si stava godendo la scena quanto più a lungo possibile..

Anche Remus sorrise e annuì lentamente mentre lei apriva la porta e lo faceva entrare nella stanza. – Sono pazzo, - affermò Remus chiudendosi la porta alle spalle. – Ma pazzo di te, - disse chinandosi su di lei e appoggiando le labbra sulle sue, prima lentamente, quasi aspettandosi di essere allontanato, poi con sempre più passione, quando Remus si rese conto che Tonks non solo non aveva alcuna intenzione di fermarlo ma, anzi, rispondeva con notevole entusiasmo. Rimasero avvinghiati per qualche minuto, finché non si dovettero separare, a malincuore, in cerca di aria.

- Oh, - riuscì solo a mormorare inizialmente Tonks. – Posso sapere a cosa è dovuto questo inatteso, improvviso ma benvenuto cambiamento di idee? – chiese riavvicinandosi a lui e baciandolo a sua volta, lasciando che la pelle ruvida del suo viso le solleticasse le guance.

- E’ una storia lunga, - mormorò Lupin che l’aveva abbracciata, appoggiandole le labbra sul collo e non aveva nessuna voglia di staccarsi da lei per raccontare quello che era successo: primo perché stava troppo bene dove si trovava, secondo perché aveva paura che dopo il racconto lei lo considerasse davvero un pazzo.

- Abbiamo tempo, almeno fino a mezzogiorno, poi dobbiamo andare da Molly, le ho promesso che avrei passato il Natale con loro se mi fossi ripresa abbastanza da uscire di casa.

- Se ti fossi ripresa?

- Ieri pomeriggio mi è venuto un raffreddore formidabile, la sera ero proprio stesa, stavo malissimo.

- Avevi il raffreddore? E per quello stavi così? Per quello avevi gli occhi arrossati? Non stavi piangendo? – chiese allibito Remus.

- Sì, cioè no, perché avrei dovuto piangere? E poi scusa ma tu come sai queste cose?

- Pensavo che dopo quello che ti ho detto ci fossi rimasta male, - spiegò il mago che, nonostante tutto, si sentiva quasi offeso che la ragazza non fosse stata in casa a struggersi per lui.

- Sono stata male, per un’ora ho anche pianto e dato i numeri, ma poi mi è passata. Remus, è un anno che andiamo avanti così io e te, dovessi tentare il suicidio tutte le volte che mi hai scaricato, sarei morta almeno un centinaio di volte, - rispose lei ridendo della sua espressione attonita.

- Non fosse già morto ucciderei Sirius, vecchio cagnaccio.

- Sirius? Che cosa c’entra adesso, Sirius? – chiese Tonks. - Tu mi devi raccontare un sacco di cose, - gli disse puntandogli l’indice contro il petto. Remus prese la mano di Tonks nella sua e insieme si diressero verso il divano del salotto dove si sedettero vicini e dove Remus passò la mattina di Natale a raccontare la sua stramba avventura a Tonks. Quando ebbe finito la ragazza lo stava fissando come se si trovasse davanti ad un potenziale pazzo psicopatico.

- Tu quindi dici che James, Sirius e Lily sono venuti a trovarti per mostrarti il tuo futuro se avessi continuato a comportarti come stavi facendo? – chiese infine, per fare un riassunto ed essere sicura di aver capito bene quello che stava succedendo.

- Il nostro futuro, ma sì, per il resto ci siamo.

- E qual era il mio futuro? – chiese Tonks, curiosa di sapere che cosa le sarebbe successo.

- Il futuro non è fisso, viene influenzato dalle nostre scelte, - Remus ripeté quello che gli aveva detto Lily non avendo nessuna intenzione di raccontare alla ragazza di averla vista in coma in una stanza del San Mungo. – Io ho avuto la fortuna di poter vedere il mio, e non mi è piaciuto per niente quello che ho visto.

- E quindi lo cambierai?

- Questo dipende da te, vuoi veramente passare la tua vita con un vecchio, povero e decisamente squinternato licantropo? – chiese Lupin.

- Decisamente sì, - gli rispose Tonks spingendolo a sdraiarsi sul divano e coricandoglisi addosso, tornando a baciarlo.

- Allora direi che siamo già sulla buona strada, - sorrise lui. – Non so cosa capiterà nel futuro, ma so che qualunque cosa avverrà saremo insieme.

 

Fine

 

 

Finita.

Che cosa ne dite? Vi è piaciuta? Spero di sì, a me è piaciuta molto come storia.

Grazie infinite per i vostri commenti e per avere continuato a leggere fino qui!

  
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