2. L'uomo nero
Chris
e Jill avevano appena finito di mangiare: l'uomo era stato davvero
bravo, non se la cavava affatto male come cuoco. Per l'occasione
aveva comprato anche un buon vino che i due avevano provveduto a
gustarsi lentamente durante il pasto.
Più e più volte durante
quella cena i loro sguardi si erano incontrati in brevi ma intensi
istanti di silenzio, ed era proprio in quelli che Jill riponeva tutta
la sua fiducia... Ma non accadde nulla, ovviamente. Se lo doveva
aspettare. Eppure lo sentiva che anche da parte di Chris c'era
qualcosa, anche se ora si stava cominciando a chiedere se lo sentiva
sul serio o se lo immaginava e se ne voleva auto convincere.
“Ma
no dai, non ti preoccupare. Ci penso io domani a fare i
piatti.” Le
disse Chris, portandole una mano sulla parte inferiore della schiena
e conducendola nel salone. “Allora? Cosa vogliamo
vederci?”
“Guarda, basta che non sia un film horror che tratti
di zombie!” Scherzò Jill, lui rise.
“Certo, no.. D'accordo.
Credo di averli bruciati tutti.” Le sorrise, guardandola
negli
occhi.
La bionda rise appena, quando poi tornò seria ci fu
nuovamente uno di quei silenzi, un po' imbarazzanti. Certo, lei che
quei silenzi li avrebbe colmati con parole d'amore.
Chris inspirò
e si schiarì la voce, guardandosi un attimo intorno prima di
tornare
con lo sguardo su di lei. “Allora... Rimani qui
stanotte?”
A
Jill sembrò che la sua voce si fosse fatta appena
più bassa e che
risuonava più come una proposta che come una domanda... O,
di nuovo,
si stava solo immaginando tutto?
“No, non credo..” Scosse
appena il capo ma sorrise.
“Come no? Sono già quasi le dieci..”
Osservò, guardando l'orologio al polso, “Il tempo
che mettiamo un
film, lo guardiamo, si farà tardissimo...”
“E... Quindi?”
Ridacchiò.
“E quindi non voglio che torni a casa da sola così
tardi, anzi, se torni ti riaccompagno io.”
“Ma non ce n'è
bisogno, Chris, dai.” Disse Jill con un sorriso.
“Ce n'è
bisogno, ce n'è bisogno, fidati.”
“E' che domani ho il turno
di mattina, mi dovrei preparare e tutto, presto..”
“Non
capisco perché abbiano dovuto cambiarci tutti i
turni.”
Sbuffò.
Jill fece spallucce ed intanto si andò a sedere sul
divano, visto che tanto quel momento 'magico' si era andato a
disperdere nell'aria. “Credo li abbiano cambiati per poter
far
entrare anche i turni di Sheva.”
Chris, invece, ando a destra
della tv, cominciando a scorgere i vari titoli di film. “Ah,
si,
giusto.. Potrebbe essere.”
La bionda si mise a gambe incrociate
sul divano, mentre con lo sguardo correva lungo il corpo del partner.
“Come va con Sheva?”
“Bene, non c'è male. E' una ragazza
davvero in gamba. Non so se il risultato sarebbe stato lo stesso in
Africa se avevo accanto un'altra che non fosse stata
lei...”
Silenzio.
“Ovviamente, Jill..” Si voltò,
“Se
ci fossi stata tu al mio fianco le cose sarebbero andate allo stesso
modo, se non meglio.” Le sorrise.
“Mh...” Abbassò lo
sguardo. “E invece... Ero lì solo a
complicarvele.”
Chris
schiuse appena le labbra, notando quella vena di rabbia nel suo tono.
Gli dispiaceva vederla così. Le si avvicinò e si
inginocchiò di
fronte a lei, davanti il divano.
“Ehi.. Non dire così, avanti.”
Le appoggiò una mano sulla sua e questo bastò per
far rialzare lo
sguardo alla ragazza negli occhi di lui. “Non eri in te... E
poi
alla fine ci hai dato supporto insieme a Josh... Probabilmente
saremmo morti, altrimenti.” Le sorrise, allungando una mano
fino
alla guancia della ragazza, in una tenera e sfuggente carezza.
Jill
ricambiò il suo sorriso, seppur appena forzata.
“Si ma... Mi
dispiace Chris.” Mormorò.
“Ehi, va tutto bene... E' finita.
Ero venuto lì anche per cercarti. Sapevo, più o
meno, a cosa andavo
incontro. Non devi sentirti in colpa.”
Lei annuì piano,
guardandolo negli occhi. Silenzio. Di nuovo.
“Allora.. Azione o
commedia?!” Le sorrise lui.
I due alla fine avevano optato
per un film d'azione, non troppo pesante, ed abbastanza divertente.
Durò parecchio, quasi due ore. Il tempo di sceglierlo,
metterlo e
vederlo, si era fatta l'una.
“Certo che se fossi stato in lui lo
avrei fatto fuori... Sono una sciocchezza in fondo, questi
film.”
Disse Chris, mentre scorrevano i titoli di coda e la colonna sonora
di sottofondo.
“Beh..” Lei fece spallucce. “E' normale,
per
noi che ci siamo dentro. Lo sappiamo che le cose non finiscono sempre
così.. A lieto fine, anzi.”
L'uomo guardò l'ora sul suo
orologio, poi Jill. “E' tardissimo. Sei sicura che vuoi
andare
via?”
La ragazza lo guardò. “Sì Chris, ti
ringrazio ma è
meglio che vada.”
“Se non ti conoscessi.. Direi che vuoi
scappare da me.” Le rispose lui con tono bonario ed un lieve
sorriso.
“Da te? Ma che dici..!” Rise appena lei, alzandosi,
dopodiché lui fece lo stesso.
“Almeno lascia che ti
accompagni. Questo puoi concedermelo?”
“Mmh... E va bene.”
Disse con tono fintamente sostenuto e superiore.
Chris si infilò
un paio di scarpe, prese le chiavi e così i due uscirono.
C'era un
silenzio quasi surreale lungo il viale e decisero di goderselo
facendosi una passeggiata a piedi fino a casa di Jill.
“Ho
incontrato Sheva oggi, in ufficio.” Disse la ragazza, tra una
chiacchiera inutile ed un'altra.
“Ah..?”
“Vi sentite
ancora, sì?” Indagò Jill, facendola
passare come pura
curiosità.
“Ogni tanto, sì. Beh, lavoriamo nello stesso
posto,
è normale.”
“Solo per lavoro?”
“Il più delle volte
sì. Qualche volta siamo andati a prenderci un
caffé insieme ma
niente di più.” La guardò, continuando
a camminare.
“E
basta?” Lei gli rivolse altrettanto uno sguardo.
“... Sì,
perché?” Sorrise.
“Non lo so. Pensavo.. Boh.”
“Pensavi?”
Insistette lui.
“Non lo so cosa pensavo.. Pensavo ci fosse un
qualcosa tra.. Di voi.” Si schiarì la voce e
ridacchiò. “Vi ho
visti parecchio affiatati, in Africa.”
“Era la mia partner,
sono stato fortunato a trovarmici subito bene.. Voleva mollare ad un
certo punto e pensavo che sarei rimasto solo, invece ha deciso di
seguirmi anche se non era strettamente tenuta a farlo.. E mi ha
aiutato. Gliene sono immensamente grato.”
I due erano arrivati
di fronte casa di Jill, avevano salito le scalette del vialetto e si
erano fermati di fronte la porta.
“.. E perché non hai mollato
anche tu? Era rischioso... E non eri strettamente tenuto a farlo
nemmeno tu.” Disse, guardandolo negli occhi.
“Lo ero molto più
di lei e.. Sapevo che eri lì. Me lo sentivo. Non potevo
lasciarti in
balia di quel pazzoide schizzato, Jill.”
La ragazza sorrise,
abbassò appena lo sguardo e rimase in silenzio per un
istante. “Non
finirò mai di ringraziarti Chris, mi hai salvato la
vita.”
“Chissà
quante volte l'hai fatto tu.” Disse, facendole una carezza.
Lei
rialzò lo sguardo, dopodiché gli cinse il collo
con le braccia e lo
abbracciò.
Chris le portò le mani sulla vita, avvolgendole poi
la schiena e stringendola a sé. Jill socchiuse gli occhi.
Finalmente
si sentì a casa, tra le sue braccia. Le stesse braccia forti
e
possenti che spesso l'avevano aiutata e difesa, tirata su nei momenti
più bui e pericolosi. Lui c'era sempre stato.
“Buonanotte
Jill.” Mormorò lui più a bassa voce,
interrompendo quel
silenzio.
Lei si tirò appena indietro e lo guardò, prima
che
l'uomo le schioccasse un bacio sulla fronte.
“Notte Chris. Ci
sentiamo.” Sorrise e dopodiché tirò
fuori le chiavi ed entrò. Si
voltò e gli lanciò un ultimo sguardo prima di
chiudere la
porta.
Appoggiò le chiavi sul tavolino accanto la porta, al
buio, dopodiché spinse l'interruttore ma la luce non si
accese. Era
buio pesto, non ci vedeva nulla.
“Ma che..?” Era saltata la
corrente? Sbuffò, fece un paio di passi incerti nel buio
verso la
scala per rimetterla.
“Si fanno aspettare così tanto gli
ospiti?” Sentì dopodiché una voce alle
sue spalle.
La ragazza
si fermò all'istante, sentì il sangue
ghiacciarlesi nelle vene.
Qualcuno era entrato in casa sua? E quella voce? Così
inconfondibile. No... Doveva essersi sbagliata. Non poteva essere
lui, di nuovo. Lui era morto.
Sentì dei rumori, l'uomo
probabilmente si alzò dal divano, poi dei passi avvicinarsi.
“Ti
sei divertita? E' così che vivi? Facendo tardi alla
sera..”
La
ragazza si voltò di scatto: vide solo una sagoma avvicinarsi. Era alto e ben piazzato.
Ci vedeva ben poco nel buio, non
riconosceva la sua faccia, ma quella voce...
“C-chi sei?!” Le
uscì spontaneo, dando per scontato che non poteva proprio
essere
lui.
Una lieve risata sommessa, “Lo sai benissimo chi sono,
Jill.”
“N... Tu.. Tu sei morto!” Indietreggiò
appena.
“Lo
credi davvero? E allora come potrei essere qui?” Chiese,
facendosi
sempre più vicino.
“Non avvicinarti!” Disse, allarmata e
tenendosi sulla difensiva. “Cosa diavolo vuoi!?”
Così,
l'uomo, arrivato di fronte a lei, la afferrò portandole una
mano al
collo e spingendola contro il muro: Jill sentì la mano
foderata dal
guanto di pelle stringersi attorno il suo collo. La forza era
diversa, non la stessa. Sembrava più debole, seppur
fisicamente più
prestante di lei.
“Hai osato ribellarti a me... E hai qualcosa
che mi appartiene.” Sussurrò lui, continuando a
stringere la
presa.
La bionda gli portò entrambe le mani al polso, cercando di
toglierselo di dosso, ma senza riuscirvi. Contro il muro, vicino alla
finestra, poté finalmente scorgere il suo viso: non poteva
crederci.
Era Wesker. Come diavolo... Era possibile? Doveva star sognando,
sì,
era un incubo. Un'orribile incubo. Aveva il viso rovinato, forse per
le ustioni, forse per il virus. Era fottutamente inquietante.
Così
lei cominciò a dimenarsi e, per sua fortuna, per sbaglio
calciò il
tavolino che cadde: sopra v'era un vaso che, non appena
arrivò a
contatto con il pavimento, si ruppe in mille pezzi.
Il caso volle
che Chris non fosse ancora molto lontano: sentì un rumore
provenire
dalla casa ormai di alcuni passi più lontana,
così si voltò e
decise di tornare indietro: forse era un po' ossessivo ma aveva
sempre paura che Jill potesse sentirsi male o chissà cosa,
era
ancora debole dopotutto.
Una volta arrivato di fronte la porta,
bussò. “Jill, tutto bene??” Chiese,
notando la luce
spenta.
“L-lasciami!!!” Disse lei, continuando a
dimenarsi.
“Jill?!?!!!” Chris bussò con
più insistenza,
sentendo la voce della ragazza.
“C-Chris!!” La sua
salvezza.
Wesker, a quel punto, si sentì braccato: quell'uomo era
sempre pronto a mettergli i bastoni tra le ruote. 'Maledizione..'
Pensò, avvicinando il suo viso a quello della ragazza.
“Puoi
starne certa, Valentine... Che non finisce qui. Tornerò a
prendermi
ciò che mi appartiene, non andrai molto lontana.”
Sussurrò.
La
ragazza sentì un brivido di terrore percorrerle la schiena e
ormai
l'ossigeno scarseggiava. Annaspò per cercare di racimolare
un po'
d'aria fin quando la presa al suo collo non si affievolì,
fino a
lasciarla.
L'uomo si affrettò ad avviarsi all'uscita sul retro
mentre Chris, con insistenza, cercava di entrare.
Riuscì, finalmente, a sfondare la porta: una volta dentro
vide la
sagoma di un uomo allontanarsi nel buio, fece per scagliarglisi
contro come un cane rabbioso ma con la coda dell'occhio vide Jill scivolare a terra contro il muro e tenendosi le mani al
collo.
“Jill!!” Guardò nuovamente la porta
dietro la quale
era sparito l'uomo misterioso ma poi decise di prestare soccorso alla
partner. “Ehi Jill!” La raggiunse e si
inginocchiò di fronte a
lei. “Stai.. Stai bene???” Chiese, agitato,
afferrandole i
polsi.
“... S-sì..” Biascicò appena,
sembrava parecchio
provata.
“Chi era Jill? Chi era???” Le portò le
mani sulle
spalle, scuotendola appena.
Solo a quel punto la ragazza incrociò
lo sguardo di lui. Deglutì. “.. Non.. Lo so....
Un.. Ladro,
forse..” Disse con un filo di voce. Gli aveva mentito,
perché?
Avrebbe dovuto dirgli subito chi era, in modo da allertare tutti
ma... Non lo fece. Non ne ebbe il coraggio.
“...” Chris
espirò. Dio santo quanto si era preoccupato. “..
Dai.” Le portò
una mano sulla guancia. “Ora è tutt'ok.”
Con la mano sulla
spalla la tirò a sé, stringendola. “Qui
non va bene... Stanotte
stai da me e non voglio sentire storie, intesi?”
La ragazza gli
appoggiò le mani sul petto, rimanendo un istante in
silenzio. Era
assurdo. Nemmeno il suo calore, in quel momento, riuscì a
farla
sentire al sicuro. Era l'inizio di un nuovo incubo.
“Jill?”
“..
S-sì... Va bene..” Mormorò. Cosa
diavolo voleva Wesker ancora da lei? Cos'era quella cosa che
apparteneva a lui?
Grazie al cielo c'era Chris. Gli cinse la vita con le braccia e lo
strinse forte. Ora sì che si sentiva debole e inerme.
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Wahhh, e dopo tre anni ho scritto il continuo! xD
Scusate ma sapete, sotto esami di maturità si ha poco tempo
e anche l'ispirazione si caga sotto per la fifa e se ne va in letargo!
:P
Ed ecco qui svelato l'arcano! xD Vabbè, si sapeva che era
lui!
Poco ho da dire! Chissà cos'è che ha Jill ma che
appartiene a lui u_u chissà, chissà!
Vedremo un po'!
Questo è ciò che rimane del povero Wesker: https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/429168_303811536343157_100001429394584_873557_1270482596_n.jpg
Ahaahhaah x°D figo ad ogni modo u___u
Ci si vede al prossimo capitolo
gente! Vi ringrazio tutti, dal primo all'ultimo lettore!
Un grazie speciale a chi avrà voglia di recensire e a chi
inserirà tra seguite/ricordate/preferite!
Tanti bacini! :)