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Autore: Val__    16/06/2012    1 recensioni
[Attenzione: Una sorta di Missing Moment di "Sweet Revenge" su (per chi li conosce) MackenzieXRori. Non è necessario leggere anche la storia da cui è preso per seguire questa qui, questi saranno mini capitoli, ma spero siano comunque carini da leggere, buona lettura!]
Mackenzie non era mai stato un bambino socievole, il suo carattere era terribile, sembrava ostile nei confronti di chiunque gli si avvicinasse e ogni giorno era in lite con qualcuno. [...]
Quel giorno si era ripetuta la stessa scena di tutti i giorni, la mamma di Zie se ne era andata e lui disperato stava correndo fuori sperando di riuscire a fare in tempo e riprenderle la mano per farle vedere che era ancora lì e non voleva che se ne andasse.[...] Nessuno si era accorto del suo appartarsi in un tentativo di sfogo. Nessuno, tranne un piccoletto dalla testolina rossa che, circondato dagli amichetti, stava giocando tranquillo fino al momento in cui una minuta sagoma gli era passata affianco correndo, le lacrime che gli rigavano il volto.
Fa parte della serie Sweet Treats and Romance (ma non è necessario aver letto anche gli altri componenti della serie)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sweet Treats and Romance'
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Attenzione... di nuovo : In questo capitolo (ambientato 4 anni dopo il secondo) i protagonisti hanno 16 anni, quindi è un'altro salto nel tempo ^^
Spero vi piaccia è un po' tanto sdolcinato perchè ogni tanto mi prende lo schizzo XD
Buona lettura! <3

Sunlight

Capitolo 3 :

Esistono rapporti inclassificabili. Non sono amore né amicizia, sta a noi inventare una definizione. Io li chiamo tossici.

altri quattro anni dopo

D’accordo.
Rori l’aveva capito.
Zie era quel che si poteva tranquillamente definire un figo, specie dopo il secondo anni di liceo, in cui si era notevolmente alzato ed il suo viso era diventato più “adulto”, nonostante sembrasse sempre più giovane rispetto alla sua età.
Ma tutte quelle ragazze dovevano per forza ricordarglielo confessandogli il loro amore (nato da due giorni prima magari) ogni santo giorno?
Perché sì, anche a Rori era capitato di trovarsi qualche ragazza che gli sparasse un “mi piaci” in faccia ed a lui dispiaceva sempre rifiutarle, ma con Mackenzie erano addirittura tre al giorno! Erano arrivati al punto in cui ogni volta che Zie vedeva una sua compagna avvicinarsi, si chiudeva nel bagno dei ragazzi fino al suono della campanella. In questo modo però tutte le ragazze cercavano Rori ( che a quanto pare per loro era come se avesse un lampeggiante sulla testa con scritto “migliore amico di Mackenzie”) per delegargli la consegna di lette (il quale contenuto era ovvio) da dare all’amico appena l’avesse visto.
Inutile dirvi che fine facevano tutte quelle lettere. Rori, sì avvertiva Zie delle lettere, ma l’altro che non ne poteva più gli disse < A questo punto fanne quello che vuoi! > ed il Rosso non se lo faceva ripetere, le cestinava seduta stante.

Ma Rori non era geloso di Zie, era il suo migliore amico quindi per la sua etica non poteva esserlo, il vero problema era una di quelle persistenti ochette, Melani, a cui Zie non riusciva a far capire che no, non gli interessava, lo era persino venuta a cercare a casa. Alla fine avevano patteggiavano che sarebbero usciti un paio di volte per far finire l’ossessione di lei mostrandole che Zie non era interessato, beh, non andò come previsto.

Dopo essere usciti per la terza volta, Zie ammise di trovarsi bene, così decisero di uscire seriamente. Questo comportava attenzione maggiore nei confronti della ragazza e minore nei confronti di Rori, che in quel periodo, aveva perso la voglia di essere gentile con chiunque gli stesse intorno.

< Roriiii? Mi aiuti con i compiti di matematica? > chiese il piccolo Demien bussando piano alla porta della camera del fratello, il quale con la faccia sepolta sul cuscino, mezzo steso sul letto e sulla via di una crisi di depressione per via dell’ennesimo bidone tiratogli da Mackenzie per uscire con la ragazza, emise un mugolio scazzato che fece intuire la risposta al fratellino, ma nessuno può cavarsela in questo modo con “scassa-balle Demi” che, appena sentiva l’odore di problemi, non esitava a ficcare il suo bel nasino, piccolo e patatoso negli affari altrui: < Che succede? > chiese entrando senza fare complimenti. Non ricevendo alcuna risposta gridò con la vocina acuta < Rò! Dimmelo altrimenti ti salto sopra! …Mackenzie c’entra qualcosa? > Rori sorrise, quel cosetto del suo fratellino aveva già intuito tutto, come al solito, si vede che essendo molto legati si capivano al volo. < Sì, sono arrabbiato con Zie… > rispose vago girando lo testa lontano dal cuscino per guardare meglio Demien < Perché? …lo sai che se non me lo dici ti ammazzerò a colpi di bacini, vero? > dichiarò in primis, facendo sorridere Rori ancora una volta < Perché ora che ha la fidanzata vuole più bene a lei, e per carità è giusto che preferisca stare con lei, ma vorrei stare con lui anche io e non voglio dirglielo, magari poi pensa che sia geloso… > spiegò < Sì Rò… perché tu non sei geloso! > fece sarcastico l’altro < Ovvio che lo sono! Gli voglio bene… e mi sta trascurando e questo mi fa arrabbiare, sto facendo schifo a scuola e rispondo alle persone come se fossi un camionista! …colpa sua! > si lamentò senza ammettere che era più di semplice affetto quello che sentiva. Demi gli accarezzò la testa con un mezzo sorriso < Mi spiace non so come aiutarti, ma non mi piace vederti così, non puoi parlargliene? > l’altro fece no con la testa, non voleva essere invadente e di ostacolo alla felicità di Mackenzie, ma Demi aveva un modo per aiutarlo: < Demi, non è che me li daresti lo stesso tutti quei bacini? > chiese allora.
Il più piccolo rise piano abbracciando il fratello e dandogli un tenero bacio sulla guancia.

Ma Demi ne sapeva a pacchi, chissà che non gli sarebbe riuscito di far mettere insieme quei due scemi che continuavano a guardarsi da lontano!

Il giorno dopo Rori si era ripromesso di star zitto e non parlare del fattore gelosia con Zie, per non risultare seccante, inoltre era deciso a stargli più lontano del solito, nonostante ciò lo ferisse, lui e la sua ragazza (difficile per lui ammettere, anche sotto forma di pensiero, il fatto che per Zie lei fosse speciale) avevano bisogno di restare da soli, di parlare e dire e fare cose sdolcinate, o qualunque cosa le coppiette facessero (che lui meno di così non ne poteva sapere, non avendo mai nemmeno considerato l’idea di avere una fidanzata).

E così fu!
Si era impegnato a trovare una scusa, anche la più sgamabile, per allontanarsi dai due, si poteva dire che Melani apprezzò lo sforzo, poiché aveva smesso di guardarlo male o con sorrisini bastardi. In compenso però, il viso dispiaciuto di Zie, ogni volta che gli si allontanava, lo faceva sentire in colpa, si sentiva malissimo, così tanto che per lo stress corse in bagno con in conati, che minacciavano di battezzare il bagno (che già tanto lindo non era).
La giornata gli pesava ogni minuto di più, così decise di catapultarsi in infermeria e riposare lontano dalla vista di Mackenzie che si sarebbe distratto da Melani se l’avesse visto.
Evitò Zie anche all’uscita, nonostante l’avesse intravisto guardarsi intorno preoccupato, con arpionata al braccio la sua ochetta che sbuffante cercava di attirare la sua attenzione.

Tornato a casa, si buttò sul divano < Giornataccia? > chiese Olive con fare premuroso, avvicinandosi < Mi sento male… > disse piano con lo sguardo stanco. < Cos’è successo? > arrivò subito “scassa-balle Demi” anche lui impensierito dal comportamento di Rori e dal suo colorito pallido < Ho evitato Zie per tutto il giorno > pronunciò lentamente < E perché mai?! > chiese stupita la madre < Perché volevo che stesse solo con la sua ragazza… ma mi manca da morire e non riesco a stargli così lontano… vorrei che lasciasse Melani… e sì! Sono egoista, ma chi sene frega! > fece con il goccioloni che minacciavano di rigargli il viso. Demi lo abbracciò forte, aiutandolo ad andare in camera per riposarsi.

Rori dormì fino sera, ed al suo risveglio si sentiva meglio.
Stirò appena le gambe, fino a prima raggomitolate, ancora con gli occhi chiusi, accorgendosi solo in quel momento di un peso che lo premeva sul letto e contro il muro: il tepore era piacevole e le mani che lo stavano accarezzando davvero morbide.
Aprì gli occhi, ritrovandosi davanti Zie, con il viso tutto corrucciato, come quando stava trattenendo le lacrime per non mostrarsi mentre piangeva, era cresciuto, ma il suo comportamento non era cambiato, era sempre adorabile con quella smorfia che mostrava solamente a Rori… ed a nessun altro, questo sì che lo faceva sentire speciale.
< Zie perché piangi? > chiese abbracciandolo, con la voce un poco impastata dal sonno, tutto arruffato ed intontito, ma nonostante tutto in grado di prendersi cura del suo migliore amico.
Era felice di vederlo, certo non voleva che piangesse, ma stargli vicino era sempre splendido per lui. Zie ricambiò l’abbraccio stringendolo forte, permettendo, anzi incoraggiando Rori a nascondere la testolina nell’incavo del suo collo, come facevano solitamente.

Rori era sicurissimo di tre cose:
1. Non è possibile spegnere il sole (al massimo si spegne da solo quando muore, dato che è una stella!);
2. Non è possibile asciugare il mare;
3. Conosceva il suo migliore amico meglio di quanto conoscesse se stesso e sapeva per certo che Zie aveva pianto solo poche volte dal loro incontro, ed era sempre per cose gravi, questo lo faceva preoccupare ogni minuto di più.

< Rori… stai bene? > chiese in un sussurro Mackenzie ancora abbracciando l’amico < S-sì è tutto ok! Perché piangi è successo qualcosa di brutto… sì, insomma, con… M-Melani? > chiese, se Zie lo era venuto a cercare era per sfogarsi, lo sapeva bene, quindi, nonostante non avesse alcuna voglia di sentir parlare Zie di quella ragazza (così fottutamente fortunata ad averlo per se), voleva aiutarlo, consigliargli ancora e fargli sentire che per lui c’era sempre e per qualsiasi cosa, anche la più stupida, anche se l’avesse tirato giù dal letto alle tre di mattina! E Zie lo sapeva già, perché chissà quante volte glielo aveva ripetuto e continuava a farlo, anche in quel momento < Zie, con me puoi parlare di qualsiasi cosa! Io sono sempre qui per te! > lo rassicurò < Bugiardo! Allora perché oggi continuavi ad evitarmi e scappare da me?! > gridò stringendolo ancor di più a se < H-Ho fatto qualcosa di male? > chiese preoccupato, considerando solo in quel momento l’idea. Rori si staccò dall’abbraccia per un attimo < N-No… volevo lasciarvi soli! L’ho fatto per te, sono sempre tra i piedi, sono geloso… non volevo rovinare tutto, sembravi felice… con… lei > Zie sembrava sorpreso dalla rivelazione, con gli occhi appena più aperti e la boccuccia socchiusa, era felice, così tanto che si affretto a dire, scocciato di parlare nuovamente di lei < L’ho scaricata! Non essere geloso! Preferisco te a lei… > si lasciò scappare nella fretta di pronunciare quelle parole, Rori avrebbe anche risposto, e ci stava pure provando, ma, nel tentativo di formulare una frase, le lacrime lo fecero bloccare, così si limitò a stampare a Zie un bacio nell’angolino della bocca per poi stringerlo forte.

< Perché l’hai mollata? > chiese Rori, una volta ripresosi, mentre stesi sul letto restavano a crogiolarsi in attesa di chissà cosa < Volevo vedere come stavi, ma lei ha detto che mi preoccupavo troppo per te e non la consideravo, in effetti mi hai fatto dannare oggi, non si capiva cosa avevi! Mi ha detto che facevi finta che e che volevi allontanarci, mi sono reso conto che era lei che ci stava allontanando… e l’ho scaricata, sei tu la priorità… > spiegò con un filo di imbarazzo < Ah! E visto che non ti ho concesso molto tempo in questi giorni… ti ho preso un regalo… > aggiunse. Rori non capiva: lo vide sporgersi verso il pavimento ai piedi del letto, ma continuava a non capire, fino a quando Zie non si rialzò con un immenso mazzo di fiori < Non sapevo come farmi perdonare e mamma Olive dice che se ti devi far perdonare i fiori vanno sempre bene e che se sei sincero l’altra persona lo capisce > disse arrossendo ancora di più e non riuscendo a guardare negli occhi Rori che sorridente prese ed appoggiò i fiori sul letto per poi buttarsi ad abbracciare Mackenzie < Dai, andiamo a metterli in acqua! > concluse prendendo i fiori e la mano di Zie tutto sorridente.

“Altroché giornataccia!” Pensò intrecciando le dita con quelle di Zie e mostrargli un grande sorriso, tutto per lui.

Angolino di Val_chan :

Val_chan on Facebook <3

Ehilà Fanciulle e Fanciulli!
Eccoci qui! Come avevo detto è abbastanza dolcioso come capitolo... ma il genere Fluff non sta lì per bellezza o per far la tinta agli orsi bruni ù.ù
Coooomunnque! Oggi sono andata a vedere i voti... anche se lo sapevo mi hanno rimandato ç.ç ma pazienza! Mi darò allo studio ù.ù
Il prossimo capitolo descriverà ciò che è successo e non è stato bene descritto nel capitolo 3 di "Sweet Revenge!" quando Rori si becca la febbre e Zie resta a casa con lui... e se volete sapere altro (nel caso non l'aveste letto) andatevelo a guradare un po' magari se vi piace la storia lo potete seguire ^^ ecco il link diretto Sweet Revenge!
Come sempre attendo le vostre recensioni, ma grazie tante anche solo a chi legge! Spero vi sia piaciuto <3
Al prossimo aggiornamento! <3
Baci Val_chan <3

  
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