Walter Sullivan: Consapevolezza.
Walter,
ormai si trovava a fare da badante a un piccolo
ragazzo fantasma. La situazione non lo seccava ma nemmeno era piacevole
visto
che c’erano diversi vantaggi e svantaggi: Pro= Non sarebbe
rimasto solo,
avrebbe potuto usarlo come scudo umano, poteva avere delle braccia in
più in
combattimento, spostare cose più pesanti insieme. Contro= Il
biondo era
abituato alla solitudine, non era molto utile come scudo
perché era più piccolo
di lui, non sapeva usare le armi e non aveva abbastanza fegato da
nuocere le
terribili deformità che popolavano quel mondo, il ragazzo
era più gracile del
biondo. Risultato: Utile quando una caccola di naso.
Walter
sospirò e si limitò a fissare il ragazzino.
-Walter,
per piacere. Voglio essere come te!- Il ragazzo
alzò le mani in preghiera.
-Perché,
come fai a conoscermi?- Walter si sedette sul marmo
di una bara a fianco del ragazzo.
Il
ragazzino a quella domanda iniziò a frugare tra le tasche
del suo vestito fino a che da una di esse, semi rotta,
cacciò un ritaglio di
giornale.
-Ecco.-
Porse al biondo quel pezzo di carta tutto
spiegazzato.
-Che
è?- Il biondo prese, con leggera curiosità, il
pezzo di
carta e iniziò a studiarlo leggendo: -“Dieci
spietati omicidi, alle vittime è
stato asportato il cuore. È stato catturato il killer,
è un giovane di venti
anni, al momento della cattura mormorava parole
incomprensibili.”-.
-La
sacra assunzione, dovevo prendere i 10 cuori di dieci
peccatori…- Walter ricordava in maniera chiara e lucida i
volti contorti e
terrorizzati delle sue vittime… sacrificali.
-Guarda
dietro. - Fece notare Thomas indicando con l’indice
il retro del foglio.
-“Nuove
vittime, lo stile è di Walter Sullivan. Si sospetta
di un imitatore, perché l’assassino vero era stato
trovato morto nella sua
cella con un cucchiaio ficcato in gola.”- Il biondo si
passò una mano sulla
gola, rammentando il forte dolore provato nel cercare di morire e
separarsi
dalla carne.
-Sei
incredibile, sai?- Il ragazzino fissava con gli occhi
carichi d’ammirazione il biondo.
Ignorandolo
riprese a leggere:-“La polizia è andata a visitare
la tomba dell’assassino, il corpo non è stato
trovato. Il caso Walter Sullivan
è stato riaperto.”- Concluse la lettura e
alzò lo sguardo verso il ragazzo.
-C’è
qualcos’altro che mi devi dire?- Walter non era molto
lusingato di avere un estimatore, anzi.
-Sì…
beh, quando sono morto, ho fatto un patto con
l’entità
di Silent Hill e lei mi ha assegnato te.- Spiegò il
ragazzino.
-Umpf…
hai la minima idea di ciò che hai fatto? Sarai
peccatore anche tu… io sono solo l’esecutore.-
Walter non nascose il suo
sguardo di rimprovero.
-Appunto,
non m’importa che mi succederà, mi basta sapere
che la mia morte prematura non sia stata vana.- Il ragazzo si
alzò con aria
seria e decisa.
-Io,
proprio non li capisco… - Mormorò il biondo,
restituì
il foglio a Thomas e si alzò dalla tomba.
-Allora
Walter? Mi aiuterai?- Il ragazzo strinse le mani
ossute del biondo, nelle sue.
-Umm…
ho già un’idea.- Walter fece un piccolo sorriso
sinistro.
Senza
null’altro da dire, insieme s’incamminarono per la
scalinata
che li avrebbe condotti alla chiesa. Davanti al portone marrone, si
fermarono,
Thomas lesse una scritta: Preparati.
-Temo
che quello che vedrai non ti piacerà, vuoi che vada in
avanscoperta?- Walter lesse il turbamento del turchino attraverso i
suoi occhi.
-No…-
Thomas spinse con dovuta cautela il battente di legno
duro e sbirciò nel suo interno, considerato che non
c’era pericolo l’aprì
completamente.
Quello
che vide lo fece inquietare, vedeva sua sorella nuda,
legata a una tavola di ferro e cinque o sei uomini con dei piatti a
guisa di
maschere su cui vi erano disegnate facce sorridenti che nascondevano il
loro
viso. Ognuno di loro, a turno, violentavano la donna.
-Buona
fortuna con i tuoi incubi personali, io devo fare
un’altra cosa.- Walter, con freddezza, lo lasciò a
quell’abominevole
spettacolo.
Walter
s’incamminò verso l’altare dove su un
piano di pietra
rossa era lasciato a marcire un corpo ancora in via di putrefazione.
Allungò le
sue braccia su quel corpo e lo trascinò giù
dall’altare.
-E
ora?- Walter una volta adagiato il cadavere pallido sul
suolo attese il prossimo segnale, che non tardò.
Il
sangue presente sull’altare si ritirò e
mostrò una
lettera rossa. Walter non perse tempo e la lesse con la dovuta
attenzione.
-“Dove
si curano i pallidi di morte? I malati d’epidemia?”
Accidenti, Alessa ci vai sul pesante con i tuoi
indovinelli…- Commentò il
biondo, comunque capì che cosa doveva fare…
portare il cadavere all’ospedale,
ma quale?
“Per
prima cosa mi serve qualcosa per trasportare il
cadavere” Walter si guardò in giro…
“Maledizione… non c’è nulla
che mi può
essere utile per trasportare questo peso.”
Walter,
con grande sforzo, si caricò il cadavere sulla
schiena e, dopo alcuni tentativi d’equilibrio,
riuscì a portalo fuori dalla
chiesa dove ad attenderlo c’era il ragazzino.
-Ma
che fai? Cosa trasporti?- Per qualche motivo il
ragazzino sembrava essersi dimenticato dell’incubo di poco fa.
-Aiutami
a metterlo su una delle bare.- Walter aveva le
gambe che gli tremavano per lo sforzo.
-Buttalo
proprio sul marmo, i morti non sentono dolore o sì?-
Fece notare Thomas.
-Giusto.-
Walter si complimentò mentalmente con il ragazzino,
quindi con malagrazia gettò il corpo su una delle bare.
-Secondo
Alessa, dovrei portarlo in ospedale ma non so
quale… - Walter si grattò il mento irto di barba.
-Ho
un’idea, andiamo al centro storico di Silent Hill,
lì
possiamo vedere qual è l’ospedale di cui parlava
quella Alessa.- Thomas prese
la mano di Walter e lo trascinò con sé.
-Va
bene, ma il corpo? Lo lasciamo lì?- Walter era
preoccupato, qualcuno poteva smembrarlo o roba simile.
-Walter,
ma che domande fai? Per essere uno spietato
assassino, sei piuttosto tonto.- Thomas, comunque, per far contento il
suo
idolo decise di spostare la lastra di pietra e gettarvi sotto il corpo
morto.
Insieme,
Walter e Thomas sposarono una lastra e vi adagiarono
il corpo, poi lo segnarono con alcune pietre.
-Ecco
fatto, ora il morto non scappa.- Thomas si pulì le
mani di polvere con l’aria soddisfatta.
-Ehm…
Thomas, posso farti una domanda?- Walter si aspettava
che quel ragazzino dopo quella visione nella chiesa si sarebbe fatto
addosso
come ogni essere umano.
-Lo
so che mi vuoi chiedere: la risposta sono quei cadaveri
gettati sulle panchine.- -Aspetta, mi stai dicendo che quei corpi
sfigurati
sono gli stupratori di tua sorella?- -Già.-.
“Questo
ragazzino è più sanguinario di Pyramid
Head…”
Dichiarò mentalmente il biondo.
Iniziarono
a incamminarsi per il centro di Silent hill…
-Thomas,
ma visto che ti sei dimostrato più violento di me,
perché vuoi il mio aiuto?- Walter fece quella domanda senza
pensare e questo
gli costo molto.
-BASTA!!!-
Thomas sentendosi rivolgere la stessa domanda si
spazientì.
Walter,
in seguito a quella reazione inattesa alzò le braccia
come per difendersi.
-Dillo
chiaramente che la mia presenza ti disturba!- Il
ragazzo si fermò e puntò un dito accusatore al
biondo.
-No,
ma…- Walter cercò di contro battere ma non
trovò le
parole.
-Lo
vedi? Non sai stare al passo con chi ti parla! Mi deludi…-
Incrociò le braccia e sbottò.
-Uff…-
Walter non disse nulla ma sospirò piano.
-Non
mi stupisce se la donna che ami non ti consideri!- Con
queste parole si allontanò e sparì nel folto
della nebbia.
Walter
restò muto e abbassò la testa… ma i
suoi occhi verdi
erano più sbarrati che mai.
“Non
stai stare al passo con chi ti ama, perciò non sarai
mai amato.” Queste parole concepite dalla sua stessa mente lo
ferirono
moltissimo… provava una tale vergogna che
s'inginocchiò sul terreno e
meccanicamente prese il revolver e se lo puntò sulla
tempia…
Poco
prima di compiere il gesto estremo una voce interiore
gli rimbombò nella testa: “Non sarai mai amato, a
meno che…”.
Walter abbassò l’arma e si alzò in piedi. I suoi occhi erano più vivi del solito, qualcosa lo spinse a tentare un’ultima carta.
Quale sarà l'ultima carta di un uomo che non ha nulla (eccezion fatta per i vestiti e l'arma)? Lo scopriremo. Per ora ringraziamo tutti coloro che hanno letto e seguito la mia storia, inoltre un ringraziamento speciale va a Fiammah Grace, che con infinita pazienza e gentilezza ha scritto una vera e propria super recensione. Invito gli altri a recensire perchè solo così posso conoscere gli altri e perchè no, passare a leggere le loro storie. Insomma non siate timidi e fate sentire la vostra voce! Alla prossima!