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Autore: ValeBarbieKlaus    20/06/2012    6 recensioni
Questa storia parla di due ragazze italiane che dopo diversi problemi avuti in Italia decidono di trasferirsi ad Atlanta perché una delle due, Emma, è una fan sfegatata di Daniel Gillies. La sua amica invece, Valentina, sa tutto di The Vampire Diares per i racconti che le fa la sua amica ma non ha mai visto un solo episodio della seria, non conosce nemmeno la faccia degli attori se non quella di Daniel che è lo sfondo del cellulare dell'amica.
Storia scritta a quattro mani con la mia amica Cate96. Pairing Ian/nuovo personaggio e Daniel/nuovo personaggio.
Alcune cose sui due attori sono inventate per mancanza di informazioni.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Gillies, Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Never Say Never 

Capitolo 10: Unicorns  & Exes Again

POV Vale

Appena entrati in camera sua, Ian mi spinse sul letto per poi raggiungermi qualche istante più tardi. Ricominciammo subito a baciarci con foga e con passione. Avevamo un'urgenza che non mi apparteneva, tranne quando ero con Ian. Infatti con lui era tutto diverso, credevo che prima di ritrovarmi con un altro ragazzo sarebbe passato molto tempo. Non perché amassi ancora Francesco, bensì perché non credevo sarei riuscita a fidarmi di qualcuno in 'quel' senso. Meno chiacchiere e più spinte! Disse la Emma-coscienza. Sbaglio o da quando stai con Daniel sei diventata molto più volgare? Le chiesi a tono e poi conclusi. Meno chiacchiere e più spinte anche per te visto che sei qui a rompermi le scatole invece di rotolarti in un letto con Daniel! Ma lei mi rispose. Lo sai che hai ragione! Forse dovrei andare da lui e proporgli di fare una cosa a tre con Ben! Mi disse tutta pimpante. Sto per fare sesso con Ian e tu mi metti in testa certe scene di te e quei due?!? Le chiesi incredula. Che cosa orripilante... Per fortuna c'è Ian che con la sua bellezza mi tira su di morale! E ora tu vattene! Le dissi. E dove dovrei andare? Mi chiese. Sei una coscienza perché non vai dal tuo Daniel a tormentarlo finché non lo convinci a farsi vedere nudo? Le proposi e lei per fortuna seguì il mio consiglio.
Ian si mise a cavalcioni su di me e incominciò a baciarmi il collo. Io presi la palla al balzo per spogliarlo. Iniziai con la cravatta che gli slacciai con un colpo solo.
- Che c'è Honey? Vai di fretta?- mi chiese Ian.
- E tu potevi vestirti meno?- gli dissi riferendomi al fatto che avesse, oltre alla camicia, anche la giacca.
- Potrei dire lo stesso di te!- mi disse.
- Ma se ho solo il vestito e le calze?!?- gli feci notare.
- Per me è sempre troppo!- disse con il suo solito sorriso.
- Quindi secondo te dovrei andare in giro nuda?- gli chiesi.
- Se per in giro intendi casa mia, allora sì se invece intendi per strada allora per niente!- mi spiegò.
- Parla meno e baciami di più!- gli dissi e lui seguì il mio consiglio.
Ricominciai con la mia missione spoglia Ian quando tornò a rompere le scatole la Emma-coscienza. Non vedi proprio l'ora di vederlo nudo, eh? Mi disse. Tu, letto, Daniel, ora! E chissà forse torni normale per domani mattina a colazione! Le risposi a tono.
La lasciai perdere e tornai alla giacca di Ian e ai suoi bottoni che non ne volevano sapere di sganciarsi. Per fortuna che dopo qualche secondo ci riuscii e potei buttare la sua giacca sul pavimento insieme alle nostre scarpe. Diciamo che non mi importava se la stanza fosse in ordine al momento.
Ero stanca di stare sotto e così con un colpo di reni ribaltai le posizioni.

POV Ian

- Te l'ho detto che mi piace avere il controllo della situazione!- mi disse ammiccando con voce suadente.
- Fai quello che vuoi!- le dissi  con il suo stesso tono ormai troppo presa da lei.
Prima mi baciò sulla bocca ed era uno dei nostri soliti baci con tanta lingua ma poi si staccò dalle mie labbra e iniziò a scendere. Prima il mento, poi tutto il collo dove si soffermò particolarmente sul pomo d'Adamo e la giugulare ma quando arrivò alla clavicola si alzò del tutto con il busto e mi guardò negli occhi con un sorriso malizioso.
- Qual è quella cosa che ha fatto oggi Bekah in scena?- mi chiese facendo finta di pensarci.
- Era così, giusto?- mi chiese prima di ripetere la scena che avevo con Claire nel pomeriggio, quella dove mi strappava letteralmente la camicia di dosso. Dopodiché mi tirò su per la cravatta che avevo ancora al collo ma di cui aveva sciolto il nodo e riprese a baciarmi mentre mi sfilava la camicia dalle maniche e le faceva fare la stessa fine della giacca.
- Honey non ti facevo così passionale!- le dissi mentre lei mi faceva tornare giù e io tenevo le mani sul suo didietro.
- Ah sì? E come mi facevi? Timida e indifesa?- mi chiese. 
- Non proprio!- le dissi mentre lei continuava il suo giochino preferito e cioè facciamo impazzire Ian finché non gli viene un infarto, infatti mi stava baciando una spalla e pian piano scendeva più giù.
- E questo ti dispiace?- mi chiese.
- Decisamente no!- le dissi convinto.
Lei arrivò un po' più in giù all'altezza del mio capezzolo e lì sostituì le labbra con la lingua. Quando mi ebbe torturato abbastanza sempre guardandomi negli occhi si alzò leggermente sui fianchi e mi slacciò il bottone dei jeans, dove infilò le mani nella patta dei pantaloni e mi slacciò fino in fondo la cerniera dei jeans. Al contatto con le sue mani, il mio amico dei piani bassi si svegliò ancora di più, visto che era... Come dire... Attento sin da quando avevano lasciato il locale per tornare a casa. 
Questo 'cambiamento' lo dovette sentire anche lei visto che mi fece un sorrisetto parecchio malizioso.
Poi tornò sul mio petto che riprese a baciare da dove era rimasta e continuò a scendere, arrivò all'ombelico e poi ancora più giù fino all'attaccatura dei boxer, subito dopo si girò portandosi sotto di me e approfittandone per sfilarmi i pantaloni.
- Honey sei troppo vestita per i miei gusti!- le dissi mentre prendevo il comando della situazione.
- E allora fai qualcosa a riguardo, no?- mi disse con la sua solita voce. Se continuava così le sarei saltato addosso dopo neanche cinque minuti.
Seguii il suo consiglio e le sfilai prima di tutto le calze e poi le slacciai la cerniera del vestito togliendoglielo del tutto passandolo dalle gambe e infine lo buttai ai piedi del letto insieme al resto dei vestiti.

POV Vale

Eravamo rimasti entrambi in biancheria intima tranne Ian che aveva ancora la cravatta al collo e la usai per attirarlo a me e baciarlo.
- È per questo che me l'hai lasciata! Per tirarmi a te quando ti pare!- mi disse Ian riferendosi alla cravatta.
- Oh sì, certo! Così posso averti a portata di bacio!- gli dissi.
- Potevo dirlo prima che ti bastava una cravatta, per farlo e poi a te basta chiedere!- mi disse alzando un sopracciglio.
- E allora fallo! Baciami!-
- Adesso no... Perché è il mio turno di farti impazzire!- mi disse mentre si avvicinava al mio collo e iniziava a baciarlo.
- Vuoi dire che prima non ti è piaciuto?- feci finta di chiederli sussurrando al suo orecchio che era a due millimetri dalle mie labbra.
- Come se non lo sapessi!- mi rispose infatti lui.
- E perché dovrei saperlo scusa!- continuai a fingere.
- Da come c'eri seduta sopra credevo lo sapessi che mi è piaciuto parecchio!- mi disse infine ed io feci per rispondere ma mi morse il lobo dell'orecchio facendomi sfuggire un gemito. 
Cosa che accadde anche quando fece lo stesso al mio collo vicino alla giugulare.
- Damon è tornato!- gli dissi scherzando.
- Si Honey! E ha anche molta fame!- mi disse sornione.
- E cosa mangi bel vampiro?- feci ancora col tono da finta ingenua.
- Al momento te! Poi si vedrà...- mi disse con la sua eccitante voce bassa.
Dopo che ebbe finito con il mio collo e con il mio orecchio scese più in basso a baciarmi la clavicola e poi scese ancora un po' fino ad arrivare al mio reggiseno. 
Mi tirò su come avevo fatto io poco prima con lui e me lo slacciò, buttandolo poi alle sue spalle.
Quando tornò a stendermi sul letto mi sfilò anche l'altra parte della mia lingerie e restai così totalmente nuda difronte a lui che rimase a guardarmi per qualche secondo. Non mi imbarazzai della scena, anzi quando il suo amichetto si svegliò ancora di più ne rimasi lusingata. Ma ora era il mio momento di vederlo completamente nudo.
- Quello troppo vestito adesso sei tu!- gli dissi mentre già rimediavo sfilandogli i boxer e lui non opponevo nessuna resistenza anzi seguiva i miei movimenti come se fosse rapito. Glieli tolsi facendogli seguire la strada del mio reggiseno. E dopo fu il mio turno di rimanere a guardarlo.
- Che c'è Honey hai visto qualcosa che ti piace?- mi disse ammiccando.
- Come te prima!- gli dissi. Colpito e affondato.
- Anche se non è niente che tu non abbia già visto!- mi disse, forse non avrei dovuto gioire troppo presto.
- Sì, ma da quando hai girato 'Tell me you love me' sei invecchiato!- gli feci notare.
- Maturato se mai e poi questi sono venuti fuori ancora di più!- mi disse prendendomi una mano per accarezzargli gli addominali, che, tra parentesi, erano la fine del mondo.
- Allora dimostrami quanto tu sia maturato!- gli dissi e ricominciò a baciarmi e mentre lo faceva e dopo essersi infilato un preservativo che aveva preso dal comodino entrò in me. Il contatto pelle contro pelle era fantastico.
Trovammo subito il nostro ritmo che all'inizio fu lento ma più ci avvicinavamo all'orgasmo e più questo si fece veloce e passionale. Infine venimmo contemporaneamente ognuno gridando il nome dell'altro. Quando ci fummo ripresi, indossammo la nostra biancheria e ci mettemmo a dormire.

 

POV Emma

“Make me come alive, come on turn me on”
Ma che cazz? Suoneria. Cellulare.
Mi allungai verso il comodino per afferrare quel dannato aggeggio che non la piantava di suonare alle sette di mattina.
“Touch me, save my life, come on and turn me on”
Riuscii a raggiungere l’obiettivo. Se scopro che è un qualche coglione, lo ammazzo!
Gettai uno sguardo distratto al display: Ale. Inarcai un sopracciglio. Mi stai prendendo per il culo, vero? pensai leggermente incazzata.
- Ma che ti sembra una cosa normale chiamare alle sette di mattina?!- gli urlai contro appena risposi.
Sentii la risata di Alessandro in sottofondo. – Nervose già di prima mattina? E io che pensavo che ti facesse piacere sentirmi!- disse facendo il finto offeso.
Sbuffai. –Sì, mi fa piacere, ma non alle sette di mattina!-
- Hai fatto le ore piccole?-
- Mh, mh.- borbottai come segno di assenso.
Ridacchiò di nuovo. –Dai, fammi entrare. Ti ho portato dei cornetti caldi.-
Corrugai la fronte. – Sei davanti a casa mia?-
Lo sentii sospirare. –No, ti ho chiesto di farmi entrare perché sono in Paraguai.-
Scossi la testa e riattaccai. Andai ad aprire la porta con la sola maglietta, con cui dormivo abitualmente, addosso.
- Wow, be’ così distruggi tutti i miei propositi di fare il bravo.- disse Ale entrando in casa e squadrandomi attentamente.
Lasciai la porta di casa socchiusa per far passare un po’ d’aria.
- Smettila di fare l’idiota o ti rispedisco fuori immediatamente.- lo ripresi.
Lui entrò in cucina e appoggiò la busta con i cornetti caldi sul tavolo. –E pensare che io volevo essere gentile…-
Alzai gli occhi al cielo. –Ecco che fa la vittima!- lo presi in giro. –Che dici, accompagniamo questi favolosi cornetti con un ottimo caffè?-
- Assolutamente.-
Accesi la macchinetta e misi il filtro da due a scaldare. Ale si sedette al tavolo e si rigirò il giornale tra le mani.
- Era sulla tua porta. Ti dispiace se lo leggo mentre aspettiamo il caffè?-
- No, figurati.-
Ci furono svariati minuti di silenzio tra noi in cui mi persi a pensare a Daniel e alla serata favolosa che avevamo trascorso. Sentivo ancora le sue mani sul mio corpo, le sue labbra sulle mie o sul mio collo e avevo un’incredibile voglia di baciarlo o anche solo di averlo vicino a me.
Ammazza! Per una volta che avete passato la notte separati, già ti manca? È grave bambina mia, mi disse la Vale-coscienza.
Immagino invece che tu ti sia data da fare stanotte eh? Non sei nemmeno tornata a casa…le risposi a tono.
Eh…Sapessi! Disse quella con tono sognante.
- Oh-oh- disse Ale interrompendo i miei pensieri.
- Cosa?-
Alzò gli occhi dal giornale e li posò su di me. – Prima Vale e Ian e adesso tu e Daniel?- disse allusivo voltando il giornale verso di me.
Lo presi e i miei occhi si spalancarono letteralmente. Un’enorme foto di me e Daniel che ballavamo nel giardinetto fuori dalla discoteca, campeggiava in tutta la pagina.
“UN MATRIMONIO ALL’ARIA?” questo era il titolo dell’articolo e poi seguiva con: “A quanto pare questo è l’anno del gossip per i nostri personaggi di The Vampire Diaries. Dopo la storia nata tra il bellissimo Ian Somerhalder e Valentina Salvatore, una ragazza italiana, adesso sembra che si sia formata una nuova coppia e riguarda niente di meno che l’affascinante Daniel Gillies, che interpreta il ruolo di Elijah nella serie. La ragazza, anch’essa italiana, si chiama Emma Rizzoli e studia pediatria, che è proprio la facoltà in cui è laureato il padre di Daniel.
Ma la domanda è: CHE FINE A FATTO RACHAEL? La coppia sembrava essere molto vicina al matrimonio, ma con l’arrivo di Emma è tutto andato all’aria. Come l’avrà presa la bellissima attrice americana? Di certo sappiamo che Emma non si è guadagnata una buona reputazione tra i fans di questa coppia.”
Smisi di leggere a causa delle lacrime che si stavano affacciando sui miei occhi e accartocciai il giornale per poi lanciarlo dalla parte opposta della stanza. Come avevamo fatto a non pensare al rischio che correvamo ballando nel cortile?
Stupida, stupida, stupida!
- Emma..- disse Ale avvicinandosi a me.
Io nascosi il viso fra le mani.
- Emma, ti prego guardami.-
- Sono stata una stupida.- dissi alzando lo sguardo e incontrando il suo. –Non saremmo dovuti uscire dal locale.-
D’istinto mi abbracciò e cercò di consolarmi. Lo aveva sempre fatto. –Shh, stai calma, va tutto bene.-
Continuai a singhiozzare tra le sue braccia con la sua mano che mi accarezzava la schiena nel tentativo di calmarmi.

POV Daniel

Ero appena uscito di casa quando sentii il mio cellulare squillare.
- Papà, buongiorno.- dissi allegro, grazie ai bei ricordi della serata con Emma: il divanetto del locale, il giardino, la macchina…
- Buongiorno a te, figliolo. Hai visto Emma?- mi chiese subito.
- No, non ancora, perché?-
- Quando la vedrai, potresti chiederle di raggiungermi in ospedale? Avrei bisogno di aiuto con le visite.- spiegò.
Annuii. – Certo, glielo dirò subito! Ci sentiamo più tardi. – e riappesi.
Guidai verso casa di Emma senza perdere il sorriso. Quella ragazza era una botta di vita per me; cosa avrei fatto senza di lei? Ogni suo sorriso mi riempiva di gioia, la sua risata era il suono più bello che avessi mai sentito e i suoi occhi erano delle luci nel buio.
Ehm, Daniel, la pianti di lodare Emma come una dea tutte le volte che pensi a lei? Sei smielato! mi disse la Ian-coscienza.
Gne, gne, gne, vedi di lamentarti meno!
Arrivato sotto casa di Emma, spensi la macchina ed entrai velocemente nel portone del palazzo. Dei singhiozzi mi raggiunsero mentre salivo le scale.
- Dai, calmati ti prego. È tutto apposto. Vedrai, andrà tutto bene.- disse una voce maschile a me nota.
E poi sentii lei e la sua voce disperata, rotta dal pianto. –N-no! Non va bene. È tutto sbagliato!-
Affrettai il passo e raggiunsi la porta del suo appartamento che era socchiusa, così entrai. Seguii il suono dei singhiozzi di Emma fino alla cucina, dove la trovai in lacrime tra le braccia di Alessandro.
Che aveva fatto quel bastardo?
- Emma.- dissi.
Lei si girò verso di me e vedere i suoi occhi mi provocò una fitta di dolore immensa. – Dan…- sussurrò per poi staccarsi da Alessandro e buttarmi le braccia al collo.
Continuava a piangere come una fontana e mi stringeva con una forza inaudita. –Emma, tesoro, che è successo?- le chiesi e automaticamente fulminai Alessandro che per tutta risposta, raccolse qualcosa dal pavimento e me lo porse.
Sciolsi la stretta di Emma e presi il giornale. Lessi velocemente l’articolo in cui Emma veniva accusata della rottura tra me e Rachael. Era raccapricciante. Buttai il giornale sul tavolo e presi il volto di quell’angelo ferito tra le mie mani.
- Emma, non devi dare minimamente ascolto a una sola parola di ciò che è scritto lì dentro, ok?- le dissi mentre asciugavo le lacrime che continuavano a scendere prepotentemente dai suoi occhi. – Adesso calmati, ti prego.-
Per un qualche motivo, le mie parole ebbero l’effetto di un calmate ed Emma smise di piangere. Le accarezzai nuovamente il volto e le depositai un bacio sulla fronte.
- Ehm, io devo andare.- disse Alessandro. –Emma, per qualunque cosa, io sono in città ancora per un po’. Chiamami ok?-
Lei annuì. Poi le dissi di sedersi e accompagnai Alessandro alla porta.
Mi costrinsi a parlare. –Io, devo chiederti scusa.- iniziai e lui mi guardò confuso. –Quando l’ho vista piangere ho subito pensato che tu le avessi fatto qualcosa, ma mi sbagliavo.-
Lui mi sorrise. –Tranquillo, l’avrei pensato anche io, al tuo posto.- uscì dalla porta, ma poi si voltò di nuovo verso di me. – Comunque io voglio solo il meglio per lei.-
Annuii. –Non sei il solo.- e lui se ne andò.
Chiusi la porta e tornai da Emma che mi stava aspettando seduta al tavolo della cucina.
- Ti va qualcosa di caldo?- le chiesi.
Lei annuì e mi avvicinai al bancone della cucina. Mi accorsi della macchinetta del caffè accesa e la spensi.
Mi girai verso di lei. –Forse è meglio una camomilla.-
Non so che sguardo le avevo lanciato, ma so solo che iniziò a ridere e vidi nuovamente la sua solita luce gioiosa illuminarle gli occhi.

POV Ian

Mi svegliai e Vale dormiva tranquillamente con la testa sul mio petto in prossimità del mio cuore.
Mi alzai facendo attenzione a non svegliarla e, come qualche giorno prima, scesi in cucina a prepararle la colazione.
Iniziai cucinandole i puncakes che da quanto avevo capito gli piacevano davvero molto, poi misi su il caffè e presi dei biscotti.
Gli stai preparando tutta questa roba per farti perdonare quanto sei stato scarso la notte scorsa? Mi chiese la Dan-coscienza. Ride bene chi ride ultimo! E io riderò quando lo farai con Emma... Se mai il nostro bell'addormentato e la pediatra lo faranno! Gli risposi a tono. Stavo girando in puncakes quando due mani intorno ai miei fianchi mi fecero ridestare dai miei pensieri.
- Qualcuno qui si è svegliato, vedo!- le dissi mentre mi giravo verso di lei abbracciandola notando che avesse preso la mia camicia.
- Buongiorno anche a te!- mi disse prima di baciarmi.
- E adesso anche qualcun altro è sveglio!- disse ammiccando.
- Non credevo che la mia ragazza fosse tanto perfida!- le dissi.
- E non hai ancora visto niente!- mi disse.
- Assomigli sempre di più a Klaus!- le dissi.
- E poi sarei io la sua fan! Sei tu che lo nomini in continuazione!- mi disse ridendo.
- Vieni fan sfegatata, la colazione è pronta!- le dissi mentre lei si sedeva intorno alla penisola della cucina.
- Non è che avresti la panna da mettere sopra i puncakes?- mi chiese.
- Certo Honey! Te la prendo subito!- le disse mentre mi alzavo e andavo a prenderla nel frigo.
- Io te l'ho presa, ma adesso voglio qualcosa in cambio!-  le dissi ricattandola.
- E cosa vorrebbe in cambio, Mr. Salvatore?- mi chiese.
- Beh onestamente, non abbiamo tempo per quello che voglio quindi credo che mi accontenterò di un bacio!- le dissi.
- Come vuole Mr. Somerhalder!- mi disse mentre mi attirava a lei per baciarmi.
- Però penso che se avessi avuto la cravatta sarebbe stato tutto più semplice!- mi disse quando ci staccammo.
- Lo terrò a mente per le prossime volte!- le dissi convinto e dopodiché iniziammo a mangiare. 
- Mi accompagneresti a casa?- mi chiese quando avemmo finito di mangiare mentre salivamo le scale.
- Certo! Ti va bene se prima faccio una doccia?- le chiesi mentre ci baciavamo e lei annuì.
- Invece di sapere di miele, sai di panna, Honey!- le dissi.
- Certo zucca vuota, l'ho appena mangiata!- mi fece notare.
- Comunque, Ian, stavo pensando... - iniziò a dire pensierosa. - Tu hai una fondazione per l'ambiente, giusto?- mi chiese e io annuii in risposta.
- E non ti sembra da ipocrita sprecare l'acqua di due docce, quando potremmo benissimo farla insieme?- mi chiese ammiccando.
- Questa sì, che è la mia ragazza!- le dissi prima di prenderla in braccio e portarla nella doccia insieme a me dopo esserci spogliati. E così iniziò il secondo round.  

POV Daniel

- Va meglio?- chiesi ad Emma, dopo che aveva bevuto la camomilla.
Lei mi sorrise. –Sì, molto meglio.- e mi baciò delicatamente sulle labbra.
Le feci cenno di venirsi a sedere sulle mie gambe e lei non se lo fece ripetere due volte. Mi strinse le braccia attorno al collo e si accoccolò sul mio petto.
- Sai, quando sono arrivato, pensavo che Alessandro ti avesse fatto qualcosa.- confessai mentre le accarezzavo la schiena. – Ero pronto a scagliarmi su di lui e fargli vedere le stelle.-
La sentii ridacchiare. –Povero Ale! Per una volta che ha cercato di fare la cosa giusta.-
- Già. Ci tiene molto a te.- dissi e poi, dopo aver represso la rabbia, aggiunsi –Ti ama ancora.-
Emma si irrigidì leggermente, ma poi tornò a respirare regolarmente. Temevo che dicesse “Una parte di me lo ama ancora” oppure “Credo che farà sempre parte di me”, ma invece disse: -Gli voglio bene, è un bravo ragazzo.-
Deglutii. –Sei sicura di non amarlo più?-
Sollevò la testa dalla mia spalla e mi guardò con un sopracciglio alzato. –Me lo stai chiedendo davvero?!-
- È una domanda come tante altre. Sono solo curioso, tutto qui.- le dissi cercando di apparire disinvolto.
- Solo curioso?- mi chiese guardandomi con un sorrisino malizioso che illuminava i suoi bellissimi occhi blu.
Come succedeva tutte le volte che incrociavo il suo sguardo, rimasi incantato dal blu mare di mille sfumature. Come potevano due occhi essere così belli?
Sospirai. –Ok, te l’ho chiesto perché devo saperlo. Insomma, è vero, noi stiamo insieme, però potresti sempre provare qualcosa per lui e poi io..- mi interruppi. No, no, no, è troppo presto per dirlo.
- Tu?- disse per incitarmi a continuare.
Non trovai le parole. Mi rimasero bloccate in gola.
E dai, stupido! Non è mica la prima volta che dici quelle parole ad una donna! Dillo e basta, mi rimproverò la Ian-coscienza.
Fui tentato di farlo. –Io…-
Dai, dai che ti riesce, continuava ad incitarmi la Ian-coscienza.
-Tu cosa, Daniel?- disse Emma.
Sospirai. Non ce la faccio, risposi alla voce nella mia testa.
- Niente.- dissi semplicemente distogliendo lo sguardo dal suo.
Codardo! mi rimproverai.
- Senti- cominciai poi, sempre evitando i suoi occhi. –ti va di venire un po’ da me e poi andiamo a cena fuori stasera?-
Un debole sorriso fece curvare le sue labbra. –Certo che mi va.-
- Bene.- dissi e mi alzai.
La presi per mano e salimmo insieme in macchina. Il silenzio era opprimente, ma non riuscivo a parlare. Mille pensieri mi occupavano la mente. Perché non le avevo detto la verità? Che male c’era nel comunicare ad una persona i propri sentimenti? Nessuno. Allora che cosa mi aveva impedito di dirglielo?
È facile: la paura di perderla.

 

POV Vale

Dopo la doccia ci rivestimmo e quando fummo pronti Ian mi riaccompagnò a casa con la sua macchina. Quando entrammo a casa questa era deserta, quindi dedussi che Emma fosse andata a casa di Daniel e sinceramente sperai che tornasse non prima della mattina seguente. Non perché volessi casa libera per stare con Ian ma perché era ora che quei due si dessero da fare.
Appena entrati sentimmo suonare il campanello.
- Ian potresti dare da mangiare a Nik mentre io guardo chi è alla porta?- gli chiesi e lui annuì in risposta.
Andai alla porta ed aprii. Chi vidi mi stupì completamente.
- Francesco! Che ci fai tu qui?- chiesi al mio ex ragazzo che sinceramente avrei sperato non vedere mai più.
- Sono stato uno stupido! Mi dispiace da morire! Io ti amo... Non possiamo buttare così otto anni e questo amore...- mi disse come un fiume in piena.
- Ok, va bene! Fermati... Cos'è successo realmente?- gli chiesi.
- Ieri notte mi sono reso conto che sarei tornato a casa senza di te! Che se avessi preso il volo di stamattina io ti avrei perso per sempre!- mi disse.
- Ti prego torniamo insieme... Dammi una seconda possibilità! Io non riesco a vivere senza di te! Farò di tutto per farmi perdonare, qualsiasi cosa!- mi parlò e sembrava quasi sincero.
- E hai perso il tuo aereo per dirmi questo?- gli chiesi.
- Più che altro sono venuto qui a chiederti una cosa...- mi disse titubante mentre frugava con una mano nella tasca del giubbotto.
- Cosa?- gli chiesi mentre lui estraeva dalla tasca una scatoletta blu e si metteva in ginocchio difronte a me.
- Vuoi sposarmi?- mi chiese e in quel momento arrivò Ian.
- Ehi Vale, Nik aveva una fame tremenda, si è bevuto tutto il latte!- mi disse Ian mentre veniva in salotto.
Mi ridestai dai miei pensieri e risposi a Francesco aiutandolo ad alzarsi.
- Francesco... Mi dispiace... Tu mi sembri sincero! Ma ormai è troppo tardi e io non voglio sposarti!- gli dissi tenendogli ancora la mano.
- Se è per Ian... A me non interessa se ci sei andata a letto o cos'altro! Io ti amo e sono pronto a perdonarti! Se è questo il problema...- disse e io subito gli risposi.
- Il fatto è che non è questo il problema... Per quanto io sia stata felice con te, ormai tra noi è finita! E poi non riuscirei a toccarti perché penserei sempre che ti ha toccato una donna che non sono io!- gli urlai praticamente in faccia.
- Visto lo hai detto anche tu che con me sei stata felice e quella felicità può tornare se noi lo vogliamo realmente!- mi disse.
- Non volevo ferirti ma io non ti amo più, ti disprezzo e al solo pensiero che tu mi possa toccare sto male!- gli dissi, forse avevo un po' esagerato ma non sembrava volesse capire.
- Io, non vorrei dire ma io sono qui e voi due parlate come se io non ci fossi!- sbottò Ian che era stato zitto fino a quel momento.
Lo avevo sentito parlare e dirmi che Nik aveva mangiato ma poi ero stata troppo presa da Francesco per ricordarmene.
- E non ti permetterò di portarmi  via la mia ragazza! Chiaro?- disse poi rivolto verso Francesco.
- Vedo che sei felice con lui e se tu sei felice lo sono anch'io! Voglio però dirti che ti ho amata e credo che ti amerò ancora per molto tempo anche se so che tra noi non ci sarà più niente!- mi disse Francesco.
- Ian sono felice che tu sia qui con lei e ti prego falla felice più di quanto io non sia mai riuscito a fare!- concluse poi di dire rivolto verso Ian.
- Ci puoi scommettere!- disse soltanto in risposta.
Disse prima di voltarsi e andare via ma proprio quando era sulla porta si girò e mi disse un'ultima frase.
- Fossi in te farei attenzione... Appena sei venuta a vivere qui, ho lasciato Ludovica e lei ha promesso che si sarebbe vendicata! E tu sai quanto lei possa essere stronza e soprattutto troia!- disse infine guardando Ian.
- Grazie dell'avvertimento... E anche se non staremo più insieme, io ti vorrò sempre bene perché in fondo tu sei stato il mio primo ragazzo!- gli disse e lui mi abbracciò.
- Ora staccati stai toccando anche troppo la mia ragazza!- gli disse Ian mentre ci staccava. Dopodiché si girò e se ne andò via, per sempre.

POV Emma

Entrammo a casa di Daniel ancora in silenzio. Questo sì che era imbarazzante, e anche parecchio. Ripensavo ancora alle sue parole: “e poi io…”. IO COSA?? Cazzo, cosa stavi per dire Daniel? Oddio, ero convinta al 99,9% che stesse per dirmi “ti amo”. Ma..no, non era possibile. Come poteva dire di amarmi dopo così poco tempo? Stavo decisamente esagerando con i film mentali.
Quante volte ti ho detto che tu ti fai troppe pippe mentali? mi chiese la Vale-coscienza.
Vale, te lo chiedo per favore: la situazione è già abbastanza critica, perciò stai ZITTA!
Dicevamo? Ah sì, giusto, Daniel. Ci eravamo appena seduti sul divano di casa sua e mi aveva passato un braccio attorno alle spalle. Io continuavo a pensare..non era possibile che…dannazione, eppure ero quasi certa che dalla sua bocca stessero per uscire quelle 2 parole, 3 sillabe e 5 lettere!
Decisi di cambiare pensiero, ma qualcosa di ben peggiore si fece strada nella mia testa…oddio, e se avesse voluto dire “E poi io provo ancora qualcosa per Rachael”? I miei occhi, posati sul vuoto davanti a me, si spalancarono e la mano che tenevo più vicina a Daniel si chiuse automaticamente in un pugno. Le unghie mi si stavano infilando dolorosamente nella pelle, ma non mi importava del dolore. Non lo sentivo.
Daniel si accorse della mia rigidità e mi fece voltare la testa verso di lui. – Emma, tutto bene?- mi chiese preoccupato, fissandomi con i suoi profondi occhi scuri.
NO, non va bene..cosa stavi per dirmi Daniel? Che nonostante tutto sei ancora innamorato di lei? Che non la dimenticherai mai abbastanza per amarmi veramente? Che non potrò mai essere ciò che lei è stata per te?
O al contrario, volevi dirmi che sono io la persona più importante per te? Che non riesci a smettere di pensare a me, a noi? Che MI AMI?
Non dissi nessuna di queste parole. Mi limitai a sorridergli in modo convincente. –Sì, tutto bene.-
Poi appoggiai la testa al suo petto e chiusi gli occhi. Sentii il suo cuore battere a ritmo accelerato e la sua stretta attorno ai miei fianchi farsi più forte. Forse ha paura, pensai. Forse ha solo bisogno di certezze. Certezze che può trovare solo in ciò che sto per dire.
Sospirai. –No.- dissi.
- Cosa?- mi chiese confuso.
Alzai la testa e lo guardai negli occhi. –Non amo più Alessandro. Non potrei minimamente pensare di amarlo, non ora che ho te.-
Si voltò completamente verso di me e mi posò una mano su una guancia. –Occupo davvero uno spazio così importante nella tua vita?-
Non potei fare altro che sorridergli nel modo più dolce possibile. –Non pensavo che me l’avresti mai chiesto.- mi alzai e poi mi misi in braccio a lui. gli presi il viso fra le mani per costringerlo a guardarmi. Eravamo nella stessa posizione di quando ci eravamo scambiati il nostro primo VERO bacio. –Daniel, davvero hai bisogno di chiedermi se sei la persona più importante per me? Credevo che fosse già abbastanza chiaro.-
- Lo era.- disse appoggiando la sua fronte sulla mia. –Ma poi quando ti ho sentita dire che era tutto sbagliato e ti ho vista in lacrime fra le braccia di Alessandro, ho pensato che non sarei mai potuto essere ciò che lui è stato per te.-
- Infatti non lo sei.- dissi e vidi il suo sguardo farsi più scuro, ma quando aggiunsi –Ti amo come non ho mai amato nessuno.- le sue labbra si posarono sicure sulle mie dopo aver sussurrato anche lui –Ti amo-. Mi strinsi forte a lui, come se avessi paura che potesse scappare.
- Sono un disastro.- borbottò quando si fu staccato da me.
Corrugai la fronte. –In che senso?-
- Stavo per dirtelo oggi, ma poi ho pensato che fosse meglio evitare, perché era troppo presto.-
- L’ho pensato anch’io, ma poi mi sono detta “è quello che penso, che c’è di male?”.- dissi ridacchiando.
Anche lui rise e mi baciò con trasporto. –Tra noi due quelle coraggiosa sei tu.- poi ci alzammo dal divano. –Prepariamo qualcosa per pranzo?-
- Dato che tra noi due, oltre ad essere quella coraggiosa, sono anche la cuoca, tu apparecchi ed io cucino.-
- Sarà fatto, mia signora.- disse facendo un inchino che gli fece guadagnare uno scappellotto.

POV Daniel

Il momento “coda di paglia” era passato e io ed Emma passammo tutta la giornata a ridere e scherzare. Mentre cucinava, mi divertii ad infastidirla o a distrarla con qualche bacio improvviso sul collo. Lei mi aveva minacciato un paio di volte di avvelenarmi perciò, dopo un po’, la smisi.
Nel pomeriggio decidemmo di vedere un film e alle sei ci ritrovammo davanti ad un bel bivio. Io proponevo qualcosa di romantico, anche se triste, come “Titanic” e lei, me lo sarei dovuto aspettare, propose “Captivity”. Dato che mi ero opposto con tutte le mie forze, lei aveva tentato con i suoi occhi da cucciola e per poco avevo ceduto, ma quel poco di dignità rimasta mi impose di non dargliela vinta. Allora, la stronza, giocò un’altra carta.
- Bene allora scegli: “Captivity” o “Dorian Gray”?- chiese con un sorrisino furbo.
- E che c’è di male in “Dorian Gray”? Non l’ho mai visto, ma ho letto il libro e mi piace. E poi te l’ho già detto: non guarderò con te un film in cui giro una scena di sesso insieme ad un’altra donna.- mi opposi nuovamente.
Lei alzò gli occhi al cielo. –Ma che sarà mai!-
- Emma, ho detto di no.-
Alzò le spalle. –Ok, va bene.- e ripose il DVD.
- Be’ è stato facile.- dissi. Avrei dovuto immaginare che ci fosse il trucco sotto.
Prese in mano il DVD di “Dorian Gray” che qualcuno mi aveva regalato e che era finito tra gli scaffali di film. –Vuol dire che invece di sbavare su una tua scena di sesso, sbaverò sulle mille scene di sesso di Ben Barnes. E si vede MOLTO di più che nella tua.- disse mostrandomi la copertina del DVD.
In tanti anni che quel film era stato in casa mia nascosto chissà dove, non mi ero mai accorto che il protagonista fosse interpretato proprio da lui. Le tolsi il DVD dalle mani e le passai “Captivity”.
Fece un sorriso a trentadue denti. –Ho vinto!-
- Hai barato!-
E fu così che ci ritrovammo sul divano a guardare il film. Io la stringevo fra le mie braccia, la sua schiena appoggiata al mio petto, e le sussurravo le mie battute all’orecchio. Quando arrivammo alla sua scena preferita, non c’è nemmeno bisogno di dire quale sia, il suo corpo fu percorso da dei brividi mentre continuavo a sussurrare le battute.
- Daniel non ci arrivo alla fine del film se fai così.-
Sorrisi e accostai di più la bocca al suo orecchio. –E chi ti ha detto che voglio arrivare alla fine del film.-
Fermai la riproduzione e spensi la TV. Poi presi il suo volto fra le mani e la baciai. La feci sdraiare sul divano e mi posizionai sopra di lei continuando a baciarla. Le sue mani passarono tra i miei capelli tenendomi stretto a sé. Le mie scesero dal suo viso, sul seno e poi sui fianchi. Iniziai a baciarle il collo e la sentii sospirare di piacere, ma poi quando stavo per sfilarle la maglia, si irrigidì.
La guardai. –Emma devi dirmelo se non vuoi…-
Strabuzzò gli occhi. –Ma sei impazzito o cosa?! Certo che voglio!- disse interrompendo la mia frase da gentiluomo. –Stavo solo pensando che il divano non è poi così comodo.-
Ridacchiai e ripresi a baciarla sollevato, poi la feci alzare dal divano e la presi in braccio.
- Sia subito chiaro.- disse staccando le sue labbra dalle mie. – Non pensare mai più che io non voglia fare l’amore con te. Sarebbe una bestemmia.-
Ricominciai a ridere. Dio, quanto la amo!

 

POV Ian

Francesco se ne era appena andato e così potei finalmente parlare con la mia ragazza.
- Sono felice che non te ne sia andata con lui!- le dissi.
- Cosa credevi che sarei tornata in Italia alla prima proposta di matrimonio?- mi chiese ma non mi lasciò il tempo di rispondere.
- Ormai ho tante cose importanti qui e non mene andrei mai!- mi disse sicura avvicinandosi a me.
- Ah sì? E cosa sarebbero queste cose?- le chiesi mentre la prendevo per i fianchi.
- Prima di tutto il mil piccolo gatto Nik, poi la mia amica Emma ora che sta con il suo idolo non tornerebbe mai a vivere in Italia! Poi mi sono quasi laureata quindi non vale la pena di tornare in Italia!- disse cercando di nascondere un sorriso malizioso.
- Quindi non resteresti qui per nessun ragazzo?- le chiesi fingendomi offeso.
- Per Joseph, intendi? Ma lui vive anche a Londra quindi non sarebbe un problema!- continuò a dire.
- Quindi non resteresti qui per me?- le chiesi e lei si fece seria tutta a un tratto.
- Parlando seriamente, tu saresti il motivo principale per cui resterei qui!- mi disse.
- È la seconda volta che lo dico in un giorno... Ma questa sì che è la mia ragazza!- le dissi prima di baciarla dolcemente.
- Ora smettila di baciarmi come farebbe Daniel e baciami come si deve!- mi disse Vale ridendo ed io l'accontentai.
- Non so se lo sai ma c'è un detto che dice non c'è due senza tre!- le dissi visto che sentivo che stavamo già andando oltre.
- In realtà, noi l'abbiamo fatto più di due volte! Perché non so te ma a casa mia, le tre volte ieri notte e le due nella doccia di stamattina fanno cinque e non due!-  mi disse.
- Ma proprio con una ragazza intelligente mi dovevo mettere?- feci finta di chiedermi e lei in risposta mi diede una botta sul braccio.
- Comunque io intendevo dire due posti quindi ce ne deve essere per forza un terzo!- le dissi arrampicandomi sugli specchi.
- Solo perché sei tu, te lo concedo!- mi disse ridendo ed io iniziai ad andare verso camera sua.
- Su una cosa avevi ragione!- mi disse e io mi girai verso di lei.
- Su cosa Honey?- le chiesi curioso. 
- Sai che io adoro avere ragione!- le dissi prima di farla parlare.
- Il tuo didietro è davvero migliorato da quando hai fatto 'Tell me you love me', Mr. Bel Culo Somerhalder!- mi disse.
- Questo si che è un nomignolo smielato, Honey!- le dissi ridendo.
- Mai quanto il tuo, tesoro!- mi disse sarcastica prima di tornare a baciarmi.

 

POV Emma

Se questo è il risultato che si ottiene guardando Captivity con Daniel, allora passerò la vita a guardare quel film! pensai mentre Daniel mi faceva sdraiare sul suo soffice letto.
Subito dopo mi raggiunse e si mise di nuovo sopra di me. I suoi baci erano bollenti, le sue mani calde scorrevano sul mio corpo e mi provocavano sensazioni magnifiche. Altro che paradiso, questo è mille volte meglio!
Ribaltai le posizioni e mi ritrovai a cavalcioni sopra di lui. Continuai a baciarlo per un po’ e poi scesi sul suo collo e gli lasciai un succhiotto.
- Ahi!- disse ridacchiando. –Che fine ha fatto l’Emma docile che conosco?-
Inarcai le sopracciglia. –Quale Emma docile? Chi è questa Emma? Ti vedi con un’altra per caso?-
Scosse la testa ridendo e posò nuovamente le labbra sulle mie ribaltando di nuovo le posizioni. – Tu sei l’unica donna della mia vita.-

 

Angolo dell'autrice:

 

Capitolozzo molto importante questo torna gli ex delle ragazze e Ian e Vale fanno e da quello che potete capire l'altra coppia lo farà molto presto...

Ragazze mi dispiace davvero molto per questo ritardo ma promettiamo che prima della pausa estiva posteremo regolarmente!

Spero vi piaccia!

Un bacio!

Vale

 

P.S. Grazie a tutte voi che leggete, recensite o la mettete tra le preferite, seguite o ricordate!

Grazie mille davvero!

 

  
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