Anime & Manga > Card Captor Sakura
Segui la storia  |       
Autore: Zoa    10/01/2007    3 recensioni
la partita ricomincerà, e tu Sakura giocherai, un'altra volta lassù...con le carte tu dovrai ritrovar i 7 talismani dell'amore...risalendo lassù,dove il cielo è più blu... i 7 talismani dell'amore,sono dentro ognuno di noi...i 7 talismani son già qua, ma tu non lo saprai dove, mai! il petalo di ciliegio giù cadrà,giù...i 7 talismani dell'amore... nel regno dove tutto si può...tre metri più in là...in là,lassù...OLTRE IL CIELO PIU' BLU!
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
s_9

Ciao a tutti!

Eccomi di nuovo qui x la gioia (o disgrazia?ndzoa) di tutti voi.

Mi scuso per l’immane ritardo, ma ho avuto problemi cn internet…ke diamine!

cmq… cosa mi raccontate?ho letto un sacco di recensioni!!!grazie!!molte sono state cancellate…xkè?????buahhhhhh!i teatrini, come vengono definiti, a me piacciono tanto tanto tanto!!!!

Cmq…ultimamente nn ho avuto tempo di scrivere…e quindo qst nono capitolo è vecchio di decenni…il decimo è in cantiere…

continuate a leggere!vi prometto ke un ritardo simile nn si verificherà mai più!!!!

Ehm…vi lascio al capitolo ke è meglio…

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..

 

CAPITOLO 9

-Arrivati!- disse Shaoran frenando davanti una splendida villa.

-Mmm?- mugugnò Sakura insonnicchiata. Inconsciamente si era addormentata appoggiata all’ampia schiena del ragazzo e ora non capiva dove si trovava.

-Bella addormentata? Siamo arrivati a casa di Tomoyo!-

-Non sono una bella addormentata!- rispose Sakura stiracchiandosi.

“Addormentata forse no, ma bella si… Anzi, bellissima!” pensava Shaoran dispiaciuto per essere arrivati. Appena Sakura si era poggiata alla sua schiena aveva sentito un brivido percorrergli la spina dorsale e aveva deciso di prendere una strada che gli aveva permesso di stare per più di un’ora in quella posizione.

-Ehi? Ora sei tu il bello addormentato, Shaoran!- esclamò Sakura accorgendosi che Shaoran era rimasto imbambolato a pensare a chissà cosa.

-Lo pensi davvero?- disse il cinese sfoderando un sorriso accattivante che Sakura riuscì a vedere nella penombra attraverso lo specchietto retrovisore della sua moto.

-Cosa?- chiese la castana.

-Che io sia bello! Me lo dicono in tante ultimamente!- disse tutto compiaciuto.

-Ma sentitelo! Playboy da strapazzo!-

-Eh si! Sono proprio bello!-

-Shaoran Li? Ci sei? Ce la fai? Sei connesso?- diceva Sakura rivolgendosi all’amico che si ammiccava allo specchietto.

-Mmmmm? Scusa, ma mi stavo ammirando… Sai, non capita tutti i giorni di vedere un bel fusto come me e anche io certe volte mi…-

-BASTA!!!- lo interruppe la ragazza –Sembri Kero-Chan! Non la smetti più stasera? L’aria del mare ti ha fatto male!- continuò spazientita. Stare in quella posizione, sulla moto, con il suo Shaoran, era piacevole. Ma a tutto c’è un limite!

-Ok, ok signorina. Scendiamo! Però… che schiaffo alla miseria!-

-S H A O R A N !- sibilò Sakura al limite della sopportazione.

Shaoran scese dalla moto ridendo. Si era preparato ad aiutare la sua bella, ma appena si voltò verso Sakura vide che era abilmente scesa con un movimento fluido delle gambe facendolo rimanere lì a bocca aperta. Era bella da mozzare il fiato. Togliendosi il casco le si erano sciolti i lunghi capelli e adesso una leggera brezza li faceva fluttuare intorno al suo dolcissimo viso.

“È bellissima. Io… io devo…” lentamente si avvicinò a Sakura e la abbracciò.

 

-Ma…- Sakura era tra le braccia di Shaoran ed era imbarazzatissima. “Cosa gli è preso?” pensava.

-Sh… Shaoran?- sussurrò contro il suo orecchio.

Quel sussurro fece rabbrividire il ragazzo e la strinse ancora di più a sé.

Sakura alzò il viso e lo guardò negli occhi e vi lesse solo un’immensa dolcezza. Sentì il suo cuore battere forte pieno di felicità. Quel momento era quasi sacro per lei… Shaoran l’aveva abbracciata diverse volte. Per consolarla, per darle forza o coraggio, per salutarla. Ma non l’aveva mai guardata in quel modo. Anzi, non la guardava in quel modo da diversi anni. Da quando si era dichiarato. E adesso stava riscoprendo la facilità con la quale ci si poteva perdere nei suoi occhi color miele. Si sentì infinitamente bene tra le sue braccia e si abbandonò completamente a lui.

Entrambi posarono lo sguardo l’uno sull’altra e Shaoran prese con due dita il mento di Sakura. Ad un millimetro dalle sue labbra sussurrò:

-Sarebbe troppo facile così. So che lo vogliamo tutti e due. Ma adesso no. Adesso non si può- e si staccò bruscamente.

Quelle parole, pronunciate con tono lieve, pesarono come un macigno sul cuore di Sakura. Sentiva ancora il suo alito sulle labbra. Il sospiro caldo di Shaoran adesso era sostituito da sferzate di vento gelido.

Si voltò di scatto e corse verso la porta di casa Daidouji che si aprì e le permise di rifugiarvisi dentro. Lontano da lui.

 

-Dannazione!- urlò Shaoran rivolgendosi alla Luna. -Ho rovinato tutto…- sussurrò poi sedendosi sul marciapiede e abbandonando la testa fra le mani. Per terra vide l’elastico con il quale erano legati i setosi capelli di Sakura. Lo prese e lo mise in tasca.

-È così bella. Non posso stare lontano da lei. Dopo tutti questi anni… io… io sono impotente di fronte all’amore. Posso ripetermi cento milioni di volte che sarebbe meglio dimenticarla, che lei non potrà mai essere mia… Ma… Ma è inutile! Lei è la perfezione. La perfezione assoluta. Lei brilla come la stella dalla quale prende il potere, è un sole che illumina la mia vita… Lei è Sakura e basta! Ed io… io, sono un povero idiota…-

 

Con la schiena contro la porta e la testa poggiata alle ginocchia, Sakura piangeva. Calde lacrime tormentavano la sua pelle lattea, ma un sorriso increspava le sue rosee labbra. Era corsa via come una bambina, ma capiva il gesto di Shaoran. Capiva perché lui si era ritratto a un millimetro dalle sue labbra.

Lui era lì e lei anche, ma non erano vicini con il cuore. C’erano tante cose da spiegare, da capire. C’erano tanti errori che entrambi avevano commesso che non sarebbero svaniti con un bacio e avrebbero reso quest’ultimo indegno di essere il sigillo del loro amore.

Sperava solo che Shaoran avesse capito che il suo cuore gli apparteneva. Che l’avrebbe aspettato. Che l’amava.

-Ora gli mando un messaggio!- sussurrò Sakura prendendo il suo telefonino. Pensò molto alle parole da usare. Non doveva essere né esplicita, ne troppo misteriosa.

Così, scrisse: L’importante non è esserselo dato, ma aver sperato entrambi di farlo. Dovunque tu sia…non correre, perchè in fondo siamo entrambi sotto lo stesso cielo, trapuntato di luminose stelle, continuando a sognare quel momento che prima o poi arriverà...

Vicino a lei arrivò Tomoyo che le si sedette di fianco e l’abbracciò. Non sapeva cosa fosse successo, ma l’espressione di felicità sul volto dell’amica era appagante.

-Allora, testona, avete smesso di farvi del male?- disse la mora.

-Oh, amica mia!- esplose Sakura abbracciandola –È stato bellissimo! Io… Lui… Noi… beh… insomma…-

-Sakura?? Parli come Shaoran quando t’incontrava per strada alle medie!- entrambe le ragazze risero e Sakura cominciò a raccontare per filo e per segno quello che era successo. Arrivata alla parte del quasi-bacio Tomoyo stava per svenire dall’emozione e dalla felicità.

-Oh no!- urlò.

-Cosa c’è amica mia? Secondo te stavamo commettendo un errore?- le chiese Sakura allarmata.

-No, Sakura! Sono disperata! Tu stavi per baciare Shaoran… Ed io… io… IO NON TI HO RIPRESA!!!!- la frase tormentata di Tomoyo fu seguita da una caduta in stile manga di Sakura

 

-Prima o poi… Sakura… tu non immagini neanche quanto sia vicino!- disse fra sé e sé Shaoran leggendo il messaggio.

Stava molto meglio. Pensava di aver rovinato tutto e invece aveva appena messo il primo mattone per la costruzione di qualcosa di meraviglioso.

 

Il giorno dopo Sakura si svegliò felice. Era il suo compleanno. Diciassette anni!

Si voltò verso l’amica che aveva dormito con lei e non la trovò. Guardò l’orologio che aveva al polso: -Le undici!- esclamò!

Si alzò e si vestì di corsa. Scendendo in cucina sentì le voci allegre di Tomoyo e Kero-Chan.

-Ehm… Buongiorno!- disse imbarazzata.

-Ciao bella addormentata!- le sorrise l’amica.

-No Tomoyo! Non ti ci mettere anche tu!- rispose la castana ripensando a come la sera precedente si era addormentata contro la schiena di Shaoran. Arrossì.

-Ehi! Non è che ti viene la febbre proprio oggi? Non vorrai passare i tuoi diciassette anni a letto!- disse il pupazzetto giallo svolazzando davanti alla sua padrona per toccarle la testa. –No… Non hai la febbre, signorina… e allora…-

-Kero… È l’amore!- disse Tomoyo con un sospiro.

-Ehm… Evitiamo il discorso…- disse Sakura imbarazzata –Che si fa, Tomoyo? Avevi detto che avevi un favore da chiedermi!-

-Esatto amica mia!- alla mora cominciarono a luccicare gli occhi. “Brutto segno!” pensava Sakura. –Ma prima…- disse Tomoyo alzandosi e andando ad abbracciare Sakura –Auguri amica mia! Spero che questo giorno realizzi ogni tuo desiderio!- e le consegnò un pacchetto.

-Oh grazie Tomoyo!- esclamò Sakura commossa. Aprì il pacchetto e vi trovò una fatina di ceramica affacciata su un pozzo. –Tomoyo! È bellissima! Grazie!- abbracciò l’amica e si mise a saltellare per la stanza.

Poi fu il turno del suo piccolo guardiano –Padroncina pestifera, tanti auguri!!!!!!!- e cominciò a girarle intorno facendole cadere vicino della polvere dorata. Poi si avvicinò e le diete un pacchettino. Sakura curiosa lo aprì e vi scovò dei biscotti al cioccolato, i preferiti del suo guardiano.

-So che non è un granchè come regalo…- disse imbarazzato Kero-Chan

  –ma ho pensato che sarebbe stato carino regalarti una cosa a cui io non     potrei rinunciare mai…-

Sakura lo tirò da una zampina e l’abbracciò riempiendolo di piccoli bacetti. –Com’è dolce il mio peluche!-

Dopo questo momento di euforia, Sakura concentrò nuovamente la sua attenzione sull’amica. –Allora, Tomoyo, cosa volevi chiedermi?-

-Ti va di… provare dei vestiti nuovi che ho cucito per te? La cosa capita a pennello con la nuova missione e…- Sakura e Kero-Chan fecero una caduta in stile manga. Poi al guardiano del sole girò in testa la frase di Tomoyo… -Missione?- disse –Che missione?-

-Oh, Kero! Tu non sai niente è vero! Ho accettato una nuova missione!- disse la cattura carte entusiasta.

-Che cosa hai fatto?!- urlò il peluche.

-Hai capito benissimo, piccoletto! La tua padrona, che sarei io, ha appena ricevuto un nuovo incarico, corredato da nuovi poteri! E a conferirmeli è stata una palla di pelo che parla proprio come te!-

-Sakura… quando ti propongono una nuova missione… prima di accettarla… DEVI PARLARNE CON IL SOTTOSCRITTO!!!- urlò Kero-Chan.

-Ma… Senti nanerottolo, chi ti credi di essere? Io sono la tua padrona e accetto tutte le missioni che voglio! Non è possibile che io debba discutere con tutti riguardo a questi nuovi sviluppi e che tutti dobbiate mettere in discussione le mie scelte! Sono una persona adulta e so cosa sia giusto fare e cosa no!-

-Sakura… io lo dicevo solo… solo perché mi preoccupo per te!-

-Non eri preoccupato per me quando mi hai nominata Cattura Carte alla tenera età di undici anni!- esclamò indignata Sakura.

-Ne abbiamo parlato infinite volte e so che non è stato giusto, ma tu eri la prescelta…-

-Prescelta un corno!- esclamò Sakura. –Anche adesso mi hanno scelta. Anche adesso da me dipendono le sorti del mondo!-

-Ok, ok… Ho esagerato… È solo che non ero preparato ad una notizia del genere… Ti… ti va di parlamene?- disse Kero-Chan dispiaciuto per la discussione avuta con la sua padroncina.

Sakura raccontò al suo guardiano tutto ciò che le aveva detto Mokona e quando le chiese di descrivergli l’animaletto Kero-Chan s’illuminò e disse: -Il Maestro Clow Reed mi aveva parlato del Supremo. Non sapevo che fosse il guardiano dell’Amore. Sono stupefatto. Se ha sentito la forza che hai dal Limbo in cui si trova vuol dire che in questi anni i tuoi poteri non sono stati sopiti ma si sono rafforzati. Ma prima hai detto che ti ha concesso un nuovo potere… Di cosa si tratta?-

Sakura mostrò a Kero-Chan la sua nuova chiave del sigillo e subito risvegliò il potere del Cristallo del Cuore. Come era successo la sera precedente, fu avvolta da un fascio di luce bianchissima e subito dopo era vestita con l’abito della visione e reggeva lo scettro con il cuore alato. Kero-Chan e Tomoyo guardavano ammaliati la ragazza vestita di bianco. Emanava una grandissima forza e i suoi occhi riflettevano l’immagine di una donna sicura di sé. La mora fu la prima a parlare: -Sakura… Sei bellissima! Questo vestito è meraviglioso!-

-Grazie Tomoyo!- disse Sakura arrossendo-

-Questo è l’abito da gran cerimonia per il rito del risveglio dei Sacri poteri- disse Kero-Chan.

-Oh no!- esclamò Tomoyo –Se ogni volta che risvegli il potere della stella cambia abito…-

-Cosa Tomoyo?- chiesero all’unisono padrona e guardiano.

-Io… non ti potrò riprendere con i miei costumi!- sussurrò la ragazza con lo sguardo triste. Caduta in stile manga di Sakura e Kero-Chan.

-Vabbè! Io non mi preoccupo! Tanto prima di risvegliare il tuo potere potrai sempre indossare i miei costumi!- disse sorridendo Tomoyo.

Kero-Chan e Sakura risero e si avviarono verso la “Stanza dei Costumi”.

 

Come al solito la miriade di abiti la sorprese. Ce n’erano sempre di più, nonostante in quegli anni non avesse più affrontato carte e svolazzato sui tetti, Tomoyo aveva continuato a produrre costumi. Ce n’erano più di un migliaio. Guardò in un angolo che non aveva mia notato. C’erano costumi dai colori familiari. Rosso, nero, blu. Verde e giallino. Rosa e bianco.

-I miei primi costumi, Tomoyo!- esclamò Sakura –Li hai ancora!-

-Non potrei mai buttarli via, amica mia.- disse dolcemente Tomoyo  avvicinandosi alla castana. –Vuoi provarne qualcuno?-

-Oh, si!- disse piena di gioia Sakura.

Così cominciò a provare i primi costumi che Tomoyo aveva confezionato. Era strano vedersi cresciuta in abiti della sua infanzia. Tranne per qualche eccezione, le andavano tutti bene. mise prima di tutti il suo preferito, quello rosa e bianco pieno di fiocchi e volant. Le andava un po’ stretto e corto, ma sembrava ancora la bambina spensierata di cinque anni prima. Poi mise il vestito con cui avevano girato uno dei loro “film”, nel periodo in cui Shaoran era tornato in Cina. Sembrava una vera streghetta con quel cappellino a punta e la mantellina ornata di stelline dorate. Anche questo le stringeva, ma era sempre più emozionata. Poi fu la volta del primissimo vestito da lei indossato: quello con il quale aveva catturato la carta dell’ombra. Il lungo mantello rosso ora non era poi così lungo e la giacchetta con la coda non le stava più tanto bene. ma guardandosi allo specchio provò una strana stretta allo stomaco perché nel riflesso dietro di lei, li vide. Vide i vestiti più importanti della sua vita. Le sembrava che fosse passato così tanto tempo… quando indossò il primo, una gattina le ammiccava dallo specchio. Le orecchie a punta erano davvero carine sui suoi capelli ormai lunghi e il vestito le ricadeva sulle morbide forme come se fosse stato cucito apposta per le sue misure di adolescente. I campanellini tintinnavano e la curiosa codina ricadeva sul pavimento. Due lacrime stavano per sgorgarle dagli occhi. Con quel vestito aveva conosciuto il suo Shaoran. Poi indossò il vestito della recita. Era ancora bellissima con quel vestitino rosa e la giarrettiera con la stella e i nastri. Nella sua mente rivide la scena del ballo. Com’era bello e sicuro di sé Shaoran… Pensare che pochi minuti dopo ci fu una dura battaglia le fece decidere di indossare l’ultimo vestito del suo passato, quello rosa, l’esatta copia di quello verde vicino. Con quel vestito avevano catturato The Hope. La Speranza. Il sentimento più importante per Shaoran.

-Sakura… Tutto bene?- le chiese incerta Tomoyo.

La ragazza si asciugò le lacrime e tolse anche quell’abito. –Si. Il gioco dei ricordi è finito- non era arrabbiata, solo un po’ malinconica. Infondo ogni compleanno era così per lei. La malinconia era una cosa che non l’abbandonava quasi mai ultimamente.

Si tolse i pensieri tristi dalla mente e si dedicò alla sua amica per il resto della mattinata e alla fine aveva pronti per lei il vestito per il saggio e un altro. Sakura pensava che sarebbe servito per qualche occasione particolare, ma non conosceva la verità. Tomoyo l’aveva fatto apposta per la festa a sorpresa che aveva organizzato per festeggiare il suo compleanno.

 

Chissà perché, Tomoyo l’aveva mandata al palazzetto due ore prima dell’esibizione. Va bene che doveva prepararsi, però così le sembrava esagerato. Aveva indossato la tunichetta della sera prima, tutta decorata in oro e broccato rosso. I capelli glieli aveva sistemati l’amica prima di mandarla via. Erano raccolti in un semplice chignon con bacchettine e stelline a completare il tutto.

Dopo un’ora la sua amica era finalmente arrivata e con sé aveva portato l’altro vestito. Quando Sakura le chiese il perché, Tomoyo aveva risposto vagamente.

Si era fatta l’ora di avviarsi in pedana. Si sentiva emozionata e aveva completamente dimenticato che fosse il giorno del suo compleanno.

Fece la sua entrata davanti ai giudici e tra il pubblico scorse Touya, Yukito, suo padre, Tomoyo con Kero-Chan su una spalla, la mamma di Tomoyo, tutti i suoi compagni di scuola e lui. Shaoran. Era bellissimo! Aveva una giacca nera con una maglia dello stesso colore e i jeans. L’esame che gli stava facendo con gli occhi fu interrotto dalla voce del suo allenatore che presentava lo spettacolo alla giuria. Era ora di concentrarsi.

Si sistemò vicino l’asse e appena la musica partì cominciò a eseguire il suo esercizio complicatissimo. Non pensava ad altro che non fosse la musica e le figure della sua esibizione. Aveva dimenticato Tomoyo che la stava riprendendo e la presenza della persone a cui più voleva bene.

 

Intanto un piccolo animaletto di peluche sospirava sulla spalla di Tomoyo. Tanti pensieri gli turbinavano nella mente. Da tanto tempo si sentiva solo. Non che Sakura gli facesse mancare qualcosa. Anzi, era sempre tanto premurosa con lui e lo ricopriva di attenzioni. Ma sentiva la mancanza di qualcosa. Anzi di qualcuno che stesse al suo fianco. Di una compagna che l’amasse. E lui sapeva di chi aveva bisogno. Era un sentimento che era nato appena l’aveva conosciuta, in un bosco, tanti anni prima. E questo amore era cresciuto con gli anni e la lontananza l’aveva rafforzato.

Quello che aveva innescato la malinconia che adesso lo opprimeva era stato un episodio della sera precedente. Dopo che Sakura l’aveva lasciato da solo come uno stoccafisso, una ragazza molto carina, dai capelli neri e gli occhi verdi, gli si era avvicinata e, molto timidamente, gli aveva chiesto un ballo. Kero-Chan non era riuscito a dirle di no e, anche se non aveva mai ballato in vita sua, si era ritrovato al centro della pista abbracciato con quella ragazza. Fairy… Fata. Quel nome gli aveva riportato alla mente lontani ricordi. Il suo grande amore. Chissà se sarebbe stato fortunato come Sakura e l’avrebbe mai rivista.

-Ma forse… adesso… con la nuova missione… tornerà!- sussurrò Kero-Chan sorpreso da quel lampo di genio.

Il sorriso tornò sul suo bel musetto e ringraziò mentalmente la sua padrona per aver accettato di aiutare Mokona.

 

Finita la musica Sakura tornò in sé. Sapeva di non aver commesso alcun errore e le facce meravigliate dei giudici le davano la conferma. Il suo allenatore le mostrava le dita in segno di vittoria e Tomoyo le sorrideva da dietro la telecamera. Anche Shaoran la guardava con una luce intensa negli occhi. Ammirazione e stupore erano i sentimenti che univano tutti quelli che le volevano bene.

Corse nello spogliatoio e si infilò una giacca. Tra poco ci sarebbero state le votazioni e l’agitazione che provava era papabile. Un lieve bussare alla porta la distrasse.

-Avanti- disse.

-Amica mia! Sei stata fantastica!- esclamò Tomoyo entrando ed abbracciando Sakura. –Non avrei mai potuto sperare di riprendere uno spettacolo più bello! Mentre ti muovevi sull’asse nessuno fiatava! Erano tutti come ipnotizzati dai movimenti che facevi! Io stessa, che avevo già visto tante volte l’esercizio, non te l’avevo mai visto fare così bene!-

-Grazie tomoyo! Se non ci fossi stata tu non sarei qui ora.-

-Ma che dici! Il talento è il tuo mica il mio! Io ti ho solo incoraggiata!-

-Grazie!- Sakura tenne stretta l’amica per qualche secondo finché dalla porta dello spogliatoio non entrò un enorme mazzo di rose bianche e rami di pesco in fiore portate da un fattorino. -È qui Sakura Kinomoto?-

-Si- rispose incerta la ragazza.

-Bene- esclamò il fattorino –Questi sono da parte di un ammiratore segreto!- consegnò il mazzo a Sakura e se ne andò.

-Un…- sussurrò Sakura guardando l’amica.

-…ammiratore segreto?- finì per lei Tomoyo. Le due ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere simultaneamente.

-Tomoyo, non ci credo! Non ho neanche vinto, e già ho un ammiratore!-

-Sakura, tu sei troppo ingenua! Non sai che mezza scuola ti viene dietro?-o_O

-L’ho scoperto da poco…- -_-‘. Caduta in stile manga di Tomoyo.

-Guarda meglio e vedi se c’è un biglietto!- suggerì la mora.

Guardando nel mazzo Sakura scrutò un piccolo biglietto rosa. Lo aprì e lesse: -Nel giardino della vita è appena sbocciato un delicato fiore di ciliegio. Chiunque lo saprà cogliere ne rimarrà affascinato. Chi lo ha colto ne è rimasto punto come se avesse toccato la più bella delle rose.-

Le due ragazze continuarono a fissarsi. –Questo è un rebus, amica mia!- disse Tomoyo.

-Ma chi può mai essere stato? Si tratta di sicuro di qualcuno che mi conosce. Sa come mi chiamo…- disse la castana.

-Sakura, non so chi è stato, ma dobbiamo scoprirlo!-

-Beh, se non ha firmato il biglietto vuol dire che non vuole che io sappia la sua identità. Quindi perché dobbiamo forzarlo a mostrarsi? E poi così è molto più intrigante!-

-Hai ragione… Ma se dovesse rifarsi vivo e non darti neanche un indizio… interverrò!-

-Ok… ti darò carta bianca allora!-

Le due amiche continuarono a parlare per un po’ finché non arrivò il momento della premiazione.

Emozionantissima, Sakura salì sul podio ottenendo il massimo del punteggio. Una bellissima coppa scintillava tra le sue mani ma era il suo sorriso dolcissimo che aveva abbagliato tutti i presenti. Shaoran compreso.

 

Dopo essersi fatta una doccia, Tomoyo insistette affinché si mettesse l’altro vestito che aveva preparato la mattina. Era davvero bello. Era nero e grigio, il pezzo di sopra era una semplice canottiera ornata di pietre dorate e la gonna era composta da veli intrecciati tra loro e decorati con le stesse pietre della canottiera. Una stola le copriva le braccia dal freddo primaverile e le scarpe col tacco alto la facevano sembrare ancora più alta e slanciata di quanto in realtà fosse. I capelli raccolti in uno chignon le davano il giusto tocco di classe che non poteva mancare.

-Tomoyo…perché mi hai fatta vestire così?- =_=’ chiese Sakura all’amica.

-Ora…si festeggia!- disse soltanto la mora trascinando una Sakura confusa nell’auto guidata dalle sue guardie del corpo.

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..

 

Ho fatto un capitolo lunghissimo (noooo non ce n’eravamo accorti! Ndtutti)! Ho riletto la ff è ho trovato un po’ di errori qua e la…mi scuso con voi per tutto…

Spero che continuerà a piacervi il mio lavoro svolto e mi scuso cn tutti perché non risponderò alle recensioni in quanto molte sono state cancellate e non mi sembra giusto per quelli che si erano dati la pena di recensire.

Faccio ringraziamenti volanti a : l’egittologa; nonsocomechiamarmi; shiny; laukurata, morfea; lizdreamer; hatori e francy ke mi hanno sempre recensito. Naturalmente ringrazio anche tutti quelli che non ho citato ma nn me li ricordo… =( (dopo questa le recensioni scenderanno a 1 max x capitolo… ndzoa ke si dispera x la figura di m***a)

 

Ciao a tutti e continuate e leggere e a seguirmi J

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: Zoa