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Autore: planet    27/06/2012    0 recensioni
Ho scritto queste storie perchè ho una notevole dose di demenza e di tempo libero. Alcune di queste storie (spero) vi faranno passare cinque minuti di totale "sbellicamento"... altre, cinque minuti di puro cinismo e di satira. Il primo capitolo parla dell'astuzia di Draco e il suo modo di reagire ad un eventuale bocciatura. Il secondo della Mc Granitt e di Silente in un' "avventura" tutta da ridere.
Genere: Comico, Demenziale, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Tratto anche questo da una storia vera, questa volta è capitato a me con il datore di lavoro di mio padre… è stato a dir poco imbarazzante, sappiate solo che quando ci penso, tutt’ora vorrei nascondermi e morire per la vergogna xD
Io(planet)=Hermione
Il datore di lavoro di mio padre= Piton
Spero vi diverta, oggettivamente, se non fosse capitato a me, sarei sicuramente defunta per il troppo ridere u.u
 
-Severus, SEVERUS!- Urlò con quanto più fiato aveva in corpo la professoressa McGranitt.
Aveva appena ricevuto una lettera da parte di Hermione Granger, studentessa modello grifondoro che le ricordava molto se stessa da giovane. In questa lettera la sua studentessa asseriva che i suoi genitori, preoccupati per lo sviluppo negativo che le cose stavano avendo nel mondo magico a causa del risveglio di Lord Voldemort, non le avrebbero permesso di frequentare il quinto anno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ovviamente la professoressa non poteva permettere che una strega tanto intelligente e brava come la Granger potesse esser strappata via all’istruzione e alla possibilità di difendersi e di, perché no, battere, aiutando Potter, il signore oscuro, liberando così una volta per tutte ogni mago dalla stretta delle tenebre.
-Minerva, saresti tanto gentile da spiegarmi il motivo per il quale tu stai urlando il mio nome come una cornacchia impazzita?- Disse stizzito Piton. Che aveva da gridare quella vecchia pazza di una strega?!
-Sempre gentile, vedo.- Arricciò le labbra con disappunto e proseguì avendo un atteggiamento molto più distaccato – Comunque venendo al dunque, mi serve il tuo aiuto-
-Il mio aiuto? Mi spiace ma ho molte cose da fare, IO- Ghignò sardonico.
“ Tranne lavarti i capelli” pensò piccata la professoressa.
-E’ importante, riguarda Hermione Granger, io non posso perché devo accompagnare Silente in Russia e non avrei tempo al mio rientro per farlo- Rispose con un sorriso forzato.
-La Granger? E fare cosa?- Iniziava ad essere interessato dalla questione.
Minerva McGranitt cercò di spiegargli tutto, nascondendo la rabbia per l’affermazione fatta poco prima da quello che all’ombra sembrava quasi un pipistrello mutante con i capelli da rock star depressa.
-Quindi, se ho capito bene, dovrei andare a casa della Granger e convincere i suoi a lasciarla venire?-
-Esattamente, vedi che se t’impegni ce la puoi fare?- scacco matto! Aveva vinto lo scontro di acidità ed ora, certa che Piton avrebbe risolto il problema, sarebbe andata a finire la valigia e a piegare i mutandoni di lana. “In Russia fa freddo” pensò quasi come per giustificare la scelta dell’abbigliamento intimo.
 


-Hermione, HERMIONE!- Gridò scuotendola la madre.
-Che c’è? Uhmm ho sonno…- Nelle parole della ragazza c’era l’implicita richiesta di poter continuare a dormire.
-Ma sono le sette! Non è da te dormire così tanto! Dai svegliati… tuo padre è andato a prendere dei cornetti caldi per la colazione, quando suona il campanello vai ad aprire. Io nel contempo mi farò una bella doccia, fa così caldo…- continuò a parlare mentre si allontanava dalla cameretta di Hermione verso il bagno, ma la studentessa aveva smesso di prestarle attenzione. Passati cinque minuti, il campanello suonò. Hermione, in canotta e mutandine, chiese bofonchiando –Chi è?-
Ebbe come risposta una sorta di mugugno, era suo padre.
Aprì la porta di scatto e davanti si ritrovò niente di meno che Severus Piton, impallidì e la richiuse sbattendola il più velocemente possibile mentre urlava – No, lei no! A-aspetti un attimo- Corse celermente verso il bagno e iniziò a realizzare quanto era successo mentre raccontava tutto alla madre.
-Era Piton! PITON! Mio Dio, vorrei morire! Che vergogna-
Il campanello continuava a suonare.
-Che faccio? Gli apro? No, non posso… e che gli dico?- Si fiondò in camera e s’infilò le prime cose che trovò. Il campanello suonò per l’ennesima volta, Hermione si decise ad aprire.
-Scusi tanto, davvero io… papà! Che ci fai tu lì?- Si era preparata un discorso di scusa inutilmente, Piton se ne era andato.
-Se non erro, cara, questo è l’uscio di casa mia e al momento mi accingo ad entrare per portarti una cornetto appena fatto- Il signor Granger sorrise nel vedere l’espressione stupita sul volto della figlia e così proseguì –Forse dovrei prendere i cornetti caldi più spesso se ti fa così piacere-
-No, no!- Si spostò per far entrare il padre e notò un pezzo di pergamena sul pavimento.
 
‘Ripasserò Venerdì in mattinata, la prossima volta la prego di aprirmi indossando abiti adeguati o semplicemente abiti’
                                                                                                                                                                   
                                                                                                                                                  Severus Piton
  
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