Salve
a tutti! Questo dovrebbe essere il penultimo capitolo se tutto va come
previsto, spero vi piaccia così posso fare tacere la mia
coscienza, la quale
sussurra che fa schifo.
Buona
lettura!
Capitolo
secondo. Voglia di chiarimenti.
Passati
alcuni giorni…
C:
“Hei tesoro”
Cosa?
Fa come se nulla fosse?
G:
“Hei Cal, come stai?
Sembri stanco”
C:
“Bhe si, questo caso è stato stancante. Per
fortuna ora un po’ di riposo!
Per te!
Io ancora non riesco a dormire.
Appena chiudo gli occhi mi rivedo la scena di te che mi rifiuti.
Cal
evidentemente cercava di fingere che nulla fosse successo, frase
azzeccata per
la situazione! Ma era evidente che la cosa non fosse possibile. Con la
scusa
del caso era riuscito ad evitare il discorso, così sperava
che passati un paio
di giorni Gill non se ne ricordasse ma evidentemente questo silenzio
imbarazzante e la tristezza mal nascosta della donna smentivano le sue
aspettative.
Cerca
di dire qualcosa, non sopporta quell’ opprimente silenzio:
“E
tu, come stai?”
G:
“Stanca anche io, sono un paio di notti che non dormo. Sai
dall’ inizio di
questo caso con la nostra missione in incognito.
C:
“Capisco, mi piacerebbe trattenermi ma devo andare a casa
ad…Aiutare Emily!”
G:
“Emily tua figlia? Vuoi dire la ragazza di diciassette anni
che ogni martedì
mattina è a scuola?”
C:
“Si ma oggi la vado a prendere prima per
una…Visita”
G:
“D’accordo, sicuro che non ci sia altro”
Cal
guardò da un'altra parte:
“Niente
di cui mi vada di discutere ora. A dopo Gill”
//POV GILLIAN//
Non
piangere, non piangere non piangere!
Trattieni le lacrime, almeno fino al tuo ufficio.
Arriva
nel suo ufficio. Fa appena in tempo a chiudersi a chiave con le mani
che
tremano, mentre la sua anima e il suo cuore scoppiano in un rumoroso e
devastante pianto.
Hai
visto come mi ha trattata, hai visto?
Evidentemente
è troppo sconvolta anche per tentare un dialogo con a sua
coscienza. Cercando
di calmare quel vortice di tristezza immensa che stava raggelando il
suo cuore
tenta di rimanere lucida.
Sono
una scema. Insomma in questo periodo credevo che anche per lui fosse
diverso!
Non pensavo certo che mi amasse come lo amo io, ma pensavo almeno che
iniziasse
a considerarmi più di una amica! Sto morendo, giuro.
E’ come se il mio cervello
si fosse spento e un gelido pugnale di ghiaccio tentasse di farmi il
cuore a
brandelli.
Magari
però cè un altro motivo…Uno che non
aumenti questo mio dolore. Ma che scema e
cosa potrebbe essere?! Dovrei chiederglielo, ma non ci posso riuscire!
La paura
di una delusione è troppo forte, la paura che l’
uomo della mia vita mi
respinga…No, non potrei sopportare un simile dolore, di
nuovo!
Perché
deve essere sempre così? Perché mi devo far
coinvolgere sempre in storie
impossibili?
Un
cocainomane, un agente infiltrato dell’ antidroga e ora il
suo migliore amico!
Ma
lui, lui era diverso da tutti gli altri. Lui non mi aveva mai delusa,
MAI. Da
quando ci siamo conosciuti sette anni prima la mia vita è
migliorata grazie
alla sua presenza.
Ricordo
ancora perfettamente quando mi ha implorata di lavorare con lui. Non lo
conoscevo ancora molto bene e normalmente avrei rifiutato, ma ero
così stufa
della vita al pentagono dove non si stringe amicizia con i colleghi e
si è
criticati da tutti. Lui mi ha subito fatto un’ impressione
migliore, è riuscito
a farmi capire che se avessi lavorato con lui non mi avrebbe mai data
per
scontato ed infatti non è MAI stato così. Cal mi
ha sempre messo su un piedistallo.
Non solo ero una sua pari a lavoro, ma mi trattava come tale anche
nella vita
privata come fa anche ora. Da sette anni a questa parte siamo migliori
amici e
lui si impegna per farmi sempre sorridere. Se mi vede triste a lavoro
è capace
di piombare senza preavviso a casa mia la sera stessa con un popcorn ed un film in mano. Quando ho
bisogno cè sempre,
quando piango mi asciuga le lacrime; quando ho paura mi stringe forte a
se e mi
dice che va tutto bene. Ho sempre saputo che era un’ amicizia
diversa da tutte
le altre della mia vita, ma solo ora ho finalmente capito che questo
è dovuto
al fatto che sono innamorata di lui. Senza lui nella mia vita non sarei
più la
stessa, non so come andrei avanti o chi per meglio dire,
perché senza Cal la
Gillian Foster che tutti conoscono cesserebbe di esistere.
Eppure
sapevo che era una cosa sbagliata amarlo così ho cercato per
tanto tempo di
allontanare questo pensiero e di mantenere l’ attuale
rapporto di amicizia. Ma
da un po’ mi accorgo che non ci riesco più; noto
anche che adesso Cal
mi guarda in un modo diverso, con occhi
che pargono nuovi. Proprio quando iniziavo a pensare che la
felicità fosse
dietro l’ angolo, questo: abbiamo la possibilità
di baciarci senza doverne
parlare e lui mi rifiuta.
Allora
il modo in cui mi guarda, in cui mi stringe a se erano tutte una presa
in giro?
O addirittura sono io che mi sono presa in giro da sola vedendo quello
che
volevo?
Basta
non ce la posso fare! Con tutto quel che ho pianto si potrebbe riempire
un
pozzo, per oggi è troppo meglio che asciugo gli occhi e me
ne vado a casa!
Nello
stesso momento…
//POV CAL//
Cal
si chiude nel suo ufficio furioso con se stesso come non lo
è stato mai con
nessuno.
TESTA
DI CAZZO! Si dice Cal mentre da un calcio alla scrivania
così forte che per
poco non si spacca un piede e ribalta la scrivania.
Ma
che diavolo mi è saltato in mente? Quanto sono scemo?!?
Stupido, stupido,
stupido!
Scommetto
che ora sta piangendo…No dannazione non posso sopportare che
pianga a causa
mia!
Mi
ero ripromesso di non farla mai piangere, almeno io!
A
già sofferto abbastanza per quello schifoso cocainomane
dell’ ex marito e
quello stronzetto di Burns. Avevo giurato a me stesso di non fare
soffrire
nemmeno una volta quella creatura così pura ed era riuscito
a fallire anche in
questo, il suo compito più importante.
Mi
ricordo la prima volta che la ho vista, quando sono entrato nel suo
ufficio:
anche se sposato e innamorato la avevo trovata una bellissima donna e
non solo,
mi sembrava anche una brava persona; insomma una di cui ci si
può fidare.
Nemmeno
quella volta il mio istinto aveva fallito, tanto che, meno di sei mesi
dopo, le
chiesi chiesto (diciamo pure la implorai) di lavorare con me: la scelta
migliore della mia vita.
Da
quel momento le mie giornate avevano una marcia in più,
perché sapevo che le
avrei passate con la donna più meravigliosa del mondo:
Gillian Foster.
Mi
rendo conto che i sentimenti verso di lei sono mutati e aumentati ogni
giorno;
ora non posso più definirla solo come la mia migliore amica,
perché mentirei a
me stesso: non la trovo bella, ma la donna più bella del
mondo. Il suo sorriso
non è carino, è il mio sole come il suo pianto
è la mia tortura. E che bel
masochista visto che sono stato proprio io a farla soffrire!
La
amo talmente tanto che per paura di perderla faccio cazzate assurde
come questa
e ci va di mezzo lei, la donna della mia vita!
Da
quanto tempo la amo senza ammetterlo? Certo all’ inizio ho
cercato di
respingere i sentimenti per preservare la fantastica amicizia che
cè tra noi ma
ora non ce la faccio più, ciò che provo
è troppo forte! Senza contare che mi
era sembrato di notare qualcosa di diverso in come mi
guarda…Mi starò
illudendo, io non la merito e lei non potrebbe comunque mai
interessarsi ad uno
come me, quindi lasciamo perdere. Farò finta che nulla sia
successo.
Ma
non posso farlo! Lei è triste e si vede benissimo, non posso
prolungare le sue
sofferenze perché non ho il coraggio di essere uomo. Tanto
è chiaro che la
nostra amicizia, quella che amavamo tanto, se ne è andata e
non torna indietro
quindi restano due possibilità: mi respinge e cessa tutto
oppure il più grande
sogno della mia vita si avvera e la nostra amicizia potrà
essere consolidata
dal rapporto sentimentale più gratificante che io abbia mai
avuto.
Ho
una paura inimmaginabile che lei mi possa respingere, ma non posso
farla
soffrire per le mie paure!
Ho
deciso, prima di ripensarci le parlo, ora o mai più!
Gillian
si è asciugata le lacrime, sebbene i segni del pianto siano
ben visibili sul
suo dolce viso. Prende la borsa, la giacca e si avvia all’
uscita, ma prima
deve passare per un corridoio dove si trovano tanti uffici, tra
cui…
Proprio
mentre sta passando davanti alla porta Cal esce dall’
ufficio. I loro sguardi
si incontrando, mentre la distanza tra i due è meno di un
braccio. Lui nota
subito i segni di un lungo pianto sul viso della donna amata ed una
fitta al
cuore lo travolge. Ma lei sta per andarsene, deve parlarle.
C:
“Gillian…Possiamo parlare?”
G:
“Veramente sto andando a casa”
La
prende per mano e la guarda negli occhi:
“E’
molto importante”
I due entrano nell’
ufficio dell’ uomo, mentre
chiunque sul pianeta terra sarà sicuramente assordato
dall’ incessante battito
dei loro cuori.
Lo
do già, è abbastanza breve e fa schifo :(
Tuttavia mi piacerebbe, anche se
critica, una recensione da parte di voi lettori, per favore :)
Colgo
l’ occasione per avvisare gli stessi che sarò in
vacanza dal 4 al 10, dove non
disporrò di mezzi informatici per comunicare, quindi in tale
periodo non
aggiornerò nessuna FF, ne tantomeno potrò
recensirne. Vi sarei comunque grata
se, in caso aggiungeste storie o capitoli, me ne rendeste partecipe
tramite
posta elettronica, in modo che l’ 11, al mio rientro, possa
essere già a
conoscenza delle nuove Callian da leggere. Quello stesso giorno
inizierò ad
aggiornare le mie per rimediare al tempo mancato.
Ringrazio
tutti coloro che lo faranno e che recensiranno questo capitolo.
A
presto,
Jenny