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Autore: Mikky    10/07/2012    0 recensioni
La guerra continuava ad infuriare ormai da diciannove anni, l’intero pianeta era ormai sotto il controllo del Signore Oscuro. Molti Paesi si erano arresi senza combattere, ma che altro potevano fare? Dopo il fallimento del Prescelto e la strage che portò, chi aveva la forza di ribellarsi?
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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Kill me!


Era utile avere un Metamorfomagus in squadra. Un piccolo cambiamento agli occhi, un colore diverso di capelli e una forma nuova alla bocca, e….PUFF! Ecco una persona nuova! E non dimentichiamoci del Marchio Nero, che appariva sull’avambraccio.
Conciato così Ted Lupin poteva girare ovunque, ma soprattutto poteva andare a fare compere, trovare le provviste necessarie per la sopravvivenza della loro piccola, ma allo stesso tempo, grande famiglia.
Amanda aveva deciso di abbandonare il chiassoso banchetto, finalmente fornito di tanto ben di dio, per rimanere un po’ sola. Si sedette sul solito tetto, rivolta verso Hogwarts. Osservava i fuochi d’artificio che si alzavano dalle mura, illuminando le torri e le guglie del castello. Diciannove anni. Da diciannove anni Colui-che-.non-doveva-essere-nominato governava il mondo magico.
Lei era cresciuta conoscendo i dolori della guerra, sentendo le urla della gente che conosceva e formule di morte, e probabilmente era normale desiderare di conoscere un’altra vita, una vita più…normale.
“Paciock non ti smentisci mai! Sei sempre la solita solitaria!” e il giovane Lupin si sedette vicino a lei.
Era sempre così, se uno se ne andava, l’altra lo seguiva. Per loro era naturale essere insieme, da sempre. Amanda non aveva un ricordo della sua infanzia dove non ci fosse Teddy.
Erano stati, per molto tempo, gli unici bambini che popolavano Hogsmeade, fino all’arrivo di Fred Weasley, figlio di George, un paio di anni prima, in seguito ne erano arrivati altri. Una dozzina all’incirca.
“Ted, secondo te, in che casa saresti stato smistato?” chiese la ragazza, stringendo al petto le ginocchia.
“Non lo so, ma spero Grifondoro, come mio padre” disse orgoglioso il ragazzo.
“Lo saresti stato di certo, sei sempre stato molto coraggioso…” mormorò la piccola Paciock.
“E tu invece? In che casa saresti voluta essere?”.
“Mi sarebbe andata bene una qualsiasi, be’, logico non Serpeverde!” chiarì la ragazza con un sorriso.
“Io ti avrei visto bene tra i Tassorosso, tra pazienti e i leali…”.
“Certo, io di pazienza ne ho tantissima, soprattutto per sopportare un’idiota come te!” rise Amanda.
“Simpatica, come al solito!” sbottò il ragazzo, senza, però, lasciarsi sfuggire un piccolo sorriso.
I loro sguardi vagarono per un po’ tra le colline e la foresta che li circondava, fingendo di non vedere e non sentire i festeggiamenti che c’erano non molto distanti da loro.
Ad un certo punto, lo sguardo sempre vigile di Teddy fu attratto da una figura nera, con una maschera d’argento sul viso, che avanzava circospetta tra le colline, illuminata occasionalmente da qualche fuoco d’artificio.
Fantastico! Non dovevano assistere ai festeggiamenti di quei bastardi, ma anche subire un attacco! Volevano fare il colpo grosso! Ma certo, qual’era il miglior modo di festeggiare se non mandare sconfiggere l’ultimo ostacolo alla conquista del mondo!
“Amanda, resta qui!” ordinò furioso il giovane Lupin, mentre scendeva dal tetto per dirigersi verso il nemico.
“Che succede?” chiese la ragazza alzandosi, decisa a seguire l’amico d’infanzia.
“Niente! Tu resta qui!” urlò il ragazzo saltando giù.
Si avviò per le stradine deserte dalla cittadina e superò la barriera che proteggeva il centro di Hogsmeade, dove si trovava il quartier generale dell’Ordine. Prese la bacchetta che era riposta nella tasca posteriore dei jeans e si avviò sicuro verso il mangia morte, l’avrebbe ucciso vendicando chi era morto, vendicando i suoi genitori e i suoi amici caduti. Avrebbe vendicato tutti quelli che erano su quella lista, sulla lista dei caduti appesa nella sala riunione, vicino alle due foto del primo e del secondo Ordine.
“Ehi!” urlò rivolto alla figura, che si fermò a pochi metri da lui “Che cosa vuoi?”.
“Parlare con voi!” rispose, la voce era distorta dalla maschera.
“Sì certo!” rise sarcastico il ragazzo “Voi Mangiamorte amate parlare!”.
“Ho bisogno di risposte” rispose il suo avversario “Portami dal tuo capo!”.
“Sì, certo!” mugugnò Ted “Exsperliarmus!”.
Il Mangiamorte schivò l’incantesimo, chinandosi di lato. “Idiota! Sono venuta disarmata!”
Teddy rimase leggermente confuso. Aveva capito bene, era una ragazza?
Be’, alla fine sapeva che da entrambi le parti c’erano delle donne che combattevano. E sapeva che le mangiamorte erano piuttosto crudeli.
Pietrificus totalus!” urlò nuovamente il ragazzo, ma non prese la ragazza di sorpresa.
Quella estrasse la bacchetta e urlò Protego con voce squillante, deviando così l’incantesimo. Poi con movimento aggraziato della bacchetta gli scagliò un incantesimo “ Ipedimenta”.
Lupin volò così contro il muro di una delle abitazioni. Si stava rialzando quando sentì i passi veloci degli altri. Stavano arrivando rinforzi!
Si alzò e le puntò nuovamente l’arma magica contro. Mentre da dietro l’angolo appariva George Weasley con i suoi.
“Ehi, mangiamorte, hai deciso di morire?”.
La ragazza si guardò intorno, era circondata.
Maledizione! Sapeva che avrebbe dovuto affrontare alcuni soldati dell’Ordine della Fenice, ma non pensava che avrebbero fatto così tante storie. Se era per questo, non pensavano nemmeno che l’avrebbero nemmeno accolta a braccia aperte.
Im….” cominciò, ma si fermò. Nella sua testa si ripete che non doveva fare del male a nessuno. Sospirò e cambiò incantesimo.
Pietrificus totalus” urlò il primo incantesimo non micidiale che le venne in testa.
Exsperliarmus!”
Protego!” ruggì nuovamente la ragazza.
La cosa stava diventando pesante, oltretutto non era quella la sua idea, doveva solo parlare con loro.
“Ehi, sentite!” urlò la ragazza “Io vorrei solo parlare!”.
Un altro raggio azzurro tentò di colpirla, ma evocò nuovamente un altro incantesimo di protezione.
“Certo, è per questo che avete ucciso mio fratello!” ringhiò George “Accio bacchetta ”. La ragazza non si difese, lasciò andare la bacchetta “Mi dispiace” mormorò la ragazza.
Un altro che aveva perso qualcuno della sua famiglia a causa loro. Con molta probabilità era morto per mano di qualcuno della sua famiglia.
“Cosa? Non ho sentito?” disse una donna.
“Mi dispiace!” urlò la mangiamorte “Mi dispiace di aver ucciso i vostri, ma non ho potuto scegliere, è questo che mi hanno insegnato a fare!”.
“E allora vieni qui, e ci attacchi?” chiese ridendo isterico il sopravissuto dei gemelli Weasley.
“Non ho attaccato io per prima!” sbottò nuovamente “Sentite…E’ solo un grosso malinteso…Mi dispiace!”. “Non ce ne facciamo niente delle tue scuse!” urlò Lupin puntandole la bacchetta contro “Non riporterà indietro nessuno di quelli che hai ucciso!”.
“Non ho scelto io di essere una di loro!”.
“Ma davvero?” il ragazzo si avvicinò a lei “Lo dicevi anche diciannove anni fa?”.
La ragazza sbuffò “Diciannove anni fa io non ho fatto nulla!”.
“Sì, come no?!” Lupin continuò a fissare la maschera della mangiamorte, mentre nella sua testa cercava di evocare tutto l’odio che provava per quelli come lei.
La ragazza allora si tolse la maschera e si tolse il cappuccio. Rivelando così il suo viso.
Due occhi chiarissimi incontrarono quelli di Tedd, che rimase nuovamente paralizzato.
“Non posso essere stata io, ho diciannove anni da poche ore…quindi chiunque tu voglia a vendicare di quelli che sono caduti ad Hogwarts quel giorno non lo farai uccidendomi!”.
“Chi mi dice che non hai bevuto una pozione per cambiare il tuo aspetto?” ringhiò il mago.
“Se è così… Allora uccidimi!”.
Lupin la fissò negli occhi e aprì la bocca, pronto a dire una delle formule senza perdono, ma non ci riuscì. Aveva davanti a lui una ragazza che lo guardava negli occhi attendendo il suo verdetto…Era più facile quando non doveva guardare negli occhi l’avversario.
“Allora, non mi uccidi?” chiese canzonatoria la ragazza.
Basta! Non poteva permettere ad uno di quei stupidi mangiamorte di trattarlo così.
Ava…
“Fermati!” ordinò qualcuno dietro di loro. Il gruppo si girò e si aprì, lasciando passare il loro capo.
“Portatela dentro!”



Continua

Angolino tutto mioXD Grazie mille a bmico per aver inserito questa storia tre le seguite. Grazie millissime XD
  
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