Capitolo 2.
Dopo l'incontro con quella ragazza il proprietario del locale invitò me e i ragazzi ad andare sul palco e cantare,la festa finì verso le due e qualcosa, cantammo "What's makes you beautiful" la nostra prima canzone,quella che ci ha lanciati,il nostro primo successo. Durante l'esibizione cercavo con lo sguardo Bridget,ma proprio non riuscii più a rincontrarla. Dannazione.
Quando finimmo fummo circondati da un sacco di ragazzine che chiedevano autografi,foto e pretendevano di scambiare anche qualche parola.
- No scusa,si è fatto tardi dobbiamo proprio andare - continuavo a ripetere a quella folla inferocita.
Trascinai i ragazzi fuori dal locale,respiravamo di nuovo.
- Mamma mia ragazzi sembrava di stare in apnea. - e cosi dicendo,Zayn si passò la mano sulla fronte come gesto di sollievo.
- Dai ragazzi,non è poi stato così male,soprattutto per Harry - di scatto,tutti mi guardavano ammiccando.
- Che ridere - dissi facendo una smorfia. - Dai andiamo devo riportare la macchina a papà - così dicendo,andammo nel parcheggio e accompagnai i ragazzi a casa.
Sulla strada di casa,ripensai a quel bellissimo incontro.
- Inutile pensarci, non so dove abita ne niente. So solo il suo nome,sarà difficile rincontrarla. Peccato, peccato. - pensai tra me e me.
**
Il giorno dopo..
Sentii una luce fastidiosa sul mio viso, non aprii nemmeno gli occhi,ero sicuro che era lei..mamma.
- Harry svegliati è pronta la colazione! - aprii le tende della finestra e mi tolse violentemente le coperte di dosso.
- Non la voglio la colazione! Lasciami dormire! - mi tuffai con la testa sotto il mio morbido cuscino e feci finta di non sentirla.
- Sei uno scansafatiche! Ieri sera sei tornato quasi alle tre! E adesso pretendi anche di dormire fino a tardi? - e a ogni parola alzava sempre di più il volume della sua fastidiosa voce. - Io devo pulire la stanza! Non sono di certo al tuo servizio! -
- Va beene! Va beneee!! - con occhi stropicciati mi alzai senza voglia dal letto,presi le pantofole e scesi giù in cucina.
- Buongiorno! - , mia sorella Gemma - Come stai fratellino? - e mentre me lo chiedeva prese il latte dal frigo.
- Ciao - dissi senza nemmeno guardarla in faccia.
- Brutto risveglio eh? - rise in modo perfido.
- Senti non iniziare,non ho proprio voglia di sentirti piangere - dissi strappandole i cereali dalle mani.
- Piangere? E saresti tu a scatenare le mie lacrime? - rise, e mi tolse la tazza da sotto al naso. - Zitto, Harold! - odiavo quando mi chiamava così.
- Ehy,ragazzi smettetela! Ormai siete grandi! - mio padre,dal divano,mentre leggeva il suo giornale e,in contemporanea,dava un'occhiata fuori dalla finestra. - Avete visto? Sono arrivati i nuovi vicini. Perchè non andate a fare amicizia? - chiese prendendo poi dal tavolino la sua tazza di caffè.
Io e mia sorella ci guardammo straniti.
- Io vado,si è fatto tardi! - disse Gemma prendendo la sua borsa e correndo via dalla porta.
- Si,anche per me si è fatto tardi. Vado a lavarmi. - presi l'ultimo biscotto al cioccolato rimasto sulla tavola e salii sopra.
Dopo essermi lavato e vestito,uscii. Era il momento della mia "corsetta" mattutina,per mantenermi in forma.
Quando all'angolo...
Puuff.
- Ma che diavolo? - dissi, ritrovandomi a terra.
- Ops. -