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Autore: oOLeylaOo    03/02/2007    7 recensioni
La storia di una maga che viaggiando per il mondo cerca il vampiro che uccise sua sorella maggiore più di sedici anni prima
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

-Espiazione-

 

Ho pochi ricordi di mia sorella maggiore, non che questa sia colpa sua, anzi direi che la colpa sia solo mia. Ricordo piccole cose insignificanti, come che le piaceva il colore rosso e che di solito si legava i capelli con i nastri di quella tonalità. Ricordo che il suo animale era il lupo, un cacciatore tipico di chi ha poteri aggressivi, e che il suo metallo era l’argento, il metallo della luna. Lei era proprio come la luna, era candida e in qualche modo oscura, aveva molti segreti… ed era potente come la luna, era un potere che non si percepiva facilmente, era lieve, fuggevole e mutevole, ma potente come le maree.
Ricordo che studiavamo la magia insieme, e le pietre e le piante… lei era molto brava con le piante. Ricordo anche che aveva un odore di gelsomino e che era molto dolce e gentile, anche se un po’ dispettosa. Poi ricordo i suoi capelli, i miei sono di uno scialbo marrone scuro, così tipico e monotono, ma i suoi erano biondi, con una sfumatura più simile all’oro che alla paglia, e sottili come fili di ragnatela, lievemente mossi. Li portava sciolti ad incorniciarle il bel viso e gli occhi.
Oh, si… gli occhi. I suoi occhi sono quello che proprio non dimenticherò mai. Li vedo tutte le volte che mi guardo allo specchio. O meglio “lo” vedo. Uno solo. I miei occhi erano di tonalità castano scuro, quasi neri, ma i suoi erano viola, come ametiste. Occhi da veggente. Lei sapeva che sarebbe morta, credo. Be, non era chiaro? Mia sorella è morta quando avevo dieci anni. Lei ne aveva cinque più di me ed era molto in gamba, anche allora poteva vedere il futuro, non so se fosse a conoscenza di quando e come sarebbe morta.
Io ero fuori a giocare con Elaisa, una mia amica che avevo conosciuto girando per i boschi, e il sole era tramontato presto. L’oscurità invadeva con i suoi cupi presagi le strade, divorando lentamente la luce del giorno che moriva, insinuandosi nei vicoli e avvolgendomi. Io giocavo con Elaisa, non notavo alla luna tinta di rosso che preannunciava guai.
Ricordo una figura alta e scura, lo sfavillare di denti appuntiti nel riflettere un raggio di luna, la sua voce alle mie spalle e un incantesimo che mi avvolgeva, una magia oscura e indefinita… poi il cortile di casa, la corsa a chiamare mamma e papà che stranamente erano a casa, Elaisa che piangeva spaventata. Corsi loro dietro volevo salvare mia sorella nonostante desiderassero che restassi a casa al sicuro, con Elaisa.
Non la trovammo subito, nonostante i nostri poteri. Eravamo quasi disperati, quando sentimmo qualcuno gridare, la voce veniva dalla chiesa… Poi il suo corpo, immobile e freddo, poggiato su un altare, cosparso di petali di fiori... due fori alla base del collo… niente sangue…
Da allora ho iniziato a studiare l’alchimia e la magia, tutta quanta: bianca, rossa, nera. Le arti marziali, il combattimento con la spada, l’arco e la pistola, anche se sinceramente non sono gran che con la pistola… orami credo non ci sia niente che io non sappia fare, o almeno credo che non ci sia niente che non sappia fare per quanto riguarda la scelta del mio futuro. È per questo che i miei occhi hanno un colore diverso l’uno dall’altro.
Beh, io ho detto che erano neri, non che lo sono, infatti, una delle mie pupille è viola; questo è dovuto al fatto che quell’occhio non è mio. C’è un modo, anzi un incantesimo, che permette agli occhi di veggenti di mantenere il loro potere e che permette quindi di sfruttarli in qualche modo. Così io mi sono fatta asportare un occhio, precisamente quello destro, per sostituirlo con quello viola di mia sorella. Tutti quelli che lo vengono a sapere mi chiedono perché, in fondo ho gia tanti poteri di mio e faccio parte di una delle più antiche dinastie di streghe del mondo, quindi perché ho deciso di fare una cosa così rischiosa e incredibilmente dolorosa, come farmi trapiantare l’occhio di una veggente? Io la trovo una domanda stupida e tutte le volte guardo come imbecilli quelli che me la pongono. Non è ovvio? Quel bastardo che ha ammazzato mia sorella voglio ucciderlo! Perché altrimenti farei fuori i vampiri? Perché me ne sarei andata di casa lasciando metà dei miei averi e buona parte del mio patrimonio? Perché avrei rotto con i miei genitori?
In realtà l’ultima cosa l’avrei fatta in ogni caso visto quanto sono seccanti, ma comunque l’idea di avere dei soldi in più da sfruttare non è mai un male. Lo ammetto, sono abbastanza attaccata al “vile denaro”, soprattutto per il fatto che mi serve per adempiere alla mia vendetta. Anche perché trovare un vampiro dopo la bellezza di quindici anni non è esattamente semplice, soprattutto se non si hanno indizi precisi. Bisogna trovare un modo per entrare a far parte del giro dei mostri, ovviamente bisogna trovare anche il modo di restare viva una volta entrata in quel giro, cosa non esattamente semplice. Ma io non ho ancora idea di com’entrarci, quindi, finché questo benedetto occhio non si decide a dirmi dove accidenti si trovi il vampiro in questione, ho risolto in modo molo semplice: faccio fuori tutti i vampiri che mi capitano a tiro. Va bè, non proprio tutti, tutti; solo quelli molto pericolosi o malvagi… quindi, all’incirca, direi la maggior parte.
Solitamente il sindaco della città mi paga per questo, un dettaglio piuttosto rilevante considerando che mi permette di continuare a viaggiare. Il problema è che i vampiri non sono molto felici di morire veramente, visto che difatti un vampiro è tecnicamente morto, e visto che non sono esattamente le creature più facili da uccidere ho deciso di procurarmi un po’ d’aiuto; per farla breve ho due compagni di viaggio, un po’ insoliti per dirla tutta.
Sapete che trovo veramente strano? Ok, so che la mia vita è veramente insolita e molta, molto strana e che quindi le risposte possono essere molte. Magari qualcuno potrebbe dire qualcosa del tipo “Cos’è che non trovi strano?”. Bè, io trovo strana una sola cosa: finora sono stati in tanti, in pratica tutti i maghi e le streghe che ho conosciuto, e i demoni e chiunque altro capisca quanto può essere pericoloso l’intervento di trapianto di un occhio di veggente mi hanno chiesto perché l’ho fatto, ma nessuno mi ha mai domandato perché ho deciso di ammazzare i vampiri. Forse la verità è che tutti pensano che si tratti di ragioni troppo personali per essere rivelate. Mia sorella mi ha salvato ed è morta per questo, le mie mani sono imbrattate del suo sangue almeno quanto quelle di quello stramaledetto vampiro, ma mi consola sapere che presto di lui non resterà che polvere, come di me del resto. Solo che io farò in modo che lui muoia prima, o almeno che muoia con me.

 

  
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