Salve a tutti! Q
uesto
purtroppo è già il pen-ultimo capitolo della mia
prima FF :(
Spero vivamente che vi
piaccia…Buona lettura!
Ah, dimenticavo: qui nel POV
Gillian il dialogo con la
sua coscienza non è presente, perché ho deciso di
sostituirlo con la telefonata
di Sarah.
Capitolo 7. Sometimes dreams do
come true. Qualche
volta i sogni si avverano.
Squilla il telefono: è
Sarah.
//POV CAL//
Sta suonando il telefono di
Gill…Non può essere
lui…Vero?
Okay so
che
sei sconvolto ma cerca di non perdere la ragione. Certo che non
è lui non vi ha
nemmeno visti!
Giusto, giusto devo stare calmo;
non devo pensare che
se avessi davanti Burns gli pianterei un colpo in testa o lo sventrerei
con un
pugnale o lo impiccherei al soffitto.
Come
sei
sadico.
E quelle cose sarebbero solo la
punta delle torture
che gli infliggerei prima DANNAZIONE! Tra tutti i milioni di persone
che vivono
a New York proprio quello stronzo dovevamo incontrare!? Proprio ora che
sembrava stesse per succedere qualcosa tra me e Gill! Gill cavolo,
chissà come
sta starà distrutta!
Perché?
Sei, quindi sono, davvero
così stupido? Ha appena
rivisto l’ ultimo amore della sua vita che la ha abbandonata
senza nemmeno
dirle addio avvinghiato a una qualsiasi sciacquetta bionda che specifichiamo
non sarà mai all’
altezza di
Gill.
Si ma
è una
storia passata, insomma okay, un po’ la avrà
disturbata ma non più di tanto.
La hai vista anche tu la sua
faccia, senza contare che
ora è chiusa in camera da più di mezz’
ora!
Ribadisco
che
secondo me non le ha fatto troppo effetto…Dai è
come se tu vedessi Zoe con un
altro: non ti farebbe ne caldo ne freddo.
Non è la stessa cosa
potresti paragonare Zoe ad Alec,
storia passata e superata ma no, non a Burns.
Sono sicuro che prova ancora qualcosa per lui! Era troppo
bello per essere
vero…Mi stavo persino illudendo che le potesse interessare
uno come me!
Quanto sono egoista, sempre
preoccupato per me
stesso…Piuttosto dovrei pensare a Gill! Sarà
sconvolta! E se ha pianto? Oh
giuro che se sta piangendo per quell’ idiota giro New York
fino a che non lo
trovo e poi gli spacco la faccia per il solo fatto che esista!
Cal
cerca di
stare calmo.
E’ tutto quello che sai
dirmi? La situazione deve
essere proprio grave se dal tuo becco arrogante non esce altro.
No…Insomma
io
non credo sia così grave, ma la verità
è che lo sapremo quando Gill…uscirà
ora
possiamo solo aspettare.
Ma io non posso aspettare! Non
posso rimanere qui con
le mani in mano mentre cè la probabilità che la
donna della mia vita stia
piangendo! Non posso!
Purtroppo
non
hai scelta: o aspetti o entri. Ti sconsiglio la seconda
perché anche se non è
nulla di grave lei ha bisogno del suo tempo, e tu devi darglielo.
Hai ragione…è
solo che non riesco a pensare ad
altro…Ho paura per lei è bhe…Per me
anche! Per lei perché finalmente stava
tornando felice, non accennava a Burns da secoli e Alec…Bhe
solo quattro giorni
fa mi ha detto esplicitamente che lo ha dimenticato quindi il fatto che
ora
abbia visto l’ altro…Ho paura che faccia una
ricaduta, che
nuovamente sia triste ed abbia paura di
amare. Qui di conseguenza arriviamo a me, perché
è inutile negarlo: ho
paura che ora non
si senta pronta per
una nuova relazione ed inizi a dubitare dei sentimenti che credevo
provasse per
me…Questa attesa mi uccide e il peggio è che non
so come comportarmi dopo e
cosa dirle sapendo che il discorso influenzerà il corso dei
nostri rapporti per
chissà quanto!
Perché
non lo
mostri mai a nessuno?
Di cosa parli?
Del tuo
lato
dolce…Perché lo mostri solo ad Emily?
Io ecco…Cosa centra?
Niente
ma
dobbiamo fare passare il tempo quindi…
Perché non cè
bisogno che altri lo conoscano…Può
essere visto come un punto di debolezza.
Credi
che
Gill abbia visto così la tua dolcezza di questi giorni?
Bhe no ma con lei è
diverso…Lei è dolce, sensibile, un
anima pure…E’ stupenda e credo apprezzi questi
miei piccoli momenti di…
Dolcezza…perché
non riesci a dirlo?
Perché sono abituato a
tenerla repressa, ma con lei
sento di potermi esporre.
Perché
la ami
e vuoi che ti accetti per quello che sei…
La amo. Da quanto non provavo
più sentimenti del
genere per una donna.
E come
ci si
sente?
Dipende dai
momenti…Quando la stringo mi
sento…Completo…In momenti come questo, quando
credi che la donna che ami stia
soffrendo e non puoi farci niente…Si sta di merda.
La porta si apre all’
improvviso e Cal per poco non
cade.
//POV GILLIAN//
G: “Pronto”
S: “Ciao Gill sono Sarah,
ti disturbo?”
G: “No
tranquilla”
S: “Gillian va tutto
bene? Hai una voce non troppo
rassicurante?”
G: “Diciamo che
l’ ultima ora non è stata la migliore
della mia vita”
S: “Cos è
successo?”
G: “Ho rivisto un
uomo”
S: “Chi?!”
G: “E’ un
mio…Ex ma non credo tu lo conosca”
S: “Visto che con Alec ho
già avuto a che fare quando
ci frequentavamo molto una decina di anni fa deduco tu stia parlando
di…Dave
Burns?”
G: “Come diavolo fai a
saperlo?”
S: “Non hai avuto molti
ex di rilevanza dopo il
divorzio…”
G: “Intendo di
lui…Non ci siamo viste nel periodo in
cui lo frequentavo e non credo di avertene parlato”
S: “Non lo hai
fatto…”
G: “Allora non
capisco”
S: “Bhe
ecco…Lo…Lo ha fatto Cal. Lui me ne ha
parlato”
G: “C-Cosa?! Che vuol
dire che te ne ha parlato lui?
Quando? Perché?”
S: “Non…Non
possiamo parlarne dopo? Preferirei prima
sapere come stai”
G: “No non cambiare
discorso…Perché te ne ha parlato e
quanto tempo fa?”
Sarah sbuffa al telefono come se
stesse
“riflettendoci” su: “Quanto tempo fa
avete iniziato ad uscire insieme?”
G: “Siamo stati insieme
poco più di tre mesi ma è
stato oltre un anno fa!”
S: “Se non mi sbaglio mi
ha telefonato quando glielo
hai presentato”
G: “Quindi circa un mese
prima che se ne andasse?”
S: “Credo di si”
G: “E perché
ha chiamato te?”
S: “Aveva
captato…Uno sguardo quando tu hai detto che
era una brava persona, come se stessi nascondendo qualcosa…E
ha avuto la stessa
impressione su Burns così mi ha chiesto se potevo fare un
po’ di ricerche”
G: “Ecco spiegate tutte
le informazioni che aveva su
di lui…Ma perché non me lo hai detto?!”
S: “Perché
avrei dovuto? E poi che ti dicevo…Ciao Gill
so che è qualche mese che non ci sentiamo ma ti volevo dire
che Cal mi ha
chiesto informazioni sul tuo fidanzato…Andiamo!”
G: “Bhe ma
perché gliele hai date? Le
informazioni…”
S: “Secondo te? Cal non
si sbaglia praticamente mai e
io ti voglio bene, non mi serviva altro”
G: “E perché
non me lo hai detto le altre volte che ci
siamo riviste, o adesso?”
S: “Per il tuo stesso
motivo: oramai era passato”
G: “E tu come facevi a
saperlo?”
S: “Che
intendi?”
G: “Come facevi a sapere
che non stavamo più insieme?”
S:
“Ecco…”
G: “Hai sentito di nuovo
Cal!?!”
S: “…Si. Non
ci siamo sentiti per un mese circa, io
volevo sapere se la sua intuizione era giusta e se tu eri perfettamente
al
sicuro…Cosi mi ha raccontato tutto. Che lo avevano rapito e
lui era riuscito a
salvarlo, anche se poi se ne è dovuto andare. Sei
arrabbiata?”
G: “Perché
dovrei esserlo? Perché per tutto questo
tempo i miei migliori amici hanno cercato di proteggermi? Sono commossa
se
mai…Io non mi sono fatta sentire per mesi e tu chiamavi Cal
per sapere se io
stavo bene…Mi sento un verme”
S: “Non pensarci nemmeno
per un momento e in ogni caso
con tutta l’ ospitalità che mi avete dimostrato da
quando sono tornata salda
qualsiasi conto. Ora che ti ho detto tutto possiamo chiudere la
facc…”
G: “Nah!”
S: “Cosa?”
G: “Hai alzato la voce
quando hai detto che mi avevi
riferito tutto”
S:
“Stavo…Inciampando”
G: “Ora so che non sono
l’ unica incapace di mentire.
Cosa nascondi?”
S: “Un dettaglio che ti
assicuro è insignificante”
G: “Riguardante Burns?
Non mi inter…”
S:
“…Riguardante Cal”
G: “Dimmelo per
favore”
S: “E’ una
sciocchezza…”
G: “Dai Sarah!”
S: “E va
bene…Ma è veramente una stupidaggine”
G: “Accelera”
S: “Diciamo che quando
Cal mi chiamò…Oltre che
informazioni immagino volesse…Sfogarsi…”
G: “Sfogarsi? In che
senso?”
S: “Odiava a morte Burns
e voleva dirlo a qualcuno che
non si facesse domande”
G: “In che senso non si
facesse domande? Sii più
esplicita”
S: “Che non lo accusasse
di essere geloso”
G: “Di chi?”
S: “Di Burns”
G: “Perché
avrebbe dovuto essere geloso di…Ah.”
S:
“Già…”
G: “E tu che ne
pensi?”
S: “Di che?”
G: “Della gelosia! Credi
che fosse geloso? Credi
veramente che io gli…”
S: “Si e no. Credo che
fosse geloso di vederti con un
altro uomo ma non credo ti amasse, come tu non amavi lui. Non era
pronto per
storie serie ma questo non gli impediva di odiare uno stronzetto che ti
portava
a letto”
G: “Sarah!”
S: “Che cè?
Ragiono come Cal! Credo che si, fosse
geloso, ma nulla di più…Credo invece che ora
sia pronto”
G: “Per cosa?”
S: “Per una relazione
stabile con la donna di cui è
innamorato”
G:
“Cioè…”
S: “Cioè la
donna che ha deciso di portare con se in
vacanza…Svegliati Gill”
G:
“…”
S: “A
proposito…Non è ancora successo nulla?”
G: “Nulla? Sta succedendo
tutto Sarah! Ieri sera credo
addirittura ci stessimo quasi per baciare”
S: “COSA?!? E
PERCHE’ QUASI?”
G: “Un fottuto barbone ci
ha interrotti”
S: “Cosa pensi di
fare?”
G: “Essere me stessa.
Insomma lo amo e non posso più
negarlo ne a me ne a lui. Quindi basta respingere i sentimenti. Non lo
farò più
come non li forzerò, semplicemente sarò me
stessa”
S: “Allora ti
salterà addosso”
G: Speriamo”
S: “Gillian Foster ho
sentito bene? Sono così fieri di
te!”
G: “Ahah
piantala!”
S:
“Gill…Cos’ hai provato?” Il
tono dell’ amica si era
fatto improvvisamente serio.
G: “Quando?”
Ora il tono era protettivo,
apprensivo: “Quando…Quando
lo hai visto. Quando hai visto Dave”
G:
“Ho…” Poi si blocca…Una
strana luce negli occhi…Ha
capito tutto…
“Niente…Non ho
provato niente…Ed è questo il punto!
Scusa Sarah adesso devo andare ci vediamo dopo domani non serve che
richiami”
S: “Okay
ma…” l’ altra ha già
riattaccato.
Gillian si sistema i capelli, poi
senza esitare apre
la porta della stanza. Cal, che era appoggiato, ruzzola in modo
goffo…Ma per
lei non è questa la cosa importante.
G: “M-Mi hai aspettata? E
p-per tutto questo tempo?”
C: “Certo che ti ho
aspettata, e poi è passata solo
un’ ora…Per te aspetterei settimane”
G:
“Cal…Grazie, veramente. Non so che
dire…”
C: “Inizia con il dirmi
come stai”
G:
“Bene…Smettila” dice quasi ridendo: Cal
ha piegato
la testa di lato cercando di leggerla.
C: “Non me ne
capacito”
G: “Di cosa?”
C: “Di non riuscire a
leggerti, sei il mio unico
fallimento” *e per ora non solo in
ambito
lavorativo*
G: “Che ore
sono?”
C: “Quasi le otto ma non
cambiare discorso”
G: “Credevo lo avessi
appena fatto tu”
Si guardano per qualche istante
negli occhi. A nessuno
dei due sono chiari i pensieri dell’ altro.
C: “Facciamo un giro, poi
torniamo per cena”
G: “Perché
vuoi uscire prima?”
C: “Un po’ di
aria fresca non ci farà male”
G: “D’
accordo”
Escono. Per una decina di minuti
non dicono nulla, poi
Cal rallenta il passo:
“Allora?”
G: “Allora cosa”
Si ferma e la guarda: “Lo
sai, Gillian”
G: “Si, lo so. Ma cosa
vorresti sapere?”
C: “Tutto”
Gill sbuffa:
“Cosa cè da dire? Ho rivisto Dave
Burns dopo quasi un anno da quando mi
ha piantata in asso senza nemmeno dirmi addio, quindi?”
C: “Da come ne parli
sembra che per te non sia ancora
finita”
G: “Nemmeno tre settimane
fa pensavi la stessa cosa di
Alec”
C: “…Scusami,
hai ragione. Ma lo sai che quando si
tratta di te…”
G: “Hai chiesto scusa?
Questa me la devo segnare”
C: “Gill cos’
hai provato? Quando lo hai visto?”
G: “Chiaramente
all’ inizio ero sorpresa…Ancora di più
quando ho visto arrivare la biondina. A quel punto ho anche
pensato…”
C: “Hai pensato *guarda
con chi mi ha sostituita* ?”
G: “No ho pensato a come
mai stesse con lui...In fondo
non è quel gran “figo” come dicono i
giovani, non è ricco ne
particolarmente…Dotato…Tutto qui”
Cal era quasi inciampato, ora la
guardava divertito
e…Si, sollevato!
C: “Tutto qui?”
G: “Non ho provato
niente…Se avessi mai avuto qualche
minimo dubbio ora ne ho la certezza: i miei sentimenti per lui sono
morti e
sepolti”
C: “Ottimo”
G: “Hai detto
ottimo?”
C: “Si, andiamo a
cena?”
G: “D’
accordo” mentre si avviano si fa sfuggire un
sorriso…Ha detto ottimo!
Trascorrono tranquillamente la cena
in Hotel, verso le
22:00 hanno terminato ma Cal sa di dover aspettare ancora
mezz’ ora prima di
proporre a Gill un…Giretto…
G: “Che
facciamo?”
C: “Non
saprei…Prendiamo un depliant dell’ Hotel e
vediamo se cè qualcosa di divertente da fare?”
G: “Mmh, d’
accordo”
C: “Ecco…Ah
perfetto! A quanto cè scritto qui hanno un
ottimo Casinò potremmo…” Gill non lo fa
finire: gli mette entrambe le mani sul
petto e lo spinge contro il muro.
G: “Prova a
ridirlo”
C: “T-Ti trovo in gran
forma” dice Cal ridacchiando.
G: “Non
attacca” replica l’ altra mentre ride
anch’
essa quasi esasperata.
Rimangono per qualche istante in
silenzio,
sorridendosi…Poi se ne accorgono: sono schiacciati contro un
muro a pochi
centimetri di distanza e Gillian sta equilibrio reggendosi al suo petto.
Negli attimi che seguono la donna
arrossisce
violentemente ma non si scansa: è troppo imbarazzata! Cal la
salva dicendo
“Grazie di avermi sistemato queste pieghe, vuoi passare alla
cravatta”
Gill fa un mezzo sorrisetto ancora
imbarazzato…E’
incredibile quanto riesca farla ridere in qualsiasi
momento…E anche per
cretinate come questa!
G: “Allora cosa facciamo?
E attento a quello che
dici…Se no ti ci strozzo con la cravatta”
C: “Deduco che sia
scartato il Casinò…Io avrei una
sorpresa per te, se ti vesti usciamo per le 22:30.”
Lei lo guarda incantata
“Una sorpresa?”
C: “Si…Ma non
ti voglio illudere quindi no, non si
tratta di un muffin gigante ne di
un
gelato da venti gusti”
G: “Che cretino che
sei” gli da una pacca sulla
spalla, che però sembra più
affettuosa… “Dove mi vuoi portare?”
C: “In un bel
posto…”
G: “Dai, dai
dimmelo”
Cal la guarda e
sorride…Questa arrossisce.
G: “Che
cè?”
C: “Mi sembri una bambina
la vigilia di Natale!
Comunque non te lo dico…Non sarebbe più una
sorpresa!”
G: “Che
antipatico…Almeno dimmi come devo vestirmi”
C: “Io rimango in
pantaloni e camicia, ma mi porto
anche la giacca perché potrebbe fare freddo…Tu se
vuoi mettiti uno dei tuoi
vestiti, non necessariamente elegante come quello di ieri sera. Ah,
porta anche
una giacchetta”
G: “Okay…Ma la
giacca non la porto, siamo in
primavera”
C: “Non si sa
mai…”
G: “Ho la pellaccia,
resisterò”
Due ore dopo la bella dottoressa la
vedrà in modo
diverso…
Cal la attende nell’
atrio. Camicia, giacca cravatta e
pantaloni…Come in ufficio!
Una decina di minuti dopo arriva
Gill: un bellissimo
vestito rosso che termina una trentina di centimetri sopra il
ginocchio;
spalline sottili, tacchi e borsetta senza ganci abbinati. Aveva
aggiunto un
filo di rossetto, sempre sulla stessa tinta e due mollettine
raccoglievano
indietro le prime ciocche di capelli.
C: “Anche questa sera,
come al solito, sei bellissima
tesoro…Stai molto bene in rosso anche se il blu risaltava i
tuoi splendidi
occhi. Oggi tocca al tuo magnifico
sorriso.”
G: “G-Grazie
Cal” ora aveva anche le guancie in tinta!
Escono dall’ Hotel e Cal
ferma un taxi; fa salire la
donna, poi si accomoda e dice: “ 5th Avenue”
Taxista: “Signore si
estende per oltre 400 metri…”
C: “All’
incrocio con la W 34th Street”
Gill si scervella per focalizzare
la strada…Non è
molto pratica nella Grande Mela!
Le viene in mente un posto, solo
uno…Ma non può
essere…
Squilla il suo cellulare.
“Pronto? Si qual è il
problema? Accidenti ma è stato proprio cancellato?
D’ accordo a che ora?
Grazie”
C: “Chi era?”
G: “L’
Hotel…L’ aeroporto ha comunicato la
cancellazione del nostro volo per problemi tecnici, cosi non partiamo
dopo
domani mattina, ma domani notte…L’ imbarco
è all’ una.”
C: “Accidenti! Infondo
però ci perdiamo solo una
notte”
G:
“…”
Neanche cinque minuti dopo escono
dal taxi.
C: “Andiamo
tesoro?”
Non può essere! G:
“C-Cal… Dove stiamo andando?”
C: “Mmh, o ti voglio fare
visitare Harlem verso le
undici di sera o presumo che ti stia conducendo verso quel grosso
edificio che,
reggiti forte, si chiama Empire State Building”
G: “M-Ma questo mese
cè quell’ importante conferenza
di pezzi grossi al Rock Feller Center ed è il periodo che
frutta di più in
quanto a turismo…Dicono che per questo mese abbiano
triplicato i prezzi e le
code durino ore!”
C: “Confermo”
Lei lo guarda come per dire *e…?!*
C:
“E…E’ per questo che ho dovuto
corrompere un paio
di impiegati”
G: “Cosa? Quando e in che
senso corrotto?”
C: “Quando sei voluta
rimanere per un ora nel negozio
degli M&Ms sono scappato per una decina di
minuti…Eri troppo presa per
accorgertene”
Gill aveva assunto un espressione
di finto sdegno e
cercava di non deridersi da sola.
C: “E
corrompere…Bhe credo che abbia un solo
significato”
G: “Ma quanto hai
speso?”
C: “Vediamo ho dovuto
pagare il ragazzo della fila,
quello dell’ ascensore e due guardie che ci tenessero i posti
migliori”
G: “Hai pagato anche per
farci tenere il posto?”
C: “Per te questo e
altro”
Aveva una voglia irrefrenabile di
baciarlo…Chissà
quanto aveva speso, e solo per farla sentire speciale un’
altra sera!
Cal la vede assorta, cosi la prende
sotto braccio
dicendo: “Andiamo tesoro”
Si, decisamente vorrebbe saltargli
addosso ma il suo
dannato cervello ha la meglio, anche se non del tutto: il nostro
gentlemen per
lo meno ottiene un bacio sulla guancia seguito da un sorriso
decisamente
imbarazzato.
Entrano nell’ atrio, dove
almeno un centinaio di
persone attendono in coda di salire. L’ impiegato individua
subito i due e fa
cenno al suo “complice” dell’ ascensore
così che li faccia salire. Si
avvicinano. Gill è così incantata che non se ne
accorge finché le porte non si
chiudono: sta per fare 107 piani in ascensore, che lei soffre come
nient’
altro. Prima ancora che possa dare sintomi di ansia Cal, che se ne
ricordava,
la gira verso di se, le prende dolcemente il mento con una mano guardandola negli occhi e
dicendo “Tranquilla
tesoro, ci sono io qui.”
Gill non dice nulla, semplicemente
lo guarda
ininterrottamente. Cal già visto questa espressione sul suo
viso diverse volte:
quel giorno in cui le confessò essere l’ unica che
non riusciva a leggere,
diverse volte durante questa vacanza…Come la notte
precedente quando il suo
sogno stava per avverarsi…Possibile che fosse amore?
Cullata dal meraviglioso tocco
dell’ uomo che ama,
Gill non si accorge nemmeno del viaggio in ascensore.
Dopo pochi attimi le porte si
aprono e loro scendono.
Cal, senza preavviso le mette ambe due le mani sugli occhi.
G:
“Hem…Cal…Che fai?”
C: “E’
più bello se apri gli occhi direttamente nella
parte della terrazza che ho scelto…Ti sembrerà
più…Più”
G *Mai
quanto le
tue mani sul mio viso*
Cal fa spostare le due
‘guardie’ che aveva pagato per
tenergli occupato il posto, poi gira Gill in direzione del panorama
“Pronta?”
Toglie le mani.
Di certo è lo spettacolo
più bello che si sia mai
presentato agli occhi della Foster.
Spalanca la bocca e rimane a
contemplare quel
meraviglioso panorama ce è New York di notte con la vista
migliore del mondo:
l’ Empire State Building.
C: “L’ unica
cosa fastidiosa è il flash del fotografo
della terrazza”
G: “Vero ma in fondo
è solo una luce in più insieme
alle miriadi che si vedono da qui”
Rimangono così per
diversi minuti, perché un'altra
volta non cè bisogno di parole.
Formano uno strano angolo; sebbene
stiano contemplando
il panorama, il bacino è in parte indirizzato verso
l’ altra persona.
L’ uomo nota che Gill ha
la pelle d’ oca: glielo aveva
detto di portare la giacca! Ma non la rimprovera per paura di rovinare
l’
atmosfera, semplicemente si toglie la sua e vi avvolge la donna, che lo
guarda
grata. Poi tornano a contemplare New York, semi-abracciati. Cal si gira
verso
di lei per alcuni secondi finché ella lo percepisce e cerca
il suo sguardo.
C: “Sai…Avevo
uno zio a cui ero molto legato, tanto
che fino ad una decina di anni fa, poco prima di conoscerti, ci
trovavamo ogni
domenica…Era quasi un padre”-lei lo guarda
silenziosa e attenta, come per
incentivarlo a continuare- “Si è trasferito a New
York per lavoro, in uno di
quegli uffici da fare invidia! Gli ho promesso che ci saremmo comunque
visti
una volta a settimana come al solito. Bene, quella toccava a me andarlo
a
trovare cosi ho preso l’ aereo e sono arrivato…Era
molto presto, circa le 8:30
di mattina così prima ho fatto colazione. Eravamo
d’accordo di trovarci nel suo
ufficio alle 9:30 e mezz’ ora prima ho preso un taxi fino a
Central Park, poi
ho voluto proseguire a piedi…” -Gill vede emozione
e sofferenza sul suo viso,
quindi capisce che la ‘storia’ sta volgendo al
termine- “Alle 9:11 esatte ero a
pochi isolati dal suo ufficio, potevo già vederlo! Lavorava
nella torre a
destra. Pochi attimi dopo ho visto qualcosa che si sfracellava contro
quella
torre del World Treade Center, poi solo grida. Il suo cadavere
è stato
rinvenuto tra le macerie il 12 Settembre”. Cal, che mentre
raccontava aveva
abbassato lo sguardo, ora lo teneva fisso su Gill…Aveva gli
occhi lucidi e gli
stringe forte la mano. Poi lo abbraccia “Cal non sai quanto
mi dispiace”. Si
staccano.
C:
“Per questo
odio New York…All’ inizio era vero e proprio odio,
perché vedevo la città come
ragione per la morte di mio zio; quando la ho superata ho capito che
anche lei
era una vittima e che gli unici colpevoli erano i bastardi che avevano
fatto
schiantare gli aerei. Ciò nonostante non amo venire qui,
perché ci vedo solo
brutti ricordi”
G: “Se lo avessi
saputo…M-Ma non eri costretto ad
accettare il viaggio…Perché lo hai
fatto?” Cal la guarda: è giunto il momento.
Non ci sono più dubbi, non ci sono più
paure…Solo lui, la donna che ama e l’
ultima occasione.
C: “Perché
c’ eri tu” Lei lo guarda, ma non riesce a
decifrare la sua espressione, così continua
“Sapevo che con te avrei costruito
nuovi ricordi che mi avrebbero fatto lasciare alle spalle in definitiva
il mio
passato. Ed ha funzionato, perché se ora qualcuno menziona
New York penso solo
a questo momento, ai giri che abbiamo fatto per la città, la
‘gita’ sulla
Statua della Libertà…A ieri sera
Gill…E più penso a questa vacanza più
mi
accorgo di avere fatto la scelta migliore della mia vita,
perché ho potuto
passare dei momenti indimenticabili con te. Ma sai cosa? Non mi basta
nemmeno
questo, non mi bastano i ricordi di questa vacanza Gill, non mi basta
questo
ricordo di noi due. Io ti voglio ora. Non voglio che tu sia solo il mio
passato
ma il mio presente ed il mio futuro. Ci siamo sempre definiti migliori
amici…Oramai
mi sono reso conto di tenere a te più di quanto riesca ad
ammettere; avevo
deciso di lasciare stare, per preservare questo nostro bellissimo
rapporto…Ma
per quanto gratificante sia averti accanto in campo lavorativo e come
amica non
mi basta più. Voglio poter stare con te ad un livello
superiore, voglio poterti
stringere come mai ho fatto…Voglio poterti definire mia. Ti amo Gillian.”
Il viso della donna è
oramai solcato da poche lacrime
di valore. Non smette nemmeno per un momento di guardare l’
uomo…Che di nuovo
nota in lei quell’ espressione che le aveva visto addosso in
ascensore ma che
sono ora riesce finalmente a decifrare: amore.
Gill lo prende per mano e gli
sorride come mai aveva
fatto. Infondo ogni loro sguardo e ogni loro sorriso non è
mai uguale, cela
sempre sentimenti diversi.
G: “Non devi dire
altro…Non serve. Tra di noi non sono
mai servite le parole, per capirci bastava un’ occhiata, uno
sguardo…Ma già da
tempo mi sono resa conto che ti guardo in un modo diverso,
perché oramai non ti
vedo più come il mio migliore amico, ma come l’
uomo di cui sono innamorata.
Non voglio essere una tua amica, ma una tua amante. Le tue carezze, i
tuoi
chiamarmi “tesoro” mi fanno un effetto
diverso…Mi fanno stare bene, mi fanno
tornare voglia di credere nell’ amore. Dopo il mio divorzio
mi svegliavo sempre
sola e questo mi metteva malinconia, credevo di non poter
più amare come prima
dopo tutte queste delusioni…Ora quando mi alzo penso a te,
quando mi volto
verso il posto vuoto nel mio letto ci vedo la tua sagoma, prima di
addormentarmi penso a come vorrei che tu fossi li a
stringermi…Non so
esattamente quando tutto sia cambiato, quando io mi sia innamorata di
te…So
solamente che non voglio più sprecare per la paura nemmeno
un secondo in
solitudine…Voglio passare ogni istante della mia vita con
te…Ti amo Cal”
Lui sorride e la guarda felice come
non era mai
stato...Con una mantiene il contatto con la mano di Gill, con
l’ altra mano
avvolge il suo bacino, mentre lei stringe le sue attorno al collo
dell’ uomo
accarezzandogli con una i capelli.
Si avvicinano lentamente gustandosi
gli attimi
precedenti il bacio, belli quando l’ azione stessa. Cal posa
il suo naso contro
quello di Gill e si contemplano.
Le loro labbra si uniscono in quel
magico bacio che è
il più atteso della loro vita.
All’ improvviso scompare
tutto: niente più flash della
macchina fotografica, niente gente, niente New York…Solo i
loro cuori malconci
che si uniscono in un unico battito durante quel bacio, creando
fantastici
fuochi d’ artificio.
Non si sa per quanto quelle figure
siano rimaste
abbracciate, strette fra di loro e non curanti di qualsiasi altra
cosa…Non si
sa cosa passasse per le loro menti…L’ unica
certezza è che quegli istanti
saranno infiniti per loro…Adesso possono
amarsi…Possono vivere la loro vita
insieme…A prova che qualche volta i sogni si
avverano…Che non importa cosa
accadrà: avranno sempre l’ un l’
altro… E questo è tutto ciò che
vogliono.
:’) Sarò la
solita romanticona ma scrivendolo mi sono
scese due o tre lacrimuccie…
Spero che questo capitolone da 4105
parole…Ringrazio
tutti coloro che hanno seguito questa storia (una di voi la anche messa
tra le
ricordate!)…Un grazie particolare a Jane e Kaori che mi
hanno sempre sostenuta
:)
Mi farebbe molto piacere una
recensione…Stasera sarò
fuori, quindi probabilmente risponderò domani!
Grazie a tutti coloro che lo
faranno !!
A presto,
Jenny
Ps. Ci saranno ancora due
capitoli!!!