Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: pepero    05/02/2007    14 recensioni
Come se la caverà stavolta Harry, trasformato in fatina? R&R please!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Esprimi un desiderio

Esprimi un desiderio!

Capitolo 3: Piccoli piani di conquista, piccoli inconvenienti e piccole lezioni di corteggiamento

**********************

Sapete, ci sono dei lati positivi, in tutta questa faccenda.
Per esempio, il fatto che Ginny ha ricominciato a parlarmi, o che al momento è amenamente addormentata nel mio letto. Comincio a pensare che potrei farci l'abitudine.
Giusto mentre desidero ardentemente ritornare alle mie abituali dimensioni per fini tutt'altro che casti, Ginny apre lentamente gli occhi e si stiracchia.

Potrei decisamente farci l'abitudine.

- 'Giorno Harry. Dormito bene? - mi fa, guardando nella mia direzione.
- Come un ghiro. Tu? - le rispondo, avvicinandomi al letto.
- Benissimo. - replica lei, rigirandosi e stiracchiandosi ancora di più. - Che si fa oggi?-

Uhm... Io un'idea ce l'avrei, anche se occorrerebbero fragole, champagne e la mia normale statura.

- Non lo so... Vediamo di organizzare un piano per conquistare Hermione?- le faccio io, dubbioso. -Anche se trovo che sia più facile rintracciare l'ultimo erede vivo di Merlino, sia ben chiaro.-
- Harry, Harry, Harry... Mio dubbioso e pessimista fatino, la parola impossibile non esiste nel mio vocabolario! Vedi di svegliare quel pelandrone di mio fratello, ora. - mi dice, alzandosi dal letto e mettendosi la vestaglia sulla corta camicia da notte. - Io vado a preparare la colazione. -

O-oh. Mi sa che ho un piccolissimo problema.

**********

Svegliato Ron sulle note della Nona di Beethoven, ci siamo riuniti tutti e tre in cucina, dove i due Weasley al momento stanno facendo colazione mentre io guardo annoiato una mela.

- Allora Ron, hai qualche idea? - chiede dopo un po' Ginny, bevendo un po' di succo di zucca.
Ron la guarda confuso. E vabbè che non è una persona mattiniera, però... - Eh? Ma non doveva pensarci Harry? -

Andiamo bene. Questo non solo mi riduce in una sottospecie di criceto alato, vuole pure che gli sistemi la vita amorosa!

- Si, ma non ti farebbe male pensare anche tu ad un modo per confessarle i tuoi sentimenti. Sai, Ronald, il cervello è come un muscolo, se non lo usi si atrofizza. - gli risponde canzonandolo Ginny.
- Simpatica questa. Chi te l'ha suggerita, Hermione? -
- Lo sai che sei monotematico? -
- Possiamo darci una calmata e organizzare un piano, per piacere? Sapete com'è, è simpatico stare ad osservarvi mentre vi scannate a vicenda, ma dopo un po' diventa noioso. - li interrompo io sul nascere, continuando a fissare la mela.
Ginny mi guarda per un secondo, poi si volta verso Ron. - Scusa. Ora possiamo pensare a qualcosa? -

Ron si passa una mano tra i capelli e guarda sconsolato la tazza vuota del caffè. - Non riuscirei mai a dirglielo a voce, Gin. -
- E allora scriviglielo! - gli faccio io, illuminandomi.

A volte mi sorprendo di come il mio neurone sia capace di venirsene fuori con idee quasi brillanti.

Ginny si volta e mi sorride. - Si, è una buona idea. Perchè non le scrivi una bella lettera d'amore? -
Anche Ron sembra quasi convinto della mia idea. - Ok, ci proverò. - fa, mentre si alza e va a prendere tutto l'occorrente.

**********


- Non ci riuscirò mai. - esclama il rosso, appallottolando l'ennesima pergamena. - Non posso certo scriverle "Cara Hermione, sei stupenda. Baci, Ron". -
Io lo guardo comprensivo. - Beh, perché no? -
Ginny mi guarda storto. - Obiettivamente andrebbe già meglio, viste le castronerie con cui te ne sei uscito prima. Anche se devo ammettere che "Mi domando se tu non sia una ladra, perché mi hai rubato il cuore" era pura poesia. - Quando Ron le lancia uno sguardo assassino, aggiunge: - Coraggio Ron, puoi fare di meglio! Prova a pensare a cosa ti piace di lei. -

Lo sguardo del rosso si addolcisce. - Beh, lei è... così... e anche... e poi... Cioè, mi capite? - chiede dopo un po' a me e Ginny.
- Onestamente, NO. - gli faccio, confuso. Di questo passo è meglio che impari a cucinare, visto che con tutta probabilità rimarrò così secula seculorum.
Ron si accascia sul divano. - E' tutto inutile. Dannazione, ma come diavolo si fa?! -
Ginny lo guarda con aria di compatimento. - Ronald, scrivere una lettera d'amore non è poi così difficile. Occorrono solo tre ingredienti: sincerità, romanticismo e proprietà di linguaggio. Al terzo posso provvedere io, ma per il primo e il secondo mi sa che il tuo neurone dovrà svegliarsi dal letargo e sforzarsi di uscirsene con una buona idea. Su, lo so che ce la puoi fare! - conclude, incoraggiandolo.
- Che ne pensi tu, Harry? - mi fa Ron, voltandosi verso di me.

Siamo al colmo dei colmi. Ronald, se avessi saputo scrivere una lettera d'amore, a questo punto abiterei con un Weasley diverso.

- Che tua sorella ha ragione, Ron. Forse ti sembrerà un'ovvietà, ma le parole devono venire da te, non posso certo suggerirtele io. - gli rispondo io in modo pacato.

Poi mi viene in mente una cosa che di sicuro gli tirerà su il morale. Lascio che il motivetto mi venga in mente naturalmente, senza concentrarmi troppo.

...Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on...
1

Sulla faccia del rosso appare un sorriso. - Vedo che piano piano cominciamo a capirci, in fatto di musica. - mi fa con un sorrisone, per poi prendere penna, carta e calamaio e avviarsi in camera sua. - Scusate, ma questa è una faccenda alquanto... privata. -

Lo diceva lo zio... Vai a far del bene e ti prendono a calci nel sedere.

**********


Visto che il nostro Roneo, come l'abbiamo soprannominato io e Ginny, è in camera sua intento a scrivere il prossimo capolavoro della lettura mondiale, noi non abbiamo niente di meglio da fare che riordinare la cucina.
Più che altro è Ginny che riordina la cucina, mentre io le svolazzo attorno annusando distrattamente il vago odore di fiori che la circonda sempre.

- Beh, come va al lavoro? - le chiedo dopo un po', stanco del silenzio. - Hai finito il periodo di specializzazione al San Mungo? -
- Abbastanza bene, se si esclude un medimago un po' troppo invadente, mettiamola così. Comunque ho finito la specializzazione, Harry. Anzi, mi sa che a settembre ci vedremo un po' più spesso, sai? L'altro ieri ho mandato un gufo a Madama Chips per chiederle di prendermi come apprendista, e ci sono buone possibilità che mi accetti. - mi risponde, con un sorrisone dei suoi.

A dirla tutta, al momento mi interessa di più sapere il nome e l'indirizzo del medimago invadente per andarlo a prendere a pugni. Comunque, le faccio un gran sorriso anche io e le dico: - Ma è fantastico! Scommetto che nel giro di una settimana ci sarà un'epidemia tra la popolazione maschile di Hogwarts... -

Harry Potter, un puffo charmant.

Ginny arrossisce un po' al mio commento, ma subito riprende la sua faccia tosta. - E io invece scommetto che tra la popolazione femminile è scoppiato un improvviso interesse verso la Difesa Contro Le Arti Oscure... Quante scatole di biscotti ti hanno offerto da settembre? - mi risponde, ridendosela sotto i baffi.

Io fingo di essere offeso. - E pensare che credevo che l'interesse verso la mia materia fosse solo a causa della mia preparazione... Che gioventù ingrata! - faccio in tono melodrammatico. - Comunque,è dagli zuccotti di Romilda Vane che non accetto più niente dagli sconosciuti. Soprattutto se sono studentesse che quasi svengono ogni volta che passo. Come diceva il vecchio Moody, Vigilanza Costante! - concludo, ottenendo come risultato quello di far scoppiare a ridere Ginny.

Purtroppo per me, una voce viene a interrompere il momento idilliaco. - Ginny?! Harry?! Ron?! C'è nessuno? -

Ginny mi afferra velocemente per le alucce e mi ficca nell'acqua dove stava lavando i piatti della colazione proprio mentre Hermione entra in cucina.

**********


Dopo i tre minuti in assoluto più spaventosi della mia vita, durante i quali GInny e la sua solita faccia tosta sono riuscite a tenere Hermione lontana dal lavandino e a spedirla nel salotto, Ginny mi tira fuori e mi avvolge in uno strofinaccio. - Scusami, Harry, - mi fa, - ma era l'unico modo per salvare la tua identità segreta. - Così dicendo mi prende e mi porta in camera mia.
- Ora asciugati, o ti verrà un accidenti. Vado a dire a Ron che c'è Hermione. - aggiunge una volta arrivati, posandomi delicatamente vicino alla casa delle bambole. Poi, come se le venisse in mente qualcosa, si ferma con la mano sulla maniglia della porta. - Harry, dov'è che hai il Mantello dell'Invisibilità? -
- E' nel cassetto in basso a destra, perché? - le chiedo io, curioso.
- Ho il permesso di fare una cosa che ti sembrerà orribile? - replica lei, avvicinandosi di nuovo.

Chissà perché mi sa di aver capito dove vuole arrivare. - Fai pure, basta che tu sappia come aggiustarlo dopo. - le dico, cominciando ad asciugarmi alla buona con lo strofinaccio.
Ginny recupera il Mantello, ne taglia un quadrato grande abbastanza da coprirmi e me lo passa. - Prima di uscire copriti con questo, almeno così siamo sicuri che Hermione non abbia la benché minima possibilità di vederti. - mi fa in tono pratico, prima di uscire e andare a recuperare il cialtrone.

A volte il cervello di quella donna mi fa venire seriamente i brividababibidi.

Mi asciugo in fretta e furia e mi metto un vestito asciutto, poi mi copro per bene e, una volta sicuro di essere completamente invisibile, raggiungo gli altri nel salotto, dove le ragazze sono sedute sul divano, mentre Ron probabilmente è in cucina a preparare il tè.
- Allora Hermione, che cosa ti porta da queste parti? - le chiede Ginny, proprio mentre io mi poso delicatamente sulla sua spalla.

E che diamine, dovrà pure esserci un vantaggio, in tutto ciò, no?

- Niente di speciale. Volevo fare due chiacchiere con te, Gin. Sono passata da casa tua prima, e Molly mi ha detto che ti sei trasferita qui per un po'. Posso chiederti il perché, se non sono troppo indiscreta? Sai com'è, mi sembrava di ricordare una certa rossa giurare di non rivolgere più la parola a quel... come erano le parole? Ah, si... "pomposo stupido moccioso sopravvissuto che non sa tenere a bada il suoi bollenti spiriti". - replica Hermione curiosa.
Sento la spalla di Ginny irrigidirsi, ma subito ritorna a comportarsi normalmente. - Niente, era da un bel po' che non passavo un po' di tempo con Ron. E a dirla tutta, continuo a non parlare con Harry, visto che al momento non c'è. E' andato a casa di Lupin, a quanto dice Ron - continua, alzando di un po' la voce per farsi sentire dal fratello, - voleva vedere come se la passavano lui e Tonks con il piccolo James.-

Perché non mi stupisce più di tanto il fatto che abbia saputo inventarsi così su due piedi una balla tanto credibile sulla mia assenza?

E soprattutto, perché mi sento tremendamente in colpa?

- Capisco. - le dice l'altra, prendendo tra le dita una ciocca di capelli e cominciandoci a giocare. - Ancora nessuna risposta da Madama Chips? -
- No, ma suppongo che sia ancora presto, no? E a te, tutto a posto al giornale?-
Hermione sbuffa. - Sai com'è, la Gazzetta del Profeta non è proprio il massimo della vita, ma finché sarò una povera novellina, come non mancano mai di farmi notare, non potrò cambiare molto. Merlino mi fulmini se un giorno non arriverò a dirigere quella caricatura di quotidiano e a farlo diventare un giornale serio! - conclude, con uno strano luccichio negli occhi.
Ginny la guarda e ride. - Siamo determinate a entrare nella storia come la più giovane direttrice che abbia mai avuto la Gazzetta, quindi? -
Herm la guarda e si unisce alla risata. - Puoi scommetterci! -

- Che avete da ridere, voi due? - fa Ron, appena entrato nel salotto con tre tazze di tè.
- Oh, niente di ché. Si progettava un esproprio proletario della redazione della Gazzetta. - gli risponde Ginny.
Ron si siede con la sua solita grazia da rinoceronte inbufalito sulla poltrona vicino al camino. - Ottimo! Senza offesa per te, Herm, ma quel giornale ultimamente fa veramente pena. Se non fosse per i tuoi articoli, neanche sprecherei lo zellino che mi costa. - conclude.

Secondo voi si è reso conto di averle appena fatto un complimento?!
Ok, molto velato, come complimento, ma c'era.

Dal modo in cui è appena leggermente arrossita Hermione, però, credo che lei l'abbia afferrato.

- Secondo me dovresti seriamente pensare a scrivere un libro. Che ne so, una biografia di Harry e di tutti i suoi momenti più imbarazzanti, come quando al terzo anno si tinse i capelli di viola giocherellando con la bacchetta; oppure quella volta quando Mirtilla Malcontenta ci provò con lui nel bagno dei prefetti... Oppure quella volta quando Gin - continua, bloccandosi poi quando vede la faccia di sua sorella.

- Non fa niente Ron. Davvero. - gli fa, anche se il rosso non sembra crederle più di tanto. - E' successo secoli fa. Ora, se volete scusarmi, vado a preparare il pranzo. Herm, resti da noi? -
Hermione non se lo fa ripetere due volte. - Certo! Senti, Gin, non è che posso parlarti un attimo in privato? -

**********


Finalmente Hermione se n'è andata, e questo significa che posso togliermi di dosso lo Straccetto dell'Invisibilità. In realtà potrei anche andare a dormire, visto che è quasi mezzanotte, ma finché Ginny non mi apre la porta della camera io non posso far altro che svolazzare per la casa.
Vedendo le cose da un punto di vista del tutto ottimistico, sembra che non ci voglia poi molto tempo per mettere insieme i due testoni. Specialmente se Ron continua a comportarsi nel modo in cui si è comportato oggi: uno vedendolo non direbbe mai e poi mai che nasconda dei modi così educati.

Giusto mentre mi affaccio alla porta della cucina per vedere se Ron è ancora sveglio, sento quella di camera mia che si apre.
Mi fiondo dentro alla velocità della luce e mi avvio verso la mia linda casetta, convinto che lei non voglia parlarmi.

No, così non va bene. Non va affatto bene. Non possiamo comportarci da idioti.

Cambio direzione e mi avvicino invece al letto, dove Ginny si è già messa sotto le lenzuola.
- Gin, posso parlarti? - le chiedo, sedendomi sul bordo del comodino.
- Se proprio devi. - mi fa dopo qualche secondo di silenzio lei, dandomi le spalle.

Ecco. Da dove si comincia quando devi dire alla donna della tua vita che sei il più grosso idiota che il pianeta abbia mai visto?

Faccio un respiro profondo. - Gin, scusami. Lo so che è passato un secolo, ma mi sento un verme per quello che è successo con Calì. -
- E perché dovresti? - mi risponde lei. - In fondo sono io quella che dovrebbe essere in torto, dal momento che non stavamo neanche insieme. -
- Beh, mi dispiace anche per quello. Sono l'idiota più grande del pianeta, Gin. E non voglio che tu cominci a non parlarmi più di nuovo per l'idiozia di un "moccioso sopravvissuto che non sa tenere a bada i suoi bollenti spiriti". - replico io.
- Hai dimenticato pomposo e stupido nella definizione. - mi dice dopo un po' lei, voltandosi e sorridendomi. - Mettiamoci una pietra sopra, ok? 'Notte, Harry. -
- Pietra sopra. - ripeto io, sorridendo a mia volta. - 'Notte, Gin. -

********************

1: Every little thing she does is magic - Police

Incredibile ma vero, sono riuscita a rispettare la scadenza che mi ero prefissata ^_^ Visto che non avete dovuto aspettare altri sei mesi per questo capitolo? :D
As always, ringrazio tutti quelli che hanno letto, commentato, minacciato e/o mandato mazzette. Merci beaucoup ^_^ Scusate se non vi nomino uno ad uno, ma avendo problemi di memoria (io) e di modem (il pc) rischierei solo di fare figure barbine. Prometto che il prossimo capitolo vi nomino tutti. Giuro ^_^ Nel frattempo voi pregate per me, che ho un esame mercoledì con la Morte in persona.
A presto,
Pepero

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: pepero