Esprimi un desiderio!
Capitolo 4: Inviti a cena e omaggi floreali
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Possiamo decisamente
affermare che oggi non è proprio giornata.
Stamattina mi sono svegliato con un mal di testa fenomenale, e ho scoperto che
il mio caffè fa decisamente schifo. In più la mia splendida visione mattutina al
momento non si trova dove dovrebbe essere, cioè nel mio letto.
Oh, si. La giornata non è per niente cominciata nel modo migliore.
- 'Giorno. - mi accoglie l'assonnata voce di Ginny quando entro in cucina. - Ron
è ancora a dormire? -
- Si. - le rispondo io. - Come mai in piedi a quest'ora? -
Lei sorseggia un altro po' di caffè e sbadiglia. - Mah, non riuscivo a dormire.
L'attesa per la risposta di Madama Chips mi sta facendo impazzire. -
- Ci tieni molto a quel posto, eh? -
- Beh, si. - replica lei, arrossendo un po'. - Insomma, in fondo non è passata
che una settimana, ma a me sembra che siano passati mesi. -
- Dai, quel posto praticamente è tuo! - faccio io, facendo materializzare un
fiore che avevo visto qualche giorno fa in un libro e porgendoglielo. -Mettila
così, magari non ti ha ancora risposto solo perché è andata a fare una romantica
vacanza con Lumacorno. -
Ginny sorride e prende il fiore dal tavolo. - Harry, sai questo che fiore è? -
mi dice dopo averlo studiato per un po'.
- No. L'ho visto un po' di tempo fa in un libro, e ho pensato che sarebbe stato
carino regalarti un fiore. - le rispondo, sincero.
- Si chiama ibiscus. - fa lei, rigirandoselo tra le mani. - Nel linguaggio dei
fiori vuol dire "corteggiamento". Non l'avrai fatto mica apposta? - continua,
scherzando.
Maledetto subconscio.
- Oh, certo. Come se potessi mai anche solo pensare di corteggiare qualcuno
nelle mie condizioni. - le dico io, mettendo il broncio.
- Su, non fare così. L'hai visto anche tu, no? Al massimo una settimana e quei
due si giureranno eterno e imperituro amore. -
- Lo spero. Anche se sto cominciando ad affezionarmi alla casa delle bambole,
sai. -
E ad averti per casa, ma non mi sembra il caso di dirtelo giusto ora.
Ginny fa una smorfia. - Oh, non preoccuparti. Guarda, te la regalo, se proprio
ti piace così tanto. -
- Grazie mille, Gin. Così quando ne avrò abbastanza di quei due, basterà che mi
autorimpicciolisca e avrò tutta casa per me. -
- E li molli a me?! Grazie, bell'amico che sei. -
Sto per replicare, quando dal salotto ci arriva alle orecchie la voce di Molly
Weasley. - Ginny? Tesoro, sei sveglia? -
La suddetta si precipita davanti al camino, dove la testa di Molly compare tra
le fiamme.
- Ciao, mamma. Novità? - le chiede, accucciandosi davanti al camino.
- Buongiorno tesoro. Dieci minuti fa è arrivata una lettera da Hogwarts. Credo
proprio che sia proprio quello che aspettavi. - le risponde l'altra, sorridendo.
- Harry?! Ma... che ti è successo? - continua poi, vedendomi svolazzare vicino a
Ginny.
- E' una lunga storia, mà. - fa Ginny al posto mio. - Te la spiego dopo, ok?
Dammi un quarto d'ora per prepararmi e arrivo. -
- Ok cara. A più tardi, allora. -
Ginny corre in camera mia più veloce della luce e in meno di dieci minuti è
pronta. Sta per smaterializzarsi, quando io mi sveglio dal coma e le dico: -
Gin? Non è che potresti rimpicciolirmi una tazza di caffè? -
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Sono passate poco più di
tre ore, e Ginny non è ancora tornata. Caspita, non credevo che spiegare tutta
la faccenda fosse così complicato.
- Harry, per piacere... Quando vuoi svegliarmi non potresti semplicemente
chiamarmi, invece di farmi esplodere brani di musica classica a tutto volume
nella testa? - mi fa Ron, trascinandosi in cucina e massaggiandosi le tempie.
- Suppongo di si, ma poi non sarebbe più così divertente. - gli rispondo io di
rimando. - Vedila così, è la tua punizione per avermi ridotto così. -
- Ah ah. Quanto mi fai ridere, Potter. Che c'è, stamattina ci siamo svegliati di
cattivo umore? Non lo sai che le fatine devono per contratto essere sempre
allegre? Non andiamo decisamente bene. -
- Stà zitto. -
- Cambiando discorso, c'è del caffè? - continua dopo un po', fiondandosi su una
sedia come un elefante.
- Non pretenderai mica che te lo serva, vero?! - gli faccio io, scioccato.
- Suvvia, Harry... Fai uno dei tuoi abracadabra e fallo apparire, no? -
Se ci fosse un premio per il più pigro del pianeta, Ron Weasley lo vincerebbe di
sicuro. E se lo farebbe mandare direttamente a casa perchè è troppo pigro per
andarlo a ritirare.
Ron prende tra le mani la tazza di caffè che gli ho fatto comparire davanti e la
guarda sospettoso. - Sei sicuro di non averlo accidentalmente avvelenato,
Harry? - mi chiede, annusandolo. - A proposito, dov'è Ginny? -
- A casa. -
- Non avrete mica litigato, spero. -
- Certo che no, stupido babbuino. Sembra che sia arrivata la risposta di Madama
Chips. -
Ron fa una smorfia. - Harry, questo caffè fa veramente schifo. -
- Così impari. Se proprio non ti piace, la prossima volta fattelo da solo. -
replico io stizzito.
Giusto mentre il rosso apre la bocca per ribattere, Errol entra sbandando dalla
finestra e gli fa cadere davanti una busta rossa.
- E adesso cos'ho fatto? - si chiede lui, sbuffando e aprendola.
- RONALD BILIUS WEASLEY! TI SEMBRA QUESTO IL MODO DI TRATTARE GLI AMICI?! UNA
COSA DEL GENERE ME LA SAREI ASPETTATA DA FRED E GEORGE, CERTAMENTE NON DA
TE! PER LA BARBA DI MERLINO, TRASFORMARE HARRY IN FATINA... E UBRIACARTI, POI!
QUANDO MAI IO E TUO PADRE TI ABBIAMO MAI INSEGNATO A COMPORTARTI COME UN
MUNDUNGUS FLETCHER QUALSIASI?! RINGRAZIA MERLINO CHE NON HAI PIU' L'ETA' PER
ESSERE SCULACCIATO, RONALD, ANCHE SE ESSERE MAGGIORENNE NON TI DA' CERTO
IL DIRITTO DI COMPORTARTI COME UNO STUPIDO IRRESPONSABILE! SE CONTINUI COSì, NON TROVERAI MAI MOGLIE! - tuona la voce di Molly.
- Deduco che Ginny deve averle raccontato tutto. - dico io, fissando
la lettera con la stessa espressione scioccata di Ron.
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- Ehilà! Dove siete? - fa
Ginny, entrando in cucina con un grande cestino da pic-nic.
- Ehi! Allora, come è andata? - le chiedo, mentre lei posa tutto sul tavolo.
Lei mi guarda per un po', poi mi fa un sorrisone. - Madama Chips ha accettato.
Comincio il primo settembre. Comunque dice che da quando insegni tu, il numero
degli studenti da curare è aumentato in maniera esponenziale e che una mano è
sempre gradita. -
- Come al solito esagera. -
- Ah, si? -
- Beh, qualche incidente capita, molto raramente... -
- Raramente, eh? -
- Beh, qualche volta... -
- Sicuro? -
- Ok, molto spesso. Non è colpa mia se insegno ad un branco di oche in subbuglio
ormonale e bisonti senza un briciolo di grazia! Seriamente, non ricordo di
essere mai stato così alla loro età. -
- Certo, come no. - mi risponde lei ridendosela sotto i baffi. - A proposito,
mamma ti manda questo. - continua, posandomi davanti un altro cestino,
miniaturizzato. - C'è anche la crostata di melassa. -
- Merlino benedica Molly Weasley. - replico io, sospirando e alzando gli occhi
al cielo.
- Ah, vedo che la mia cara sorella è tornata. Grazie ancora per la strillettera,
ne sentivo veramente il bisogno. - dice Ron, appena entrato in cucina.
- Ehi, non prendertela con me! Ho cercato di dissuaderla, ma non c'è stato
verso. Forse avrei dovuto evitare di accennare all'alcol... - gli risponde lei,
porgendogli un panino in segno di scuse.
- Ok, ti credo. Resta il fatto che ricevere ancora strigliate da tua madre a
venticinque anni è per lo meno avvilente. - continua poi lui, afflosciandosi
sulla sedia e addentando il panino.
- E dai, non farla così tragica. - replico io, mangiando. - Conoscendo Molly,
probabilmente le strillettere fioccheranno per lo meno fino ai novant'anni. -
- Visto che siamo in argomento... - continua poi Ginny, - mamma ha anche detto
di darti una mossa, e che se entro domenica prossima Harry non sarà tornato
normale, si occuperà personalmente della faccenda. E per personalmente
intendo che vi chiuderà in cantina finché non vi sarete confessati i vostri
sentimenti, o non vi sarete ammazzati a vicenda, a scelta. Ergo, abbiamo due
settimane per far capire a Hermione di chi è innamorata. -
Io e Ron ci guardiamo l'un l'altro. - Come sarebbe a dire di chi è innamorata?!
- esclama Ron, quasi strozzandosi.
- Ginny cara, c'è per caso qualcosa che devi dirci? - le chiedo io.
Ecco, l'avevo detto che oggi non era giornata. Dannata Cooman, te lo do io
l'Occhio Interiore!
Ginny arrossisce. - Beh, avete presente quando è venuta ieri e voleva parlarmi
in privato? Ehm... mi ha detto che c'è uno che le piace, al giornale. -
- Nome, cognome e indirizzo, per piacere. Vado, lo ammazzo e torno. -
- Frena il cavallo, fratellone. Mi ha anche detto che le piaci, ma che è stanca
di essere solo una amica, per te. Ciò non toglie che se tu facessi una mossa...
-
- Ron, non ti sta dicendo di rapirla e sposarla, non fare quella faccia. - dico
io, guardando l'espressione ebete di quello che fino a tre giorni fa era il mio
migliore amico. - Puoi cominciare invitandola a cena, per esempio. -
- Si, invitala a cena! - mi fa eco Ginny.
- Ma... adesso? Su due piedi? -
- No, su quattro! Quanto vorresti aspettare, sentiamo? E comunque oggi non
lavora, quindi la troverai a casa. -
Ron sospira. - Ok, ma voi due geni del crimine rimanete qui. -
- E perdermi il superbo spettacolo di te che sproloquiando tenti di chiederle di
uscire? Questo mai, amico. E' una scena da tramandare ai posteri. - gli
rispondo, avviandomi in camera mia con Ginny, a recuperare il Mantello
dell'Invisibilità.
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Non siamo nemmeno arrivati
arrivati alla porta dell'appartamento di Hermione, e Ron già ha l'aria del
condannato a morte.
- Voi sue, siete ancora qui? - dice sottovoce guardando nel vuoto, mentre
saliamo l'ultima rampa di scale.
- Certo che si! Vuoi che ti teniamo la manina mentre glielo chiedi? - gli
rispondo io, dalla mia postazione sulla spalla di Gin.
- Harry, ricordami di darti un calcio nel sedere, quando tutto questo finirà. -
- Ron, ricordami di darti un paio di pugni, quando tutto questo finirà. -
lo scimmiotto io.
- Non per interrompere il divertente scambio di battute, ma saremmo arrivati. -
fa Gin, quando ci fermiamo davanti all'appartamento.
Ron fa un profondo sospiro e sta per bussare alla porta, quando io lo blocco.
- Aspetta un attimo! - gli dico, facendo apparire dal nulla lo stesso fiore che
ho regalato a Ginny stamattina, solo di un colore diverso.
- Oh. - mi fa lui, scettico. - Grazie. - continua, bussando il campanello.
- Si? Oh, ciao Ron! Entra, su! - esclama Hermione, comparendo sulla soglia.
- Ciao, Herm... Passavo di qui, e... Mi piacerebbe molto entrare, ma vado di
fretta, sai, devo correre al lavoro... Volevo solo dirti... ecco...
Vorrestiuscireconmesabatosera? - le dice il rosso tutto d'un fiato, porgendole
il fiore.
L'altra arrossisce. - Grazie, Ron, è bellissimo... Ma non ho capito cosa mi hai
chiesto. - gli risponde, con un sorriso.
Ron sospira di nuovo. - Herm... vorresti uscire con me sabato sera? Sempre se
sei libera, eh. - le dice, guardandosi le punte dei piedi.
- Sabato? Certo! Mi piacerebbe molto... - replica lei.
I due se ne stanno in silenzio per un po', guardandosi l'un l'altra, poi Ron
aggiunge:
- Solo come amici, eh! -, temendo forse di aver detto troppo.
Il sorriso sulla faccia di lei scompare, per far posto ad un'espressione tra il
ferito e il deluso. - Oh. Ok. Ci vediamo sabato sera, allora. Ciao. - e così
dicendo, gli sbatte la porta in faccia.
- Complimenti, Ron. Davvero. - gli faccio io stizzito, sbucando da sotto il Mantello. -
Dovresti scrivere un libro: "Come rovinare una situazione potenzialmente
romantica in sette sillabe o meno". -
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L'allegro cadavere è
tornato, anche questa volta puntuale! Wow, siamo già al quarto capitolo :D
Non so perchè, ma prevedo una brutta fine per Ronnuccio nostro... Ecco, lo
sapevo, la mia mente sadica ha scelto un'altra vittima LOL
Ma bando alle ciancie e via con i ringraziamenti: chiaretta, Padfoot,
Joannadellepraterie, MaryPotter92, Dark_Iori, Mary Cry, PazzaWendy, PiperHG,
flyingstar16, Hiromi91, greweasley90, alicesil, black, lunarossa, Ghen,
Ginny_Potter, Angelickall, Scar, Sandy85, girgi_Ginny/Harry wow e FunnyNurse...
Merci beaucoup! ^_^
A proposito, a chi mi chiede come ho fatto a partorire quest'idea: carta, penna, e un
corso molto noioso all'università. :P
Alla prossima,
Pepero