È successo un
casino.
E questo significa
che oggi io ho un grosso, grossissimo, enorme problema.
È cominciato tutto
stamattina, una normalissima, classica, banale mattina.
- Potty, Potty,
Potty… che cos’hai comprato per San Valentino all’uomo più splendido,
meraviglioso, incredibile, sensuale e inarrivabile del pianeta? -
Sì, lo avete
capito. Questo è stato l’esordio odierno di Draco.
Vedete, Draco è
tendenzialmente convinto di essere l’uomo della mia vita. Ok, ok, c’è un
PICCOLO margine di probabilità che effettivamente lo sia, ma il concetto è che
è così disgustosamente pieno di sé che mi verrebbe tanta voglia di
spennacchiare quella maledetta ruota di pavone che si ritrova nel cervello,
alla voce “autostima”.
E poi è venale. Oh
mio dio, è talmente venale da essere disarmante, completamente disarmante. Lui
è venale di quel genere di venalità che ti fa venire un attacco di panico
davanti ad ogni gioielleria, anche perché Draco è l’unica persona al mondo
capace di trovare un negozio dove ti fanno pagare come un solitario di diamanti
anche una guida turistica del Galles.
E poi, a complicare
ulteriormente le cose, stamattina Draco è riuscito a fare una cosa che non era
mai riuscito a fare prima, in vita sua.
Un regalo carino.
Insomma, uno di
quei pensieri fatti con il cuore, una di quelle cose che ti fa una tenerezza
immensa, e ti fa venire voglia di abbracciarlo fortissimo, di tirartelo sul
divano e strapazzarlo tutto, e magari di sco… sco… ahm, SCOPRIRE quanto ami il
tuo consorte. Ecco, sì.
Insomma, è sceso di
sotto senza nemmeno avermi lasciato il tempo di rispondere alla sua domanda
(per altro retorica, lui dà già per scontato che io gli abbia comprato
L’UNIVERSO) , ed è tornato in camera con un vassoio pieno di biscotti coperti
di cioccolato.
Fatti da lui, con
le sue manine.
Sissignore, e non
erano nemmeno bruciati!
Mi ha confessato di
essere andato da Hermione per farsi aiutare a farli (Ecco dov’era, il
maledetto, altro che Fiera Internazionale Del Manoscritto Medievale. Mi
sembrava un po’ strano che Draco potesse interessarsi a qualcosa che puzzasse
di cultura.), ed io so quando deve essergli costato essere andato a farsi dare
una mano da Hermione. Essere ADDIRITTURA gentile con lei, se voleva sperare di
riuscire a fare una glassa decente per i biscotti, visto e considerato che
Draco considera i manuali di cucina delle fantastiche raccolte di favole, e che
comunica con un forno elettrico solo tramite avvocati.
Insomma, commosso,
colpito e più che mai innamorato del mio biondissimo disastro, io ficco le mani
sotto il letto e gli allungo il suo regalo, impacchettato.
E qui comincia il
problema.
* * *
Il negozio
“Magicamente intimi” era esattamente ciò che ci voleva, a sentire Ron, per
rimediare il regalo perfetto.
Fandonie.
Harry si ritrovò
circondato da vaporose vestaglie autosvolazzanti, da ammiccanti completini di
tessuto cambia colore, e da ridicoli oggettini perversamente coperti di pelo o
di merletti.
D’accordo, Ron
sembrava finito direttamente in paradiso, ma lui non sapeva più dove sbattere
la testa.
- Mmm… -
- Dobbiamo
assolutamente uscire di qui con un pacchetto, Harry, oppure saremo costretti a
darci alla macchia per tutto domani. -
- Per sempre, Ron,
per sempre. Dovremo vivere come fuggiaschi per tutta la vita dalla loro ira, se
non troviamo alla svelta un maledetto regalo. -
Harry diede
distrattamente un’occhiata alla linea “Sexy Quidditch”, nel reparto maschile.
C’erano uniformi evanescenti, accessori da Quidditch riadattati per occasioni
tutt’altro che sportive, guanti lubrificanti, e una montagna di altre
diavolerie del genere.
Idee stuzzicanti,
ma un tantino volgari, nulla che potesse andare bene per Draco.
Rettifica: nulla
che Draco non gli avrebbe tirato dietro, sbraitando qualcosa di molto offensivo
nei confronti della sua defunta madre.
Il suo sguardo
cadde quasi per caso su una canotta, su cui campeggiava la scritta “You are my
sexy Seeker”. E sui suoi boxerini coordinati, in pura seta, che riproducevano
la parte superiore dei calzoni da Quidditch, ma che al contrario di essi erano
deliziosamente morbidi e larghi sulle cosce. Perfetti per infilare comodamente
le mani anche dagli orli inferiori, ed inventare un sacco di giochetti che
avrebbero fatto la felicità dei polpastrelli di Harry. E della sua bocca, visto
che a quanto sembrava la seta era incantata con una vasta e variegata gamma di
aromi.
Fortunatamente le
canotte erano disponibili in quattro colori, ed Harry non ebbe dubbi nel
sceglierne una verde.
Il verde aveva un
effetto assolutamente afrodisiaco, su Draco, chissà perché, poi.
- Hai trovato
qualcosa? -
- Oh sì. – Harry
cacciò un ghigno soddisfatto. – Draco li adorerà. E io adorerò lui, con questi
addosso. È un doppio regalo, praticamente. -
- Uhm. – Ron si
strinse nelle spalle, e sollevò un po’ le mani, incerto. – Senti, trovi che sia
un po’ eccessivo? – azzardò.
Harry squadrò con
autentico sconcerto la guepiere rosa, bordata da un intrigante pizzo nero, che
Ron reggeva in mano.
- Beh… - cominciò,
cercando di scacciare dalla testa l’orrido pensiero di Draco con addosso quella
roba. – No, tutto sommato potrebbe andare bene. Per Hermione. -
- Tu credi? Non
vorrei che pensasse che io… insomma, non la trovi sexy abbastanza. -
Harry scrollò le
spalle e si avviò a larghe falcate verso la cassa. - Ma no, non ti preoccupare.
– fece, leggero, guardando Ron che osservava con apprensione la commessa che
impacchettava i suoi acquisti. – Secondo me le piacerà. E nel caso non fosse
così potresti sempre rigirarla a Draco, lui certamente ne farebbe un ottimo
cappio da stringermi al collo. -
- Già, e userebbe
il perizoma come laccio emostatico. Bel soggetto che ti sei scelto, Potter. -
- Puoi dirlo forte.
– sospirò Harry, accarezzando distrattamente la seta dei boxer, in
corrispondenza dello spazio che il sedere di Draco avrebbe occupato di lì
all’indomani.
Ron sbuffò qualche
borbottio incomprensibile, e agguantò i due pacchetti.
* * *
Ecco.
Afferrato il
problema?
No, eh?
E va bene, mi
umilierò a raccontarvelo, ma solo perché credo che discutere con voi delle mie
disavventure abbia una sorta di effetto terapeutico sulla mia martoriata
psiche.
* * *
- Oh mio dio… -
Harry cacciò un
sorrisone compiaciuto. – Ti piace, eh? -
La faccia di Draco
riemerse livida dal groviglio di carta rossa. – Sei… - sibilò con voce
tremolante. – Sei un porco pervertito schifoso! –
- Sì, in effe…
aspetta… cosa? -
Draco brandì una
guepiere rosa, bordata di nero, con perizoma corredato. – Sì può sapere per chi
diamine mi hai preso! –
- Ahm… oh ho… -
- RONALD WEALSY,
vieni qui!!! -
Dal piano di sotto,
un grido atroce anticipò il frastuono di due paia di gambe che salivano le
scale a tutta velocità.
- Harry aiuto! –
ululò Ron, correndo come un pazzo verso la camera.
- Ron, ce l’hai tu… -
Harry non concluse
la frase, che la risposta apparve fra le mani di Hermione, sottoforma di
canotta verde e boxer aromatizzati.
Fortunatamente Ron
ebbe la prontezza di voltarsi verso di lui, di vedere la guepiere in mano a
Draco, e di fare due più due.
- Ecco, vedi? –
pigolò, disperato.
- Fai schifo, Ron!
– sbraitò lei. – Si può sapere che diamine di idee ti sei messo in testa! -
- E’ così, eh? – le
fece eco Draco, ancora piantato sul letto. – Tu e il tuo amico Lenticchia siete
due perversi! -
- Ma no, Draco, è
stato… Hermione aspetta… Ahia, Draco! -
- Che fai, adesso
ci provi con la Granger? Il giorno di San Valentino? Ma io ti sotterro a
Regent’s Park, com’è vero che mi chiamo Draco Malfoy! -
- Ma Draco, c’è un
malinteso… -
- Lo vedo che c’è
un malinteso, Potter, a quanto sembra mi hai scambiato per una donna! -
- Sì, e Ron ha
scambiato Hermione per un Cercatore, ti dice nulla, questo? -
- Che siete due
maniaci! -
- Oh povero me… -
- Harry fai
qualcosa!!! -
- Tu comincia a
fermare Hermione, Ron, che io ho già il mio bel daffare! -
* * *
Ecco, ora la
situazione è più chiara?
Al momento, io e
Ron ci troviamo confinati in cucina. Confinati, letteralmente.
E Draco ed Hermione
sono di là in salotto che sgranocchiano biscotti al cioccolato, e borbottano a
tutto spiano su quanto siano infelici con noi, su quanto si sentano incompresi,
e su quanto sia difficile trovare un parrucchiere decente a Londra.
Quest’ultimo punto
sembra particolarmente pregante, soprattutto per Draco. Maledetta checca
nevrotica.
- Ah, ma è colpa di
Potter, sai, Granger? Io andavo sempre in un salone giù a Diagon Alley, gestito
dalla moglie di McNair, ma poi è arrivato lui, e si è messo a fare l’eroe, e
cos’è successo? Che i McNair sono finiti ad Azkaban, solo perché erano dei
Mangiamorte, e io non sono più riuscito a trovare da nessuna parte una
parrucchiera che mi facesse il filo sulla basetta come me lo faceva lei.
Dannato Potter, adesso ho delle basette orrende, ed è solo colpa sua! -
* * *
Uff, per fortuna
Hermione e Ron se ne sono andati.
Hermione ha preso
possesso del suo VERO regalo, ed è tornata a casa, con la pancia piena di
biscotti, ed il Ron più mogio del repertorio al seguito.
Ed io ho optato per
una fuga vigliacca verso la camera da letto, mentre Draco andava a farsi una
doccia perché “incazzarsi con me lo fa sudare in modo disgustoso, e stressa la
pelle del suo viso”.
Suppongo che dovrei
sentirmi in colpa a questo punto, dovrei persino fustigarmi la schiena con un
gatto a nove code, perché Draco adesso ha la pelle tutta tirata e irritata.
Poooovero ingurgita biscotti a tradimento.
Per la cronaca, io
non mi sono messo addosso il suo regalo, quindi non vedo perché lui si senta in
diritto di mangiarsi il mio! Ma tanto che cosa ne discuto a fare? Draco si
sente in diritto di fare qualsiasi cosa, sempre e comunque. È un Malfoy, lui,
mica plebaglia!
- Mmm, che dici, mi
sta? -
Gh.
Completino sexy a
tradimento a ore due…
Oh sì, Sexy, Sexy Seeker. Odio quando mi fa questo genere di domande
retoriche. Glielo faccio vedere io, il Cercatore, se prova a fare un altro
passo verso il letto.
- Harry, sono
avanzati due biscotti. -
Draco biscotto al
cioccolato gigante.
… Eh? Che ha detto?
Che ho pensato? Oddio, mi sta andando in pappa il cervello, Harry resta saldo,
resta saldo!
Maledizione, si è
saldato qualcos’altro, qualcosa che non è il mio cervello. Grazie, corpo
sovversivo, a buon rendere.
- Che ne dici,
magari potremmo mangiarli qui, insieme… -
… Ecco.
E Buon San
Valentino.