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Autore: Holly Rosebane    01/08/2012    35 recensioni
«Ritroveremo la tua ispirazione. E sai che quando mi punto, devo riuscirci» concluse. Scossi la testa, stancamente.
«Non questa volta, riccio. Ti stai imbarcando in qualcosa di troppo grande per te».
«Yasmin, non ho altra scelta. Il mio tempo qui è limitato, e non so con esattezza quanto avrò a disposizione» disse, sedendosi sul tavolo, poggiando i gomiti sulle cosce e fissando il pavimento. «Se non ti sbrighi a scrivere la conclusione del libro e a rimandarmi nel mio mondo… morirò».

~
Pensai di avere le allucinazioni, di essere ancora nel più assurdo dei miei parti onirici.
E invece no.
Perché Harry Styles, il personaggio della storia che stavo scrivendo, era appena uscito fuori dal computer.
Letteralmente.
E mi fissava sorpreso dall’altra parte della stanza.
Iniziai a sentire le vertigini.
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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III.

Il Ragazzo di Carta
 
 
 
 



 
“Niente trucchi, niente effetti speciali. Le parole scritte l’hanno creato e le parole scritte sulla carta sono l’unica cosa che può eliminarlo.”

STEPHEN KING

 
 

Rimasi a fissarlo senza parole.
«Che cosa?!» Esclamai, sbalordita. Lui annuì, mesto.
«Nel caso non te ne fossi accorta, il mio corpo non è propriamente umano» ironizzò, sorridendo.
«A me non sembra» commentai, squadrandolo dall’alto in basso. Sospirò.
«Esteriormente sì, ovvio» ribatté con tono saccente. «Il problema è che i pesci muoiono, se stanno troppo tempo fuori dalla boccia» pronunciò, metaforico. Lo guardai, ancora più confusa di prima.
 Un momento fa sosteneva che fosse reale, e l’attimo dopo mi diceva di non essere umano. Quel tipo era una contraddizione vivente. Sbuffò, e scese dal tavolo con un agile balzo.
«Sta’ a vedere» disse, avvicinandosi al contenitore delle posate. Lo seguii con lo sguardo, non sapendo che cosa aspettarmi. Fissò per qualche momento l’oggetto in metallo, e poi ne sfilò fuori un coltello da cucina.
Il cuore inciampò contro il mio sterno, e sentii una fitta allo stomaco.
«Che… che vuoi fare con quello?!» Balbettai, iniziando ad avvertire una certa paura.
«Tranquilla, non voglio ucciderti e diventare un demone completo» commentò, facendo riferimento alla trama della mia storia, senza nemmeno alzare lo sguardo. «Mi servi più dell’ossigeno, in questo mondo».
«E allora?»
«Allora osserva bene» ribatté, avvicinandosi di poco.
Aprì una mano, e soppesò il coltello con l’altra. Fece un gran sospiro, e affondò la lama nel palmo. Trasalii, immaginando il dolore che potesse provare. Invece lui rimase esattamente impassibile: non una smorfia, non un lamento.
Tracciò un breve solco, dal quale iniziò a colare un liquido nerastro e vischioso, che gocciolò sul pavimento. Gettò il coltello nel lavello, e mi guardò. Esibì un sorriso sinistro che mi fece accapponare la pelle.
«Come puoi ben vedere, questo non è sangue» sentenziò, spingendomi la mano ferita sotto il naso. «Si tratta di inchiostro, Yasmin». Battei le palpebre, incredula. Toccai il liquido con un dito, e poi l’avvicinai al naso. Aveva ragione.
Potevo sentire l’odore tipico di quella sostanza a miglia di distanza. Spostai lo sguardo su di lui, ancora più shockata.
«E non è tutto» aggiunse, aprendo il rubinetto e sciacquandosi la mano ferita. La pulì per bene, e poi me la sbatté di nuovo sotto gli occhi.
Era guarita. Del taglio profondo di poco prima, non era rimasta che una semplice linea un po’ più scura del suo palmo. Pazzesco.
«Non avverto alcun tipo di sensazione fisica. La mia pelle è fatta di agenti sbiancanti e cellulosa. Non posso avvicinarmi al fuoco, altrimenti mi brucio e non guarisco più» disse, fissandomi serio. «Comprendi, adesso?»
Annuii, arrendendomi all’evidenza. Harry era fatto della stessa sostanza dei libri. Era un ragazzo di carta.
«Sei…»
«Assurdo, lo so», concluse al posto mio. «Ecco perché dobbiamo sbrigarci a ritrovare la tua ispirazione. In condizioni come le mie, non è proprio una passeggiata vivere qui».
Aveva ragione, ma quello non avrebbe contribuito a farmi scrivere di nuovo. Barcollai verso la prima sedia libera, crollandovi sopra. Seppellii il volto nelle braccia, sul tavolo.
«Sì, ma io ho il blocco dello scrittore, Harry. Non passa con uno sciroppo».
«A proposito di scrittore» esclamò, e lo sentii armeggiare con il mobiletto accanto alla cucina, prendendo un foglio e una penna. Poi, l’avvertii scostare un’altra sedia e accomodarsi vicino a me.
«Ci sono alcune cose che voglio cambiare, nella tua storia».
Alzai di scatto la testa, inchiodandolo con lo sguardo.
«Come ti permetti?! Fino a prova contraria, sono stata io a crearti! E quindi fai quello che dico!» Abbaiai, sconvolta. Ci mancava solo che un mio personaggio si ribellasse alla trama, e potevo anche dire addio per sempre la scrittura. Scoppiò a ridere, divertito.
«Invece no, dolcezza» ribatté, facendomi scivolare carta e penna sotto il naso. «Hai detto di avere un blocco, e io voglio assolutamente che tu modifichi alcuni aspetti della trama».
«Ma io non…»
«Se ancora non l’avessi capito, sto cercando di aiutarti» sibilò, avvicinando il suo volto al mio.
Deglutii, fissandogli le limpide iridi verde acqua, profonde e impenetrabili. Mantenne il contatto visivo per alcuni istanti, poi si allontanò. Arrossii, guardando il foglio bianco e prendendo in mano la penna, controvoglia.
«Prendi nota, principessina» esordì, fissando il soffitto e radunando le idee. Sospirai, pronta per scrivere.
«Voglio diventare l’angelo custode di Allison» sentenziò, fermo. Sbattei la penna sul tavolo.
«Che cosa?!» Urlai, fuori di me. «Quella… quella stupida senza cervello?!» Aggiunsi, non riuscendo a credere alle mie orecchie.
Allison Harpers era un personaggio secondario, che amava Harry di nascosto, ma non era mai riuscita a dirglielo apertamente. Tuttavia, faceva la sua tutor per le materie scientifiche e i due avevano un bel rapporto di amicizia. O almeno, così credevo.
«Beh?! Se lo merita molto più di Fiamma, Yasmin» ribatté, guardandomi battagliero. Scossi la testa, ridendo sarcasticamente.
«Mi rifiuto, Harry! Non se ne parla!» Esclamai, piccata.
Detestavo Allison, era tutto ciò che io aborrivo. Bel fisico, bella presenza, cervello mediocre e atteggiamenti procaci. Riusciva solo in matematica, materia in cui avevo sempre fatto schifo, e quello era l’unico motivo per cui il docente l’aveva assegnata a Styles come tutor. Provava un affetto sincero per lui, era l’unica a cui importasse davvero della sua vita.
Persino la protagonista lo detestava, nonostante lui cercasse di dimostrarle il contrario.
«Ma non capisci che Fiamma ed io non siamo fatti per stare insieme?!» Ribatté lui, indignandosi. «Lei pensa solo ad Hunter, e il sottoscritto deve passare capitoli su capitoli a struggersi il cuore per una stronza che non lo merita!»
Lo fissai, senza parole. Era veramente quello ciò che pensava?
«È da pagina sedici che faccio a pezzettini il mio cervello, per lei. Non pensi che anche io meriti un po’ di pace e qualcuna che mi ami davvero? Sono stanco di fare la parte dell’idiota, Yasmin!»
«Allison non ti ama » mentii, con voce incolore.
«Bugiarda» rispose, con rabbia. Mi guardò con così tanta determinazione da disarmarmi.
Non potevo nulla contro quei due occhi smeraldini, accusatori e stanchi. Mi morsi la lingua talmente forte da sentire il sangue in bocca, e scrissi.

 
 

“Harry angelo custode di Allison.”

 
 

«Grazie, principessina» si rilassò, tornando ad appoggiarsi mollemente alla spalliera della sedia. Un momento.
«Ma così non diventerai mai un demone!» Esclamai, fissando stupidamente la frase che avevo scritto.
«Esatto, Sherazade, risposta affermativa» rispose. Ma che cavolo, stava riscrivendo la storia al contrario!
«Perché?!»
«Hai idea di quanto faccia schifo l’Inferno? In primis, odio il caldo. Lo detesto con tutte le mie forze» elencò, sollevando l’indice. «Mi fa schifo la puzza di zolfo» alzò il medio. «Non condivido le idee politiche di Lucifero» sporse anche l’anulare.
Ero sempre più sconvolta da quelle confessioni. Possibile che il mio personaggio si stesse ribellando in quel modo? Con me, la sua creatrice? L’avevo plasmato io, parola su parola, riga per riga… e poi scoprivo di non conoscerlo affatto. Neanche un po’.
«E poi, per quanto Fiamma mi stia antipatica… non voglio ucciderla» commentò, abbassando lo sguardo. «Sono un tipo riflessivo, io non cerco mai lo scontro».
Mi aveva lasciata senza parole. Scrissi di getto la seconda frase, sotto il suo occhio attento e soddisfatto.

 
 

“Harry non diventerà un demone.”

 
 

«Per ultimo, Yasmin…» disse, ed esitò qualche istante. «Non voglio più soffrire per amore».
Quella potevo comprenderla bene.
Harry poteva essere il mio opposto maschile, ma la sua vita sentimentale era specchiata alla mia. Una continua spirale di rifiuti, malintesi e struggimenti inutili, sprecati come parole al vento.
Non aveva mai avuto una storia seria, e ormai non credeva più all’amore. Troppe ferite, troppi brutti ricordi da dimenticare. Chissà perché gli avevo inflitto quella sadica pena, povero personaggio.
Infondo, anche le mie esperienze amorose non erano state troppo brutte… con lui le avevo triplicate e romanzate, drammatizzandole quanto più potessi. Era schiavo di quel sentimento cieco e sordo, incapace di distinguere il bene dal male.
Ecco perché correva dietro a Fiamma, la quale moriva per Hunter. Non si accorgeva di Allison, non si accorgeva di tutte le altre ragazze che lo guardavano sognanti, perché era davvero un bel tipo. Ma non aveva capito niente dell’amore. Oppure ne aveva capito così tanto che preferiva scapparvi a gambe levate.
Non mi sorprendeva che non volesse più soffrire per quello. Era l’unica richiesta che fui felice di accontentare.

 

“Harry avrà una tranquilla storia sentimentale con Allison. Niente più Fiamma.”

 
 

Sbadigliai della grossa, allontanando da me il foglio scarabocchiato e la penna.
Improvvisamente, mi era venuto di nuovo sonno. Altro che caffè. Quelle brevi frasi sembravano avermi risucchiato l’energia.
«Tutto bene, principessina? Mi sembri un po’ spossata» disse Harry, guardandomi preoccupato. Annuii, stropicciandomi gli occhi.
«Non ho chiuso occhio per tutta la notte. E poi sei arrivato tu…» commentai, guardandolo stancamente. Sorrise.
«Già, scusa. Non avevo programmato un salto nel mondo reale» ribatté, sarcastico. Gli feci una smorfia senza troppa convinzione.
Guardai l’orologio della cucina. Le quattro e un quarto. Di già. Fortuna che l’indomani era sabato, e non avrei avuto scuola.
«Senti, di sopra hai lasciato un bel casino con the e cocci vari…» disse, alzandosi. «Dove tieni gli stracci?»
Gli indicai il mobiletto sotto il lavello, e appoggiai le braccia sul tavolo, sprofondandovi sopra la testa. Mi addormentai, senza neanche accorgermene.
 Le uniche cose che ricordai, furono un paio di braccia che mi stringevano, e un buon profumo maschile misto all’odore dei libri nuovi.
Mi accorsi che Harry mi stava portando in braccio fino alla mia stanza, ma ricaddi immediatamente in un sonno profondo. Non facendo neanche in tempo a ringraziarlo.



Holls' Corner!:


I'm baaaaack!!!! Sì, dopo estenuanti attese... sono di nuovo qui, oh yeah!!! Mi dispiace di avervi fatto aspettare tutto questo tempo!!! Ma adesso ci sono... di nuovo! Bene, innanzitutto volevo assolutamente ringraziare tutti coloro che hanno recensito il capitolo precedente, mi avete fatto quasi prendere un colpo nel vedere quanto eravate numerosi!!! E grazie sempre per i vagoni di complimenti!!! Non mi abituerò mai, sappiatelo.
Parlando del capitolo, mi ci sono divertita. Oh, sì. Inventare tutte quelle caratteristiche per Harry è stato piuttosto interessante. Soprattutto, vederlo sotto quell'ottica lo è stato ancor di più! Da qui in poi la storia "si aprirà", ovvero inizieranno ad esserci dinamiche particolari e sviluppi inaspettati!
Per rispondere ad alcune richieste... sì, i 1D compariranno presto, ma non avranno ruoli particolarmente fondamentali, questo devo rivelarvelo. Ma saranno spesso "in scena", hahaha! Per le GIF... le creo con il programma "
Ulead GIF Animator 5", che è particolarmente utile ed intuitivo. Devo dirvi che non aggiornerò con la stessa frequenza di sempre, ma spero di essere "puntuale"! Dunque, avrei dovuto mettere una fantastica GIF di Yasmin, ma TinyPic non collabora e quindi pace.
Ringrazio infinitamente chiunque metta la storia fra le ricordate/preferite/seguite/legga e basta, davvero!!! Ora posso anche lasciarvi, rinnovandovi le scuse per l'immenso ritardo!! Ah, a breve aggiornerò anche Till The Last Song, per chi di voi la stesse seguendo e avesse iniziato a pensare che ormai fosse morta e sepolta, hahahah! Come al solito, mi farebbe molto piacere conoscere i vostri pareri a riguardo del capitolo, e le vostre opinioni!!! Un grosso bacione a tutti e... alla prossima! 


P.S.: Ho appena pubblicato una nuova long su Maynard!! Per chiunque volesse leggerla, o fosse magari interessato... vi lascio il banner di seguito! Grazie in anticipo!!!


   
 
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