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Autore: JulietAndRomeo    04/08/2012    2 recensioni
Questo è il prequel di 'Niente è più dolce della vendetta'.
Dalla storia:
Li percepii sedersi e, infatti, poco dopo attaccarono bottone: -Hey, bambola, da dove vieni?- chiese quello che sembrava il più grande dei tre.
Tutti gli occhi delle persone del locale erano puntate su di me e potevo sentirli perforarmi il collo con lo sguardo, ma non me ne curai più di tanto e, chiudendo lentamente il menù, alzai gli occhi per posarli sui tre tipi seduti di fronte a me: -Chiamami ancora 'bambola' e per venirti a prendere a calci dovrò farmi un viaggetto nell'aldilà. Tra l'altro, non sono cavoli tuoi le mie origini, bambolo- risposi con un sorrisetto sulle labbra.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Non oseresti.



-Dai, Malfoy, la smetto, ma tu mettimi giù- dissi mentre tentavo di reprimere le risate per quello che era successo poco prima.
-Eh, no, Granger, non te la caverai così facilmente-.
-Andiamo, non puoi negare sia stato esilarante... anzi, dovresti ammettere che è stato fantastico!-.
-Hai ragione, Mezzosangue, è stato esilarante... per te!-.
-E per tutti quelli che passavano per la strada- dissi sbuffando a ridere come una locomotiva.
Lui non rispose e ad un tratto si fermò.
-Hai deciso di mettermi giù finalmente? Era ora, perché non ce la faccio più!- esclamai.
-Si, ho intenzione di metterti giù, ma non per terra- disse giarandosi, in modo da farmi vedere dove eravamo.
La banchina del molo si interrompeva a pochi centrimetri dai piedi del Furetto e l'acqua l'accarezzava dolcemente.
-N-n-non ho c-cap-p-pito che vuoi f-fare- dissi balbettando.
-Secondo me lo sai perfettamente invece- disse girandosi e tornando a rivolgere il viso verso il mare.
-Non oseresti- sibillai minacciosa.
-Io non ci scommetterei se fossi in te-.
Mi sollevò di peso e mi buttò in acqua con tutti i vestiti.
-Io ti odio!- urlai quando tornai in superficie subito dopo il tuffo.
-Divertente- rispose ghignando: -E sai cos'è ancora più divertente, Granger?-.
-Cosa, Furetto?- dissi arrabbiata come una furia.
-Che non puoi strapparmi né le palle, né l'arnese, dato che la tua bacchetta...- disse divertito mostrandomi l'oggetto in questione: -... ce l'ho io!- concluse divertito.
-Aspetta che io esca dall'acqua e non mi servirà la bacchetta per farti piangere in cinese!-.
-Uh-uh!- disse scimmiottandomi: -Aggressiva. Chissà che tu non sia aggressiva anche in camera da...-.
-Non ti basteranno due bacchette per difenderti quando ti prenderò, brutto bastardo!- lo interruppi tentando di arrampicarmi sul cemento della banchina.
-Ok, allora: vieni a prendermi- ribatté lui divertito cominciando a correre.
-Te la faccio vedere io, stronzo!- urlai una volta rimessami in piedi sulla terraferma.
Comiciai a correre più velocemente possibile, nonostante il peso dei vestiti e delle scarpe bagnate, ma in poco tempo lo persi di vista e, dopo aver urlato di frustrazione e aver reso partecipi della mia rabbia tutti i passanti per strada, tornai al mio hotel.
Entrai nella hall e chiesi la chiave della mia camera ad un tizio che mi guardava spaventato e incredulo.
-Mi hanno buttata in acqua, non sono così cretina da farmi il bagno con tutti i vestiti, non ancora almeno, quindi sia così gentile da darmi la chiave della mia camera!- urlai isterica dopo qualche minuto pieno di silenzio e sguardi.
Il tipo si riprese dalla trans in cui era caduto e dopo avermi dato la chiave mi disse: -Mi dispiace per prima, ma ha tutta la maglietta bagnata, signorina- disse deglutendo a vuoto.
Mi guardai e notai che effettivamente il tipo brufoloso alla reception aveva ragione: avevo la maglietta (bianca per giunta) bagnata e i pantaloncini appiccicati addosso.
-Se lo prendo lo appendo per i coglioni- sibillai sottovoce.
-Come scusi?- chiese il ragazzo.
-Si faccia i cavoli suoi, lei!-.
Girai i tacchi e mi avviai verso i quarto piano dell'hotel.
'127. Eccola qui, finalmente' pensai sfinita.
Appena entrata, andai in bagno, mi legai i capelli e mi tolsi tutta la roba bagnata, decidendo che magari, dopo essermi fatta un bagno al porto, una doccia sarebbe stata l'ideale. Anche per sbollire la rabbia e progettare un piano degno di una Serpe per vendicarmi di Malfoy.
Stavo per aprire il rubinetto dell'acqua calda quando sentii un rumore provenire dalla camera da letto.
Uscii lentamente dalla doccia e, con i piedi bagnati ed un elevato rischio di cadute, mi avvicinai alla porta del bagno, sperando di non sentire altri rumori e di poter dare la colpa alla mia immaginazione: così non fu.
Non solo caddi, ma sentii anche una sottospecie di risata dall'altra parte della porta.
-C-Chi è?- chiesi timorosa.
-Qualcuno di cui aver paura, Mezzosangue- disse la voce di Malfoy.
Mi sdraiai sul pavimento freddo e tirai un sospiro di sollievo.
-Mi hai fatto venire quattro infarti contemporaneamente, Malfoy. Ti sembra il modo di entrare nelle camere della gente? A proposito, come sei entrato?-.
-Ho recitato come il miglior attore di sempre, ovvio!-.
-Ovvio?-.
-Ovvio, Granger: ho detto al brufoloso alla reception che sei la mia ragazza (cosa assolutamente scandalosa, non credere) e che oggi dei tipi loschi ti avevano buttata in acqua per farti annegare, quindi gli ho detto che volevo vederti per assicurarmi stessi bene e lui mi ha dato il piano e il numero della tua stanza. Poi sono entrato con un Alohomora e adesso eccomi qui-.
Io digrignai i denti dalla rabbia, ma risposi con la voce più calma del mondo: -Ottimo lavoro, Malfoy. Mi complimento con te anche per le tue doti da corridore, ma adesso vorrei mi restituissi la bacchetta, sai mi serve-.
-Spiacente, Granger, ma ho intenzione di usarla per entrare lì dentro-.
-Non oseresti-.
-Oh, si che lo farei. Ti do 10 secondi per ricomporti, dopodiché entro lì dentro, perché devo parlarti-.
-Non puoi parlarmi da lì?-.
-10... 9...- cominciò lui ad alta voce.
Mi alzai da terra come un fulmine e afferrai i pantaloncini di poco prima.
-7... 6...-.
Dopo averli infilati, pensai alla maglietta: ero senza reggiseno e la maglietta era bianca e bagnata. Non l'avrei messa neanche fosse stata l'ultima sulla faccia della terra.
-3... 2... 1...-.
Mi infilai nella doccia e mi coprii con la tenda.
-Non sei abbastanza veloce, Granger, dovresti allenarti- esordì lui.
-Io ti uccido: non oggi, ma sta certo che lo farò, dovessi passare il resto della mia vita ad Azkaban!-.
-Sei troppo aggressiva, ti servirebbe un corso per il controllo della rabbia- disse indifferente.
-Infilatelo in quel posto il corso per i controllo della rabbia, Malfoy!-.
-Si, si certo- mi liquidò: -Comunque, non ero venuto per questo: oggi c'è il circo in città, mi chiedevo se volessi venirci con me-.
Io rimasi un attimo interdetta e mi feci qualche rapido calcolo: Malfoy + Circo + Invito = Trappola/Suicidio = No.
-Cosa?!-.
-Circo, Granger, circo!- disse gesticolando come stesse parlando con una ritardata: -Sai quel posto dove ci sono gli acrobati, gli animali, i clown, sotto un tendone...-.
-So cos'è un circo, Malfoy, mi sto semplicemente chiedendo perché mi stai invitando al circo- risposi un tantino alterata.
-Perché voglio farmi perdonare!- disse con l'aria più innocente del mondo.
'Non mi freghi!' pensai.
-Perdonare?-.
-Si-.
-Tu?-.
-Si-.
-Tu ed io?-.
-Esatto-.
-Al circo?-.
-Corretto-.
-Insieme?-.
-Granger, hai cominciato a drogarti, per caso?-.
'Non posso credere a quello che sto per dire, ma...'.
-Ok, ci verrò- dissi con tono piatto.
-Bene, ti vengo a prendere alle 6 stasera. Buon proseguimento- disse alzando i tacchi.
Sparì prima che io potessi dire e/o fare qualsiasi cosa.
'Dovevi chiedergli la bacchetta, cretina!'.
-Accidenti, la bacchetta!- dissi correndo fuori dalla stanza.
Non ricordandomi del mio abbigliamento, arrivai davanti alle porte dell'ascensore, alla fine del corridoio del quarto piano.
-Cazzo, se ne andato- dissi sbattendo le mani contro le porte dell'ascensore.
Non ebbi neanche il tempo di imprecare, che le porte di metallo si aprirono, rivelando il ragazzo brufoloso della reception con un pacco lungo in mano.
Lui mi vide e dopo qualche secondo, quando io mi accorsi della situazione, svenne, lasciando cadere il pacchetto per terra, insieme ad un biglietto che poco prima non avevo notato.
Tentai di coprirmi alla bell'e meglio e presi il biglietto sul quale la scritta  'c.127, p.4' svettava in verde.
'Camera 127, piano 4: la mia. Scrittura verde = Malfoy'.
Presi il biglietto e lo lessi:

Renditi presentabile per stasera e non correre mezza nuda per tutto l'hotel tentando invano di raggiungermi, Granger!

-Brutto Furetto bastardo- imprecai a mezza voce.
Raccolsi il pacchetto e tornai nella mia stanza.
Appena fui dentro, mi sedetti sul letto e strappai la carta. Quallo che vidi mi lasciò per un attimo basita.
Legno di vite, 10 pollici e 3/4, corda di cuore di Drago, rigida: la mia bacchetta.



So che il capitolo è un po' corto, ma è soltanto di passaggio per il prossimo.
JulietAndRomeo.
   
 
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