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Autore: _Carrotscupcake_    06/08/2012    4 recensioni
Louis Tomlinson è un ragazzo allegro, vitale, simpatico e carino.
La sua vita potrebbe sembrare assolutamente perfetta. Lui è un cantante, la sua brillante carriera con One Direction è solo all'inizio, lavora con i suoi migliori amici, è l'idolo e il ragazzo ideale di così tante fans, ha una bellissima ragazza e vive con il suo migliore amico Harry Styles...
Si, vive con il suo migliore amico Harry Styles...
E' forse questo che blocca il disco di tutta quella perfezione??
Bhè, per adesso diciamo che certamente rende la vita di Louis unica, poi si vedrà...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Harry entra in macchina, sbattendo rumorosamente la portiera, con sorpresa noto che ha preso il posto del passeggero, lasciando a me il volante, senza fare storie. Salgo in macchina.
<< Non vuoi guidare? >> gli chiedo con un fil di voce.
<< Non mi va.. >> sbuffa lui, senza degnarmi di uno sguardo.
<< Ok, ok.. Vuoi almeno parlare? >>
<< Parlare di cosa? >>
<< Ti ricordi quando mi hai detto che devo provare a dire le cose che penso proprio nel momento in cui le ho pensate? >>
Harry annuisce trattenendo un sorriso, me l’aveva detto quella mattina, un istante dopo avermi detto per la prima volta che mi amava, un istante prima avermi trascinato definitivamente nel nostro amore, lasciandomi senza una via d’uscita. 
<< Bhè, allora fallo adesso, dimmi quello che pensi. >> dico.
Lui mi rivolge uno sguardo, è uno sguardo triste e assente, ho sperato che avrei potuto non rivederlo mai più, quello sguardo che taglia più di cento lame affilate, ma eccolo lì, che cattura il mio strappandolo alla strada davanti a me, strappandolo ad ogni sorta di serenità che posso costruirmi, quasi cancellando ogni speranza per il futuro, ogni ricordo felice.
<< Sono stanco. >>
<< Sei..? >>
<< Sono già stanco, e questa storia non finirà mai. >>
<< Invece si, finirà, e finirà presto, e noi potremo essere felici, assieme. >>
<< Ah, cazzate.. >>
<< Cosa vorresti fare adesso? >>
<< Ma non lo so, forse amarti e basta, senza tutte queste controindicazioni, o forse semplicemente scappare via, o magari.. >>
<< O magari sarebbe stato meglio se non mi avessi mai incontrato. >>
<< Cosa?! Non ho detto questo! >>
<< No, ma lo hai pensato.. >>
<< Come..? >>
<< Come lo so? Perché l’ho pensato anche io, una volta, prima di dire tutto ai nostri genitori, quando sono scappato via. >>
Harry rimane un po’ in silenzio, forse sorpreso da questa affermazione, forse pensava che io non avrei mai potuto pensare una cosa del genere, esattamente come avevo creduto io di lui, ma alla fine i pensieri sono un irrazionale flusso di idee, che noi non possiamo controllare, sono le nostre decisioni, quelle che contano davvero.
<< Allora come mai sei tornato? >>
<< Immagino perché l’amore vince tutto, non è così? >>
<< Forse. >> Harry smette di guardarmi, lasciando vagare il suo sguardo nel vuoto, immerso nei suoi pensieri, quelli che lo tengono distante da me.
<< Harry, tu credi che potremmo tornare indietro, smettere di fare quello che stiamo facendo e vivere la vita che vivevamo prima, guardandoci in faccia e fingendo di non amarci? >>
<< No.. >>
<< E tu desidereresti che fosse possibile? >>
Eccoli un’altra volta, i pensieri contrastanti che combattono una guerra nel cervello di Harry, posso vederli anche io da fuori, uccidersi fra loro, lo posso vedere dalle sue sopracciglia inarcate, dai suoi occhi lucidi, o dalle sue mani strette in un pugno così solido da farsi male, a questo punto è arrivato il momento di prendere una decisione, e non può più aspettare.
<< No, non desidero questo. >> dice con fermezza, e il mio cuore esulta di gioia quasi a voler uscire dal petto.
<< Allora ‘fanculo al resto… >> sussurro.
<< Cosa? >>
<< Ho detto ‘fanculo! >> questa volta lo urlo, e poi, cogliendo di sorpresa anche me, premo il piede sull’acceleratore, facendo scattare la macchina ad una velocità pazzesca, almeno pazzesca per me, dato che non mi piace correre, affatto. Apro i finestrini per lasciare che l’aria entri e mi scompigli i capelli, e continuo ad accelerare per la strada deserta, sto rischiando, dato che sicuramente supero i limiti e teoricamente non dovrei nemmeno guidare dato che ho bevuto un po’ di birra, ma chissenefrega!
<< Louis, Lou..Ma cosa diavolo fai? >>
<< Non ne ho idea! >>
<< E ti sembra una cosa intelligente? >> Harry sta alzando la voce, la sento un po’ presa dal panico, questa cosa mi diverte, mi eccita, schiaccio di nuovo il piede sull’acceleratore.
<< No! >> scoppio a ridere.
<< Allora mi spieghi perché lo stai facendo? >>
<< Perché, perché mi andava, perché sono stufo di pensare.. >>
<< E quindi vuoi ucciderci! >>
<< Hai paura? >> stacco lo sguardo dalla strada per rivolgergli un sorriso beffardo.
<< Ma vaffanculo! >>
<< Si, si esatto, è quello che ho detto io! >> 
<< Sei pazzo. >>
<< Già, ma tu continui ad avere paura. >>
<< Al diavolo, accosta. >>
<< Cosa? No.. >>
<< Accosta, ho detto! >>
<< E io ho detto no.. >>
Harry mette le mani sul volante e lo gira, costringendomi a frenare di botto in mezzo alla strada, sentiamo le ruote che strisciano sull’asfalto, lui mi sorride, e poi scende dalla macchina.
<< Ma dove cazzo vai? >>
Torna indietro e apre la mia portiera, forse io sarò imprevedibile, ma lui, ai miei occhi, lo è ancora di più.
<< Scendi. >> dice, senza battere occhio.
<< No! >>
Non insiste, ma prende le mie mani e mi trascina fuori, vado a sbattere contro di lui, e lui continua a tenermi i polsi stretti, e rimaniamo così, fermi a fissarci, naso contro naso, nel bel mezzo della strada. Poi io gli prendo la testa con violenza, e premo forte le sue labbra sulle mie, senza baciarlo, semplicemente uso tutta la violenza che ho per fargli sentire la mia presenza su di lui, che ci sarà sempre, perché non lo lascerò mai, perché lo amo, che lui lo voglia o no.
Passa un po’ di tempo prima che lui mi spinga via con violenza, e prenda il mio posto al volante.
<< Non adesso. >> mi squadra da testa ai piedi, con un sorriso selvaggio. << Sali. >> aggiunge poi quasi ringhiando, e io ubbidisco.
Non mi lascia neanche il tempo di chiudere la portiera e parte, così veloce che non è possibile distinguere nessuna figura lì fuori, solo un’alternanza di nero e grigio ancora più confusa dei nostri pensieri.
<< Questo è guidare veloce. >> Harry alza le spalle, tenendo fermamente il volante, se non fosse per il vento che entra con forza dai finestrini, quasi non mi accorgerei che stiamo andando così veloce.
<< Stronzo. >> gli do una spintarella, e poi chiudo gli occhi, sentendo una risata che si forma sul mio viso, apro la bocca e la lascio uscire, forte come non mai, senza nessun contegno, rido, rido come un folle, e continuo a farlo finché non siamo a casa.
Harry chiude la porta alle nostre spalle, e io rimango fermo nell’ingresso con le spalle contro il muro a guardarlo mentre si avvicina e si piazza davanti a me, senza sorridere, ma guardandomi dentro, con aggressività.
<< Strano, no? Mi sento proprio fatto, ma sono piuttosto sicuro di non essere fatto. >>
Harry non risponde, ma rimane a guardarmi ancora una volta, serrando la mascella, e poi mi tira uno schiaffo, più rumoroso che doloroso, scoppio di nuovo a ridere.
<< Cosa fai, mi prendi a schiaffi? E’ piuttosto patetico.. >>
Mi interrompe tirandomi un pugno dritto sul naso, e questo giuro che fa male, sento il sangue bollente che mi arriva fino in bocca, pizzicandomi con il sapore ferroso, lo sputo sul pavimento accanto a noi.
<< Soddisfatto? >> 
<< Molto meglio. >> gli sorrido, e poi lo prendo per la maglietta, e lo allontano da muro, facendolo indietreggiare e indietreggiare, finché non arriviamo all’altro lato del corridoio, lo spingo forte contro la parete opposta, sentendo il rumore della sua testa che sbatte, lui non da segni di provare alcun dolore, ma prende il colletto della mia camicia e mi avvicina, tanto che io possa specchiarmi nei suoi occhi luminosi.
<< Voglio assaggiare il tuo sangue. >> sorride.
<< E allora fallo. >>
Senza aggiungere altro Harry mi tira a se e mi bacia, presto il sapore di ferro del mio sangue è lenito dalla sua bocca, e io passo le sue mani sulla sua faccia, tra i suoi capelli, sul suo collo e poi sotto la maglietta, con rabbia e con desiderio.
Quando ne ha avuto abbastanza, mi spinge via, lasciandomi talmente debole da farmi cadere, e poi si avvia in salotto, io rimango a terra con gli occhi chiusi, e un sorriso stampato sulle labbra, mentre lo sento prendere a calci qualcosa.
<< ‘Fanculo stupido divano, sta notte dormo nel mio letto. >> bofonchia. << Che cazzo ci fai ancora seduto a terra? >> urla poi, e immagino stia parlando con me, per questo mi alzo, e lo raggiungo.

Vengo svegliato dalle mani di Harry che mi accarezzano i capelli strappandomi ai mie sogni, sorrido, non credo che qualsiasi sogno potrebbe essere mai bello come la sensazione della sua presenza accanto a me, decido però di non riferire quel pensiero sdolcinato al mio ragazzo, anzi smetto subito di sorridere e tengo gli occhi chiusi sperando che lui continui all’infinito e quelle mani non si stacchino mai da me.
<< Guarda che lo so che ti sei svegliato. >> sussurra Harry, senza smettere di accarezzarmi i capelli, sento le sue labbra che si muovono vicino al mio orecchio e il calore del suo respiro, decido di voltarmi verso di lui. Quando mi giro mi accorgo che le sue labbra sono tanto vicine alle mie da sfiorarsi, senza pensarci un secondo le congiungo, socchiudendo gli occhi. 
Harry si separa da me e io crollo sul cuscino, ancora con gli occhi chiusi, inizia a tamburellare con le dita sulla mia guancia, ma io non faccio cenno di sentirlo, come se stessi ancora dormendo.
<< Louuuuis, devi svegliarti. >> mi dice con voce cantilenante, e ripetendo il mio nome quasi ci provasse gusto, di tutta risposta mi giro dall’altra parte, fingendo di ignorarlo, ma completamente rapito dal modo in cui il mio nome suona detto dalla sua voce assonnata.
Harry si avvicina ancora di più a me, il suo corpo è schiacciato sul mio quasi con violenza, in modo che io ne possa distinguere ogni parte sulla mia pelle, ok, adesso sono definitivamente sveglio, maledetto. Con le dita percorre il profilo del mio corpo nudo, non risparmiandone neanche un centimetro al suo tocco e facendomi tremare, poso la mia mano sulla sua, fermandola sul mio fianco.
<< Mi stai facendo il solletico. >> la mia voce doveva sembrare quasi un lamento, ma il mio sorriso felice, che sarebbe stato impossibile arrestare, mi tradisce.
<< Devi svegliarti. >> ripete, come per giustificarsi, e poi libera la sua mano dalla mia, allontanandosi un po’, questo è il metodo più efficace per svegliarmi, farmi venire voglia di andare da lui. Mi giro verso di lui e striscio al suo fianco, e lui si mette a sedere, per questo faccio la stessa cosa.
<< Ok, ok, sono sveglio. >> sbuffo, e il mio viso è talmente vicino al suo che faccio volare un ricciolo, che torna subito al suo posto, possibile che i suoi capelli siano così perfetti anche di mattina?
<< Buongiorno. >> mi rivolge un sorriso angelico, e si sporge per baciarmi, di nuovo. << Mi mancava dormire nel mio letto. >> dice poi, con un enorme sbadiglio.
<< Ah, ti mancava il letto. >> incrocio le braccia al corpo, trattenendo l’ennesimo sorriso.
Sembra pensarci un po’, e poi appoggia la testa sulla mia spalla. << No, mi mancavi tu. >> 
<< Però hai dovuto pensarci.. >>
<< Bhè, il divano era scomodo. >>
<< Già, ecco perché ieri notte l’hai mandato a ‘fanculo.. >> 
<< Lasciamo perdere ieri notte! >>
<< Anche perché altrimenti dovrei chiederti come mai mi hai dato un pugno in faccia. >>
Mi rivolge un sorriso e subito dopo arriva un altro bacio, sembra che sta mattina abbia voglia di consumarmi le labbra, in ogni caso, non riesco a pensare ad un modo migliore per consumarle, rendo il nostro bacio più lungo e più intenso, prendendo il suo viso tra le mani, e avvicinandolo a me con tutta la forza che ho, finché lui non intreccia le sue tra i miei capelli, i nostri nasi sono incollati, e i nostri corpi spinti uno contro l’altro lottano contro anche la più piccola distanza.
<< Ti amo… >> dice Harry, sistemandomi i capelli scompigliati. << …e devo andare. >>
<< Cosa? Dove? >> esclamai, sprofondando di nuovo tra le coperte.
<< Gemma è andata a fare visita alla mamma, e dato che è lì e che non sa niente, vorrei andare a trovarla.. >>
<< Oh, devo venire anche io? >>
<< No, mia sorella è innocua, non avrò problemi. E ho bisogno di farlo da solo, sta volta>>
<< Sei sicuro? >> mi alzo di nuovo a sedere, tornando al suo fianco.
<< Sicurissimo. >> annuisce, fissando il vuoto davanti a sé, chissà a cosa pensa.
<< Ma mi mancherai. >>
<< Sopravviverai.. >> mi rivolge un mezzo sorrisetto, che gli da un’aria totalmente irresistibile ai miei occhi, e poi torna a guardare il vuoto.
<< Non ne sarei così sicuro. >> sposto la sua testa verso di me, lui mi da un bacio sulle labbra, e si allontana un po’ gattonando sul letto.
<< Ma devo andare. >>
<< Ma io non voglio. >> gattono verso di lui, per non separare le sue labbra dalle mie, e lui si sofferma un po’, prima di indietreggiare ancora, lo seguo lasciando le nostre labbra incollate fino a che non arriva al limite del letto, ed è costretto ad alzarsi.
<< Ma devo andare. >> Ripete, e poi esce dalla stanza, ancora senza vestiti, per andare a fare colazione. << Ma tu torna a dormire! >> 
Ubbidisco, e mi stringo tra le coperte, ma rimango lì con gli occhi serrati, con il pensiero di Harry troppo forte nella mia mente perché io possa abbandonarlo, ma non importa perché, ne sono sempre più sicuro, non potrei mai fare un sogno migliore di lui. 
<< Oh, ‘fanculo! >> esclamo pochi secondi dopo che lui è sceso, sarà sicuramente ancora in casa, spero. Scendo giù dal letto, ancora senza vestiti, al contrario di Harry non mi piace girare per casa senza vestiti, ma adesso non importa. 
Lo trovo in salotto, che fissa in silenzio la porta, mi avvicino a lui, infilando la testa fra i suoi capelli, abbracciandolo e respirando il suo profumo, lui si gira.
<< Ehi, Lou. >> mi sorride, accarezzandomi il viso con delicatezza, proprio dove poche ore prima mi aveva sferrato uno schiaffo. << Tornerò per cena, promesso. >>
Mi bacia un ultima volta, e si prende tutto il tempo necessario per farlo, e poi esce, lasciandomi lì a pendere dalle sue labbra.

p.s. Non mi chiedete da dove ho tirato fuori questa merdata, lol. Bhò, mi è venuto in mente e l’ho scritto, poi mi sono chiesta se faceva troppo schifo per pubblicarlo, e di tutta risposta ho detto ‘‘Fanculo!’’. Spero che vi piaccia nonostante la mia follia, e niente le solite cose, fatemi sapere che pensate, recensite e non lanciatemi troppi pomodori :D

                                                                                                                                                                                _Carrotscupcake_

   
 
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