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Autore: Flaviuz    10/08/2012    8 recensioni
E se EFP fosse un piccolo mondo, come sarebbe la vita all'interno di esso? Che introduzione noiosa.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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“Iur, cos’è secondo te un clichè?”, chiese Glurr, col tono provocatorio di chi conosce già la risposta.
”Beh, vecchio mio, i clichè sono stereotipi che sopravvivono nel tempo. Un modo estremamente semplificato di vedere situazioni, pregiudizi, luoghi e modi di pensare collegati a un soggetto, o ad un insieme di soggetti. I clichè sono quanto di più prevedibile e noioso tu possa trovare in natura”, rispose Iur, parlando come un libro stampato.
”Quando rispondi in maniera così articolata mi aiuti a rammentare del perché io e te non parliamo quasi mai”.
”Noi non parliamo quasi mai perché tu mi rivolgi la parola di rado, cugino”, disse Iur . “Ora devo andare, a presto”.
”In realtà di tanto in tanto dimentico anche perché ti rivolgo la parola quelle poche volte, Iur. Torna pure al tuo noiosissimo lavoro, ma prima devo comunque dirtelo cugino: hai sbagliato risposta”. Sentendo suo cugino Glurr dire che la sua risposta era sbagliata, Iur si fermò di colpo.
”La risposta esatta era -scrivo per me stesso, e non per gli altri-. È questo l’unico clichè del nostro mondo, o almeno, è il più gettonato dalle parti del Forum”.
Guarda Le Ultime Recensioni Ricevute, come osi dire ciò?”, urlò Iur, in preda all’indignazione.
”Oh, tu chiamami Glurr, cugino. E per rispondere alla tua domanda, nessuno meglio di me sa quanto quella frase sia ipocrita. Tutti gli autori, e quando dico tutti intendo proprio tutti, almeno una volta mi hanno interpellato per sapere chi avesse recensito le loro storie, per leggere l’opinione di estranei e alimentare il proprio ego dell’approvazione altrui”, disse Glurr, riprendendo il tono provocatorio che aveva all’inizio della conversazione. “Questo tuo tono indignato è comunque delizioso, caro Iur, ora rammento perché di tanto in tanto ti rivolgo la parola”.
”Non ti permettere di parlare così, ti ricordo che…”
”Che se non fosse per il grande Inserisci Una Recensione io non avrei senso di esistere, lo so, non c’è bisogno di ricordamelo ogni volta”, disse Glurr, interrompendo suo cugino.
”E allora non c’è bisogno di dire queste sciocchezze. Tu dovresti solo fare ciò per il quale sei stato creato, e smetterla di porti domande inutili”.
”Ma… Iur… sai quanto io disprezzi l’ipocrisia, e lo stereotipo -scrivo per me stesso, e non per gli altri- che tanto spopola tra i giovani autori che frequentano il Forum mi tormenta tanto che non mi fa dormire la notte. Se gli autori scrivono solo per se stessi, allora perché pubblicano i loro racconti in modo da farli vedere anche ad estranei? Perché controllano se altre persone hanno apprezzato, disprezzato o anche solo letto i loro testi? Scrivere per se stessi non significa forse liberare i sentimenti più nascosti per imprigionarli sulla carta? Io proprio non capisco… aiutami tu Iur, sei sempre stato il più saggio della famiglia”, disse Glurr, con la voce tormentata e affranta.
”Magari alcuni autori sono convinti che i loro testi siano così belli da avere l’impulso irrefrenabile di condividere la loro piccola opera con altre persone”.
”Seh… sai meglio di me che buona parte dei testi che si vedono da queste parti sono…”
”Byte sprecati, lo so. Fattene una ragione, cugino. Tu sei solo un pulsante, non farti troppe domande, ora devo davvero andare”.
”E le fanfiction bimbominkiesi, vogliamo parlare di quelle?”
”Ne abbiamo già parlato nel capitolo precedente”.
”Ah, hai ragione”.
   
 
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