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Autore: Deb    11/08/2012    4 recensioni
- Akito aveva finalmente trovato un parcheggio ed in quel momento stava estraendo il passeggino dal portabagagli.
- Se ne stava disteso in posizione fetale nel cofano di una macchina, con il nastro adesivo sulle labbra e con i piedi ed i polsi legati da una corda.
- Lei era lì, sul ciglio della strada e quanto più il tempo passava quanto più sbuffava.
Eccomi di nuovo qui con una raccolta di flashfic!
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Poste


Lui odiava andare alle poste. Non che le altre persone l’amassero.
Anzi, guardandosi intorno poteva notare benissimo quanto sbuffassero e cambiassero posizione ogni trenta secondi.
Stava ormai in fila da più di mezz’ora ed ancora aveva davanti a lui tre persone. Sarebbe mai riuscito ad arrivare in cima? Cominciava seriamente a perdere le speranze.
Era ormai passata l’una e perfino i postali guardavano continuamente l’orologio come se potessero mandare avanti il tempo e poter andare a casa. Ogni loro movimento sembrava lento, soltanto per spostare una busta da lettera impiegavano almeno trenta secondi.
Sbuffò, per l’ennesima volta, battendo convulsamente un piede a terra e sventolando il modulo per la raccomandata su una coscia.
Finalmente la fila si mosse e in men che non si dica – stranamente, vorrebbe aggiungere – era il suo turno.
Si fermò davanti al bancone e fece passare la busta ed il modulo per la piccola fessura in modo tale che il postale potesse pesare la lettera, compilare il programma al pc e spedirla.
Inutile dire che l’impiegata in questione lo guardò e… se ne andò. Sparì dietro l’angolo senza dire nulla, nemmeno un “Aspetti un attimo.”
Rei sgranò gli occhi per quella mancanza di rispetto, ma attese che la ragazza tornasse – perché l’avrebbe fatto, vero? – battendo le dita sul bancone.
La postale tornò com’era venuta, prese la lettera e cominciò finalmente a lavorare. Il grande manager si chiedeva se loro effettivamente lavorassero di tanto in tanto, o forse era solo quell’ufficio postale vicino a casa ad essere così dannatamente inefficiente.
Dopo pochi minuti la donna si voltò verso di lui. “Deve andare da un’altra parte.”
Che? Cosa? Perché? Miriade di domande invasero la mente del povero uomo, ormai lì da più di tre quarti d’ora.
“Eh?!” Uscì dalle sue labbra.
“Deve andare da un’altra parte. Non me la fa spedire. Mi dà errore. Provi in un altro ufficio postale.” “Non può ripr…” Cercò di dire lui. Non aveva voglia di uscire da lì, con la lettera non spedita quando era davvero importante spedirla quel giorno.
Diavolo, era la domanda d’iscrizione all’università di Sana e doveva assolutamente arrivare in facoltà per il giorno successivo se no… non sapeva cosa sarebbe accaduto, ma il termine massimo scadeva il giorno successivo.
“Gliel’ho detto. Mi dà errore. Arrivederci.” La ragazza gli ripassò la busta ed il modulo. Non poteva fare altro di uscire da lì a testa bassa, dandosi mentalmente dello sfortunato. Perché lui sapeva di esserlo.
Non era normale che ogni volta che andava alle poste succedeva sempre qualcosa di strano.
Salì in auto e partì in direzione di un secondo ufficio postale. Continuava a sbuffare lui, chiedendosi anche perché diavolo Sana non ci aveva pensato prima. Perché doveva sempre fare la cose all’ultimo minuto.
Era colpa sua, però. Sì, perché lui l’aveva viziata troppo.
Dopo meno di dieci minuti, ed erano le tredici e quindici, parcheggiò l’auto e di corsa arrivò davanti alla porta dell’ufficio.
Chiusa.
Voleva urlare, ecco cosa Rei voleva fare. Quel giorno non gliene andava bene una e mancava solo un quarto d’ora alla chiusura di tutti gli uffici postali. Doveva farcela, però. Per forza.
Sulla vetrina vi era attaccato un messaggio “In data 17/09/xxxx Per motivi tecnici il seguente ufficio rispetterà i seguenti orari: 8:30/11:30”
“Dannate poste!” Esclamò il manager preso da un moto d’ira.
Rimontò in macchina. Nelle vicinanze era aperto soltanto un altro ufficio. Non fosse riuscito a spedire la raccomandata da lì, non sarebbe più riuscito a farlo per quella giornata.
Cercò di andare più veloce che poteva – cosa per lui assai rara – e scese nuovamente dall’abitacolo per correre nel suo terzo ufficio postale.
Con sua grande gioia notò che davanti a lui c’era soltanto una persona.
Pazienta, Rei, pazienta. Questa sarà la volta buona”. Si ripeteva nella mente.
Continuava a battere il piede a terra, ormai era diventata un’abitudine. Se poi ci si aggiungeva che l’uomo davanti a lui e la postale stavano parlando di cozze, l’ira e l’impazienza del manager andavano aumentando. Possibile che quell’impiegata dovesse farsi portare la cena in ufficio?
Finalmente – dopo diversi minuti nei quali i due parlarono di mettere i molluschi in congelatore e che, quella volta, erano più grossi di quella precedente – toccò a lui e, alla fine, riuscì ad inviare la raccomandata.
“Arriverà domani, vero?” Domandò Rei pregando gli Dei del cielo.
“Sì, domani. Sono 830 yen*
Pagò ed una volta uscito da quell’ufficio non poté fare a meno di inalare un sospiro di sollievo. C’era riuscito. Era riuscito a spedire finalmente quella cavolo di raccomandata.
Non poteva crederci. Senza accorgersene cominciò a piangere lacrime di felicità. C’era riuscito, c’era davvero riuscito. In solo… un’ora e tre quarti.
Di una cosa era certo, però, quando sarebbe arrivato a casa avrebbe fatto un discorsetto alla sua cara Sana. Non avrebbe più dovuto fare, anzi farsi fare, le cose all’ultimo minuto.
Rei scosse la testa. Tanto lo sapeva. Sapeva perfettamente che lei non sarebbe cambiata.
Bhè, lui comunque alle poste avrebbe cominciato a metterci piede il meno possibile.

* Circa 8€ - la raccomandata 1 qui in Italia costa così… ho messo lo stesso prezzo non conoscendo le tariffe giapponesi.

Angolo Autrice

Buonasera. Con questa flashfic si conclude la raccolta su Kodocha! Spero che vi sia piaciuta!
Anche questa flash, come un’altra che ho postato in passato, tratta di un avvenimento accadutomi. Dannate poste, davvero.
Mi spiace dover metter come conclusa questa raccolta perché significa che il mio periodo – che è stato bellissimo e qui ho conosciuto persone fantastiche – si è concluso.
In questo periodo sono molto ispirata da Revenge, quindi se guardate quella serie, passate in quel fandom :D Mi troverete sicuramente.
Inoltre, se volete rimanere in contatto con me, potete trovarmi su facebook e twitter.
Baci
Deb.
   
 
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