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Autore: taisa    24/02/2007    16 recensioni
Vegeta è uno studente immerso nel suo mondo, ma forse qualcuno riuscirà a fargli conoscere un mondo diverso
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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MY TEACHER

MY TEACHER

*

Senza guardarsi indietro

*

Le strade erano ancora immerse nel buio della notte.

Dell’alba non vi era ancora nessuna traccia.

Nemmeno gli animali sembravano essersi ancora svegliati.

Il cinguettio degli uccelli non era ancora udibile.

Nessuna traccia nemmeno di esseri umani, immersi tutti nel loro sonno rimboccati sotto le coperte.

Solo una figura avanzava nella mattina che doveva ancora nascere, rompendo quel silenzio creato dal sonno profondo della vita.

Vegeta camminava con le mani in tasca e lo sguardo fisso sulla strada davanti a se percorrendola immerso nei suoi pensieri.

Indossava un pesante giaccone invernale, vista la temperatura molto al di sotto dello zero.

In spalla uno zaino riempito fino ai limiti delle sue possibilità, ma il suo contenuto restava un mistero.

Si fermò davanti ad un edificio in apparenza molto antico, alzò la testa leggendo l’insegna che lo identificava come una stazione.

Trasse un sospiro ed iniziò a percorrere i lunghi corridoi fino a giungere alle banchine dei treni.

Qui si guardò attorno, la vita era presente in poche quantità.

Solo qualche lavoratore estremamente mattiniero che svolgeva silenziosamente e stancamente il proprio compito.

Contare il numero di passeggeri non era molto difficile, pochi erano così audaci da svegliarsi a quell’orario assurdo pur di affrontare un viaggio.

Trovare, dunque, la persona che stava cercando no fu difficile.

Lì in una angolo dell’immensa e semideserta stazione una donna era seduta su una panca con aria malinconica, accentuata dalle mancate ore di sonno.

Vegeta le andò incontro fermandosi ad un passo da lei “Ciao” mormorò appoggiando la sua borsa accanto a quella altrettanto piena della donna.

Bulma alzò lo sguardo “Ciao” rispose con un sorriso un po’ sforzato.

Non le ci volle molto per capire che a passare la notte sveglia non era stata l’unica.

Anche sul volto del ragazzo, infatti, erano presenti i segni di una notte passata a fissare il soffitto senza riuscire a prender sonno.

In silenzio Vegeta si accomodò accanto al lei appoggiando la schiena al muro alle sue spalle.

“L’hai scritta?” gli chiese la donna voltandosi per guardarlo, il ragazzo annuì.

Da una delle tasche tirò fuori una busta da lettere ben sigillata e la porse all’amante.

Bulma l’afferrò osservando la superficie bianca di essa sulla quale il ragazzo non aveva scritto nessuna indicazione.

“Tu?” chiese lui guardando il soffitto, “Anch’io” rispose lei tirando fuori dalla borsa due lettere e mostrandole a Vegeta.

Il ragazzo le osservò senza muoversi, al contrario di lui su di esse erano ben visibili i nomi dei destinatari.

La prima era rivolta ai genitori di lei, mentre la seconda era rivolta alla scuola.

Vegeta incrociò i suoi occhi neri nel mare azzurro di quelli di lei “Come intendi spedirle?” domandò avendo semplicemente eseguito le direttive dategli dalla donna.

Bulma accomunò le sue lettere con quella scritta dal ragazzo “Ho parlato con una persona, le farà avere lui” spiegò osservando le tre buste.

Il ragazzo inarcò un sopracciglio “Parlato con una persona?!” chiese perplesso, quello era un loro segreto, con chi poteva aver parlato.

La donna annuì “Sì…è una persona di cui mi fido. Farà avere lui le lettere…ovviamente senza farsi scoprire” rispose incuriosendo maggiormente l’altro.

“Ciao” li salutò una voce famigliare.

Vegeta si voltò scattando in piedi “TU!” disse indicandolo, poi si rivolse alla donna “Che ci fa Faccia da scemo qui!” sbraitò irritato.

Yamcha alzò le mani in segno di resa “Stai tranquillo…sono qui solo per aiutarvi” spiegò sincero.

*

Sbadigliò aprendo completamente la bocca grattandosi la nuca visibilmente stanco.

Avere la prima ora buca gli aveva concesso di entrare alla seconda, ma cavolo se aveva sonno.

Si fermò davanti al suo armadietto cominciando a cercare nello zaino la chiave per aprirlo.

“Kakaroth!” lo chiamò il fratello raggiungendolo di corsa e con l’aria di una persona allarmata.

Goku si voltò bloccando ogni altro movimento “Che ti prende Radish?” chiese abbassando lo zaino rinunciando momentaneamente alla sua ricerca.

Il ragazzo si avvicinò preoccupato “Hai visto Vegeta?” chiese guardandolo serio, il fratello scosse la testa “No…non l’ho visto” borbottò pensieroso e non capendo la natura di quella domanda.

Infondo non erano in classe insieme, se non lo aveva visto Radish che era un suo compagno perché mai avrebbe dovuto vederlo lui?

“Perché? È successo qualcosa?” domandò cercando di comprendere il significato della domanda e il motivo del suo comportamento.

Il maggiore alzò le spalle “Non lo sappiamo, ma suo padre è a scuola e sembra che lo sia cercando anche lui” rispose vago.

Goku sentì un brivido percorrergli la schiena, mentre una strana e sgradevole sensazione prese il possesso di lui “Suo padre lo sta cercando?” mormorò sgranando gli occhi.

Radish annuì “Sì, non so perché ma anche lui sembrava preoccupato” spiegò informandolo delle notizie appena ricevute.

Un flash percorse la mente di Goku “Kakaroth…ti avevo sottovalutato” quella frase gli fece venire un presentimento.

Lasciò ricadere la cartella cominciando a correre lungo i corridoi dell’edificio scolastico, non sentì neanche i richiami del fratello alle sue spalle.

Partì a razzo, doveva trovarlo, o quantomeno parlare con qualcuno, ma con chi?

Il primo istinto fu di andare a cercare Bulma, doveva parlare con un adulto, e lei era la persona più indicata.

Le gambe lo portarono fino all’aula professori, spalancò la porta cercandola con lo sguardo.

“Chi stai cercando Goku?” gli chiese il vecchio Muten seduto in un angolo della stanza.

Goku si voltò verso di lui “Sto cercando la prof Brief” annunciò con il fiatone causato dalla corsa.

Sulla sala scese il silenzio, un silenzio strano ed inquietante.

Nessuno rispose alla richiesta dello studente per diversi secondi, e Goku scrutò uno per uno gli sguardi dei professori.

Avevano tutti delle facce strane, tutti cercarono di non incrociare gli occhi con quelli del ragazzo.

“Non c’è oggi” mormorò infine l’anziano professore restando molto sul vago.

L’alunno abbassò il capo “Ho capito, la ringrazio” salutò prima di uscire dall’aula, e ora che fare?

Di Vegeta nessuna traccia, e quella pessima sensazione non accennava ad andarsene.

“Goku” lo chiamò Chichi intravedendolo dal lato opposto del corridoio.

Il ragazzo alzò lo sguardo e le andò incontro con aria sperduta, non sapeva che fare, e come rintracciare l’amico, ma un po’ di conforto da parte della sua ragazza gli avrebbe fatto bene.

La salutò con un sorriso tirato ed un cenno della mano, questo le bastò per farle capire che qualcosa non andava.

Di solito era sorridente, ma in quel momento non aveva la sua solita espressione allegra.

Inclinò leggermente la testa “Qualcosa non va?” gli chiese dolcemente, Goku annuì “Sì, sembra che Vegeta sia scomparso” ammise subito, non era bravo a mentire.

Chichi lo guardò comprensiva “Mmm…hai provato a chiedere in giro?” domandò cercando di andargli incontro.

Il ragazzo scosse la testa “Volevo parlare con la Brief, ma sembra che oggi non ci sia” spiegò a testa china.

“Ah…” si lasciò sfuggire la ragazza attirando la curiosità dell’altro che tirò su la testa “Ah?” mormorò inarcando un sopracciglio.

Chichi si morse un labbro e guardò altrove “La Brief e la prof di chimica della classe di tuo fratello vero?” chiese tornando a guardarlo negli occhi, Goku annuì.

“Allora credo che non la troverai…sembra sia…scappata” spiegò riferendosi alle voci di corridoio che le erano giunte.

Goku inarcò un sopracciglio “Scappata?” ripeté perplesso, la ragazza annuì “Sì, sembra che avesse una relazione con uno studente e che sia scapat…” si bloccò.

Entrambi sgranarono gli occhi realizzando simultaneamente la stessa cosa.

Il ragazzo fece un passo indietro incredulo, abbassò il capo scuotendolo leggermente.

“Tu credi sia possibile?” chiese Chichi dando per scontato che il ragazzo fosse giunto alla stessa conclusione.

Goku ci pensò un secondo.

Gli sguardi dei professori.

La scomparsa di Vegeta.

Suo padre che veniva a scuola.

Infine quella strana frase, lui gli aveva silenziosamente detto addio… “Vegeta” mormorò infine stringendo i pugni.

*

Aprì lentamente gli occhi.

La prima cosa che vide fu il ragazzo seduto davanti a lei che osservava il paesaggio all’esterno del finestrino con una mano appoggiata al mento.

Si sistemò meglio sul sedile comodo del treno attraendo l’attenzione del ragazzo che si voltò a guardarla senza dire nulla.

“Dove siamo?” gli chiese stropicciandosi gli occhi stancamente.

Vegeta alzò le spalle “Non lo so…mi sono appena svegliato” spiegò tornando a guardare fuori dal finestrino.

Bulma lo fissò per qualche secondo “Cos’hai scritto nella lettera per tuo padre?” gli chiese curiosa.

“La verità” rispose solamente senza distogliere lo sguardo dal panorama in continuo movimento.

La donna abbassò il capo “Perché mi hai chiesto di scrivere quella lettera?” chiese ora lui voltandosi a guardarla.

Bulma deglutì sbirciando la sua espressione “Per non tornare indietro” ammise guardandosi i piedi.

Se non avessero scritto quelle lettere avrebbe avuto la tentazione di guardarsi indietro, in questo modo aveva solo una strada da percorrere senza avere più la possibilità di voltarsi e tornare.

Vegeta la fissò per alcuni istanti “Non possiamo tornare indietro in qualunque caso” spiegò guardando il grembo della donna.

Tornò a guardare fuori, e anche Bulma, dopo alcuni istanti si decise ad imitarlo.

Si perse in mille pensieri, alla sua prossima maternità, pensiero che ormai era il suo chiodo fisso.

Pensava a ciò che lei e il suo compagno stavano facendo, stavano scappando verso l’ignoto, da soli e presto con un figlio a carico.

“Trunks” disse improvvisamente lui, Bulma sgranò gli occhi voltandosi di scatto a guardarlo, incorniciando i suoi occhi neri e seri, occhi che non avevano più nulla di quelli da ragazzino innocente.

“Cosa?” chiese cercando un spiegazione.

Vegeta si sporse in avanti appoggiando una mano sul grembo della donna, fermò il volto a pochi centimetri da quello di lei “Se sarà maschio lo chiameremo Trunks” spiegò guardandola intensamente negli occhi e perdendosi in quel mare sconfinato.

Bulma sentì gli occhi bagnarsi di lacrime, a stento riuscì a trattenerle.

Deglutì rumorosamente ed annuì “Va bene” concordò debolmente mentre sentiva un nodo alla gola stringersi.

Il ragazzo le sorrise debolmente baciandola, fregandosene di poter essere visto, ormai non aveva più senso nascondersi.

Quando si staccò da lei tornò a sedersi al suo posto guardando nuovamente fuori dal finestrino.

“Vegeta…” lo richiamò lei, lui si voltò a guardala.

Questa volta fu la donna ad avvicinarsi “…ti amo da impazzire” gli sussurrò in un orecchio, incrociarono nuovamente gli sguardi, e in quello del ragazzo si poteva leggere un silenzioso “Anch’io”.

Rimasero così per qualche minuto in silenzio, entrambi complici in un viaggio senza nessuna destinazione, senza nessuna meta.

“Ti avevo promesso che non ti avrei mai abbandonato” disse serio lui rompendo quel silenzio.

Bulma annuì, avvinghiandosi stretta al futuro padre del suo bambino, l’UOMO che l’aveva messa incinta.

*

FINE

*

*

Spero che la fine non sia stata troppo deludente, e spero che questa storia vi sia piaciuta almeno quanto io mi sono divertita a scriverla. Intanto vi saluto, tornerò appena posso, tanto ho già un’idea in cantiere…

*

Shavanna: dai, non preoccuparti, eccolo il piano di Vegeta

*

AtegeV: ti ringrazio tanto, spero anche l’ultimo capitolo ti sia piaciuto

*

mycca: eccoti accontentata allora, e ti ringrazio

*

mery: bella non so, ma qualcosa in mente già la ho

*

marina_heart: esatto, la storia di Trunks serviva solo per quello, dare il suo nome al loro bambino

*

Nihal91: abbiamo un vincitore! Si esatto il piano di Vegeta è la fuga…

*

Vegeta83: non le ha chiesto una cosa del genere, Trunks nascerà tranquillamente

*

lilac: mmm…tu non me la racconti giusta…di la verità dove hai nascosto la sfera di cristallo! Come vedi nonostante tu abbia deciso di non spremere le meningi ci hai azzeccato comunque. Anche se non era un finale col botto spero che non ti abbia troppo deluso, e il loro futuro…in realtà nessuno ha una sfera di cristallo…

*

BulmaMiky: eccoti accontentata…spero che la fine ti sia piaciuta

  
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