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Autore: michi_993    14/08/2012    3 recensioni
Non provengo da una famiglia povera e non sono rimasta sola. La vita di corte non fa per me, ingiustizie, complotti , tradimenti non fanno parte del mio essere. Il mio lavoro è concludere affari, sono simile ad un banchiere quanto ad una prostituta...
Mi chiamo Fiora Cavazza e ho deciso di servire me stessa.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Ezio Auditore, Leonardo da Vinci
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Voi Siete?.
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Nel bordello tutto procedeva come al solito, richiusi la porta alle mie spalle, Madonna Giovanna corse verso di me.
- Fiora! Un tale chiede di voi, ha abiti stranieri e vi attende nella vostra stanza! –
- Grazie Giovanna! –
Salii la scala incuriosita e anche spaventata, lo ammetto. Uno straniero? Appena arrivai di fronte alla porta della mia stanza, misi una mano sul ventaglio, pronta a farlo scattare in caso fossi stata aggredita. Aprii lentamente la porta, una figura coperta da un cappuccio e vestito con una lunga tunica fissava la città dai vetri della finestra.
Non dissi una parola.
- Ho sentito diverse storie su di voi Madonna Fiora –
Strinsi la mano sull’arma. La figura si girò verso di me, intravidi il viso dell’uomo ma non i suoi occhi. Un uomo robusto con abiti spagnoli, barba incolta e guanti scuri.
Richiusi la porta dietro di me restando in silenzio.
- Vi offro un accordo, so che siete una donna forte e ve la sapete cavare con le armi, compresa la vostra bellezza !–
- Che tipo di accordo? – interruppi il mio silenzio.
- Venite a Roma con me Madonna, vi renderò proprietaria di un bordello degno di voi. Sto sbrigando faccende molto importanti qui a Firenze e tra poco avrò terminato il mio lavoro, vi offro protezione e sarete ben pagata! –
A queste parole l’uomo si avvicinò e cominciò ad accarezzarmi il volto. Strinsi l’impugnatura dell’arma pronta a farla scattare.
- Siete così bella, così letale! –
Mi afferrò per il collo e con l’altra mano riuscì a strappare con forza la presa che avevo sull’arma.  Ero spaventata ma decisa a non farlo trasparire. Mi spinse contro il muro della stanza.
- Accettate Madonna? Vi lascerò del tempo per riflettere. –
Lasciò la presa e caddi in ginocchio, tossendo.
- Confido non ne parliate con nessuno! – chinò il capo, aprì la porta e sparì.
Rimasi per un po’ a terra toccandomi la gola, confusa e arrabbiata per non essere riuscita a reagire. Mi alzai e mi diressi verso il letto tuffandomi  sopra di esso. Mi abbandonai al sonno.
L’indomani, mentre il sole non era ancora sorto, un gran vociferare mi fece tornare alla vita reale. C’era un gran movimento alla Rosa Colta, mi accorsi di aver dormito con gli abiti quotidiani ma questo poco importava. Scesi veloce le scale soffermandomi agli ultimi scalini. Annetta, la sorella di Paola, era in lacrime tra le braccia delle ragazze. Dietro Annetta si presentò una ragazza giovane dai nobili abiti e un’anziana donna anch’essa di nobili costumi visibilmente scossa che stringeva a se una scatola di legno.
Paola corse in aiuto di Annetta, la donna, che lavorava presso casa Auditore, disse che avevano catturato Giovanni, Federico e Pietruccio Auditore e che le guardie stavano cercando Ezio, fratello minore di Federico.
Erano stati accusati di tradimento contro la repubblica, e contro la città.
Paola fece accomodare le due donne ai piani superiori, le cortigiane erano alleate degli assassini da tempo, e Giovanni Auditore aveva salvato Paola anni orsono, ora era il nostro turno aiutarlo. Preferivo non immischiarmi in situazioni pericolose, ma questa volta c’era di mezzo anche Federico  Auditore ed essendo una persona a me vicina volli rischiare.
Dedicammo il resto della notte alle cure delle due donne trattandole da regine e cercando di rassicurarle.
Poco dopo il sorgere del sole si udì un gran baccano provenire dalle strade, oggi venivano processati i membri della famiglia Auditore in piazza della Signoria. Corsi giù per le scale e uscii dal bordello di corsa, schivando ogni cittadino. Arrivai esausta nella piazza, si era già radunata una gran folla, era stato costruito un patibolo in legno al centro.  Cercai di avvicinarmi il più possibile. Donne, uomini, bambini incitavano il boia a compiere il suo dovere. Sul patibolo salirono i tre Auditore, con loro il gonfaloniere della città e un uomo dalla lunga tunica. Lo spagnolo. Era questo il suo importante compito?     







MAD NOTE: Nuovo piccolo capitolo !! Entra in scena Lo spagnolo v.v
Al prossimo capitolo ! :D

  
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