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Autore: crazybulma    01/03/2007    13 recensioni
No. Non è un errore di battitura, se è questo che state pensando... La febbra è una dolcissima malattia che colpisce dritta al cuore, accellerandone i battiti. Raccolta di one-shot dedicate alla coppia Bulma/Vegeta.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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FEBBRA 2

LA FEBBRA 2
by Crazybulma


Ormai andava avanti da mesi...
Durante il giorno si ignoravano quasi completamente, ma quando la sera s'incontravano in camera da letto Bulma e Vegeta diventavano le due prede di un magico incantesimo.

Lui era su di lei tutte le notti. Respirava
a lungo il profumo dei suoi capelli, vi affondava la faccia come un assetato nell’acqua di una sorgente. Sentire il corpo di lei chiudersi intorno al suo gli dava una sensazione nuova, come se solo Bulma potesse fargli provare il vero piacere. Un piacere diverso da quello che provava nel combattere, nell'uccidere, nel vincere...
Lei era diventata come una droga alla quale si stava inesorabilmente abituando. Ma quello che più lo incuriosiva era il contrasto tra la donna spensierata e bisbetica con cui aveva a che fare di giorno, e la libertina amante dei piaceri della carne con cui trascorreva le notti. Ogni volta si amavano fino a sentirsi esausti, per poi addormentarsi l'uno tra le braccia dell'altra. E al mattino Lui non c'era più.


Anche quella mattina Bulma si svegliò nel suo letto completamente sola. Si alzò e aprì le tende della finestra. Gli uccelli avevano cominciato il loro coro mattuttino e a est l'orizzonte si stava schiarendo. D'improvviso trattenne in fiato, avvertendo un malessere diffuso in tutto il corpo e tremendi giramenti di testa. Inoltre si sentiva incredibilmente stanca anche se aveva dormito tutta la notte come un ghiro. Bulma si avvolse in una vestaglia blu e si diresse in cucina decisa a prepararsi un tè; del caffè non sopportava più nemmeno l'odore da un po' di giorni.

Trovò Vegeta seduto al tavolo, probabilmente in attesa che qualcuno gli preparasse la colazione.
"Buongiorno. Vuoi il caffè?" chiese lei, accompagnando la domanda ad uno sbadiglio.
Vegeta la fissò attentamente, studiando il suo viso emaciato. I grandi occhi luminosi erano ancora un po' assonnati, e la sua pelle aveva un orribile colorito giallastro.
"Caffè, allora?" ripeté Bulma, innervosita da quello sguardo perforante.
"Sì, caffè." disse lui, addentando una fetta di pane imburrato e guardando altrove.
Lei mise sul fuoco il bollitore, e si sforzò di combattere contro la nausea provocata dal forte odore di caffè che aleggiava nella stanza. Dopo pochi minuti dovette addirittura premersi una mano sullo stomaco. Vegeta se ne accorse e si alzò dalla sedia. "Che ti prende?"
Bulma non riuscì a rispondere, il dolore al petto e la nausea erano diventati insopportabili. La sua voce tremò nel dire "Scusa un momento, io devo..." Ebbe appena il tempo di correre in bagno, chiudere la porta a chiave, e vomitare.


Che cosa le stava succedendo?
Vegeta bussò insistentemente alla porta, ma lei lo ignorò. Si sciacquò il viso con acqua fredda, e fu mentre osservava il proprio volto pallido allo specchio che improvvisamente capì.
Possibile che... fosse incinta? Bulma contò mentalmente le settimane passate dall'inizio dell'ultimo ciclo. Sette. Era possibile.

"Donna, sto per sfondare la porta!"
Con un sospiro, Bulma girò la chiave e aprì la porta del bagno ritrovandosi faccia a faccia con l'uomo che amava e che non la amava.
"Non sono stupido. Ho capito tutto, sai?" disse lui, infuriato.
"Davvero? Io l'ho capito solo adesso altrimenti te lo avrei detto prima, credimi..." replicò Bulma, con un tono infelice della voce.
"Ma certo... Sei proprio una debole! Hai di nuovo quella malattia chiamata Febbra!"


Inizialmente Bulma spalancò la bocca, incredula. Ma dopo cominciò a ridere piano, e poi in maniera incontrollabile, inginocchiandosi sul pavimento del bagno. Rise fino ad avere le lacrime, senza riuscire più a fermarsi. Ma le sue risate si tramutarono in un pianto di sconforto quando si rese conto di colpo che non c'era assolutamente nulla di divertente nel dover crescere un bambino da sola. Che cosa avrebbe detto a Vegeta? Bulma era certa che lui si sarebbe arrabbiato, e la sola idea di come avrebbe reagito le fece venire la pelle d'oca. Tempo addietro lui le aveva detto chiaro e tondo che non c'era posto per lei nella sua vita, figuriamoci per un figlio!
Alzò lo sguardo verso Vegeta. Lui aveva un'espressione imbronciata ed offesa in volto, e Bulma pensò che le sarebbe piaciuto avere un maschietto con quello stesso viso. Si asciugò una lacrima e decise che non le restava altro che comunicargli la notizia.



"Vegeta, non ho la... febbra, come la chiami tu. Sono incinta."
"Ah! E allora?"
Bulma lo guardò sbigottita: aveva previsto una reazione completamente diversa da parte del saiyan.
Vegeta scrollò le spalle, e con ovvietà disse "C'era da aspettarselo. Facciamo sesso in continuazione."
Lei sorrise e si chiese se Vegeta conoscesse la parola "contraccettivo", ma immaginò che in un popolo primitivo e barbaro come quello Saiyan non esistessero metodi per evitare gravidanze.
"Forse avrei dovuto capirlo da solo... In effetti sei un po' ingrassata!"
Bulma lo fulminò con lo sguardo, afferrò la prima cosa che le capitò tra le mani (una saponetta) e gliela scagliò contro. "Io non sono ingrassata!" strillò, mentre un'immagine di sé stessa con un enorme pancione le balenò nella mente con orrore.
Vegeta sogghignò, afferrando la saponetta al volo. Poi si fece di colpo serio, e borbottò "Comunque non mi interessa. Per quel che mi riguarda, del bambino puoi farci quello che vuoi..."
La guardò negli occhi e ciò che vi lesse fu stanchezza e delusione.
Bulma chinò il capo, evitando quello sguardo in cui non c'era neppure un pizzico di comprensione e d'amore, ma solo indifferenza e rifuto.
Fu allora che Vegeta si chinò su di lei e le sussurrò all'orecchio qualcosa che, per un attimo, la fece smettere di respirare per l'emozione. "Sono contento che tu non abbia di nuovo la febbra. Significa che hai ancora abbastanza energia per ricevere lo stesso trattamento di ieri, questa notte..." Lo disse a bassa voce, ma Bulma lo udì comunque e si sentì tremare da capo a piedi. Vegeta era un uomo così complesso, diretto e dalla lingua tagliente, ma sapeva anche essere un amante tenero e sensuale. Si scoprì improvvisamente entusiasta all'idea di avere un figlio da lui.
"Vado ad allenarmi, ho perso fin troppo tempo!" disse poi, allontanandosi oltre la porta del bagno. Bulma lo guardò andare via e si sentì strana, più leggera, come se il suo amore per quell'uomo fosse una fortuna e non, come invece aveva sempre sospettato, una maledizione.
Amava Vegeta. Amava quell'uomo arrogante e seducente, affascinante e brusco al tempo stesso, invincibile eppure vulnerabile. Amava la sua vena sarcastica e i suoi segreti oscuri e dolorosi, ed era certa che avrebbe amato anche il suo bambino.

- Fine -
(...ma La Febbra 3 sta per arrivare! Commentino?)



  
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