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Autore: wyatt88    17/08/2012    2 recensioni
Soul Mate
Happines behind a dream
Commedia ambientata in un futuro ipotetico a New York con Finn e Kurt come coppia.
"Abbandonai la testa sul cuscino e aspettando di prendere sonno gli diedi un ultimo bacio sulla nuca prima di addormentarmi con il sorriso sulle labbra, felice della mia vita."
Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Sebastian Smythe, Blaine Anderson.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel | Coppie: Finn/Kurt
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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parte due




La mattina successiva, quando aprii gli occhi, la luce del giorno filtrava dalle tende ed illuminava parte della stanza dipinta di un bianco perla. Guardai il soffitto per qualche secondo prima di poggiare lo sguardo sulla testa che dormiva sul mio petto. Sorrisi e rimasi fermo lì a godere di quel silenzio mentre accarezzavo la schiena di Kurt. Quando decisi di alzarmi, tolsi lentamente il braccio del ragazzo che mi cingeva la vita e con delicatezza mi defilai da sotto di lui facendo attenzione a non svegliarlo.

Scesi in cucina, scalzo ed ancora solo in boxer, quando tornai in camera diversi minuti più tardi portavo con me un vassoio da camera con sopra delle brioche, un caffè, del succo d’ananas e una rosa, tutto sistemato su quel ripiano. Osservai ridendo che durante la mia assenza Kurt, si era impossessato di tutto il letto mettendosi a pancia in su con gambe e braccia aperte. Evidentemente il suono della mia risata lo svegliò perché lo vidi aprire gli occhi lentamente per poi alzarsi di colpo a sedere
“Che ore sono?” chiese frettolosamente, quasi allarmato
“Ma buon giorno anche a te” sorrisi divertito “comunque è ancora presto, anzi scusami non volevo svegliarti” si stropicciò gli occhi ancora insonnolito.

“Non preoccuparti, tanto mi sarei dovuto svegliare lo stesso per andare alle prove” sbadigliò con poca calanche e mi guardò bene per la prima volta da sveglio spalancando leggermente la bocca sorpreso. Sorrisi compiaciuto “buon giorno anche a te, wow il servizio in camera, non pensavo fosse negli accordi per i regali da fare”
“Ah no?” dissi fintamente sorpreso “allora la riporto giù” mi voltai, aspettando la sua reazione che non tardò ad arrivare
“No, no fermo !!!” disse frettolosamente, mi voltai sorridendo  andando poi a sedere sul letto poggiando sopra anche il vassoio. Mi avvicinai al suo viso dandogli un bacio sulle labbra
“Buon anniversario amore mio”
“Buon anniversario Finn Hudson” mi diede un altro bacio per poi prendere la rosa e annusarla “la colazione a letto portata dal mio uomo, che potrei volere di più dalla vita?”

Sorrisi. “Credo queste” gli passai un piattino con sopra due aspirine
“Oh grazie al cielo! ho un mal di testa incredibile, ma quanto ho bevuto ieri sera? ”Ingoiò le pastiglie con dell’acqua presa dalla bottiglietta che teneva sempre sul comodino “pensi sempre a tutto vero Hudson?”
“Certo!! Devo trattare bene mio marito!” Esclamai “Comunque hai bevuto parecchio ed entrambi sappiamo che tu non lo reggi molto l’alcol” lo vidi posare la tazzina di caffè bevuto mentre parlavo e prese una brioche.
“Già, non lo reggo, comunque ricordo quasi tutto. Non ho detto qualcosa di imbarazzante vero?”

 Mi imboccò con la sua brioche ed io risposi dopo averla ingoiata “No, nulla di che, sei stato geloso di Rachel e poi verso la fine… Diciamo che hai elogiato il tuo uomo a letto, cosa che ho molto apprezzato a dire il vero” bevve un po’ di succo prima di rispondermi quasi con ovvietà
“Per quanto riguarda la signorina Berry, non deve toccarti altrimenti le spezzo le gambine, per il secondo caso beh” fece spallucce “non ho detto nulla che non corrisponda a verità” mi guardò maliziosamente ed il mio ego non poté che gonfiarsi “e poi ricordo benissimo che anche tu eri geloso di Blaine” finì il succo e prendendo il vassoio lo poggiò a terra avvicinandosi a me.

“Lo sai che sono solo tuo vero? Anche se devo ammettere che amo il tuo lato geloso… è eccitante…” dissi ammiccando, prendendolo per il pigiama ad altezza petto tirandolo verso di me.
“Sì, lo so, come io sono solo tuo…sempre e per sempre” aggiunse lui chiudendo gli occhi mentre i nostri visi si avvicinavano l’uno all’altro. Quando lo spazio tra le nostre bocche fu solo di qualche millimetro sorrisi e mi alzai all’improvviso.
“Penso che andrò a fare una doccia” dissi andando verso la porta del bagno che avevamo in camera. Prima di entrare mi girai ad osservarlo e non potei non scoppiare a ridere: la sua espressione era tra il confuso, il sorpreso e l’irritato, infatti si tirò sul letto appoggiando la schiena alla spalliera del letto e incrociando stretto le braccia al petto. Cominciò a guardare imperterrito fuori dalla finestra
“Kurt?” la sua risposta fu un suono vocale solo per farmi sapere che mi ascoltava, così mi tolsi i boxer lanciandoglieli quasi in faccia “ti aggiungi a me?”. Girò di scatto la testa per guardarmi, inarcò un sopracciglio facendomi poi un sorriso malizioso e in meno di un secondo me lo ritrovai in braccio con gambe e braccia avvinghiate a me, mentre mi baciava con foga sussurrandomi dopo all’orecchio mentre riprendeva fiato
“Lo sai che sei uno…”
“Stronzo,” finii io la sua frase bloccandolo “lo so ma mi ami anche per questo no?” lo guardai negli occhi e dal suo sguardo limpido e profondo come il mare capii che era così.

Senza dargli tempo di rispondere, lo cinsi con un braccio intorno alla schiena stringendolo a me baciandolo con passione. Così legati entrammo in bagno e poi in doccia mentre le nostre bocche e le nostre lingue, bramose l’una dell’altra, non volevano saperne di staccarsi.
Aprii l’acqua calda che cominciò a scendere  sui nostri corpi e il pigiama di Kurt cominciò ad inzupparsi, cosi scendendo da me, ma senza staccare le nostre labbra. si sfilò i pantaloni ed i boxer mentre io sbottonavo frettolosamente la sua casacca gettandola fuori dal vano doccia. Lo strinsi a me e sentire la sua pelle nuda a contatto con la mia mi scatenò dei brividi sulla schiena. Con foga lo appoggiai alle mattonelle mentre le nostre lingue si intrecciavano e giocavano, portai le mani sul suo sedere stringendolo e palpandolo con cura.
Lo presi di peso e facendolo strusciare sulle mattonelle della doccia lo sollevai portando i nostri bacini alla stessa altezza. Quasi immediatamente Kurt intrecciò le gambe sui miei fianchi mentre mi accarezzava il petto ed il viso ed io gli mordevo delicatamente il labbro inferiore con desiderio.
L’erezione di Kurt non tardò ad arrivare, la sentii premere contro il mio addome, così staccandomi leggermente, per lasciare un po’ di spazio fra i nostri corpi, accarezzai lentamente l’asta prima di afferrarla con decisione. Lo sentii gemere contro le mie labbra ed io sorrisi malizioso nel bacio prima di iniziarlo a massaggiare lentamente.
Portai l’altra mano sul mio membro iniziandolo a massaggiare e quando lo sentii pulsare contro il mio palmo, guardai Kurt negli occhi, lui ricambiò lo sguardo facendomi poi un segno d’assenso con la testa mordendosi subito dopo il labbro. Portai le mani sui suoi fianchi, ed indietreggiando per lasciare appoggiata al muro solo la parte superiore della sua schiena per potermi muovere al meglio, guidai la mia erezione alla sua entrata, mi allungai verso di lui per baciarlo e distrarlo un po’ da fastidio iniziale, ma mi morse comunque il labbro quando lo cominciai a penetrare, seppur lentamente e lo spinsi dentro per tutta la mia lunghezza. Successivamente, mi fermai aspettando che i suoi muscoli interni si adattassero al mio membro.
 “Ti amo Kurt” dissi guardandolo negli occhi, prima di cominciare a muovere il bacino.
“Anche io ti amo Finn” disse tra un gemito e l’altro prima che riprendessi a baciarlo con passione mentre lui accompagnava le mie spinte, che avevano preso un ritmo regolare. 

Presto il bagno fu invaso dal suono ovattato dei nostri bacini che si scontravano e dai nostri gemiti di piacere sempre più forti. Ripresi a massaggiare la sua erezione sincronizzando i movimenti i miei affondi  mentre lasciavo una scia di baci lungo il suo collo, scendendo poi sul suo petto dove, con la punta della lingua, tracciai il contorno della sua aureola, prima di leccare e mordicchiare un suo capezzolo. Mentre le mie spinte aumentavano d’intensità e velocità sentii Kurt avvolgere con la sua mano la mia che lo stava masturbando , aiutandomi a trovare il giusto ritmo .
“F-Finn sei fan-fantastico” disse, gemendo di piacere mentre si mordeva con voracità il labbro inferiore carico di desiderio.
Diversi minuti più tardi il respiro ormai era diventato affanno ed i gemiti erano sempre più acuti,  i nostri corpi si muovevano insieme, l’acqua calda, che scorreva tra e su di noi si trasformava in migliaia di rivoli che scendevano pigri sulla nostra pelle, le dita dell’uno che accarezzavano febbrilmente la pelle dell’altro per finire poi ad intrecciarsi insieme come se fossero state fatte solo per essere unite.
Eravamo due amanti che si davano un immenso piacere a vicenda, un piacere unico, un piacere dettato dall’amore che provavamo l’uno per l’altro.
“F-Finn io...” disse in un sussurro eccitato, stava per venire lo sapevo bene,  avvertivo la sua erezione pulsare nel mio palmo che bravava soltanto una cosa: l’orgasmo.

Accelerai i movimenti della mano che stringevano il suo membro, andando con il pollice a stuzzicare la sua punta disegnando cerchi concentrici. Pochi secondi più tardi lo sentii urlare di piacere e avvertii la sua calda eccitazione sul mio petto e sull’addome, il suono del suo orgasmo, fu una scarica d’adrenalina che mi spinse ad andare sempre più veloce e sempre più in profondità riversandomi dentro di lui qualche secondo dopo, mentre le mie urla si univano alle sue.
I nostri corpi erano ancora scossi dai brividi dell’orgasmo quando Kurt scese e intrecciò la braccia dietro il mio collo, lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.
 Restammo sotto l’acqua della doccia abbracciati mentre respiravamo l’uno sulle labbra dell’altro aspettando che i battiti del cuore di entrambi si calmassero. Mi sentivo in pace ed appagato in quel mondo solo nostro
“Wow, come al solito sei stato eccezionale, anche se pensavo di dover essere io a regalarti questo” disse il più piccolo mentre mi baciava lentamente il petto. Io sorrisi lasciandogli un bacio sulla testa
“Beh non sarei così eccezionale, se non avessi una persona altrettanto eccezionale con cui farlo!” Ribattei. “Per il regalo è vero, ma c’è sempre sta sera dopo cena, no? ” mi accarezzò il viso togliendomi i capelli bagnati dalla fronte.
“Giusto!!”  mi sorrise malizioso ed aggiunse “sarai orgoglioso di me” sorrisi dandogli un bacio sulle labbra “Wow allora chissà cosa mi aspetta! Non vedo l’ora che sia questa sera e comunque sono orgoglioso di te e lo sai ” mi accarezzò di nuovo il viso baciandomi, prima di cominciare a lavarci per bene.
Una volta usciti dalla doccia, mentre ci asciugavamo, iniziammo a parlare soprattutto degli avvenimenti della sera precedente.

“E così alla fine tutti stanno bene e sono realizzati, non posso che esserne contento, no?” disse Kurt sistemandosi il giacchetto quando tornammo in camera dopo essersi vestito.
“Esatto, siamo finalmente tutti cresciuti ed ognuno ha trovato la sua strada” dissi indossando una tuta presa dall’armadio
“Pronto! allora ci vediamo sta sera!?” disse e mentre si avvicinava alla porta della stanza per uscire, feci in tempo ad afferrargli la mano, tirandolo a me.
“Non stai dimenticando qualcosa?” lo vidi darsi un colpetto alla fronte
“Giusto, gli occhiali!” disse ridendo.

Gli presi il viso tra le mani e gli stampai un bacio sulla bocca “Molto simpatico devo dire” dissi sarcastico.
“Beh ho imparato dal migliore no?” disse ridendo, riferendosi a quello che avevo fatto io quella mattina
“Touché “ mi diede un altro bacio “allora a sta sera, marito” dissi lasciandolo andare
“A sta sera amore” disse uscendo dalla porta della camera per tonare di corsa qualche secondo dopo per baciarmi nuovamente e scappare via, sorrisi della scena e mi buttai sul letto abbracciando il cuscino pensando che la mia vita non poteva andare meglio.

Spesi buona parte della mattinata a decidere cosa organizzare per la serata. Era dura e inoltre non volevo deludere Kurt. Mentre misuravo il salone a grandi passi sovrappensiero mi venne in mente l’idea perfetta, sorrisi come un ebete e mi diedi subito da fare per organizzarla.

Guardai l’orologio sul soprammobile e segnava le venti e trentasette, Kurt sarebbe rientrato di li a poco, di solito era molto puntuale e quella sera non sarebbe stato molto diverso, anche perché era la nostra sera.
Sentii il chiavistello girare così mi posizionai davanti alla porta d’ingresso. Per l’occasione indossavo un completo classico, molto elegante, con i risvolti della giacca di raso, così come la cravatta, e tra le mani stringevo una rosa che copriva la mia bocca. Quando vidi Kurt apparire dietro l’uscio, all’inizio si spaventò trovandomi lì, poi mi sorrise ed entrò chiedendosi la porta alle spalle
“Wow ancora fiori! A proposito grazie per il mazzo enorme che mi hai mandato a lavoro” si avvicinò per baciarmi ed io gli passai la rosa.
“lo so sono ripetitivo, ma ti sei accorto di quante te ne ho mandate?” chiesi
“Ehm, tante?” domandò ridendo “ il fioraio mentre le portava dentro mi sembra mi abbia detto che erano trecentosessantatre ”
“Esatto!! Ed insieme a quella di questa mattina, e a questa, fanno trecentosessantacinque rose complessive, una per ogni giorno dell’anno trascorso insieme ossia da quando hai deciso di rendermi l’uomo più felice sulla faccia della terra diventando mio marito. Sono un ringraziamento per avermi regalato un anno incredibile, pieno di emozioni e di amore, anche quando commetto qualche errore, quindi che dire… ti amo Kurt e grazie di rendere ogni singolo giorno la mia vita così bello ” vidi i suoi occhi farsi lucidi per l’emozione, aprii la bocca per dire qualcosa ma non uscii alcun suono, così gli presi la rosa che teneva tra le mani poggiandola per terra e lo abbracciai forte facendo incontrare subito dopo le nostre labbra che si persero in un bacio passionale mentre le dita delle nostre mani si intrecciavano.
Quando ci staccammo per prendere fiato vidi i suoi occhi arrossati, e le sue mani che li sfregavano per togliere le lacrime
“Maledetto!!  Riesci sempre a farmi piangere” Esclamò sorridendo “grazie  Finn davvero, ma quello che deve sopportare l’altro se tu, visto che sopporti sempre le mie isterie, sei dolcissimo, protettivo e ti prendi cura di me… ti amo Finn Hudson, più di chiunque altro abbia mai amato in vita mia, voglio invecchiare con te ed essere eternamente tuo ” a quelle parole anche io cedetti alla commozione
“Ti amo anche io Kurt Hummel-Hudson, e ti amerò per sempre “

Era vero, ci amavamo da impazzire e sarebbe stato sempre così, eravamo due anime che si erano trovate ed amate senza remore, lasciando solo che il cuore parlasse per noi. Avevamo trovato il nostro mondo ed era migliore di quanto avessi mai potuto immaginare, ci appartenevamo a vicenda, eravamo semplicemente due anime gemelle destinate a stare insieme.
“Allora che altro devo aspettarmi da questa serata? Non devo neanche cambiarmi dato che l’ho fatto a lavoro prima di venire qui per essere già pronto, quindi sono tutto tuo dove si va?” disse senza mascherare l’eccitazione per la sorpresa che lo attendeva
“Prima di tutto sei bellissimo” dissi notando il suo completo bianco con camicia azzurra “secondo: io pensavo di rimanere qui a casa” gli indicai con un gesto ampio del braccio il lato della sala dove c’era il caminetto acceso, con candele anch’esse accese, sparse per il mobilio circostante. Quello che volevo notasse era lo spazio difronte al camino dove, tirando indietro il divano, avevo lasciato uno spazio circoscritto da cuscini di varie dimensioni e colori ed al centro del rettangolo formatosi due cartoni di pizza. Potei vedere l’entusiasmo di Kurt spegnersi insieme al suo sorriso man a mano che guardava la scena, sorrisi della sua espressione
“C’è qualcosa che non va?” chiesi facendo una faccia delusa che non rispecchiava affatto il mio stato d’animo, lui mi fisso e stirò subito le labbra in quello che doveva essere un sorriso
“no, no è bellissimo qui…e…e…a me piace la pizza” non trattenni più le risate, e lo baciai sulle labbra.
“Ricordi il nostro primo appuntamento a New York?” dalla sua espressione si percepiva la confusione per quella domanda “Io venni a trovarti e solo per i biglietti aerei consumai tutti i miei risparmi”
“Si si me lo ricordo, e mi ricordo anche che non volevi che ti portassi a cena fuori a mie spese, solo per il tuo stupido orgoglio” io risi e continuai
“Esatto!! E ricordi anche come abbiamo passato la serata? Dopo che il mio stupido orgoglio la voleva rovinare?” chiesi
“Si, ordinammo della…pizza…” vidi la consapevolezza farsi spazio dentro di lui dalla sua espressione “…e la mangiammo davanti al camino acceso”
“Giusto!!” dissi entusiasta “ed ecco il perché di tutto questo, quella sera fu molto importante per noi, io non feci  che scusarmi perché non ero riuscito neanche a portarti a cena fuori e mi sentivo un fallito, ma tu mi dicesti…”
“Che non importava dove eravamo, l’importante era stare insieme e dissi di amarti” ricordò Kurt mentre dal suo sguardo capii che era affondato nei ricordi.
“Vero!! Quella sera ci dicemmo per la prima volta ti amo e ti feci una promessa ossia che…”
“…Che un giorno mi avresti dato quello che meritavo, non importava come, ma ci saresti riuscito a tutti i costi e mi ricordo anche che quella sera facemmo per la prima volta l’amore ” concluse Kurt ed io sorrisi.
“Fu epica quella notte, ci amammo come mai avevamo fatto , quindi ecco il perché di tutto questo” con la testa indicai il camino “eccoci qui sei anni dopo, sposati, nel nostro bellissimo, lussuoso ed enorme appartamento, con i nostri sogni che si stanno realizzando. Solo una cosa non è cambiata, il profondo amore che provo per te: ti amo immensamente come ti ho amato quella sera e ti amerò follemente per il resto della mia vita Kurt Hummel-Hudson” gli occhi di mio marito si arrossarono nuovamente e delle lacrime di commozione cominciarono a rigargli il viso. Si buttò tra le mie braccia baciandomi con infinita dolcezza.
“Finn Hudson, sei l’uomo della mia vita, la mia anima gemella e ti amerò finché il cuore nel mio petto batterà, perché l’unico motivo perché lo fa ancora sei tu, sono tuo e lo sarò per sempre” mi emozionai a mia volta e lo strinsi forte, si potevano quasi sentire i battiti accelerati dei nostri cuori che si fondevano in un tutt’uno. Mi staccai da lui asciugandogli il viso con il pollice e sorrisi leccando via una sua lacrima rimasta sul mio labbro
“Ora non ti sembra tanto male vero? Però se vuoi sono riuscito a rimediare un tavolo all’esclusivissimo “The Four Season ”decidi tu a me starà bene” dissi annuendo incoraggiante
“The Four season?!?!” Ripeté sorpreso “ma in quel ristorante servono tre mesi di attesa per poterci cenare”
“Beh, tuo marito è riuscito a prenotare questo pomeriggio, grazie alle sue conoscenze ” risi “il proprietario è un grandissimo fan della mia squadra e mi ha fatto un favore ” lui sorrise e senza aggiungere altro andò a sedersi per terra davanti al camino

“Preferisco rimanere qui, infondo basta stare insieme no? E poi questo è molto meglio ” gli sorrisi raggiante andandomi poi a sedere davanti a lui versandogli un bicchiere di vino. Cenammo parlando e ridendo del più e del meno finché non arrivò il momento del dolce, mi alzai per andare a prendere la torta e quando tornai lo trovai immerso nei suoi pensieri mentre fissava a vuoto la fiamma di una candela
“Un penny per i tuoi pensieri” esclamai sedendomi “a cosa pensi?” lui sospiro
“Mi ero immerso nei ricordi, pensavo a noi….”
“Vuoi dire a come ci ho messo tanto ad accorgermi che eri tu quello che volevo?” domandai interrompendolo.
“Anche quello, quel giorno che mi baciasti all’improvviso, ero letteralmente scioccato, non sapevo cosa fare!”
“Non so perché lo feci, ma mi aspettavo che mi prendessi a schiaffi subito dopo ed invece quando mi staccai…”
“…Io ti baciai di nuovo e continuammo per non so per quanto tempo”
“Direi molto” annuii “anche perché non facemmo altro che pomiciare nel nostro primo anno insieme ” risi

“Certo!! io volevo andarci piano, ma apprezzai il fatto che non mi facesti mai pressione per farlo”
“Non lo avrei mai fatto. Anche se ti desideravo tantissimo, volevo che la nostra prima volta fosse speciale e così è stato” presi una sorsata di vino mentre Kurt finiva il suo pezzo di torta
“Ricordi quando abbiamo deciso di dirlo a Rachel e Blaine?” risi al ricordo “avevamo deciso di dirlo ad entrambi nello stesso momento”
“Come potrei dimenticarlo, prima pensavano che li stessimo prendendo in giro, poi invece capirono e soffrirono parecchio per questa storia, ma non rimpiango nulla, ti amavo e non potevo fingere di star ancora con Blaine… ”

“Come io non potevo con Rachel, ma alla fine lo hanno accettato, anche se non ci rivolsero parola per un po’ e fortunatamente mancava un mese alla fine dell’ultimo anno !”
“Fortuna?” ribattè Kurt, spalancando gli occhi “ti ricordo che qualche mese dopo io e Rachel siamo partiti insieme e dividevamo l’appartamento a New York, dato che avevamo già firmato un contratto per 4 anni e il primo periodo fu davvero pesante, ma poi ritornammo amici!”
“Vero, e mentre tu eri qui io ero al college con Sam, poverino lo tartassavo in continuazione sul fatto che mi mancassi”
“E finito il college mi raggiungesti qui nella grande mela, rifiutando il posto in una squadra di serie A solo perché era la squadra di Los Angeles e ti accontentasti di una squadra della serie B solo per starmi vicino”
“Lo rifarei milioni di volte, certo non nego che all’inizio non è stato affatto facile, non avevamo molti soldi”

“Quasi per niente!! Ma risparmiammo lo stesso e ci sposammo, ed alla fine arrivò l’offerta dei New York Giants”
“L’accettai al volo, era una squadra della serie A ed in più proprio di questa citta, non potevo chiedere di meglio, comprammo questa casa con il primo stipendio e poi tu diventasti una stella di Broadway grazie al tuo spettacolo “Kurt’s turn”…
“Non ci sarei mai riuscito se non fosse stato per te. Quando realizzasti il tuo sogno di giocare in serie A, facesti di tutto affinché anche il mio si realizzasse, mi spronasti e credesti in me, come nessun’altro aveva mai fatto”
“E tu non mi hai deluso, ci sei riuscito, e da solo, hai scritto tu la sceneggiatura e tutto il resto, ed ora guarda, sta andando alla grande” dissi sorridendo a trentadue denti mentre lui annuiva sorridendo
“Finalmente lasciai gli spettacoli dove mi facevano fare solo la comparsa e mi concentrai esclusivamente sul mio di spettacolo, mettendoci tutto me stesso”

“Allora direi di brindare a questo” presi la bottiglia e stappandola versai lo champagne in due flûte passandolo uno a lui “brindiamo alla felicità di due anime gemelle che contro tutto e tutti ce l’hanno fatta”
“Non potevi dire parole migliori” brindammo e riprendemmo a chiacchierare ancora un po’ del nostro passato quando mi ricordai della cosa che avevo comprato a Kurt per regalo. Mi voltai e da sotto un cuscino estrassi un pacchetto rettangolare, la forma ricordava un libro con neanche tante pagine, lo passai a mio marito con un sorriso e lui mi guardò accigliato.
“Non avevamo detto niente regali?” disse contrariato

“Non è un vero è proprio regalo di anniversario” gli risposi
“Allora cos’è?” chiese confuso, tendendo il pacchetto tra le mani

“Aprilo e lo scoprirai” dissi con ovvietà. Così cominciò a stappare la carta e scoprì una scatolina, quando tolse il coperchio esamino il suo contenuto e vidi la sua bocca spalancarsi per lo stupore.
“Ma… ma… questo…” balbettò.

“E’ un viaggio in Italia” finii la sua frase con un sorriso da orecchio ad orecchio “quando ci siamo sposati, abbiamo consumato tutti i nostri risparmi per il matrimonio e non abbiamo potuto fare la nostra luna di miele, ma ora di soldi ne abbiamo e parecchi, quindi finita la stagione di football e nella pausa del tuo spettacolo ce ne andremmo per ben 3 settimane in Italia, so che ci sei sempre voluto andare ed eccolo: un viaggio in piena regola con tanto di visite guidate, suite ed alberghi di lusso. E ci sarà anche tutto il tempo che vuoi per il tuo shopping sfrenato mentre io mi rilasserò in una sauna o quello che sarà” sorrisi vedendo la sua mascella ormai completamente spalancata “te lo avevo promesso che ti avrei dato tutto quello che meriti… allora? Ti piace?” sapevo già la sua risposta ma mi stavo divertendo troppo ad osservare le sue espressioni.
Lo vidi mentre cercava di parlare o urlare per la sorpresa, ma dalla sua bocca non usciva alcun suono, oppure erano talmente acuti ,che, e a meno che non fossi stato un pipistrello non avrei mai potuto sentire quegli ultrasuoni. Un secondo più tardi mi saltò addosso facendomi atterrare poco delicatamente con la schiena sul pavimento mentre mi baciava tra un urletto e l’altro.
“Grazie, grazie, grazie!!!!”
“Di nulla piccolo, ci divertiremo non poco in Italia”
“Non vedo l’ora, ma ora tornando ai regali… devo ancora darti il mio” mi morse il labbro inferiore ammiccando

“Uhm giusto il tuo regalo… andiamo di sopra?” Kurt annuii ed una volta in piedi lo presi in braccio dandogli un dolce bacio sulle labbra “buon anniversario amore mio” dissi guardandolo negli occhi e lui si riavvinghiò ancora alle mie labbra
“Buon anniversario, anima gemella” disse con dolcezza.
Mi diressi verso le scale iniziando a salire mentre Kurt aveva preso già a baciarmi il collo. Arrivati in camera, mi chiusi la porta alle spalle con un colpo del piede e appoggiando il mio uomo sul letto, fui pronto ad adempiere ai mie doveri di marito e amante.
 
 
 
FINE.





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Nda.
Bene, se siete arrivati a leggere questo vuol dire che la prima parte vi ha intrigato e volevate sapere come finiva, oppure semplicemente volevate vedere fino a che punto potessi arrivare a far schifo. Vabbeh qualunque sia la vostra ragione grazie per essere arrivati fino alla fine, spero veramente che la storia vi sia piaciuta e non vi abbia solo fatto perdere del tempo prezioso.
Detto questo, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensaste, nel bene o nel male quindi ringrazio anticipatamente tutti coloro che lo faranno. ù_ù
Ringrazio come al solito la mia beta Greta, non che mia ragazza ù_ù, per aver sistemato come meglio poteva questa storia alla quale, nonostante tutti i difetti che può avere, sono affezionato e mi riporta indietro nel tempo quando il furt era la mia ossessione.
Ora vi lascio sperando in qualche recensione, ci vediamo per un altra storia, un abbraccio forte a tutti.
con affetto Rob <3
  
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