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Autore: ehidriu    18/08/2012    1 recensioni
in questa storia parlerò asoslutamente di una storia non vera, inventata, ma che comunque mi piacerebbe sul serio vivere in prima persona.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sento mia madre che mi scuote.
-laura, laura, oddio muoviti, tra un pò dobbiamo scendere.
papà dietro con la mamma, e vicino a me c'era michela che gia aveva provato a svegliarmi ma non ci era riuscita.
eravamo gia lì. a londra. stavamo atterrando, io ero emozionatissima.
 
-oddio laura, mio dio mio dio mio dio, chissà come sarà la casa. 
-michi dai, l'abbiamo gia vista tramite foto, è seriamente bellissima!
-ed è anche un casino ora ad appendere tutti quei poster. tra i miei e i tuoi scegliere non potrei (?)
-eh già, effettivamente, vabè ma la stanza è enorme. ce la faremo lol
 
ci alziamo tutti, c'era tipo il caos piu totale, mentre scendevamo, dopo aver aspettato un pò per le valige, usciamo dall'aereoporto. 
io e michela ci dirigiamo in strada, facciamo gia come minimo 500 foto, la nostra casa era poco piu lontana dall'aereoporto.
mentre camminiamo, vediamo delle panchine in un bel parco fiorito, tranquillissimo.
c'era gente che sul prato leggeva, ascoltava musica, si sedeva per parlare o dormiva. c'era una pace e una tranquillità non immaginabile, così ci sediamo per terra. 
avevo la connessione a internet, così avevo pensato di connettermi su twitter un pò per aggiornare il profilo. ero a londra, non ci credevo!
dopo una bella mezz'ora, i miei ci dicono che era meglio sbrigarci per andare a casa, perchè dovevamo disfare le valigie, mettere tutte le cose a posto, tra scatoloni, vestiti, sistemare la camera, insomma in casa c'era parecchio da fare.
camminiamo camminiamo, arriviamo alla nostra via.
vediamo un parco bellissimo, tutte villette tranquillissime, grandi, da fuori sembravano molto antiche ma dentro da come avevamo capito erano parecchio moderne, ristrutturate. 
la casa era la numero 48, ogni appartamento aveva un numero con le chiavi. ma non era nessun tipo di albergo o robe del genere.
mentre saliamo le scale del portoncino, ci attende il portiere, che ci prende gentilmente tutte le valigie, ce le mette su un carrello trasportabile e ce le porta fino alla casa. mentre ci dirigiamo, a michela arriva la chiamata della madre, che chiede se eravamo arrivate, come stavamo, e poi la madre ha parlato con mia madre per assicurarsi. insomma era con i miei genitori, senza i suoi, a vivere per un bel pò di mesi ed è normalissimo che si preoccupasse.
il portiere ci mette il carrello con le valigie fuori il cancelletto della porta, e poi ce la apre. 
non pensavo a nulla, volevo vedere tutta la casa, la mia stanza, volevo sapere come era fatta realmente, e non tramite foto.
d'improvviso ci apre la porta, io e michela eravamo le prime ad entrare, sotto l'arco scendeva tipo una tenda, fatta di cristallini azzurri e rosa, le pareti del soggiorno erano rosa chiarissimo e la cucina era immensa. parquet, un corridoio enorme, lunghissimo, larghissimo e tutto illuminato al meglio, le stanze in tutto erano 8, era un mega appartamento, io e michela con gli occhi a cuoricino, sentiamo papà che dice: 
-entrate qui! questa è la vostra camera.
entriamo nella stanza che ci sarebbe dovuta capitare.
apriamo la porta di legno fino, c'è per terra il parquet e la moquette lilla sopra, forse per non far rovinare il pavimento, ovviamente senza letto ma con i mobili, bianchi, sembrava tutto così principesco, amavo quella stanza. le pareti erano rosa chiaro/lilla chiaro, mi dispiaceva rovinarle, ma dovevo attaccare le carrellate di poster, con tutto lo scatolone di michela lol
appena aperta la porta c'era lo scalino, poi una scrivania attaccata al muro, mensolone, bianca. 
il letto sarebbe dovuto arrivare il pomeriggio, cosi che potevamo mettere anche tutto il resto delle cose.
ma ovviamente un giro in italia, nella mia casa, ci dovevano riandare, sicuramente servirà qualche altra cosa, ma sicuramente.
c'era anche un bel giardino fuori, con i blocchi di mattonelle di pietra, che creavano il sentiero, poi c'era il dondolo, l'amaca, e una bella ed enorme piscina interrata. io sarei rimasta lì per sempre, sul serio. amavo tutto di quella casa, e il vicinato, il parco, il resto delle vie, era tutto cosi tranquillo, amavo quel posto.
io e michela continuammo a visitare la casa, ancora senza spogliarci o robe del genere, eravamo ancora vestite con le borse addosso, proprio perchè eravamo eccitate dal vedere tutto quello che ci aspettava.
continua.
  
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