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Autore: Whiteeyes95j    24/08/2012    1 recensioni
Cosa avviene veramente a Summer dopo il suo rapimento da parte di Julian ? Lui ha detto la verità ? Ha davvero dormito per tutto il tempo ?? O è successo qualcos'altro ? E se tra i due fosse nato qualcosa, che cosa accadrebbe ?? La situazione resterebbe la stessa ?
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ARRIVEDERCI E BUGIE !! 
Melite era soddisfatta di come i due giovani avevano superato la prova. In fondo erano una bellissima coppia. Summer per il momento poteva anche non essere LA ragazza che in quel momento aveva il cuore di Julian ma in cuor suo sapeva, o almeno sperava, che lo sarebbe presto diventata. Aveva capito subito che Summer era una ragazza molto forte, anche se non lo sembrava, per ora però aveva ancora un carattere da bambina e si lasciava facilmente intimidire dalle difficoltà ma appunto per questo Julian era perfetto per lei. Lui, quando la provocava, le dava la spinta necessaria per essere forte e sicura come la forte, bellissima, giovane donna che lei era in realtà. Al contrario Julian invece era protettivo nei confronti di Summer, lei riusciva a cambiarlo e soprattutto a tenergli testa. Insomma, a quanto aveva capito dalle parole di Julian, lui l'aveva protetta e salvata in varie occasioni, durante il gioco l'aveva salvato durante il suo incubo e dai suoi parenti. Melite in cuor suo lo sperava davvero.  Adesso però erano finalmente giunti al loro albero quindi doveva solo invocare le sue sorelle :
<< OH sorores, test factum erat >> disse Melite in lingua latino 

Subito dopo si udì un'altra canzone : 

Oh Homo invenimus (Oh uomo che ci trovò)

periculum transistis ( hai superato la prova)

nostri cordes in dimidiam contritum sunt ( i nostri cuori sono spezzati a metà)

qui nunc abire ( perchè qui non resterai)

sed tuam viam vade ( ma adesso vai per la tua via)

et tuam bellum vincit ( e vinci la tua guerra ) 

Per prima apparve, sulla sua altalena, Dinamene, con i suoi capelli lunghi e scuri e l'espressione leggermente irritata. Poi apparve Astoria con i suoi capelli e la pelle lattea, luminosa come una stella e con un espressione neutra. Melite si avvicinò a piano e con movimenti aggraziati e disse << Oh mie dolci sorelle ! Questi due giovani hanno superato la prova, ora sono liberi di proseguire il loro cammino >> 

<< Sei sicura che la prova che hai assegnato era degna della loro preparazione ? Insomma Julian è intelligente, ma la ragazza no, sono sicura che lui ha fatto tutto il lavoro >> commentò Dinamene con irritazione  

<< Stai errando Dinamene! Summer ha dimostrato di potercela fare, è una ragazza molto intelligente quando vuole. E comunque è nostro dovere rimanere imparziale, mi sembra alquanto sconveniente da parte tua influenzare il tuo giudizio solo perchè tu provi sentimenti negativi nei confronti di questa bella fanciulla >> disse Melite con serietà 

Dinamene la guardò con ira ma Melite non se ne curò. Astoria invece aprì bocca per la prima volta << Ottimo, immagino che adesso tocchi a me. Bene, come avrete già inteso all'inizio, io non sono una ninfa dei boschi come le mie sorella, bensì io sono una ninfa del cielo a cui è stato donato il potere della Stella cometa. Come i re magi che seguirono la stella il giorno di Natale, io userò il mio potere per farvi luce e guadarvi lungo i sentieri del nostro bosco. Ogni volta che crederete di aver smarrito la strada basterà guardare in su e seguire la stella che ora vi donerò >>. Detto questo, prese una piccola stella tra i suoi capelli, poi prese il flauto e suonò una dolce melodia. Dopo ciò la piccola stella si illumino e cominciò a volare sempre più su. Astoria si voltò di nuovo verso i giovani e disse << Ora potete andare. E ricordate, state attenti, è facile smarrirsi nel bosco e perdere la strada. Ma sono sicura che voi siete abbastanza forti per affrontare qualsiasi difficoltà. Buon viaggio ! Spero che tornerete a farci visita >> e poi sparì lentamente. 

<< Mia sorella ha ragione ! Buon viaggio fanciulli ! Venite a rovarci qualche volta >> disse Melite sparendo anche lei, Dinamene se ne andò senza dire un parola. 

Summer era ancora frastornata,  già era stata una lunga notte e a quanto pare in quel luogo lo era ancora, ma dovva ancora abituarsi a tutte quelle stranezze. Insomma, ragazzi con dei poteri, Uomini Ombra, giochi pericolosi, pericoli primordiali, rune, ninfe. Le girava la testa. 

<< Tutto bene ? >> chiese Julian vedendo un po' lo stato d'animo di Summer

<< No Julian. Perdonami se, neanche adesso cesso di essere debole. Ma comprendimi, la mia vita fino a circa 15 ore fa era normale. Ora io mi sento un po' fuori posto. Mi sento a disagio e, non sono abituata a tutto questo soprannaturale e se prima l'avrei trovato fico adesso... >> s'interruppe poichè non sapeva cos'altro dire

<< Mi dispiace. E' dura affrontare i cambiamenti, soprattutto quelli improvvisi. Forse questa è l'unica cosa che avremo mai in comune. Comunque sia adesso è meglio andare. Prima arriveremo a casa mia è meglio è. Qui è ancora notte e il bosco a quest'ora non è molto sicuro. >> disse Julian cominciando a dirigersi verso il bosco seguito da un'insicura Summer. Tuttavia nessuno dei due giovani si era reso conto che tra paia di occhi li stavano osservando compiaciuti da dietro a un ALBERO. 

NEL BOSCO...

Ormai era già un bel po' che camminavano e Summer cominciava a sentirsi un po' esausta, tuttavia si fidava del senso d'orientamento di Julian suo malgrado. Lui aveva già attraversato altra volte quel bosco e sembrava piuttosto tranquillo. A volte si voltava verso l'alto per guardare la stella ma lei non si preoccupava del suo giudizio o del suo sesto senso. Aveva dimostrato, oltre alla cattivera e alla capricciosità, ance un'intelligenza e una schiettezza unica, per non parlare poi della sua mente multiforme. Summer dovette ammettere che Julian assomigliava vagamente all'eroe Ulisse. Peccato che lei non fosse Penelope, lei era solo una povera schiava catturata er far dispetto a Jenny. A proposito, lei non sapeva che cosa fosse successo. Voleva chiederglielo però poi a causa di Lumacone e PC, alle ninfe e alla loro prova se ne completamente dimenticata. Ma ora niente l'avrebbe distratta. Voleva sapere e Julian doveva rispondere. 

<< Julian ! >> lo chiamò << Quando sono svenuta nella spazzatura, che cosa è successo ali altri ? Hanno perso per colpa mia? O almeno loro sono riusciti a fuggire ? >> chiese con voce speranzosa 

<< I tuoi amici hanno vinto. Jenny è riuscita a vincere e ha portato a casa tutti. Tranne te. Diciamo che ti hanno abbandonata >> disse Julian con un ghigno

Summer sperò di aver sentito male << Abbandonata ? No, non lo avrebbero mai fatto. Jenny non l'avrebbe mai fatto >> 

<< E allora che ci fai tu qui ? Perché non sei a casa tua come tutti gli altri? Perchè mentre lei adesso sta facendo la bella vita con il suo Tom, tu sei qui, con me, in un posto a te sconosciuto e con solo me su cui contare ? Perchè ? >> chiese Julian con cattiveria

<< Mi stai mentendo ! >> urlò Summer ormai in preda al pianto

Julian fece una strana risata inquietante << Tu credi ? Andiamo. La verità è sempre di gran lunga più divertente. Loro sapevano che non ce l'avresti fatta. Ma sono stato generoso per una volta. Ho dato a Jenny la possibilità di salvarti, ma lei ha preferito salvare Tom. Perchè lui è bello, perchè lui è in gamba, perchè sapeva che lui avrebbe potuto farcela a differenza tua, che hai sempre fallito in tutto. Anche questa volta. Sei debole. Loro ti hanno accolto solo perchè gli facevi pena. E te lo hanno dimostrato visto che ti hanno abbandonato alla prima occasione >> 

Summer sapeva che le sue difese stavano per crollare ma disse << Meglio io che tutti quanti. Almeno hanno vinto e Jenny non dovrà passare quello che sto passando io in questo momento >> 

<< Wow, che dolce ! Si infatti meglio vincere e abbandonare un'amica, che sacrificarsi al posto suo e lasciare che viva la vita che ha sempre voluto vivere ! Molto altruista >> disse ghignando ancora una volta

<< Julian ti prego smettila ! Io non ti ho fatto nulla di male ! Non merito tutto il male che mi stai facendo >> Summer ormai aveva rinunciato  a trattenere le lacrime. Voleva piangere. 

Julian scosse la testa con disappunto, poi gli occhi blu brillarono e sorridendo disse << Vedi che ho ragione io. Ormai le tue difese sono crollate. Poverina ! Nessuno ti vuole ! Una persona saggia avrebbe preso forza da questa esperienza, mentre tu invece continui a piangere come un'indifesa bambina, una bambina che ha ancora bisogno della sua mamma per andare avanti. >> avanzò verso Summer per poi chinarsi su di lei dicendo << Tutte queste lacrime ti rendono patetica !>> 

Ora si che Summer era crollata. Non piangeva più ma si sentì come trafitta da mille spade. Quelle parole, dette con tanta crudeltà, l'avevano svuotata. Ora ne era certa, Julian aveva un grande talento, ferirla come ma nessuno era riuscito prima. A scuola nessuno l'avev mai davvero offesa, oddio, le prese in giro da parte dei alcuni cretini che erano in classe con lei non erano mai mancate. Ma adesso non era a scuola, e non c'erano Dee, o Jenny o Tom a difenderla e a spalleggiarla. Anche su questo Julian aveva ragione, adesso lui era l'unico su cui poteva fare affidamento. L'unico che gli era rimasto. Summer chinò la testa come una vinta, non aveva voglia di guardarlo negli occhi, sarebbe stato troppo per lei, troppo doloroso. Già il fatto di aver chinato la testa era troppo per lei. Julian invece era soddisfatto. Ebbene si, non aveva gradito per niente lo scherzetto di Jenny, anche se ne era rimasto daliziato, quella bellissima insolente doveva pagarla. E, non c'era vendetta mogliore di mettere dalla sua parte della scacchiera una delle sue migliori amcihe. Summer contro Jenny. Era questo il suo piano fin dall'inizio, aggraziarsi la bella biondina, falla innamorare perdutamente di se e poi usarla contro di Jenny, in fine metterla da parte come un giocattolo vecchio. Lei era solo l'agnellino da sacrificare, il pedone vincente sulla scacchiera che avrebbe permosse al re nero di possedere la regina bianca. Con questi pensieri Julian ghignò per poi dire << Mocciosa, diamoci una mossa ! >> senza attendere una risposta, si voltò e continuò a camminare. Summer annuì come un automa. 



 

 

  
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