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Autore: EgoM    26/08/2012    1 recensioni
Harry si aggirava per i corridoi. Non poteva immaginare che a breve sarebbe venuto a conoscenza di una storia incredibile.
In questa fan fiction alcuni avvenimenti sono stati modificati e/o cambiati di tempo e luogo. Il tutto per necessità narrative.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Epilogo- 17 anni dopo

17 ANNI DOPO

 

 

Raggiunse il punto d cui provenivano le due voci: una malvagia e sibilante, l’altra fredda e distaccata.

- Questa bacchetta è potente, sì, ma… Non come mi aspettavo.

-E’ la bacchetta più potente che esista al mondo, mio signore.

-Sento che non mi appartiene… Tu capisci cosa intendo, vero Severus?

-Sì, mio signore.

-A chi è fedele questa bacchetta, Severus?

-A lei, mio signore.

Il tono di voce del professore era indifferente come sempre, ma tradiva una sorta d’ansia, come di paura.

-No, Severus, e tu lo sai bene. Una bacchetta deve fedeltà a colui che la strappa dalle mani del precedente proprietario. E sei stato tu, Severus, ad uccidere Albus Silente.

Il Signore Oscuro pronunciò quest’ultimo nome sibilando, le s allungate e repentine, mentre girava lentamente attorno al suo servitore.

-Sei stato un servo fedele, Severus, e mi dispiace doverlo fare… Ma solo io posso avere il controllo della bacchetta, lo capisci tu questo, vero?

-Mio signore…

L’uomo dai capelli scuri deglutì, la voce tremava leggermente mentre pronunciava quella sorta di preghiera.

Lord Voldemort agitò la bacchetta orizzontalmente, e uno squarcio venne a formarsi nella gola di Piton.

Il professore non disse nulla, non una parola, non un lamento. Si appoggiò al muro, mentre Voldemort ordinava alla sua compagna strisciante:- Nagini, tocca a te.

Le accarezzò la testa; il serpente avanzava lentamente verso l’uomo ferito. Lo attaccò diverse volte, fino a lasciarlo accasciato al suolo, inerme.

Il signore oscuro accarezzò nuovamente Nagini, e lasciò la stanza, con un sospiro soddisfatto.

Harry, quando fu sicuro che il mostro se ne fosse andato, corse verso Piton: il professore, sanguinante e più pallido del solito, faticava a tenere gli occhi aperti.

Il ragazzo gli si avvicinò, e premette una mano sulla sua ferita, per fermare il sangue. Dagli occhi di Piton scese una grossa lacrima.

-Pren…dila…. Ti…pre…go….

-Hermione, dammi un’ampolla, qualcosa, presto!

Raccolse quell’unica lacrima, poi tornò a premere sulla ferita. Severus Piton lo guardò intensamente, sul viso dipinta un’enorme sofferenza.

-Hai… gli oc…chi… di tua… ma…dre….- sospirò, prima di appoggiare la testa alla parete. Gli occhi neri, un tempo vivi ed espressivi, si fecero come di vetro. Era morto.

 

 

-Dove… Dove sono?

L’uomo si guardò intorno: era in una specie di foresta, davanti ad una casa distrutta. Al suo fianco due figure: una donna, dai capelli rossi, e accanto a lei un uomo, alto, con dei buffi occhialetti tondi.

-Lily…

La donna lo abbracciò forte. Finalmente. Piton non riusciva ad esprimere la sua gioia in quel momento. Sciolse l’abbraccio e guardò Lily negli occhi. Quei meravigliosi occhi verdi, che si erano riportati anche nel figlio.

-Ho fatto di tutto per proteggere Harry… L’ho fatto per te, io…

-Sh- lei sorrise. Com’era bella. Ed era di nuovo lì. Finalmente. –Lo so. So tutto. Sono talmente content di rivederti!

Dopo un altro, lungo abbraccio, li raggiunse anche l’uomo.

-Severus,- disse con una voce profonda, calda, allungando la mano –Spero che d’ora in poi potremo dimenticare tutti i torti passati, e vivere in pace. Beh, “vivere” per modo di dire.

Suo malgrado il professore sorrise, e strinse la mano a quell’uomo tanto odiato, tante volte da lui chiamato “maiale”.

“Tuo padre era un maiale!”

-Ora dobbiamo andare, Severus.- sussurrò dolcemente la bella donna rossa –Ma ci rivedremo spesso, d’ora in poi.

-No… non lasciarmi…

-C’è un’altra persona che vorrebbe vederti adesso.

La donna prese a braccetto James, ed insieme sparirono nella foschia. Piton aspettava col cuore in gola.

Finalmente una mano bianca gli sfiorò la spalla. Lui si girò, e vide una ragazza.

-Immagino che tu abbia cambiato idea, adesso.

-Come…?

-Adesso che hai Lily.- la ragazza si torceva le mani, a disagio. –Speravo che questo momento non sarebbe mai arrivato… Hai sofferto molto, morendo?

Severus non riuscì a nascondere un sorriso di tenerezza. Accarezzò quella figurina esile, e l’abbracciò.

-Emma.- mormorò, tra le lacrime –Emma.

Lei si mise a piangere, e strinse il suo amato più forte che poteva.

-Sei qui… Finalmente sei qui…

Si asciugò gli occhi.

-Ti ho aspettato tanto.

-Sono arrivato, finalmente.

Con un bacio sugellarono l’incontro tanto atteso, e Severus potè dirsi felice. Felice, e libero da ogni responsabilità. I due esseri che più amava al mondo erano lì, con lui, e non li avrebbe più persi.

Mai più.

  
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