Il
mare
Hang on, don't let me
go.
No fun to be alone.
(Aspetta, non
lasciarmi andare via.
Non c'è nessun divertimento a restare soli.)
No fun, Sex Pistols
Nana guardava il mare.
Le onde si curvavano, riversandosi sul mare come schiuma, resti delle sirene che avevano troppo amato gli umani. Lei avrebbe voluto essere una sirena, avrebbe voluto quel destino: le ceneri di Ren erano in mare, e allora perché lei sedeva sulla riva?
Cosa aspettava?
Nana guardava il mare e il silenzio le era intorno, nessun battito d’ali, nessun suono dai gabbiani. All’orizzonte tramontava il sole, portando via con sé il furore che sempre le era appartenuto.
Dov’era Ren? In quale angolo d’oceano riposava, cullato da sirene innamorate?
La schiuma sarebbe andata di nuovo incontro al suo destino se lo avesse conosciuto, nulla importava sapere come sarebbe andata a finire.
Nana guardava il mare.
D’istinto cercò nelle tasche il regalo che Ren non aveva potuto darle, coordinandolo a un sorriso soddisfatto – innamorato, lo chiamano – e una battuta su come lei lo avesse aspettato docilmente per tutto il tempo della loro volontaria lontananza.
Si portò una mano alle orecchie, udendo l’eco della voce di Ren: parlava, le parlava.
Satsuki.
La figlia di Hachi era appena nata, era con lei mentre si rompevano le acque, era con lei nell’auto con le dita strette intorno alle sue, le unghie curate di Hachiko affondate nella sua pelle; urlava all’autista di correre, inveiva contro di lui per l’ansia che aveva preso il controllo su lei.
Fuori dalla stanza di Hachi aveva sorriso vedendola stringere il fagottino caldo tra le braccia; stava per entrare nonostante la presenza di Takumi, ma la sua amica era scoppiata piangere, ripeteva: “Satsuki è il nome che le aveva dato Ren, Satsuki è il nome che le aveva dato Ren”. E poi Nana non ricordava più niente.
Si era ritrovata al mare, poco lontana dall’appartamento 707, e guardava le onde infrangersi sulla riva.
Ren avrebbe voluto un figlio.
Quel pensiero la assillava.
Ren non sarebbe dovuto morire solo.
Quel pensiero e solo un passo.
Ren non
può
abbandonarmi.
Quel pensiero e il regalo cadde.
Ren, non essere egoista.
Quel pensiero e Nana era nell’acqua.
Stile e lessico: 12.6/13 punti
A livello grammaticale – così come per la punteggiatura – non ho nulla da annotare: la storia è ben scritta e non presenta errori.
Volevo, però, annotare questo: C’erano momenti in cui Reira non era certa dei sentimenti che il ragazzo nutriva nei suoi confronti. “che il ragazzo nutrisse nei suoi confronti”.
Lo stile adoperato è intenso, quasi poetico, in alcuni punti, perché crea dei passaggi poco chiari, che però non comportano confusione, bensì aumentano l'efficacia dell'introspezione.
Originalità: 8/8 punti
La storia prende personaggi e legami conosciuti e molte volte affrontati e ne crea elementi nuovi, del tutto originali, che forniscono dati freschi e innovativi agli elementi già conosciuti.
I pensieri di Yasu circa Ren sono già noti, ma i loro discorsi e il loro rapportarsi è un momento tuo, analizzato e creato unicamente da te, così come i pensieri di Reira e l'ultimo – efficace – intenso pensiero di Nana. Nulla dà la sensazione di essere già stato letto e la storia lascia soddisfatti per la novità.
Caratterizzazione
dei personaggi: 9.4/10 punti
Trovo che il più
fedele – di questi tre personaggi – sia Yasu. In
ogni suo movimento, anche nel
suo semplice sollevare le sopracciglia, io ho rivisto il batterista dei
Blast,
in tutta la sua introspezione; perfetto in tutti i dettagli.
Anche Nana, nel suo guardare il mare, nel suo entrare in acqua e
rivolgersi
direttamente a Ren, non ad un suo ricordo, ad un suo fantasma, ma al
suo Ren,
in tutta la sua interezza, incarna in modo efficace tutta l'essenza di
Nana e
il suo rapporto inscindibile con Ren. Su di lei, l'unico dettaglio che
mi sento
di contestare, seppure solo per visione personale del personaggio,
è il suo
distaccarsi da Hachi, subito dopo che l'amica ha partorito, anche se ha
pronunciato quelle parole (anche questa caratterizzazione è
perfetta, essendo
Hachi del tutto priva di tatto, in alcune occasioni). Non so, credo che
avrebbe
piuttosto rotto o picchiato qualcuno, per poi affogarsi nella
disperazione
molto più in là, ma questo è come la
vedo io.
Quanto riguarda Reira, invece, è quella che mi ha convinto di meno: in tantissimi momenti, la principessa del rock ha dimostrato di essere molto più “bimba” di quanto potesse sembrare e di non riuscire a focalizzarsi bene su i sentimenti di nessuno, a malapena dei suoi. Credo che questo suo mettere in dubbio le parole di Yasu crei un contrasto troppo forte con il suo essere: lei magari si sarebbe incolpata di tutto, avrebbe pensato a se stessa, dicendo che quei pensieri di certo erano derivati solo dal suo essere sempre al centro dell'attenzione – desiderando di esserlo, in realtà – ma non la vedo a mettere in dubbio il suo rapporto con Ren, né a pensare che Yasu si sbagli.
Apprezzamento
personale: 11.5/12 punti
La prima storia mi è
piaciuta molto, anche perché trovo che Yasu sia uno dei
personaggi più
silenziosi, ma intensi di tutti i manga e io ho una venerazione per
quelli che
con poche parole esprimono tutto il loro essere. E' bello questo suo
desiderare
di avere Ren accanto, questo suo attaccarsi all'amico tutta la vita e
rinunciare anche alla propria felicità affettiva, per
rispetto nei confronti di
lui.
La seconda – come ho detto prima – mi ha convinto
un po' di meno, anche se è
ben scritta e ha i suoi momenti di intensità, e senz'altro
pensare che Ren sia
morto per andare da lei – e non da Nana – rimane
sempre un pugno nello stomaco
che difficilmente si riesce a ignorare.
L'ultima storia è stata la mia preferita, soprattutto le ultime frasi, perché mi è sembrato un atteggiamento del tutto conforme alla natura di Nana e al suo amore così distruttivo con Ren: penso che, se non fosse che sappiamo già il futuro di Nana, non sarebbe stato un finale tanto strano, questo. Terribile, ma adatto alla loro storia. Ad ogni modo, il regalo che Ren fa a Nana non si vede mai, perché lei ordina a Yasu di distruggerlo, non volendo vedere più nulla di Ren, perché troppo immersa ancora nella fase di non accettazione.
Ad ogni modo, ho adorato che la frase che Hachi dedica a Nana sia in questo caso riferita a Ren e credo che il vero eroe, in effetti, rimanga lui per tutti i personaggi, quindi niente di più appropriato.
Totale:
41.5/43