Sono tornata con una poesia un po' vecchiotta, che ho scritto anni fa quando ero in un periodo leggermente più emo-vittimista-troppo se mi vuoi bene piangi per essere corrisposta (un biscotto a chi coglie la citazione) di adesso. Anche se non direi di essere mai stata emo.
Premetto comunque che questa poesia non mi appartiene molto, in effetti: avete presente le frasi che dite in giro quando siete arrabbiati col mondo? Ecco, quelle. Il fatto che le abbiate dette non significa che facciano davvero parte di quello che siete o che ci crediate, ma intanto le avete pensate.
Per questo, dopo averci pensato su, ho pensato di pubblicare ugualmente questa poesia, perchè se questi continui cambiamenti, ripensamenti e smentite fanno parte della natura umana, allora tanto vale parlarne.
Riflesso
Ho voluto giocare con il mio riflesso
Negli occhi degli altri
Ma quel riflesso ha scavato un solco
Dentro di me, e adesso sono stanca,
Stanca di riconoscermi nell’immagine
Che volevo avere di me
È troppo difficile assomigliare
Alla felicità
E per qualche ragione
Non essere felice affatto.