Don't
touch
{Emma
Swan/Mr. Gold}
I capelli di Emma Swan gli ricordano i sottili fili d'oro che dipanava sapiente nel castello una vita prima, in quel mondo in cui aveva la forza di un dio e il suo nome incuteva paura anche ai soldati più coraggiosi.
È per questo motivo, solo per questo, che ora vorrebbe far scorrere le sue mani stanche tra quelle ciocche bionde, saggiandone con i polpastrelli la consistenza, arricciandole tra le sue dita in migliaia di anelli. Emma gli ricorda i suoi poteri e allo stesso tempo mette inconsapevolmente in luce le sue debolezze di uomo, in un ossimoro di straordinaria ed esaltante pericolosità.
Vorrebbe stringerla a sé, ma non lo fa, codardo. Si limita a sciolinare qualcosa - le regala parole, matasse intricate di parole in cui perdersi – timoroso di rompere lei, bella e fragile come un cristallo, di avvelenarla, bianca e pura come un cigno, solamente con il suo tocco – sono infetto dalla brama di potere, contagiato dal dolore, assalito dai rimorsi, malato.
E allora la sfiora con le parole, scegliendole una per una, calcando sulle sillabe giuste, ed Emma Swan trema – mentre Mr. Gold soffoca silenziosamente per quel contatto mancato.
Sono malato di te.
Note
autrice:
Rieccomi qui ad aggiornare questa raccolta dopo dodici giorni favolosi a New York <3
Questa è la prima double drabble che avevo scritto della raccolta - da qui è partita l'idea dei cinque sensi - e ci sono affezionata particolarmente; inizialmente non mi convinceva la prima persona per le frasi in corsivo, ma ho pensato che desse un taglio più introspettivo della terza. Btw il Golden Swan mi fa davvero tanto male, e boh, spero che questa storia vi piaccia un po', almeno quanto piace a me, perché credo di aver inserito abbastanza punti chiave del loro rapporto. Ok, la pianto di autolodarmi.
See u soon; next → vista