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Autore: V a l e    05/09/2012    3 recensioni
Kingsley Shacklebot instaura la democrazia nel Mondo Magico e, alla sua morte, quattro candidati si apprestano alla campagna elettorale.
Lily Luna Potter è tra questi. Nonostante gli scontri con il padre Lily prosegue imperterrita sulla sua strada insieme alla sua Lista. Tra i suoi Consiglieri, Scorpius Malfoy è il braccio destro, nonché la fiamma della protagonista. Ma il nemico di Lily, Percy Weasley, il favorito nei sondaggi, non si dà per vinto. Iniziano così scontri verbali e non che porteranno la competizione tra zio e nipote dal piano politico al piano personale.
Tra sotterfugi, complotti e corruzioni inizierà la lotta tra i due avversari che finirà solamente il 15 marzo.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Percy Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun scopo di lucro e non intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualunque riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale.

Titolo: Idi di Marzo
Autore: V a l e 
Beta: Letizia (Joi), Sara (Booow95)







 

IDI DI MARZO - 8. La prima prova













 

 

Lily dormiva pacificamente sul divano, la tuta da competizione già indosso.

- Mi sdraio cinque minuti - aveva detto dopo pranzo, ma Morfeo aveva avuto la meglio. La sua espressione era tranquilla, nei suoi pensieri non figuravano lo stress, gli attacchi dei candidati, gli assalti della stampa, le insinuazioni di Percy riguardo Scorpius. Un momento di riposo, dopo una settimana in cui la ragazza aveva pensato a tutto fuorché a sé stessa; aveva preparato il discorso, si era allenata nei duelli con gli altri membri della Lista, aveva fatto foto e interviste. Quel pomeriggio Lily avrebbe affrontato la prova di abilità e non aveva la minima idea di quello che l'aspettava. Tra l'ansia e la preoccupazione era crollata dalla stanchezza.

- Lily, Lily svegliati - disse dolcemente Scorpius, scuotendo delicatamente la ragazza. Osservò la sua buffa posizione: stesa a pancia in giù, le braccia incrociate sotto il petto, la faccia rivolta verso di lui con una spalla che le premeva sulla guancia. Ma il ragazzo sorrise della sua espressione serena, pacifica, sospirando un poco. Era stata una settimana dura per la ragazza e Scorpius aveva cercato di starle accanto il più possibile, di essere una buona spalla, sempre vicino nei momenti di crisi e accorto ai suoi bisogni. Il ragazzo era consapevole che tutto quell'interesse non veniva solamente dalla fiducia reciproca tra i due ragazzi, salda come la fiducia tra soldato e comandante, ma andava oltre. Si era accorto di ciò quando una notte aveva sorpreso Lily a sgranocchiare biscotti nervosamente.

- Che ci fai qui? - le aveva chiesto il ragazzo sedendosi su una sedia di fronte a lei.

- Non riesco a dormire -

- Troppi pensieri? -

- Troppe aspettative - aveva risposto secca la ragazza.

- Troppe aspettative? -

- Tutto ciò che mi aspetto da me stessa, tutto quello che gli altri si aspettano da me stessa. Mi ronzano nella testa come mosche. Se esiste un Dio, è così che sente le preghiere di tutto il mondo. Ecco perché agisce così poco. Non ho mai creduto in un Dio, perché mi aspettavo che uno con tutti quegli attributi potesse fare qualcosa di più, per tutti, in modo semplice con uno schiocco di dita. E invece adesso lo capisco eccome! -

- Nessuno ti chiede di essere un Dio, Lily -

- Io mi chiedo di essere Dio, Scorpius. E se poi non ci riuscissi? Come faccio a vivere con me... a non deludermi? -.

Gli occhi verdi e lucidi di Lily avevano osservato intensamente quelli nocciola di Scorpius. E lui sentì una stretta al cuore nel vedere degli occhi normalmente fieri e pieni di forza, così fragili in quel momento. Ma forse quella stretta andava ancora oltre al vedere il proprio comandante vacillare.

- Vuoi sapere perché non ti deluderai, perché non li deluderai? Perché non sei da sola. Ci sono io, ci sono i ragazzi, i tuoi familiari che ti stanno vicino e ti sostengono. Io non posso dirti come devi vederti tu ma posso dirti come ti vedo io. Immagina una tempesta in un bosco: tutti gli alberi crollano sotto la potenza del vento ma c'è una grande quercia su una collina che non fa una piega. E' fiera e maestosa e tiene i suoi rami saldi. Tu sei quella quercia, Lily. Sei forte e carismatica, sei affascinante e fiera. Certamente sei ambiziosa e egocentrica - Lily sorrise - come quella quercia che guarda gli altri e dice "Guardatemi, io non mollo" ma è per quello che sei così... Così te stessa -

Lily abbassò lo sguardo imbarazzata. - Io una volta ho mollato - disse sottovoce.

- Mollare non è sempre la scelta sbagliata -

- Ma in questo caso le conseguenze sono maggiori -

- Vuoi mollare? - le chiese.

Lily si asciugo una piccola lacrima che le aveva rigato la guancia.

- No. E' solo un momento di incertezza -

Scorpius fece il giro del tavolo e l'abbracciò la schiena, dandole un bacio sui capelli.

- Ti lascio sola? - disse. Lily fece cenno di sì con la testa.

 

Scorpius fissava la delicatezza del volto di Lily. Bevve ogni singolo particolare: le lentiggini, le sopracciglia, il naso all'insù, un piccolo brufolo sulla guancia. Si lasciò sfuggire una carezza ai suoi capelli rossi, quando fu sorpreso dagli altri ragazzi.

- Non l'hai ancora svegliata? - chiese Blessing entrando nella stanza.

- Non si sveglia, - si giustificò Scorpius ritraendo la mano - la stavo giusto scuotendo -. Blessing oltrepassò il salotto con uno sorriso malizioso e scuotendo la testa.

- Avanti Lily, svegliati -

La ragazza fece un grande sospiro e si stropicciò gli occhi. - Si sono sveglia, sono sveglia... Che ore sono? -

- Le tre e mezza -

- Mmmmh... devo proprio alzarmi -. La prova sarebbe iniziata mezz'ora dopo.

 

Andò in bagno, dove si lavò la faccia e si legò i capelli in una coda alta. Indossò un paio di scarpe da ginnastica, il Ministero non aveva rivelato a nessuno in cosa consistesse la prova, ma di sicuro non doveva essere una passeggiata e Lily si preparò per ogni evenienza. Con un grande sospiro prese la sua bacchetta di legno di frassino e piuma di fenice. Quella bacchetta l'aveva scelta dieci anni fa ed era la sua compagna più fedele.

 

L'arena costruita dal Ministro era veramente enorme. Era di forma circolare con un diametro di circa centocinquanta metri, il campo di battaglia era disseminato di rocce, bianche e grige, che formavano piccoli promontori e sentieri difficili. Qualunque cose i ragazzi dovessero affrontare, quel campo non era destinato a favorirli. I candidati erano riuniti in una galleria al di sotto delle gradinate e aspettavano impazienti. Erano soli, senza le loro Liste e si guardavano bene dal parlarsi. Il mago Repeteur entrò nella stanza.

- Candidati, candidati qui per favore - disse. I ragazzi si alzarono e lo raggiunsero.

- Queste, queste prove sono state pensate per mettervi alla prova, sia in merito alle conoscenze, sia in merito alle vostre abilità. Una giuria di cinque maghi è stata chiamata per valutarvi e il candidato che otterrà più punti avrà diritto a sapere cosa lo aspetta nella prossima prova. Davvero, davvero un enorme vantaggio. Quindi, quindi ripensate a quello che avete studiato a scuola e siate abili. Buona, buona fortuna! -. Detto ciò, tirò fuori la bacchetta e disse - Muffliato! - insonorizzando la stanza e se ne andò.

 

Il primo a scendere in campo fu Isaac, poi fu la volta di William. Dopo circa mezz'ora, fu il turno di Lily. Il mago Repeteur aprì il cancello della galleria intimando Lily di scendere nell'arena. Lily si arrampicò su una roccia tra le urla e fischi della popolazione magica, eccitata per uno spettacolo che non aveva mai visto. Poi un piccolo cespuglio bianco si alzò in piedi e il terrore si dipinse sul volto di Lily.

Era alto quattro metri se non di più ed era interamente coperto di candido pelo bianco, fatta eccezione per i piedi e le mani che ricordavano quelli di un gorilla. Anche la faccia sembrava quella di un primate, con un grosso naso a patata colorato di rosso. Era libero da catene o costrizioni e guardava Lily con profondi occhi neri. Lo yeti si batte i pugni sul petto e urlò disumanamente contro di lei. In due passi la raggiunse e la ragazza si riparò al di sotto di una sporgenza rocciosa. Con una manata lo yeti spazzò via la roccia e urlò nuovamente contro Lily. La ragazza iniziò a correre e lo yeti la inseguì. Si riparò al di sotto di un'altra roccia ma la bestia la ruppe.

- Lily! Lily! - sentì una voce chiamarla dall'alto. La ragazza era impegnata ad abbassarsi ritmicamente evitando le manate del grosso bestione. Alzò gli occhi e vide Lorcan sporto dalla gradinata.

- Il fuoco! Lo yeti teme il fuoco! -.

Quell'attimo di distrazione fu letale. Una manata la colpì, lanciandola a qualche metro di distanza. Fortunatamente non batté la testa e apparte qualche taglio, non subì gravi lesioni. Nonostante la mole, l'abominevole uomo delle nevi era molto agile e prese Lily in mano stringendola forte. Lily cerco di divincolarsi, ma più si muoveva, più il mostro la stringeva. Era proprio davanti ai grandi occhi neri che la guardavano con curiosità. Stringendo in mano la bacchetta, Lily pensò alla formula Incendio, scottando la mano dello yeti, che l'aprì di scatto così la ragazza ruzzolò a terra.

Il bigfoot, davvero arrabbiato, urlò e tentò di afferrare la ragazza che scottò nuovamente la sua mano. Iniziò a correre e lo yeti la inseguì nuovamente. Tagliò al centro dell'arena e si fermò davanti a lui. Prima che il mostro potesse raggiungerla, la ragazza gli puntò la bacchetta contro e urlò - Artis Tempurus! -

Un enorme vortice di fuoco uscì dalla punta dalla bacchetta di Liy. Lei e lo yeti erano esattamente al centro di del vortice e lo yeti lo guardava spaventato mugolando. Lily lo spinse contro la parete.

 

Un enorme scroscio di urla e applausi si alzò per la ragazza, mentre lo yeti rimaneva schiacciato contro la parete spaventato. Una piccola marcia suonò per lei. La giuria di maghi alzò i propri punteggi.

- La signorina Potter ha totalizzato quarantaquattro punti su un totale di cinquanta. Questo significa che per ora è in vantaggio. Ora facciamo entrare il quarto candidato, Percy Weasley! -

Lily fu riaccompagnata nella galleria dove bevve un po' d'acqua e un infermiere si occupò dei suoi tagli.

 

Dopo un po' di tempo, tutti i candidati furono richiamati nell'arena. Ci fu uno scroscio di urla e fischi finché il mago Repeteur non intimò il silenzio.

- Dunque, dunque stiamo per annunciare il vincitore della prima prova della campagna elettorale. Il signor William Audoor ha totalizzato quaranta punti. Il signor Isaac Drumstil ne ha totalizzati quarantadue. La signorina Lily Potter ha totalizzato quarantaquattro punti. Il signor Percy Weasley invece, quarantatré. Dichiaro vincitrice di questa prima prova la signorina Lily Potter! -

 

Lily fece un gran sorriso e salutò tutti i suoi amici e sostenitori con un gesto della mano. Il vecchio mago condusse la ragazza nella stanza insonorizzata.

- Nella prossima prova dovrete affrontare una chimera, - disse sottovoce - quindi si prepari bene, signorina Potter. Io faccio il tifo per lei! -

Il signor Repeteur le strizzò l'occhio e uscì. Gli altri candidati ritornarono nella stanza a prendere le loro cose e Lily aspettava che i membri della sua Lista la venissero a prendere.

Quando rimasero solo lei e Percy, lo zio le puntò la bacchetta contro e -Legilimens - disse.
Lily cadde a terra e un conato di vomito l'assalì. Riusciva a vedere, o meglio percepiva, Percy destreggiarsi tra i suoi pensieri più recenti, la candidatura, la discussione con Harry, la nottata insonne, fin quando non raggiunse quello che cercava: ciò che li aspettava nella prossima prova. Quando ebbe ottenuto ciò che voleva se ne andò senza dire una parola, lasciando Lily a gattoni per terra.

 

In quel momento i membri della sua Lista entrarono.

-Che ci fai per terra? - chiese Lorcan.

- Mi ha letto la mente! - sputò - Quello stronzo mi ha letto la mente! -

Scorpius la aiutò a rialzarsi.

- Devo assolutamente imparare l'Occlumanzia, - continuò con il viso nero di rabbia - quel viscido bastardo non si prenderà ancora gioco di me! Tu puoi insegnarmela Scorpius? -

- Io no - rispose il ragazzo - ma mio padre sì -

  
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