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Autore: _AmaZayn_    06/09/2012    5 recensioni
[Selena Gomez]
Lei, Selena Gomez, una ragazza di bell'aspetto che odia la maggior parte delle persone nella sua scuola.
Lui, Zayn Malik, uno dei ragazzi più belli, ma nello stesso tempo più stronzi della scuola.
Cosa succederebbe se un giorno lei si trovasse nel corpo di lui e lui nel corpo di lei?
Come si comporterebbero?
Bene, leggete la storia ;D
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Selena Gomez
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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--- Selena ---

Tornata a casa, guardai fuori dalla finestra per pura abitudine, e vidi Zayn seduto alla scrivania, con le enormi cuffie da deejay che si portava anche a scuola, chino a scrivere chissà cosa. Restai per qualche istante a fissarlo, poi tirai la tapparella.
 
Il giorno seguente.
 
Il sole che filtrava nelle finestre mi svegliò. Strano che la mia sveglia non aveva suonato!.
Aprii gli occhi, e mi guardai attorno. Quella stanza non era la mia.
Che fine avevano fatto l’armadio, lo specchio, il pc e la scrivania? Ma, soprattutto, perché durante la notte, tutti i miei poster di P!nk, Leona Lewis, Lady GaGa e Johnny Depp erano scomparsi? E chi li aveva rimpiazzati con le gigantografie di donne sexi?
Battei le palpebre, e mi strofinai gli occhi. Le mie mani avevano qualcosa che non andava. Non me le ricordavo così grandi, maschili e affusolate, soprattutto con le unghie corte e tutti quei braccialetti al polso sinistro.
Scostai le coperte, avvertendo il panico crescere. Perché non indossavo il mio pigiama rosa? Perché avevo i boxer da uomo? Dov’erano andate le mie gambe lunghe e femminili?
Corsi allo specchio attaccato alla parete di destra, e per poco non cacciai un urlo.
Quella non ero io, quella non era Selena Marie Gomez! I miei lunghi capelli  erano stati sostituiti da capelli corti raccolti in una cresta  e i miei occhi marroni erano diventati neri.
Mi toccai la pancia, perchè era muscoloso e soprattutto senza seno?
No.
Doveva essere un incubo. Stavo ancora sognando.
Non avevo mai creduto al fantasy soprannaturale, perché iniziare quella mattina?
Ma non c’era altra spiegazione, se non che... sì, per forza.
Ero finita nel corpo di Zayn Malik.
Arrivai davanti al lavandino, e aprii il rubinetto. Mi fissai nuovamente, mentre l’acqua scorreva. Ficcai le mani a coppa sotto il getto gelido, e mi lavai la faccia, con un colpo secco. Porca miseria. Ero sveglia, decisamente.
Nessun sogno.
 Solo la triste e sorprendente realtà.
Era tutto vero.
Notai un tatuaggio un po’ più in basso del gomito . Mi chiesi che senso avesse, poi ricordai di avere il volto bagnato, e gocce d’acqua che mi colavano lungo il collo. Afferrai un asciugamano, e ci seppellii il volto dentro.
Ora riaprirò gli occhi, e mi risveglierò nel mio corpo. Quello di donna. Di Selena Gomez.
Posai il telo e mi guardai di nuovo allo specchio. Niente. Ero ancora Zayn.
Un momento. Ma se io ero nel suo corpo, allora lui… non feci in tempo a finire di formulare il pensiero, che uno strillo mi perforò i timpani. Proveniva dalla casa di fronte. Eccolo, doveva essersi svegliato.
Corsi alla finestra, alzando la tapparella.
Vidi la finestra di fronte aprirsi di colpo, e il mio corpo guardare verso di me, sconvolto.
 Avvertii una stretta al petto, osservando me stessa, nel pigiama rosa con l’orsetto Teddy i lunghi e fluenti capelli neri vagamente arruffati, gli occhi castani e le labbra piene e carnose. Femminili. Mie.
Ma che, in quel momento, erano di Zayn.
«Tu!» urlò, venendo verso di me. Poi, si rese conto di aver parlato con un tono di voce femminile, e si portò le mani alla gola.
«No, tu, piuttosto!» strillai di rimando, sporgendomi a mia volta. Oh, mio Dio.
Cos’era quella voce profonda tremendamente sexy con cui avevo appena pronunciato solo tre parole?! Mi coprii la bocca con la mano, di riflesso.
«Che è successo?! Perché mi sono svegliato con un paio di tette, i capelli lunghi e la tua faccia?!» sbottò Zayn pestando i piedi a terra come facevo io quando mi arrabbiavo.
Portai una mano tra i miei capelli, e aggiustai la cresta quasi involontariamente.  Oh, Dio, che cosa stavo facendo?!
«Cosa hai combinato? »
«Io non ho fatto niente » rispose Zayn ancora nel mio corpo.
«Io neanche. Ma allora perché sono te?!» gli chiesi, con una punta di terrore.
Scosse la testa, pensieroso.
«Non ne ho idea. Credevo che scemenze del genere accadessero solo nei film.»
«Perché è così.»
«E allora come mai sono nel tuo corpo, cervellona?!» sbottò, dandomi una spinta leggera. Lo fissai, scoraggiata.
Non lo sapevo. Mi arrendevo. Quella situazione era più di quanto potessi sopportare. Iniziai a riflettere ad alta voce.
«Allora, cosa abbiamo fatto ieri di strano?» chiesi, ricordando le azioni del giorno precedente.
Zayn si morse un’unghia. Gli allontanai la mano dalla bocca, con un’occhiata assassina. Impiegavo settimane nella loro cura, mica poteva rovinarmele così!
«Litigato.» rispose, fissando il marciapiede. Mi strinsi nelle spalle.
«Ma quello non è strano. »
«Giusto. Che altro?» domandò, più a sé stesso che a me. «Dopo scuola, sono andato con Niall e Louis alla rampa, poi sono tornato a casa».
«Io sono stata a dare ripetizioni di inglese, ho aspettato per venti minuti che passasse l’autobus, e sono ritornata a casa».
Lui scosse la testa.
Pensai per qualche istante, poi mi balenò in testa l’immagine di Zayn che addentava un biscotto al burro, prendendolo dal piattino abbandonato sul banco dei bidelli.
«Il dolce!» esclamammo entrambi, indicandoci a vicenda. Sorridemmo.
«Ecco! Sarà stato sicuramente quello! »
Senti, ora cerchiamo di arrivare a scuola. Poi, scoveremo Carola e le chiederemo dei biscotti. Lei sicuramente saprà dirci qualcosa.» propose Zayn, mordendosi il labbro inferiore; io annuii.
«Posso abbracciarti?» mi chiese, quasi vergognandosi. Scoppiai a ridere, al pensiero di Zayn Malik che chiedeva di poter stringere qualcuno.
Annuii, e circondai le sue spalle con le braccia. Caspita, quanto ero piccola, in confronto a lui. E profumata, morbida. Stavo toccando il mio corpo, ma ero al di fuori di esso.
 
--- Zayn ---

«Tutto bene, sorellina? Ti ho sentita urlare, prima…» mi disse John (il fratello di Selena).  Sentii il cuore accelerare, e deglutii.Dovere. Mentire. Subito.
«Cosa? Ah, sì, scusami!» esordii, sorridendo. Che impressione. Quella vocina era terribile, in confronto alla mia. «Credevo… di aver visto… un ragno! Già! Un ragno!» sparai, dicendo la prima cretinata che mi passasse per la mente. Lui annuii e se ne andò.
Fosse successo a casa mia, avrei anche potuto urlare per ore, e nessuno se ne sarebbe accorto. Anzi, forse mia sorella avrebbe pure festeggiato, sperando che mi fosse accaduto qualcosa. Mia madre e il mio patrigno neanche li contavo. Stavano sempre fuori, e in ogni caso erano otto anni che non si preoccupavano più di me, perché avrebbero dovuto ricominciare?
Invece, da Selena era tutto diverso. Tom si era subito affacciato, preoccupandosi di me.
Bene. Mi restava sul serio da vestirmi. Lanciai un’occhiata circolare tutt’intorno, cercando l’armadio. Focalizzai degli abiti ripiegati con cura sulla sedia girevole alla scrivania. Li presi, studiandoli. Una semplice maglietta bianca a mezze maniche con le stampe, e un pantalone rosso acceso. Che noia!
Selena aveva un corpo da urlo, ed era anche molto bella, a mio parere. Ma continuava a vestirsi con dei vestiti semplicissimi!
 Sorrisi, malizioso, all’idea che mi era appena venuta. Se ero finito dentro di lei, perché non approfittarne quanto più potessi?
Sbirciai fuori dalla finestra,e vidi Selena che sollevava  con due dita la mia maglietta preferita, quella azzurro carico con i graffiti stampati.
Aveva un’espressione schifata, e degli atteggiamenti così femminili da farmi passare tranquillamente per gay. Mi battei una mano sulla fronte, disperato. Pregai che non si rendesse ridicola. Anzi, che non rendesse ridicolo me.
Lasciò perdere la maglietta, e passò allo skateboard. Se lo rigirò pensierosa fra le mani, e lo mise a terra. Provò a salirci sopra, ma scivolò all’indietro, cadendo con un’esclamazione stupita. Scoppiai a ridere.
«Piantala di provare ad essere me,Gomez » e urlai, appoggiandomi al davanzale. Si sollevò da terra, cercandomi con lo sguardo. Quando mi trovò, si rialzò all’istante, arrossendo. Accidenti, ero davvero carino con quelle guance rosse. Ma che cosa andavo a pensare…?! Anzi… era stata la mente di Selena a produrre quell’affermazione. Ma pensa!…
«E tu finiscila di spiarmi, idiota!» rispose, richiudendo di colpo la finestra. Ridacchiai, scuotendo la testa. Forse mi sarei divertito, quel giorno.


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Ehmm... eccomi di nuovo.
Ho aggiornato la seconda volta in un giorno perchè sono felice *--* lalala
vorrei dedicare questo capitolo a GSK_Gomez , grazie, grazie :D
Ok, ora mi rivedrete forse domani. Ciaoo

Ah, dimenticavo. L'immagine dovrebbe rappresentare Selena quando si guarda allo specchio e scopre di trovarsi nel corpo di Zayn :D
  
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