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Autore: crazy_k    09/09/2012    6 recensioni
La guerra è conclusa. Harry Potter e i suoi amici tornano a scuola per l'ultimo anno. Sul treno c'è anche Draco Malfoy.
L'ex bambino-sopravvissuto si sente soffocare, ha davvero bisogno di riordinare i pensieri e l'aiuto gli giunge anonimo quanto inaspettato.
Chi sarà la persona con cui il grifondoro ha accettato di passare le vacanze natalizie?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 5
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La piscina dove l’aveva portato Draco era più che altro una specie di parco acquatico al coperto. Il posto era grande e ben illuminato con una decina di vasche dalle diverse attrazioni, una pista da ballo, sdraio e tavolini, un bar e una zona ristoro.
 
- Ce l’abbiamo fatta alla fine!
- Sono passati anni… E’ stato un po’ difficile ricordarmi la strada.
 
Harry sorrise, felice di poter concedersi una serata fuori casa anche se lo faceva con l’ultima persona che avrebbe mai potuto immaginare.
 
- Gli spogliatoi maschili sono da quella parte. Vai pure a cambiarti.
- Tu non fai il bagno? - domandò Harry perplesso, osservando il ragazzo sistemarsi comodamente su una sdraio a bordo vasca e tirare fuori dalla sacca che portava in spalla un grosso libro.
- Ho mangiato molto a cena e, per ora, penso sia più saggio non entrare in acqua. Magari ti raggiungo tra un po’.
Il giovane Potter non fece commenti sul fatto che Draco non avesse ingoiato niente se non qualche cucchiaiata svogliata di gelato. - Come vuoi… - si limitò a dire.
 
Harry si cambiò in tutta fretta, ansioso di provare uno dei tanti scivoli che aveva fin da subito adocchiato. Sfrecciò davanti a Draco senza nemmeno fermarsi, lanciando la sua borsa accanto alla sdraio del biondo e tuffandosi subito in acqua. Si allontanò nuotando e iniziò ad esplorare i vari giochi disponibili.
Semi disteso sulla sdraio che si era scelto, Malfoy seguiva con gli occhi la figura del compagno. A malincuore dovette ammettere che Potter in costume da bagno aveva il suo perché e a quanto pareva, il serpeverde non era l’unico ad essersene accorto. Molte tra donne e ragazze si erano fermate ad ammirare il moro, cercando di attirarne l’attenzione: alcune gli si avvicinavano sfacciatamente con chissà quale pretesto, altre si limitavano a lanciargli occhiate affamate da lontano. Draco individuò anche gli sguardi famelici di qualche uomo e si sorprese a provare un certo moto di fastidio.
Scrollando le spalle stizzito, il giovane tornò alla sua lettura.
 
 
***
 
 
 
 
- L’acqua è caldissima! Dovresti davvero provarla.
 
Draco venne distratto dalle sue attività circa un’ora dopo quando Harry trascinò una sdraio accanto alla sua e vi si stese sopra.
 
- Ottima prestazione Potter… - commentò ironico il biondo, cercando di tornare a concentrarsi alla sua lettura con scarsi risultati.
Sarà l’effetto di un Potter bagnato e praticamente nudo a pochi centimetri da me?
Harry lo fissò interrogativo. - Come? 
- Hai attirato l’attenzione di tre quarti delle persone presenti… Complimenti.
- Non me ne sono accorto. Mi stanno ancora fissando?
- Non più di quanto tu non sia abituato ad esserlo. - rispose il biondo, percorrendo i dintorni con uno sguardo che avrebbe fatto ghiacciare l’inferno all’istante. Draco sorrise intimamente soddisfatto per poi gettare una breve occhiata al ragazzo al suo fianco intento a stiracchiarsi come un gatto. - Certo… - scoccò la lingua infastidito - Se evitassi di metterti in mostra in modo così palese, Potter…
Harry spalancò gli occhi e si appoggiò sui gomiti, girandosi a fissare Malfoy. - Come sarebbe a dire che mi metto in mostra? Inoltre, - aggiunse acidamente - il fatto che metà piscina sta cercando di spogliarti con gli occhi perché non lo stai facendo tu ti dice niente?
Il serpeverde cadde dalle nuvole.
Harry scoppiò a ridere alla vista della reazione scatenata. - E’ inutile che mi fissi come se avessi appena affermato di voler sposare un Ippogrifo! Prova a guardarti attorno… Piano.
 
Effettivamente, ora che qualcuno glielo aveva fatto notare, Draco intercettò più d’un paio di sguardi indirizzati a lui.
Il giovane fece per ribattere quando una voce femminile s’intromise nella conversazione.
 
- Ciao! 
I due ragazzi si ritrovarono a fissare due gambe chilometriche e un bikini a dir poco succinto.
- Io sono Sarah… E tu, bel biondino?
Draco riservò alla nuova arrivata un’occhiata di sufficienza. - Impegnato con un libro…
- Perché non vieni a fare un tuffo con me? - insistette la ragazza - Potremmo divertirci…
 
Sia Harry che Draco capirono subito a cosa alludeva quel divertirsi.
Il biondo valutò per un attimo la situazione.
Sarah non era niente male. Era una bella ragazza, probabilmente di qualche anno più vecchia rispetto a lui, con lunghi capelli ramati, un viso accattivante e un corpo che avrebbe fatto reagire pesino quel vecchio di Silente.
Solitamente, con quelle come lei Draco ci andava a nozze. Quella sera però, la presenza di Harry era come un blocco per il ragazzo.
 
- Può venire anche il tuo amico, se vuole. - sorrise accattivante la giovane, scoccando l’ennesima occhiata maliziosa ai due.
Draco s’indispettì stupidamente per l’invito condiviso e reagì senza pensare. - Sono sicuro che lui sarà davvero felice di farti compagnia. - sputò velenoso, tornando a nascondere il naso tra le pagine del libro che teneva ancora tra le mani.
Sarah si offese per i modi bruschi del ragazzo ma non ne fece certo un dramma. Aggrappandosi al braccio di Harry domandò con voce stucchevole: - Allora tu vieni, moretto?
- Coraggio Potter… - borbottò Draco - Fammi vedere come te la cavi.
Sarah sorrise. - Dai, vieni con me! - cantilenò - Il tuo amico è così noioso! E io sono sicura che tu sarai molto più divertente!
- Sono noioso, Potter…
- Dai vieni… E poi, lui non è neanche in costume!
 
Harry se ne stava inerme tra i due fuochi. Da una parte cercava di scollarsi dal braccio quella specie di sanguisuga abbronzata. Dall’altro, cercava di capire il motivo per il quale Malfoy si stesse comportando in quel modo così... Poco da lui!
All’ennesimo strattone non ce la fece più e esplose.
 
- Volete tapparvi la bocca per la barba di Merlino?! Silenzio! Basta! Smettetela subito!
Sia Sarah che Draco si zittirono all’istante.
- Chiunque tu sia… - cominciò Harry indicando la ragazza - Non voglio venire con te da nessuna parte! Tanto meno a limonare nello squallido angolo di una piscina! E Draco… Datti una regolata, ok? Non sono il tuo bambolotto. Non decidere per me! - il giovane prese una grande boccata d’aria prima di continuare - Sto benissimo qui dove sono. Non trovo la compagnia di Draco noiosa anzi, sono felice di essere venuto qui con lui! E ora fatti un giro, zoccola!
 
Quando Harry si zittì, notò con sgomento che ogni singola persona all’interno dell’edificio aveva lo sguardo puntato nella loro direzione. Il giovane arrossì furiosamente e si maledì in tutte le lingue del mondo per non esser riuscito a controllarsi.
 
- Oh… Ma come sei stato carino Potter a dire una cosa del genere… Davvero molto carino. - Malfoy fu il primo a riprendersi dopo lo scoppio del compagno. - Magari il motivo per il quale ti sto così caldamente raccomandando di andare a fare un giro con Sarah qui presente è perché la tua presenza  nelle mie vicinanze mi disturba e io ho voglia di leggere in santa pace il mio libro… Non ci hai nemmeno pensato?
- Hey biondino guarda che…
Ma Harry interruppe la ragazza prima che lei riuscisse a completare la frase. - Io voglio restare indipendentemente dal fatto che tu lo voglia o no! Grazie Sarah puoi andare… A meno che il signorino non abbia cambiato idea; a quanto pare scopare con i primi che passano è un suo hobby.
Draco si alzò di scatto dalla sdraio, con le mani che gli tremavano dalla rabbia.
- Dove vai? - gli domandò altrettanto arrabbiato Harry, sicuro che si sarebbe preso una serie infinita di pugni da li a poco.
- A prendere da bere e tu invece dovresti andare ad affogarti in acqua, magari ti raffreddi anche un po‘! - così dicendo Malfoy fece qualche passo avanti, fino a quando Sarah non gli si piazzò di fronte.
- Aspetta un po’ ragazzino!
- Spostati tu, sgualdrina!
Al limite della sopportazione, la ragazza gli diede una spinta al limite delle sue forze, urlando a gran voce: - Vaffanculo, stronzo!
 
Draco, preso alla sprovvista, perse l’equilibrio e si ritrovò a mollo nell’acqua, zuppo dalla testa ai piedi.
Harry sghignazzò sul posto e Sarah si allontanò a gran velocità.
 
- Cazzo… Vaffanculo!
 
Lottando per trattenere le lacrime che minacciavano di uscire, Malfoy si issò sul bordo della piscina, facendo leva sulle braccia.
Per quanto avrebbe preferito, non poteva restare in acqua in eterno.
I vestiti gli aderivano addosso come una seconda pelle lasciando ben poco all’immaginazione. La camicia bianca che indossava era diventata completamente trasparente e, sotto di essa, si potevano chiaramente distinguere, una a una, tutte le  costole e le ossa sporgenti delle anche.
Draco intercettò lo sguardo di Harry che fissava l’enorme cicatrice che gli attraversava il torace, spingendosi fin sul petto, toccando infine le clavicole. Gli occhi di Potter non ci misero molto a spostarsi sull’avambraccio sinistro, attratti dalla forma scura e pulsante del Marchio Nero che pareva aver ancora vita propria.
Cercando di coprirsi alla meno peggio, lottando contro la rabbia e il senso d’impotenza, Draco si avviò verso lo spogliatoio.
Harry rimase immobile a fissare il punto dove l’ombra di quello che ricordava essere Draco Malfoy era sparita.
 
 
 
 
***
 
 
Nascosto agli sguardi curiosi della gente, rannicchiato in un angolo, Draco si chiedeva come mai se la fosse presa così tanto…
Per quale motivo si doveva sentire così… Esposto?
Le lacrime gli appannavano la vista, lottando per scorrere libere lungo le guance magre e pallide. 
Il giovane sentiva i cocci del suo orgoglio sgretolarsi lentamente mentre pregava di scomparire.
Anche se era tornato asciutto e presentabile, si sentiva come se fosse stato completamente nudo, scoperto alle prese in giro di un’immensa folla, in mostra dietro un vetro che non gli offriva nessuna protezione. Draco aveva paura di tornare dov’era prima, terrorizzato dall’idea di rivedere Potter e leggere nel suo sguardo pena, commiserazione o ilarità.
Il ragazzo si prese la testa fra le mani e, stringendosi le ginocchia al petto, cercò di ritrovare un po’ del calore che sembrava averlo completamente abbandonato.
 
 
 
 
Davanti alla porta dello spogliatoio, Harry esitò solo una manciata di secondi prima di entrare. Lo vide subito, come attratto da una forza invisibile.
Si avvicinò lentamente, sedendosi a poca distanza da lui.
 
- Sono cresciuto con la famiglia della sorella di mi madre… Babbani che mi odiavano perché rappresentavo qualcosa che loro non riuscivano a capire. Quando avevo sette anni, in gita scolastica, mio cugino Dudley e un paio dei suoi amici mi scaraventarono nel lago sulle cui rive eravamo accampati. Era appena primavera e l‘acqua era gelida. Io ero in pigiama. Mi videro tutti mentre urlavo come un pazzo che non sapevo nuotare e annaspavo, tentando disperatamente di tenermi a galla… Ma nessuno mi venne a prendere fino a quando non arrivarono i professori e mi salvarono. Mi sentii inutile e umiliato.
 
Mentre le parole di Harry colpivano Draco dritto al cuore, il biondo non poteva fare a meno di domandarsi per quale ragione non riuscisse a scoppiare in lacrime e gettarsi contro quel ragazzo che lo capiva così bene.
 
Perchè?
Merlino, perchè mi fai questo?
Perchè non riesco far altro che starmene fermo qui?
Perchè non posso semplicemente sfogare tutto il dolore che mi sta opprimendo?
Perchè non riesco a credere alle sue parole? Perché… ? Se è tutto quello che voglio…
Perchè sono così maledettamente pieno di me stesso da impedirmi di stare bene?
 
Draco cercava disperatamente una risposta ai suoi interrogativi e intanto Harry continuava a parlare.
 
- Da quando ho memoria, sono sempre stato considerato e io stesso mi consideravo come la cosa più disgustosa, inutile, debole e meschina del pianeta. In tutto il mondo, tutto quello che all’ora conoscevo, non c’era nessuno che mi trattasse umanamente. Poi, di colpo, compii undici anni. Scoprii di essere un mago, scoprii tutto quello che ora so e passai dal non essere nessuno a essere una vera e propria celebrità. Dalle stalle alle stelle si dice tra i babbani. - Harry s’interruppe per un attimo, non ebbe però il coraggio di guardare il ragazzo al suo fianco - Quello che sto cercando di dirti… - riprese - E’: mai dire mai. Può essere difficile, quasi impossibile, ma non puoi mai sapere quando il mondo decide di darti un’altra possibilità.
 
Draco si domandava se potesse esser biasimato per tutto quello che aveva fatto. Era tuttavia convinto che fosse giusto esser punito.
Il giovane Malfoy avrebbe tanto voluto urlare fino a consumarsi le corde vocali e sentire i polmoni esplodere. Non meritava quello che Potter voleva offrirgli.
 
- Non ci sono altre possibilità per me... Potter.
- Devi crederci tu per primo e devi fidarti degli altri. E’ impossibile affrontare la vita di petto e da soli, finisci solo per far del male a te stesso. Io mi sono messo a parlare con un pitone, poi con la mia civetta... Ci ho fatto dei discorsi seri, sai? Non importa chi sia, chiunque va bene. Se a una persona racconti davvero i tuoi problemi quella finisce per ascoltarti e non oserà mai voltarti le spalle. E no, non lo dico perchè sono il Prescelto e allora chiunque l'avrebbe fatto, lo dico perchè quando urli tutto quello che senti dentro in faccia a chi credi che sia il tuo peggior nemico e questo si cuce la bocca, la cosa parla da sé. Io l’ho fatto con uno degli amici di Dudley: da quel momento, quel ragazzo non ebbe più il coraggio di guardarmi negli occhi.
- Una volta... Mio padre mi disse che, in quanto erede della nostra antica, nobile e pura casata avevo dei doveri cui adempiere. Per essere in grado di far ciò avrei dovuto essere una roccia... E per essere una roccia, avrei dovuto sembrarne una. Capii in seguito l'esatto significato di quelle parole... Un perfetto Malfoy è una perfetta macchina. - Draco fissava il muro mentre rivelava quelle piccole verità - Blaise una volta mi disse che le rocce spuntano dal terreno ma per la maggior parte della loro massa, affondano in esso. Mi disse di raccontare tutto ciò che più mi turbava alla terra perchè lei non mi avrebbe mai tradito. Così… Scavai una buca vicino al laghetto del parco di casa mia e le raccontai tutti i miei segreti. Mi sentii felice e leggero per la prima volta dopo tanto tempo. Ma lì dove scavai la buca, in estate nacque un fitto canneto e ogni volta che il vento soffiava fra le alte canne i miei sussurri di bambino venivano trasportati nell'aria. La mia voce lasciava quel posto e arrivava lontano. Sembrava che le canne stessero cantando i miei segreti e quando mio padre udì quello che avevo confessato a quella buca nel terreno fece in modo di stamparmi ben chiaro in mente il concetto di roccia. - Draco alzò la testa dalle ginocchia e puntò lo sguardo impassibile sul volto del ragazzo seduto accanto a lui - Io non racconterò mai più i miei segreti.
 
Il ragazzo si alzò in piedi e uscì dallo spogliatoio, recuperando le sue cose abbandonate sulla sdraio e smaterializzandosi appena trovato un posto tranquillo.
Il giovane Potter seguì il compagno, comparendo appena dopo di lui nel salone del Manor.
 
- In tutti questi anni… - sussurrò Harry con gli occhi bessi - Sei stato Malfoy e non ti ha portato a nulla. Prova ad essere semplicemente Draco, peggio di così non può andare... Se ti può servire sono di sopra. Buona serata e grazie...
 
Draco rimase immobile a guardare la figura del grifondoro sparire oltre la porta.
 
Lo capì improvvisamente… Che forse poteva permetterselo, che il momento era arrivato, che non aveva nulla da perdere perché probabilmente non sarebbe sopravvissuto ad Azkaban.
Non volle davvero fermarsi a riflettere, terrorizzato nell’anima dalla possibilità di poter cambiare idea e negarsi anchè quell’ultimo aiuto offertogli. 
Draco corse fuori dal salone, raggiungendo il ragazzo che stava salendo le scale e precipitandosi dietro di lui, arrivandogli a un solo gradino di distanza. Gli strinse forte le braccia attorno al torace e nascose il viso tra le sue scapole mentre calde lacrime sgorgavano senza sosta dagli occhi plumbei.
 
- Ha-rry... - e una volta iniziato non riuscì più a smettere di sillabare il suo nome tra i singhiozzi.
 
Harry sorrise, rigirandosi nell’abbraccio e stringendo a sua volta il corpo del giovane scosso dai tremiti del pianto. - Lo so… Sono qui... - Continuò a sussurrarglielo come una dolce nenia, incapace di fermarsi, incapace di lasciarlo andare e Draco ringraziava in silenzio Merlino. 
 
Cos'è... Questa sensazione?
 
Il giovane Malfoy aveva l’impressione che il suo cuore potesse esplodere da un momento all’altro. Si sentiva benissimo e… Malissimo allo stesso tempo. Non capiva cosa stava succedendo.
 
Perché… Non voglio che lui mi lasci?
Perché… Lo stringo spasmodicamente a me?
Perché… Non mi sono mai sentito così prima?
Cosa mi sta succedendo?
Però... Merlino… Dio… Se esisti, grazie… Lascia che tutto ciò continui… Ti prego, se è un sogno non svegliarmi... Se è la realtà, fa che non mi addormenti più… Non lasciare che sprofondi di nuovo adesso che sento di essere aggrappato a un galleggiante solido.
Ti prego... Non far cessare questo dolce dolore.
 
- Har-ry... Har-ry!
 
Può essere questa la felicità?
 
- Non lasciarmi... Harry…
 
Posso davvero crederci questa volta?
 
- Har-ry…
 
Posso... Posso... Posso essere Draco?
 
Draco percepiva il profumo speziato dell’altro circondarlo e inondargli le narici. Sentiva il cuore di Harry battere allo stesso ritmo del suo e capì che tutto quello che voleva era rimanere così… Per sempre. Si sporse verso di lui, incatenando i loro sguardi.
Harry si sentì scosso fin nel profondo da quegli occhi che gli apparivano per la prima volta così veri.
 
- Har-ry...
 
Un brivido intenso scese lungo la schiena del moro. E finalmente, in una lenta agonia, Draco si sporse ancora un po’ di più verso di lui, sentendo che, forse, quella volta avrebbe potuto esserci davvero una seconda possibilità. Le sue labbra incontrano le gemelle e capì che sarebbe potuto morire così… Baciandolo. Di nuovo. Ancora.
Draco sentì lo stomaco duolergli e fu sicuro che quel qualcosa che gli aveva avvolto il cuore fosse qualcosa di giusto.
 
Cos'è questo mostro che mi brucia l'animo?
Cos'è questa sensazione… Bellissima… ?
 
Il corpo di Malfoy vibrò come la corda tesa di un violino.
Lo stomaco di Harry divenne un nodo di emozioni.
Entrambi i giovani smisero di percepire lo spazio attorno a loro e si strinsero inconsciamente ancora più forte, convinti di non riuscire a sopravvivere se si fossero allontanati, convinti di essere una cosa sola.
 
 
 
 
***
 
 
Un rintocco lontano fece tornare Harry al presente.
Mezzanotte.
 
- Buon Natale, Draco.
Draco sollevò lo sguardo e sorrise. - Buon Natale... Harry.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
THE END









 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ave EFP!
 
Come avevo preannunciato, siamo giunti all’ultimo capitolo. La storia aveva l’avvertenza “Incompiuta” quindi non sorprendetevi se molti interrogativi restano aperti.
Se vi state chiedendo: Draco e Harry che fine faranno? Malfoy verrà rinchiuso ad Azkaban? Harry riuscirà a salvarlo? Il Manor verrà ristrutturato? Gli amici sapranno di loro? Se vi state domandando questo allora v’informo che tutte le risposte le troverete nel seguito di questa storia che sta, piano piano, prendendo forma su un nuovo documento Word.
Fatemi sapere cosa ne pensate di quest’ultimo capitolo e ricordate che le recensioni sono il pane quotidiano per uno scrittore e NON creano dipendenza!
 
Alla prossima! 
Crazy_k
   
 
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