Equilibrio
Nana
ricordava bene le litigate tra i suoi genitori; perché c’erano state, anche se
raramente. Proprio per quello, per quanto saltuarie, erano sempre state
furiose. La figura di Nao che le tappava le orecchie
e quella di Nami che piangeva, più probabilmente
perché le urla le impedivano di vedere i cartoni che per altro, le mettevano
malinconia.
Anche le litigate, in fondo, erano segno di intimità, che sapevano in qualche
modo di famiglia.
Nel grande appartamento di Shirogane invece, c’era
sempre il silenzio, perfino quando Takumi era a casa.
Certo, c’erano i gridolini di Satsuki, la chitarra di
Ren, a volte perfino il rumore di una televisione
accesa, e cercava di convincersi, davvero, che era giusto così, che una
famiglia in perfetta armonia, non dilaniata dalle discussioni, fosse perfetta.
Eppure, per quanto amasse i suoi figli, la sua casa, arredata con un gusto impeccabile,
la loro non era armonia, era un equilibrio precario che non voleva essere
spezzato.
Era tutto quello che aveva, se l’avesse perso sarebbe precipitata in un baratro
senza uscita.
Così, si faceva andare bene i sussurri di Takumi,
perché le sembrava quasi che delle urla avrebbero distrutto completamente i
muri di cristallo che li circondavano.
Mi è ripresa
la fissa, Nana resta pur sempre il mio primo manga :3
Potrebbe quasi diventare una piccola raccolta questo, anche se l’ispirazione
latita.
Fatemi sapere cosa ne pensate please, ci tengo
davvero ad un piccolo giudizio da parte vostra.
Hime~