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Autore: Elis12    10/09/2012    1 recensioni
“ Quella donna è ancora viva.”
Gli occhi del ragazzo si riempirono di stupore e rabbia al ricordo di quella notte. Anche Elly si era fatta improvvisamente seria. “All’Associazione mi hanno affidato la missione di darle la caccia. E’ da un po’ che cerco informazioni e finalmente l’ho trovata. Zero, ho intenzione di ucciderla, vieni con me.”
“Quando?” chiese solo Zero.
“Stasera, alle 11, davanti al cancello laterale.”
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Capitolo 2

 


Cross Academy, davanti al cancello laterale, ore 11 della sera.


Zero s’inoltrò nel fitto del bosco guardandosi intorno e controllando che nessuno lo stesse seguendo; e con nessuno intendeva gli studenti della Night Class.
Aveva approfittato della stanchezza di Yuki per spedirla a dormire, assicurandole che avrebbe pensato lui alla ronda notturna. Non era certo la ragazzina il problema, che ora probabilmente stava dormendo nella sua stanza al dormitorio, ma quei vampiri ficcanaso.

Zero attraversò in fretta il bosco, dirigendosi verso il cancello laterale che dava accesso alla stradina che portava in paese. Erano le 11.45, Zero era in anticipo. Era troppo agitato, non sarebbe riuscito a restare nella sua stanza ancora per molto, decise quindi di aspettare Elly sul luogo dell'incontro. Man mano che si avvicinava, però, percepì una spiacevole presenza nelle vicinanze. Quando uscì dal fitto degli alberi, capì che quella sensazione era vera e, soprattutto, era più spiacevole che mai: Kaname Kuran stava in piedi di fronte a lui, appoggiato comodamente al cancello. Ciò che era peggio, però, era che lo stava fissando con un sorriso divertito, alquanto irritante, stampato in viso.

 

***

 

QUALCHE ORA PRIMA, DORMITORIO LUNA

 
Ichijo bussò alla porta dell'ufficio di Kaname e aspettò che quest'ultimo dicesse "avanti", prima di abbassare la maniglia ed entrare. Kaname era seduto alla sua scrivania, le lunghe gambe accavallate una sull'altra. Indossava la divisa della Night Class con l’ordinata perfezione che si poteva certo accomunare con un nobile del suo calibro. Giocava distrattamente con un pezzo della scacchiera, perso nei suoi pensieri.

La regina bianca, osservò Ichijo con noncuranza.

"Kaname, scusa il disturbo, ma penso che tu abbia percepito la battaglia di poco fa tra gli hunter e i vampiri del Consiglio", cominciò il ragazzo.

Kaname distolse lo sguardo dalla scacchiera, limitandosi a posarlo sul manga che l'altro teneva in mano senza fare commenti.

"Sì", ammise infine con un sospiro. "Ho preferito non intervenire per non peggiorare la situazione. La posizione di Kiryu è già abbastanza fragile senza che io mi metta in mezzo."

"Allora è vero ciò che ha detto la ragazza. Si sono riuniti davvero per dare la caccia a Kiryu-kun?"

"Sì, è un bene che finalmente vadano d'accordo, ovviamente non per Zero", rispose Kaname dopo un lungo silenzio.  Sembrava che stesse valutando se poteva rivelarglielo, ma come al solito, la sua espressione non tradiva emozioni.

Ichijo prese come un complimento il fatto che avesse scelto di confidarglielo, dopotutto erano amici da tanto tempo.

"Non possiamo fare niente per aiutarlo?" chiese il biondo.

Kaname lo guardò negli occhi verde smeraldo.

"E' meglio se per ora rimaniamo a osservare", rispose.

"Okay. Yuki ha rischiato grosso, però. Sei disposto a lasciare che si faccia del male?" chiese allegro, ma il suo sorriso ebbe durata breve. Kaname gli lanciò un'occhiata minacciosa.

"Ok, ok, ho capito, me ne vado", disse Ichijo sorridendo debolmente e uscendo dalla stanza prima che Kaname lo aggredisse.

"Non ho lasciato niente al caso, lui la proteggerà", mormorò il Purosangue alla stanza vuota, facendo cadere l'alfiere nero sulla scacchiera.

 

POCHE ORE DOPO

 
Aido si aggirava furtivo intorno alla zona del cancello laterale.
"Gliela farò pagare a quei due", non appena formulò quel pensiero, sentì rumore di passi alle sue spalle. Si voltò di scatto e la sua espressione gli gelò sul viso. Kaname lo fissava senza batter ciglio, gli occhi ridotti a due fessure.

"Nobile Kaname..." cominciò Aido, ingoiandosi il resto della frase quando il Purosangue fece un passo verso di lui.

"Sparisci", disse solo Kaname.

Aido spostò il peso da una gamba all'altra, titubante. La sua faccia la diceva lunga sul fatto che non volesse andarsene, ma quando Kaname lo fissò dritto negli occhi con fare che non ammetteva repliche, fu costretto ad annuire e girare i tacchi.
Una volta solo, il Purosangue sospirò e raggiunse il cancello.

 

***

 

"Che cosa ci fai qui?" chiese Zero scontroso, bloccandosi su due piedi a quella vista.

"Potrei farti la stessa domanda", rispose Kaname divertito. Zero lo guardò furioso, fece per rispondere, ma fu preceduto da una voce alle sue spalle.

"Bene bene, Kaname Kuran in persona", disse Elly in tono ironico, accennando un inchino "Sua Maestà.."

"Felice di rivederti", rispose Kaname, ignorando i modi sarcastici della ragazza.

"I falsi complimenti sono i più volgari", commentò Elly senza staccargli gli occhi di dosso.

Zero trattenne una risata: "Uno a zero per Elly", pensò. Kaname lo fulminò con lo sguardo.

"A cosa dobbiamo l'onore?" continuò la ragazza.

“Mi pare di aver capito che avete in programma una gita notturna nei meandri della società”, scherzò Kaname per niente divertito.

Elly lanciò un’occhiataccia a Zero: “Ti avevo detto di non farti seguire”, lo rimproverò.

“Infatti, io non mi sono fatto seguire, forse se tu avessi evitato di urlarlo davanti a una massa di vampiri non saremmo a questo punto. Era ovvio che Aido andasse a riferirglielo!”

“Non è stato Aido a riportarmi la notizia”, puntualizzò il Purosangue.

“Non ci interessa chi è stato! Questa è una missione da hunter che ci ha affidato l’Associazione, la tua presenza non è né richiesta, né tanto meno gradita.” La ragazza lo guardò con occhi fiammeggianti. ‘Questo dannato Purosangue deve per forza mettersi sempre in mezzo?!’

“Mi assicuro solamente che voi non combiniate guai”, rispose affabile Kaname.

“Spostati da quel cancello.”

“No.”

Elly digrignò i denti facendo un passo verso di lui.

“Non ti conviene minacciarmi”, la avvertì Kaname col solito tono calmo e distaccato.

“Elly lascia stare, ci seguirebbe comunque”, sì s’intromise a quel punto Zero, impaziente di trovare quella donna.

“Bene! Ma stammi a un metro di distanza”, sibilò la ragazza infuriata.

Kaname sorrise soddisfatto impercettibilmente, prima di scostarsi e aprire il cancello.

“Prima le signore”, fece segno con elegante cordialità, tenendole il cancello aperto. Elly aveva tutta l’aria di volerglielo sbattere in faccia quel maledetto cancello, ma riuscì a controllarsi e attraversò l’entrata limitandosi a mandargli un’occhiata in tralice. Il vampiro lasciò passare anche Zero, che non lo degnò di uno sguardo, poi si richiuse il cancello alle spalle.

Procedettero in silenzio fino alla fine della stradina che dalla scuola portava al paese. Kaname stava in testa al gruppo, i due hunter erano fianco a fianco subito dietro di lui. Camminarono spediti nel buio della sera, ogni tanto venivano illuminati dalla luce di qualche lampione lungo la via. Non c’era nessuna tensione tra di loro, anche perché ognuno era immerso nei propri pensieri, quasi dimentico dei compagni a pochi passi di distanza.
Zero si era chiuso in un silenzio risoluto, ma in fondo al cuore ribolliva di rabbia al ricordo di quella notte, e non vedeva l’ora di fargliela pagare.
Elly, al contrario, si stava concentrando per tutti e due alla battaglia imminente, preparandosi all’ennesima missione da affrontare. Aveva scelto Zero come compagno soprattutto perché anche lei voleva vendicare i Kiryu, a cui un tempo era molto affezionata, e pensava che dare in pasto a Zero quella donna, fosse la punizione peggiore che potesse ricevere per quelle morti. I Kiryu l’avevano sempre trattata con gentilezza, fin dal giorno in cui incontrò i due gemelli per la prima volta. Elly ricordò di essere rimasta impressionata dalla loro strabiliante somiglianza, ma col tempo ci aveva fatto l’abitudine.
I pensieri di Kaname, come al solito, erano un tabù impenetrabile per chiunque. Nessuno riusciva a capire cosa gli passasse per la mente, nemmeno Ichijo che era al suo fianco da anni, ormai. Tutto ciò che galleggiava nella testa del ragazzo era off limits per tutti, questo era un dato di fatto.
Arrivati all’inizio del paese, Elly interruppe il silenzio rivolgendosi al Purosangue: “Ehi tu, Kuran, dimmi perché sei venuto.”

“Te l’ho già detto”, rispose lui.

“Il vero motivo?” insistette la ragazza.

Kaname sospirò, non le sfuggiva niente: “Ho qualcosa in sospeso con quella donna.”

“Che genere di..” Ma Elly fu interrotta da Kaname, che deviò la domanda: “Visto che sei tu quella che sa la strada, perché adesso non vai avanti tu?”

Elly lanciò un’occhiata a Zero, che stava pensando talmente tanto ai fatti suoi, al punto di non aver sentito una parola della loro conversazione. La ragazza alzò gli occhi al cielo e superò Kaname a gran passi. Il vampiro ora si trovava al fianco di Zero, lo scrutò per un momento, prima di dire: “Kiryu, torna tra noi.”

Zero si riscosse dai suoi pensieri e guardò Kaname con l’aria schifata di chi vede un grosso insetto peloso con molteplici zampe, prima di accelerare e tornare al fianco della hunter.

Il Purosangue si limitò a sospirare per tutta l’ostilità ricevuta dai due compagni. Non ricordava di essere mai stato trattato in quel modo, a eccezione di quei due, ovviamente.


Elly li guidò per le stradine illuminate della città, erano pochi i passanti che incrociarono e nessuno prestò attenzione a loro. Come potevano farlo? Di certo non sapevano che ognuno di loro stava per incontrare una “vecchia conoscenza” con intenzioni omicide in testa. Più percorrevano le vie, più si allontanavano dal centro del paese. D’altra parte non potevano aspettarsi che una Purosangue pazza si nascondesse sotto gli occhi indiscreti della gente.

Quando arrivarono su un piazzale poco illuminato, la hunter si fermò e così fecero i suoi affascinanti accompagnatori. Un’ampia scala conduceva a una porta imponente semi-nascosta dall’oscurità, ma che agli occhi dei vampiri non poté sfuggire nemmeno nei suoi intagli delicati e precisi. Un portico si ergeva sopra di essa, l’edera rampicante si era attorcigliata ai pali di ferro battuto del porticato. Elly spostò brevemente lo sguardo sulla fontana poco distante, che zampillava indisturbata nella pace della sera. Il portico con la sua edera e la pesante porta coperta di incisioni, e con lo scrosciare dell’acqua come sfondo, dava un’aria quasi graziosa al nascondiglio, non fosse stato per chi si nascondeva all’interno.

“Andiamo”, disse Elly cominciando a scendere gli scalini.

“Sei sicura che sia qui?” chiese Kaname scettico.

“Se non ti fidi, puoi anche andartene”, lo rimbeccò la ragazza voltandosi appena verso di lui.

“Basta! La volete smettere?!” li interruppe uno Zero esasperato. ‘Allora ti sei accorto che si siamo anche noi.’

Ma nessuno replicò più e i due vampiri la seguirono fino alla fine della scala. L’hunter sospinse leggermente la porta e quella, come se volesse dargli in benvenuto, si aprì senza sforzo. La ragazza oltrepassò la porta e avvertì come una forza elettromagnetica alle sue spalle. Si girò e notò che i due ragazzi si erano bloccati sulla porta.

“Allora, vi muovete o no?!” li incitò, perdendo la pazienza.

“Noi non possiamo entrare”, disse Zero inespressivo.

“Ora si spiega perché non percepivo la sua presenza”, commentò Kaname più rivolto a se stesso che agli altri.

Elly capì che la strana sensazione provata attraversando la porta, era una barriera antivampiro che aveva reagito alla loro presenza, impedendo ai due ragazzi di passare.

Sbuffò sonoramente: “Zero, se non fosse stato per te, ora avremmo potuto liberarci di quello lì”, disse, accennando all’indirizzo dell’odiato Purosangue.

Nessuno dei due, però, si prese la briga di rispondere alla provocazione, ed Elly, che non aveva certo bisogno di qualcuno che confermasse le sue battute piccanti, tornò sui suoi passi di malavoglia, uscendo di nuovo sotto la luce della luna.

“Che si fa adesso?” chiese Zero sempre più esasperato e impaziente.

“Be’, immagino che se seguiremo la strada, alla fine troveremo l’uscita di questo sotterraneo. Dev’esserci un’altra entrata per forza, altrimenti lei non sarebbe potuta entrare. Dobbiamo solo trovarla.”

“Non abbiamo scelta, a quanto pare”, assentì Kaname. “Io faccio il giro dell’isolato, se mai dovesse esserci una svolta là sotto. Voi due seguite la strada davanti a voi finchè non trovate qualcosa.”

“scusa, ti ho forse detto che potevi decidere tu?!” Elly osservava le case di fronte a loro, che avrebbero dovuto oltrepassare. “Comunque, se significa staccarsi da te, molto volentieri”, sorrise poi.

Zero si limitò ad annuire seriamente. Kaname si allontanò a piedi per le vie, mentre i due hunter si preparavano a una violazione multipla di proprietà.


Zero ed Elly stavano procedendo nella loro direzione da quelli che ormai sembravano dieci minuti buoni. Scavalcavano muretti delle case altrui, balzando sui tetti come animali notturni, pregando in cuor loro che nessuno dei proprietari avesse avuto la brillante idea di installare l’allarme estero. La cosa sorprendente era vedere un’umana come Elly saltare in quel modo unico, che solo un’atleta di salto con l’asta poteva eguagliare. La ragazza, però, saltava per diversi metri di altezza senza asta come se fosse la cosa più naturale del mondo. Zero non ne era affatto sorpreso, anche dopo tanti anni di lontananza, sospettava che la hunter fosse in grado di fare ben più di ciò che dimostrava. Dopotutto, all’accademia era la migliore tra tutti loro e, si sapeva, che era la cocca di Yagari per questo. Lei, però, non se n’era mai vantata, e tanto meno il loro maestro l’avrebbe mai ammesso.

Zero abbassò lo sguardo sulla notte davanti a sé e notò che, poco distante da lì, c’era un’altra piccola piazza simile a quella che si erano appena lasciati alle spalle. Fece un cenno a Elly che annuì, e una volta avvicinatisi, i due ragazzi atterrarono di fronte a una porta molto meno elegante e più piccola della precedente. La piccola piazzetta si era rivelata essere una larga via che si perdeva nell’oscurità, ma i due non persero tempo a chiedersi dove conducesse, erano sicuri che fosse il posto giusto.

“Ah, abbiamo battuto quell’arrogante di Kuran sul tempo. Due a zero per noi”, esclamò Elly soddisfatta.

“Forza, entriamo”, rispose il ragazzo, aprendo la porta e precedendola in quello che a prima vista, per i loro occhi che si stavano abituando all’oscurità totale, sembrava un ingresso ristretto.
S’inoltrarono ancora di più fino a una stanza debolmente illuminata da delle candele, che rendevano le pareti ancora più spettrali e il luogo sempre più lugubre. Non ci fu alcun dubbio che fossero giunti alla tana del loro nemico: nell’aria aleggiava odore di sangue, talmente forte che lo percepiva anche Elly, e che costrinse Zero a tapparsi naso e bocca con una mano.

Una donna uscì dalla nicchia di buio in cui era nascosta e avanzò verso di loro sorridendo. Portava quello che sembrava un abito bianco che le arrivava fino ai piedi nudi, aveva lunghi capelli lilla che le incorniciavano il viso in un’espressione indecifrabile. Pareva fatta di porcellana, nella sua immacolata bellezza di Purosangue immortale.

“Vi stavo aspettando” disse semplicemente, sempre sorridendo.

“Shizuka…”

“…Hio.”


Continua..

Angolo dell'autrice:


Chiedo umilmente perdono per il ritardo! Volevo pubblicare questo capitolo prima di partire per le vacanze, ma per una cosa o per l'altra, non sono riuscita a finirlo in tempo. Sumimasen!
Mi rendo conto che questo capitolo possa sembrare un po' noioso, ma d'altra parte il divertimento dovrebbe arrivare da ora in poi, questi due capitoli erano un po' una specie di lunga introduzione.  

Spero che continuate a seguire questa fiction!
A presto, Elis.

 
  
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