Non sarei mai più stata la stessa da quel maledetto giorno, mai più.

Non ricordavo se mi piaceva più il dolce o il salato, mare o montagna. Non sapevo nulla di me.

Dove scoprire la vecchia me o diventare ciò che volevo diventare? Ma non sapevo nemmeno chi volessi diventare.

Era tutto confuso, fin troppo. Dovevo risolvere la cosa al più presto, non ce la facevo più,no.

Adesso non era più tutto bianco, sapevo quel che mi era successo adesso era tutto così nero,per me.

Entrò il mio fratellino dalla porta.

‘Tay,dicono che questo pomeriggio possiamo portarti a casa! Non sei felice?’ disse pieno di speranze.

La mamma gli aveva spiegato tutto ma cosa poteva capire un ragazzino,anzi bambino di 8 anni?

Nulla, assolutamente nulla. Lui viveva nelle favole, quelle col lieto fine.

Io non so se ci credessi ancora, dovevo darmi del tempo. Per pensare, per ricordare.

Presi un block-notes e iniziai ad appuntare alcune cose, cose della mia famiglia, come una bimba di appena 6 anni.

Mi sentivo letteralmente un'idiota.

Mi avevano abbandonato tutti? 

Entrò la mamma nel primo pomeriggio.

‘Prendiamo le tue cose,Tay. Andiamo a casa,finalmente.’

Le sorrisi sinceramente.

Appena arrivata a ‘casa mia’ andai nello spazioso salotto, dove c’erano giornali, videogiochi e tanta tv, c’era perfino un caffè fumante, una cosa delle cose da aggiungere alla lista delle cose che mi piacciono.

Un po’ più di tempo, e starò bene, così mi ha detto il medico,e sinceramente voglio credergli.

Avevo bisogno di credergli.

La mamma e Chris iniziarono piano piano a ‘somministrarmi’ dosi di ricordi, come se fossero delle medicine, che mi avrebbero curato in un baleno. Speriamo.

‘Mamma chi è Andy?’ 

‘Come già ti ho detto ieri, è il tuo migliore amico, cioè da quando…’

‘da quando?’

‘una persona a te cara se n’è andata.’ lo disse quasi per non ferirmi ulteriormente,ma ormai nulla poteva ferirmi,nulla più della mia incapacità di ricordare.

‘oh.’

Non sapevo chi fosse questa persona, ma sentii un vuoto dentro di me comunque.

‘Sono sensibile,mamma?’ Che domande stupide.

‘Oh sì,moltissimo!’ rispose il piccolo Chris.

Gli accarezzai i capelli dolcemente.

‘Ricorderai, tay. Lo so.’

‘Ne sono sicura.’  Gli dissi senza troppa convinzione.

‘Che musica mi piace?’ dissi allegramente, per alleggerire la conversazione.

Chris e la mamma si guardarono per un attimo, uno sguardo d’intesa.

‘Bhè amore ti piacciono i one direction, demi lovato, taylor swift e …’

‘ee?’

‘e basta,vero Chris?’

‘Sicuro.’ 

E poi si fissarono,tramavano qualcosa.

All'improvviso mi trovai coinvolta in un lungo silenzio imbarazzante.

‘quindi pop. Già è una cosa.’ dissi per spezzare il silenzio.

‘A piccoli passi, sarai quella di prima tay.’

Ma chi aveva detto che vorrei essere di nuovo quella di prima?

E se quella di prima era una cattiva ragazza? Una ragazza superficiale etc.?

E se volessi cambiare? Ah, tanto ne ho la possibilità.

‘Tay, è l’ora di andare a dormire, domani ti racconteremo qualcosa.’

‘okay mamma,salutami Chris.’

Mi sentivo bene, ero con le persone che amavo di più.

Mi misi a letto, senza tuttavia avere la possibilità di dormire, troppi pensieri.

Ma a che pensavo, non lo so.

Stavo per addormentarmi, quando vidi un’immagine nella mia testa.

Un ragazzo, il suo viso aveva dei lineamenti perfetti.

Capelli corti, chiari.

Occhi chiarissimi, e soprattutto un sorriso che faceva impazzire.

Ad incontrarlo uno così! Oh,forse è qualcuno che conosco.-

Pensai in quel momento.

 

8.30 Brighton,UK.

 

Mi alzai, forse avevo l’abitudine di andare a controllare la posta, perché lo feci.

Andai a prendere il giornale. Chiamai la mamma e Chris e facemmo colazione.

‘Ah,mamma la posta e il giornale.’

‘Sì, tay vedi tu cosa c’è,okay?’

‘Certo, emm qui c’è qualcosa per me.’

Aprii subito incuriosita.

Nella busta c’erano un biglietto e un pass per un concerto,di un certo Conor,

Conor Maynard.

‘Mamma chi è Conor Maynard?’

‘Oh,Tay! Ti ricordi di lui?’

‘Lo conosco? Perché improvvisamente ho un biglietto e un pass per un suo concerto. Ah è un cantante,mi piace mamma?’

‘Sì,e tanto,tay.’

‘Ieri non me lo hai detto!’

‘Me ne sarò dimenticata.’

‘mmm…’

‘Ma non c’è scritto il mittente?’ mi chiese la mamma.

‘Emm ecco c’è una lettera.’

La lessi velocemente,e i miei occhi si spalancarono.

Chi era quel ragazzo?

‘Che c’è scritto Tay?’

‘ Ehy Swift,

lo so non vorrai più sentire di me nella tua vita.

Ma sarò sabato a Brighton e vorrei vederti, per sistemare le cose.

Ti ho lasciato così,per inseguire il mio sogno, ma ho lasciato da sola l’unica persona che contava per me.

Cioè te, la mia migliore amica.

Cioè se vuoi ancora esserlo, dammi una seconda possibilità.

A sabato,

Conor xx’

‘Mamma ma io non mi chiamo Taylor Swift, ahaha.Perché mi chiama così?’

‘Perché le assomigli cara.’

‘E uno dei miei cantanti preferiti è anche il mio ex presunto migliore amico?’

‘Dove l’ho conosciuto, mamma?’ aggiunsi.

‘Tay lo conosci dalla prima elementare, se n’è andato circa un anno e mezzo fa, o due anni, adesso non ricordo, adesso hai bisogno di riposo.’

L’unica cosa di cui avevo bisogno era sapere,nient’altro.

Chi ero io? in due giorni mi feci questa domanda circa una ventina di volte,non mi riconoscevo in quelle foto che mi avevano mostrato.

Lo avrei capito più tardi.