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Autore: Valentine Darvish    21/09/2012    4 recensioni
Avete mai pensato di incontrare i vostri idoli, grazie a uno stupido gioco trovato su internet?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve! Su questo capitolo ho solo un commento: non mi è piaciuto molto, e prometto che il prossimo sarà migliore!
:*







Dopo l’oscura notte, passata insonne a fantasticare sul viaggio che avrei fatto, venne finalmente la splendida e pura alba a darmi il buon giorno abbracciandomi con i suoi caldi e primi raggi della mattinata. Restai fuori, sul balcone per ammirare la bellezza della natura. Quando l’aria diventò insopportabile entrai dentro, mi vestii e scesi giù, nel soggiorno,per fare colazione.
Trovai, come previsto, i miei genitori seduti a tavola che discutevano di economia. Mi sedetti e iniziai a mangiare pane e nutella, come tutte le mattine. Appena ebbero finito, cominciai a parlargli della mia vittoria e pian piano del viaggio il quale vinsi. I miei, naturalmente, non mi cedettero, ma quando salirono su in camera e videro l’e-mail, si convinsero. Erano entrambi stupiti e3 si lanciavano molte occhiate serie, come se stessero discutendo l’uno con l’altro. Alla fine scesero giù.
All’ora di pranzo, io e mia sorella andammo a mangiare. Quel giorno mamma aveva preparato bucatini con melanzane, una squisitezza per il mio palato. A tavola discutemmo un po’ di tutto. 
Mia sorella parlò del viaggio che avrebbe fatto in Scozia con la scuola inizio Settembre, mentre io ascoltavo con interesse. Pomeriggio uscii con i miei amici Otaku. Gli raccontai la favolosa notizia e loro rimasero meravigliati congratulandosi con me e poi andammo tutti insieme a festeggiare. Verso le sette tornai a casa. Dopo aver mangiato vedemmo un film. I miei non mi accennarono niente del viaggio e a fine serata andammo a dormire .In camera accesi silenziosamente il pc per controllare la posta. Trovai un nuovo messaggio di quella donna, di cui ormai avevo riconosciuto l’identità. Tokoro-san (ovvero la manager dei GB) mi scrisse che doveva avere la conferma riguardante il viaggio. Se avrei accettato sarebbe arrivato un Jet privato, altrimenti avrebbero rintracciato il secondo classificato per dargli il mio premio. Mi diedero 15 giorni di tempo per la risposta, a quel punto spensi il computer e cercai di pensare a un modo per convincere i miei genitori, poiché la loro espressione avuta leggendo l’e-mail non mi era piaciuta. Il giorno seguente mi svegliai verso le otto e scesi in salotto. I miei genitori non erano in casa e ne approfittai per rilassarmi guardando anime a più non posso e facendo colazione sul divano. Verso mezzogiorno ritornarono. Erano andati a fare compere. Al loro arrivo mi trovavo ancora giù a guardare la tv e sentendo la porta aprirsi corsi subito su per le scale dirigendomi in camera per vestirmi. Mio padre mi chiamò per aiutarlo a portare su la spesa e dopo aver finito preparammo il pranzo. Appena fu tutto pronto approfittai del silenzio che si era creato per dare la nuova notizia. I miei genitori tacquero per un minuto , poi mi dissero – “ Mi dispiace, ma non puoi andarci…cerca di capire.”
Per un millesimo di secondo il mio cuore si fermò, e poi ripartì carico di tristezza, dolore, rabbia e delusione. Scesero sul mio volto due lacrime.
-“Perché?”- dissi.
Lui rispose dicendomi – “Non posso mandarti lì da sola come una stupida. Cosa farai? E
chi si prenderà cura di te?”
- “L’e-mail parla molto chiaro…Il gruppo mi starà vicino ogni giorno e alloggerò in casa della manager per tutti i mesi e avrò anche il tempo di studiare!” 
-“Non mi fido!”- disse.
Non continuai a parlare, anche perché sapevo già che ogni tentativo sarebbe stato vano. Sparecchiata la tavola salii in camera e buttandomi sul letto tolsi fuori tutto il mio dolore. I giorni passarono carichi di tristezza, accompagnati da “lacrime nere”. Era ormai il decimo giorno e mi ero rassegnata all’idea di fare quel meraviglioso viaggio che mi ero meritata. Speravo in qualche miracolo, ma mi resi conto che era impossibile. Per non sentirmi giù di corda, quel pomeriggio, mi misi ad ascoltare Gackt, poiché è l’unico cantante che nei momenti bui riesce a rendermi felice con le sue magnifiche canzoni. Mi sentivo uno straccio vecchio messo in un angolo a consumarsi. Dopo un’ora di musica, inizia a leggere “La leggenda di Otori”, un libro molto interessante per i miei gusti orientali. Man mano che leggevo i miei si appesantirono sempre di più, finché mi misi a dormire senza nemmeno accorgermene. Fui svegliata dalle canzoni dei Nightwish di mia sorella. Fuori era già buio ed io ero rimasta a dormire per tutte quelle ore. Dopo qualche minuto mia madre ci chiamò per mangiare. Dal modo in cui camminavo sembravo uno “Zombie”uscito per uno spuntino a base di carne umana con un succo di sangue.
Comunque quella sera, aveva preparato una fettina di carne, con un’insalata e una mozzarella. Appena ci sedemmo mio padre iniziò a prendermi in giro, poiché in tv stavano trasmettendo un film di Jackie Chan. Non avevo fame e rifiutai il cibo. Mia madre, ovviamente, s’incavolò mentre mio padre mi disse che se avrei mangiato mi avrebbe fatto un regalo. Io non ci credetti, ma mangiai ugualmente. A fine cena gli dissi di cosa si trattava e lui disse - “ Ora ascoltami bene! Io e tua madre ci abbiamo riflettuto molte alla fine abbiamo deciso di farti andare in Giappone…però a un patto…dovrai darti da fare per studiare.”
“Si,si…tutto quello che volete!” – dissi.
“Bene, ora vai su e invia la risposta a quella donna!Ah…ringrazia tuo fratello e tua zia, sono stati loro a convincerci.”
“Lo farò.”
Corsi subito al computer piena di gioia e adrenalina…volevo gridare per la felicità, ma non potevo…mi sfregai le mani e cominciai a scrivere l’e-mail. Appena ebbi finito, iniziai a cantare e a saltellare, ridendo anche come una scema, poi caddi sul letto e mi rialzai sedendomi su di esso dicendo – “Golden Bomber aspettatemi, sto arrivando!!!” 
  
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