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Autore: Lu_Sama    10/04/2007    3 recensioni
"Non avere legami, non essere schiavo di nessuno, vivi soltanto per la tua vita!" Questo era stato il credo di Kira come di Sanzo fino a quel momento. Ma ora si stanno accorgendo che nel loro cuore si stanno facendo spazio sempre di più Laira e Goku. Sarà positivo? Forse no... Forse avrebbero fatto meglio a rimanere fedeli ai loro ideali. Così avrebbero sofferto molto meno...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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UNA DEA PER I SAIYUKI BOYS

In un piccolo paesello in mezzo al deserto il caos regnava sovrano. L’ennesimo demone fuori controllo, gli ennesimi omicidi e l’ennesimo intervento della dea della guerra Son Kira, nata dall’unione del dio principe della guerra Homura e dalla terra stessa.

La scena si ripeteva sempre uguale, la divina Kanzeon Bosatsu che la chiamava per avvertirla di un "piccolo problema", Kira che si rifiutava di intervenire poiché "non era sua competenza", Kanzeon che la minacciava con qualche suo segreto, Kira che scendeva sulla terra con finta disinvoltura dicendo che "non lo faceva di sicuro per le sue minaccie" e poi l’arrivo sul posto. Demoni, demoni, demoni. Uno morto, l’altro fermato con un dispositivo di controllo, l’altro morto e… ops! Le era scappata la mano! Proprio quello che aveva deciso di salvare grazie alla sua incredibile misericordia era morto! Che strano… e poi ancora demoni, demoni, demoni.

Tzk, che razza inutile… come quella umana del resto… non che gli dei fossero meglio ovviamente! Con quello stupido consiglio, quello stupido Nataku e quegli altri stupidissimi sottoposti sempre pronti a leccare il culo!!! Gli unici che si salvavano a parte lei erano Kanzeon Bosatsu e suo padre Homura… Tutti gli altri potevano anche morire… In ogni caso finito di sterminare… ehm, cioè no! Salvare i demoni se ne faceva ritorno nel regno celeste per poi essere disturbata da Kanzeon ecc ecc. Era un ciclo continuo.

Ma questa volta era diverso. Questa volta, finita la missione non sarebbe tornata a casa. E non avrebbe neanche potuto uccidere il demone. Se lo sarebbe persino dovuto portare dietro!! E tutto per cosa? Perché non riusciva mai a dire di no a suo padre, ecco perché! Era stata incaricata di recuperare i cinque sutra, primo fra tutti il sutra del cielo demoniaco, che apparteneva a tale Genjo Sanzo Hoshi. Bhò! E chi l’aveva mai sentito?! Le era stato spiegato che era il nipote della divina Kanzeon e che era un bonzo che viaggiava con tre demoni. E allora? Dov’era il problema? Per uccidere… ehm… sottrarre ad un bonzo e a tre demoni un sutra che ci vorrà mai?

Con la scusa dell’aiuto, ora si sarebbe dovuta portare dietro un demone idiota e puzzolente!

Una volta arrivata sul posto aveva individuato il demone e le aveva applicato un braccialetto al polso come dispositivo di controllo. Subito il demone si era bloccato ed era svenuto. Ed erano state ovazioni ed un incessante acclamare e pregare e gioire. Uff! Che noia gli umani… Poi si era caricata in spalla il demone che stranamente non pesava molto e se n’era andata al sicuro in una grotta. Aveva depositato il demone ed aveva iniziato ad osservarlo. Anzi… osservarlA. Era una femmina, aveva un bel viso dolce con dei tratti molto morbidi, la pelle scura e dei lunghi capelli neri. Era carina per essere un demone. Kira non l’avrebbe mai ammesso ovviamente, ma questa era un'altra storia. Finalmente dopo circa tre ore di sonno la ragazza si svegliò. Sbattè un paio di volte le palpebre e si guardò intorno disorientata. Kira notò che aveva dei begli occhi: viola, profondi con delle lunghe ciglia nere. Era un mix di colori quella ragazza…

Il giovane demone individuò Kira dopo circa due minuti, non che fosse scema, ma la dea era vestita di nero, aveva i capelli scuri ed era nell’ombra, quindi era ovvio che non l’avesse notata subito. Quando Kira si alzò ed iniziò a camminare verso di lei la ragazza sussultò e chiese incerta:

- E tu chi sei?- Kira alzò un sopracciglio evidentemente scocciata da tutta l’impudenza di quella mocciosa, ma subito rispose:

- Taci. Sono io a fare le domande qui. Tu come ti chiami?- la ragazza con tono di sfida rispose:

- Sha Laira- Kira iniziava ad alterarsi:

- Sha Laira e poi?-

- Niente, Sha Laira e basta.-

- Di chi sei figlia… Questo intendevo… Quando ci si presenta si dice anche la provenienza di solito…-

- Conosco solo il nome di mio padre, mia madre non l’ho mai conosciuta. Mio padre si chiama Sha Jien. Mia madre era… bhè, sua madre.- Kira fece un’espressione alquanto perplessa, il suo invidiabile autocontrollo vacillò in modo evidente ed una vena iniziò a pulsare in modo impercettibile sulla sua tempia.

- Cosa diavolo vorrebbe dire che tua madre è la madre di tuo padre? È come dire che tua nonna è tua mamma o la madre di tuo padre è sua moglie o….- Kira si fermò un attimo, chiuse gli occhi, si massaggiò un paio di volte le tempie e sospirò profondamente. Poi più calma e rilassata guardò verso Laira che la guardava dal basso in alto con un bel sorriso dolce. Sembrava una bambina…

- Quanti anni hai?- chiese la dea.

- 15! Tu?- rispose Laira

- Tzk, non è affar tuo. In ogni caso mi toccherà convivere con te per qualche giorno, quindi cerca di stare brava- Laira assunse un’espressione sconcertata:

- Eh? Qualche giorno? E perché? Anzi, cosa è successo? Mi ricordo solo del sangue…-

- Hai molto semplicemente perso il tuo io. Hai ucciso, distrutto, raso al suola, attaccato, ferito.- il tutto fu spiegato da Kira in tono quasi divertito, mentre contava le stragi sulle dita elencandole come fossero state la lista della spesa. Sha corrugò la fronte.

- Davvero…?- l’espressione della dea faceva intendere che di sicuro non era uno scherzo, così riprese:

- E perché adesso ho riaquistato il mio… come lo chiami?... il mio io? E perché dobbiamo stare insieme qualche giorno?- Son rispose:

- Perché dobbiamo ammazzare insieme un po’ di gente.- la più giovane esclamò:

- E perché mai?? Io non voglio uccidere!!- Kira sorrise per la prima volta, anche se in realtà quello non era un sorriso, ma bensì un ghigno.

- Ormai ti sei già macchiata le mani. Quattro persone in più o in meno non fanno differenza! In ogni caso nella vita hai solo due possibilità: o uccidi o vieni ucciso. Scegli tu qual è la più conveniente. In ogni caso ora si è fatto tardi, dormi. Ti spiegherò i dettagli domani.- la giovane annuì, si stava per coricare, ma poi le venne in mente una cosa, così disse:

- Mi dici almeno una cosa? Come ti chiami?- la dea si fermò, riflettè un’attimo sull’eventualità di mentirle e poi disse:

- Kira. Son Kira.- il demone disse:

- Son Kira e poi?- la dea disse:

- Son Kira figlia della terra.- la giovane Sha rimase perplessa e la bella dea della guerra la sentì chiaramente bisbigliare:

- E poi è assurda la mia spiegazione… Saranno ben normali le sue di origini…- dopodichè Kira decise di riposare.

   
 
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