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Autore: Horrorealumna    27/09/2012    1 recensioni
Alex e Joshua Shepherd.
Fratelli... sempre e per sempre. Anche quando i genitori iniziano a preferire l'ultimo arrivato, mettendo in disparte il maggiore.
Sempre e per sempre... anche quando inizi a voler morto l'altro.
Sempre e per sempre... qualunque cosa accada.
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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SFIDA
 
Ricorda di fare il buono, lui le colpe non perdona.
Ha una arrugginita lama seghettata, per tagliarti le interiora.
 

- Hai perso e tocca a te, Alex!
Avevano appena finito una estenuante partita di calcio; avevano passato tutto il pomeriggio dietro casa Shepherd, nel piccolo ma grazioso parco-giochi a reclutare ragazzini da aggiungere in squadra. I due capitani, avversari e fratelli, erano appunto Alex e Joshua. Il piccoletto aveva attirato a sé ragazzoni che avevano stracciato il povero Alex, sconfitto e amareggiato.
E ora Joshua voleva fargli pagare ancora più amaramente la sconfitta: doveva scontare una penitenza. Spiare loro padre nella sua stanza privata.
La stanza del garage.
Una stanza proibita.
- Vado, vado! Quanto rompi... ! - sbottò stufato il maggiore fulminando con lo sguardo il fratellino.
Doveva aprire la porta, spiarlo per qualche minuto e scappare via.
- Fallo ora, dai! - sussurrò Joshua.
Ecco.
Lo strano pomello d’oro scattò verso destra; la via era libera.
Alex allungò il collo e lo vide: Adam, suo padre. Un tremendo tanfo di sangue proveniva da quell’ambiente; l’uomo era di spalle, accanto ad un tavolo coperto da resti di... quello che sembrava essere un animale molto grosso.
Reggeva una mannaia e la alzava e abbassava sulla carcassa con movimenti decisi e violenti.
- Sembra un macellaio, guarda... - sussurrò Alex. Si voltò indietro... ma Joshua era già al piano di sopra. Sparito.
Iniziò a sudare freddo.
- COSA CI FAI QUI!? - si sentì urlare per tutto il sotterraneo.
Alex vide suo padre venirgli incontro con ancora il coltello sporco di sangue tra le dita; si avvicinò al figlio maggiore e lo afferrò per le spalle.
- Papà! No... io non... - continuava a balbettare il ragazzino.
- COSA DIAVOLO VUOI FARE?! Sai che non puoi stare qui! NON. VOGLIO. PIU’. VEDERTI. QUI. Chiaro?!
La presa di quelle mani gigantesche gli faceva del male; Alex, a quelle parole, tremante di paura, squittiva come un topolino, annuendo freneticamente:
- Sì! Sì, sì, signore - balbettò come avrebbe fatto un soldato.
Scappò via da quell’uomo; quello non era suo padre, era un generale.
E lui era un semplice soldato.
Soldato. Non figlio.
E lo sarebbe sempre stato.
 
 
   
 
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