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Autore: EmaEspo96    28/09/2012    1 recensioni
Elizabeth è come una sorella per Elijah. Da tanti anni, ormai, non ha fatto altro che prendersi cura di lei. Eppure lei pare aver dimenticato tutto, tutto quello che aveva vissuto nei suoi precedenti anni, tutto quello che aveva provato. Ha dimenticato ciò che è. La riporta a Mystic Falls per far in modo che qualche ricordo ritorni a galla ma ciò non farà altro che portare nuovi problemi in quella cittadina...
Genere: Fluff, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elijah, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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I Mikaelson erano appena arrivati in città. Le persone li conoscevano come normali esseri umani, li conoscevano come nuovi concittadini. Le famiglie fondatrici, invece, li conoscevano come gli Originari. Con il ritorno di Esther, tutti i fratelli furono riuniti pronti ad un'eternità con la loro famiglia. E per commemorare tale avvenimento, fu proprio Esther ad organizzare una grande festa alla quale sarebbero state invitate tutte le famiglie fondatrici di Mystic Falls, come fosse un modo per conoscersi meglio. Elena sistemava gli ultimi particolari per la sua pettinatura. Nonostante Damon fosse stato chiaro riguardo la sua partecipazione a quella festa, Elena agiva come al solito di testa sua. Non avrebbe dovuto andarci, eppure il suo istinto la spingeva a fare il contrario. Sospirò profondamente all'esterno dell'ingresso della dimora dei Mikaelson. Il cuore batteva forte, al pensiero che lì dentro alloggiavano i suoi peggiori nemici. Poi si fece coraggio ed attraversò l'uscio sorreggendo la lunga gonna del vestito ai lati, osservandosi intorno con aria elegante. Damon, che era a pochi passi dall'entrata, non tardò ad accorgersi di lei. Aggrottò la fronte in una maniera nervosa e le si avvicinò velocemente. Al contrario, Stefan la vide dall'altra parte ed avanzò verso di lei con piccoli passi lenti, misurati. In poco tempo entrambi si ritrovarono accanto alla doppelganger, che li osservava uno alla volta prima di soffermarsi su Damon.
<< Non hai potuto impedirmi di partecipare a questa festa. >> affermò lei anticipando la predica di Damon.
Stefan li fissò mentre Damon rimuginava su una risposta da darle, stringendosi i pugni ed irritandosi dell'ennesima dimostrazione della testardaggine di Elena. Lei lo guardò, poi fissò Stefan ed abbassò lo sguardo portandolo qualche istante dopo a guardare l'enorme sala piena di gente vestita in maniera elegante, tutti gli invitati alla festa. Ma degli Originari nemmeno l'ombra.
<< Sai bene che Esther vuole me. >> disse Elena, rivolgendosi chiaramente a Damon sebbene non lo stesse guardando.
<< Non sappiamo cosa vuole da te quella donna. Devo ricordarti che è la donna che ha messo al mondo l'ibrido che ti ha uccisa!? >> rispose immediatamente lui, senza alzare il tono di voce ma dimostrando palesemente quanto fosse contrariato.
Stefan rise appena e poi si volse al fianco di Elena, porgendole il braccio. Elena afferrò subito il gesto e gli si mise a braccetto, guardandolo e poi guardando Damon.
<< Suvvia Damon, ormai è qui. Permettile di divertirsi. >> intervenì Stefan guardando suo fratello con un sorriso sarcastico.
Damon sospirò seccato, portandosi anche lui al fianco di Elena e porgendole il braccio come fatto dal fratello così da accompagnarla verso l'interno della sala. Nonostante potesse contare sull'appoggio di entrambi i Salvatore, per Elena era come se non ci fossero. Era come se stesse andando ad affrontare una guerra totalmente sola, ma soprattutto disarmata.
Si avvicinarono al lungo tavolo del buffet, incontrando anche lo sceriffo Forbes che si guardava intorno un po' spaesata. Elena allontanò le sue braccia dai Salvatore guardando il lungo tavolo sul quale poggiavano bibite e cibarie di ogni tipo, perfettamente adatte per una festa.
<< Non credo di riuscire a mangiare niente. E' davvero per una festa che Esther mi ha chiamata qui? >> si domandò lei, sotto gli occhi dei due fratelli.
Damon si voltò appoggiandosi leggermente contro il tavolo mentre Elena rifletteva e Stefan la guardava, alternando lo sguardo tra lei e del vino che aveva adocchiato. Fu in quel momento che sulla rampa di scale che dava al piano superiore si mostrò la figura di Esther.
<< Buonasera signori. Vi ringrazio per essere venuti a questa festa da me organizzata. Per iniziare, i miei figli vogliono mostrarvi un antico ballo al quale mi piacerebbe partecipaste anche voi. >> disse Esther, guardando dall'alto ogni invitato alla festa.
Elena sobbalzò voltandosi di scatto, Damon sollevò lo sguardo incrociando quella figura e Stefan si girò lentamente mantenendo un'aria impassibile. Pian piano, sulla rampa di scala, avanzavano i figli di Esther accompagnati dai rispettivi cavalieri o dalle damigelle per il ballo. A capo della fila vi era Klaus, accompagnato dalla bella Caroline. Lui aveva un sorriso contento, raggiante, che non stonava con la bellezza del suo volto. Caroline, avvolta in quel vestito blu da lui stesso regalatole, forzava un sorriso per non apparire inappropriata. Non avrebbe voluto accompagnare Klaus, ma vista la lontananza di Tyler e la noia che la sovrastava, non poté farne a meno. Iniziarono a scendere quelle scale avviandosi verso la sala da ballo che era stata lasciata libera per loro, seguiti da Kol che era accompagnato da una graziosa fanciulla avvolta in un abito bianco, dai lunghi capelli biondi. Subito dopo Rebekah se ne stava a braccetto con Matt, scendendo quelle scale con aria orgogliosa. Finn teneva il braccio di una giovane ragazza dai corti capelli rossi, avvolta in un abito nero ed infine Elijah chiuse la fila. Sorrideva accompagnato da una ragazza che lì a Mystic Falls nessuno aveva mai visto, portata in quel posto dagli stessi Originari. L'elegante vestito blu ch'ella aveva stringeva un corpo minuto che camminava al fianco di Elijah orgogliosa e timida, stretta al suo braccio. Non sembravano affatto estranei come avrebbero potuto essere Kol e Finn con le rispettive fanciulle. Elijah e quella ragazza avevano un'aria del tutto unita, mentre scendevano quelle scale. Raggiunsero tutti la sala da ballo e si strinsero uno contro l'altro per la posa di quella danza. Ognuno fissava il proprio compagno, o la propria compagna, mentre anche gli invitati alla festa iniziarono a cercarne dei rispettivi per poter unirsi al ballo. Elena si voltò dopo aver osservato titubante tutta la scena. Cercò Stefan istintivamente, ma quando se ne rese conto si accorse che Stefan era sparito dal suo fianco.
<< E' appena andato via. >> disse Damon verso di lei, andando a guardarla.
<< Avrei dovuto capirlo. >> rispose lei, tradendo un tono di voce ferito.
Poi si voltò verso di lui e deglutì, avanzando con piccoli ed eleganti passi sino a portarsi davanti a lui. Fece un leggero inchino porgendogli una mano, mantenendo comunque la sua insuperabile eleganza.
<< Ora che siamo qui, potremmo ballare. Che ne dici? >> domandò a Damon con una certa timidezza.
Lui sorrise in quella maniera che soltanto lui sapeva fare e poi raccolse delicatamente la mano di Elena, accompagnandola al centro di quella sala, lì dove corpi appiccicati tra loro avevano iniziato a danzare. Caroline guardava scocciata Klaus che invece la fissava con aria ammaliata. Rebekah e Matt sembravano andare d'accordo, lui sorrideva e lei faceva altrettanto, nonostante lo stesso Matt sapesse cosa fosse in realtà la bionda che aveva davanti a sé. Finn e Kol danzavano liberi con le loro rispettive fanciulle, sorridendosi l'un l'altro e rispettando i passi del ballo che la loro madre aveva scelto per quella festa. Poco più in là Elijah si muoveva con una certa eleganza ed una certa abitudine insieme alla ragazza che l'aveva accompagnato a quel ballo. Lei lo guardava tranquilla e sorridente, lui faceva altrettanto.
<< Quindi ormai vi siete riuniti? >> gli domandò sottovoce, nascondendo le proprie parole sotto la musica che aleggiava nel loco.
<< Non è da mia madre, perdonare così facilmente Klaus dopo quello che le aveva fatto. Non sono ancora convinto del fatto che le sue intenzioni siano realmente queste. >> rispose Elijah, mutando la sua espressione in un viso serio, mentre continuava a muoversi seguendo la musica.
<< Cosa potrebbe voler fare tua madre ai suoi figli? >> lei gli domandò quasi subito, con un'aria interrogativa.
Riusciva a scorgere nelle risposte di Elijah un accenno di disperata malinconia, ma nonostante tutto non esitava a porgergli delle domande. Voleva sapere come comportarsi, come agire, ora che gli Originari sembravano aver intenzione di camminare lungo la strada di una vita felice, e lei voleva farlo insieme a loro.
<< Di tutto Elizabeth, di tutto. >> rispose Elijah. Poi le sorrise come farebbe un fratello maggiore con una sorella minore. << Dovresti ballare invece di parlare. Hai sempre detto che ti piace tanto ballare, no? >> le disse lui, e lei annuì leggermente.
Quando ormai le parole si persero, di fianco a loro Damon ed Elena ballavano come avevano fatto durante la festa per Miss Mistyc Falls. Sorridevano entrambi, nonostante Damon avesse voluto vedere Elena a casa ora. Solo improvvisamente lei girò su sé stessa venendo lasciata da Damon e finendo direttamente tra le braccia di Stefan. Lui la guardò lasciandola sorpresa.
<< Come mai stai ballando? Di solito ti fai pregare per farlo. >> lei gli disse, rimembrando tutte le volte in cui ha davvero dovuto farlo.
<< Non ho potuto rifiutare un invito da parte del sindaco Lockwood. > rispose, cingendola e prendendo a ballare con lei.
Nonostante avesse potuto considerare Stefan il suo ragazzo sino a qualche settimana prima, ora non riusciva più a farlo. In realtà, non sapeva più cosa ci fosse tra loro. Si sentiva imbarazzata, spaventata ed allo stesso tempo si sentiva insicura con lui. Passarono proprio di fianco a Klaus e Caroline che ballavano, e la bionda guardò Elena con aria di supplica. Elena, di rimando, la fissò confusa e sconcertata. Come poteva una delle sue migliori amiche danzare con Klaus? Non riuscì a rispondersi ma sapeva che avrebbe dovuto chiederlo alla stessa Caroline. Klaus guardò Stefan e poi spostò immediatamente lo sguardo per dedicarsi alla bionda che ballava con lui.
<< Non sapevo che tra Klaus e Caroline ci fosse del tenero. >> disse Stefan, tradendo la stessa confusione che albergava in Elena.
<< Magari lui l'ha soggiogata. >> rispose subito Elena, non volendo pensare a qualche tipo di tradimento da parte della sua amica << O magari...gli Originari hanno davvero intenzione di cambiare tutto. >> aggiunse poco dopo.
Si ritrovarono a ballare a pochi passi da Elijah e Elizabeth, che ballavano in maniera tranquilla e rilassata. Elena li guardò, subito dopo anche Stefan entrambi tremendamente curiosi. Quel senso di osservazione improvvisa costrinse Elizabeth a voltarsi verso di loro. Guardò dapprima Elena, sorridendole cordialmente, ma quando volse lo sguardo verso Stefan si bloccò. Rallentò il suo movimento e perse il sorriso. In pochi istanti Elijah si ritrovò a trascinare un corpo incantato in quella danza. Stefan la guardava curioso e così anche Elena, prima che entrambi si fermassero. Elizabeth sgranò gli occhi incredula, Elijah si fermò e fermò anche lei mentre il respiro della ragazza diventava pian piano più pesante.
<< ...Beth? >> era una voce che risuonava offuscata in quel momento, Elizabeth non riusciva a sentire niente, era come se non ci fosse nulla. C'era quell'uomo vestito in giacca e cravatta, dalla pettinatura sistemata, dagli occhi verdi e profondi.
<< ...Lizabeth? >> di nuovo sentì qualcosa, ma non capiva. Non riusciva a distogliere lo sguardo, non riusciva a sentire altro se non il battito del proprio cuore che accellerava ed i pensieri confusi che si sparpagliavano nella propria testa.
<< Elizabeth? Che ti prende? >> riuscì solo dopo a distinguere la voce di Elijah che la scosse appena, facendola ritornare alla realtà.
Improvvisamente ritornò la musica, ritornò la sala in cui si trovavano, ritornarono gli sguardi confusi di Elena, Stefan e Elijah. Ritornò il suo respiro regolare così come il battito cardiaco mentre lei batteva le palpebre in maniera confusa, guardando Stefan per qualche altro istante prima di rivolgersi a Elijah che la guardava preoccupato.
<< Che succede? >> le chiese ancora lui, insistente ma comunque garbato.
<< ...Io...Niente credo. >> rispose Elizabeth, allontanandosi poi dall'Originario.
Sollevò una mano e se la portò alla fronte come se le girasse la testa, cosa che effettivamente sentiva in quel momento. Guardò di nuovo Stefan, soffermandosi infine su Elena più e più volte. Avevano entrambi un'aria così familiare e lei non riusciva a spiegarselo. Era come se li avesse visti tante, troppe volte. Come se, nonostante non ricordasse niente del proprio passato in quel momento, l'immagine di quei due si fosse stampata all'interno della propria testa. Poi scostò la mano ed andò a guardare Elijah.
<< Credo di aver bisogno di un po' d'aria. C'è troppa gente qui, forse ho solo bisogno di respirare un po'. >> gli disse. Ma nonostante rispose in quel modo, Elijah sapeva perfettamente che c'era qualcosa che non andava. Si voltò verso Elena e Stefan che si erano fermati lì vicino ed Elena si avvicinò di un paio di passi.
<< Vuoi che ti accompagno fuori? >> le chiese gentilmente, il suo altruismo non riusciva a riposare nemmeno in quel momento.
<< No no, non preoccuparti. Vado da sola. >> rispose Elizabeth, sorridendole in maniera forzata.
Si voltò quasi subito ed iniziò ad avviarsi verso il giardino all'esterno, ticchettando sulla pavimentazione con quei tacchi alti che si abbinavano con il vestito. Stefan guardò Elena ed Elena quasi istintivamente guardò lui in maniera confusa.
<< Perdonatemi Elena, Stefan. >> si scusò garbatamente Elijah, congedandosi subito dopo per seguire Elizabeth.
Elena avrebbe voluto seguirlo, in effetti era in procinto di farlo. Ma poi Esther la trattenne, apparendo all'improvviso e facendola sobbalzare.
<< Esther! >> disse Elena, mettendo inevitabilmente Stefan sull'attenti.
Lei le sorrise e poi fece un cenno a Stefan come volesse calmare un innocuo cagnolino.
<< Non preoccuparti Elena, non voglio farti del male. Voglio solo che tu venga da me, di sopra, fra dieci minuti. Mi troverai nella mia stanza, quella con le due grandi porte. >> le spiegò, voltandosi poi ed allontanandosi sotto lo sguardo di Finn che cessò la sua danza.
Elena guardò Esther sparire e poi guardò Stefan che di rimando guardava lei. Esther voleva farle del male? Voleva ucciderla per impedire a Klaus di creare altri ibridi? Oppure voleva semplicemente chiederle scusa per tutto quello che le aveva fatto passare insieme alla sua famiglia? Erano tutte domande che le giravano per la testa, dimenticandosi di quanto accaduto poco prima. Giusto un attimo dopo prese la mano di Stefan.
<< Vieni con me. >> disse, senza dargli modo di obbiettare. 
Anche se, se Stefan avesse voluto farlo, gli sarebbe bastato poco. Si lasciò trascinare da Elena verso una delle stanze attualmente vuote, entrandovi e chiudendo la porta. Si voltò verso Stefan che sorrideva impassibile come al solito.
<< E va bene Elena, cosa vuoi che faccia? Vada lì ad uccidere Esther? >> le domandò lui, portandosi le mani alle tasche.
Lei restò esterrefatta e poi scosse il capo.
<< Assolutamente no. Stefan, io voglio che tu fermi Damon. Vorrà di certo impedirmi di incontrare Esther, lo farà in tutti i modi. Ed io non voglio che lui mi fermi, voglio incontrare Esther. >> gli disse con una certa determinazione.
<< Tu non hai paura di Esther? >> le domandò Stefan con aria strafottente.
Era un atteggiamento che Elena non tollerava, ma dopo quanto fatto da Klaus non sapeva più cosa fare per aiutarlo. Si concentrò, però, sulla domanda da lui posta. Avrebbe dovuto dirgli di si, in fin dei conti lei aveva paura di Esther. Non sapeva cosa aspettarsi da lei tanto quanto gli Originari stessi, però scosse il capo ugualmente.
<< No, non ho paura. Se Esther ha fatto tutto questo per incontrarmi, sarà sicuramente qualcosa di serio. >> rispose, guardandolo.
Stefan si ammutolì per qualche minuto, poi sospirò.
<< E va bene. Fermerò Damon. >>



Elizabeth s'accomodò su di una panca in salda pietra che decorava quel giardino, osservando l'immensità della notte illuminata dalle luci della casa. Sospirava pesantemente mentre Elijah la raggiunse subito dopo. Si fermò proprio di fianco a lei, osservandola dall'alto. La guardava preoccupato, una parte di sé riusciva a comprendere chiaramente cosa le stesse succedendo, l'altra non voleva immaginarlo.
<< Elizabeth. Sicura che vada tutto bene? >> le chiese, andando ad accomodarsi accanto a lei.
<< Si, non preoccuparti. Ho solo avuto un capogiro. >> gli disse lei, voltandosi a guardarlo ed accennando un sorriso.
Non esistevano parole per spiegare cosa fosse accaduto in quel momento. Non riusciva in alcun modo a spiegarsi quell'improvvisa reazione avuta in presenza di Stefan ed Elena. Ma proprio quando Elijah stava per chiederle altre cose, riuscì a sentire non molto distanti le voci distinte dei due Salvatore e della stessa Elena Gilbert. Lei avanzava con passi decisi e veloci sorpassando sia Stefan che Damon, il quale tra i due era il più furibondo.
<< Avrebbe potuto ucciderti! E se l'avesse fatto? >> insisteva Damon, cercando di raggiungerla.
Non gli era difficile, gli bastò correre come tutti i vampiri sapevano fare per superarla e mettersi dinnanzi a lei. Elena rimase sbigottita fermando improvvisamente il suo passo, guardandolo con un'espressione severa.
<< Damon! >> esclamò.
Lui l'afferrò delicatamente per le spalle, guardandola preoccupato nonostante proprio a due passi ci fosse Stefan. Lui li guardava mantenendo un'espressione impassibile, sebbene dentro di sé andasse consumandosi lentamente, dolorosamente.
<< Elena, per una volta, solo per una volta ascoltami. >> diceva lui ma lei non esitò ad interromperlo.
<< Damon, io so badare a me stessa. Non dovresti essere così insistente, non dovresti preoccuparti così tanto per me. >> mantenendo un tono di voce severo.
<< Il fatto è che io ti amo Elena. >> confessò.
Stefan li guardava, si voltò ed incrociò involontariamente gli sguardi di Elizabeth ed Elijah seduti poco più in là che li guardavano con aria curiosa ed invadente.
<< Credo che sia proprio questo il problema. >> rispose Elena.
Si sfilò dalla presa di Damon che restò senza parole, immobile, guardando proprio davanti a sé. Elizabeth calò lo sguardo incrociando quello di Stefan che restò perplesso, Elijah lo spostò per discrezione. Damon deglutì nervoso, nascose un certo senso di tristezza. Non guardò nessuno, si limitò a correre via, con quella velocità sovrannaturale che caratterizzava i vampiri. Stefan lo seguì sino a vederlo sparire, poi guardò Elena che si allontanava verso la macchina di Matt. Guardò Elizabeth ed Elijah per l'ultima volta, avanzando con passi svelti verso Elena.
<< Ti accompagno a casa. >> disse Stefan.
<< Posso andarci da sola. >> rispose Elena, tradendo una certa freddezza.
<< Con la macchina di Matt? Non si arrabbierà? >> chiese ancora Stefan, impedendole di aprire la portiera dell'auto.
<< Ti ho detto che posso andarci da sola! >> aggiunse ancora, volgendo poi a Stefan lo sguardo.
Si fermò dinnanzi a quegli occhi verdi, strinse le labbra ed abbassò lo sguardo. Stefan sorrise, sollevò quasi istintivamente una mano che accostò ad una sua guancia per donargli una carezza. Lo fece senza quasi rifletterci, scostandola pochi secondi dopo.
<< Forza. >> aggiunse Stefan, prima che Elena lo seguisse verso la sua auto.
Poco più in là Elijah si alzò dalla panchina per avviarsi verso l'interno. Sapeva che Esther voleva parlare con Elena, da quella situazione venutasi a creare era facile capire che l'avesse fatto, ma non era di certo quello il momento adatto per chiederlo ad Elena o ad uno dei due fratelli Salvatore. Avrebbe dovuto aspettare il momento adatto per farlo. Nel frattempo Elizabeth aveva seguito tutta la scena, torturando insensibilmente e senza motivo i tessuti del suo vestito. C'era qualcosa in tutto quello che le faceva sentire un dolore debole, qualcosa che la infastidiva, qualcosa che le portava alla mente situazioni passate di cui non aveva ricordo. Poco dopo anche lei si alzò dalla panchina per ritornare dentro e seguire Elijah, così da chiudere la festa che avrebbe dovuto inaugurare il Ritorno dei Mikaelson, il Ritorno degli Originari.
   
 
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