Elena si svegliò presa da un panico inspiegabile.

Il respiro le mancò all'improvviso, come se qualcuno le avesse tolto tutta l'aria dai polmoni, come se stesse per affogare.
Spalancò gli occhi e contemporaneamente si mise a sedere.
La gola bruciava, come abrasa da un’inspiegabile arsura.
Un’irragionevole paura la scosse nel profondo: che cosa le stava accadendo? Cosa era accaduto?
Cercò Damon per chiedergli aiuto, ma lui non era accanto a lei sul pavimento …  non era sul divano o accanto alla cucina: lui non era proprio nel suo campo visivo.
- Damon ...? - Sospirò attanagliata dall'ansia.
- Damon ...! - Urlò stordita dall'angoscia.
Lui non rispose.
Una musica catturò la sua attenzione ... la voce di Whitney Huston la colpì in pieno petto.
Si alzò e corse in bagno, sperando di sentire scorrere l'acqua della doccia, ma il bagno,  la camera, come d’altronde il resto della casa,  erano  pieni solo delle note che fluivano dallo stereo.
Tornò nel salotto e si diresse verso la fonte della musica: trovò  l'Ipod di Damon con "I will always love you" in loop.
Si guardò intorno con un nodo in gola che rischiava di farla soffocare, nella testa il vortice delle parole della canzone, che le rivelavano l'atroce verità.

So good-bye
Please don't cry
We both know I'm not what you
You need

Girandosi verso il tavolino vide qualcosa: si avvicinò asciugandosi le lacrime che cominciavano a scendere sulle sue guance.

Sul piano di legno scuro spiccavano degli oggetti: i regali di addio di Damon.


Un raggio di sole li illuminò, come uno spot puntato sull'attore che recite le ultima battute di una tragedia.


Elena, disperata, si mise in ginocchio e, scossa dai singhiozzi, li prese ad uno ad uno:

La piuma di un corvo …

Una rosa nera ....

Un pezzo di cioccolato fondente ....

E ...

l'anello di lapislazzuli.

 
And I...
Will always love you
I...
Will always love you