Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: gloriabarilaro    10/10/2012    6 recensioni
Demi è innamorata del suo migliore amico, Josh, un ragazzo bellissimo e piuttosto popolare che, però, preferisce passare con lei il suo tempo; la difende, la protegge, la tratta come una principessa.
Eppure tra loro c'è solo una forte, stupenda amicizia nata una sera dove entrambi avevano perso qualcosa, incoscienti del fatto di averne trovata un'altra.
Qualcosa li lega. Forse le emozioni che provano l'uno per l'altra - come dice Miley, la migliore amica di Demi - o forse qualcosa che sta per tornare; forse, qualcosa che in realtà c'è sempre stato.
E' una storia di una ragazza con qualche problema in più, che piange un po' più spesso. Perché Demi è così fragile, e lo sanno tutti: Miley, Josh, Chelsea, e anche... Selena.
[Avvertimenti: il carattere dei personaggi reali è completamente modificato. Demi non è Demi, è solo un personaggio in cui potreste trovare un po' di me.]
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Selena Gomez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.
Don't be scared, girl,
I'm here.
If you didn't know,
this is love.
-J. Bieber, Never Let You Go

 

  Il silenzio era solo rotto dai miei singhiozzi flebili e dal gocciolio costante del lavandino chiuso male. La lurida parete a cui ero poggiata era fredda inospitale, proprio come il pavimento su cui ero seduta.
  Le lacrime scendevano dai miei occhi, mi rigavano le guance,e poi cadevano sulla manica del mio maglioncino, bagnandolo.
  Era da un sacco di tempo che stavo lì dentro, forse ore.
  Ma dove volevo andare con il corpo pieno di lividi e i piedi scalzi? Con il trucco colato e un dolore lancinante al polso?
  Sentivo ancorai calci di Logan sferratimi allo stomaco, le mani tozze di Frank stringermi i polsi per tenermi ferma, oppure tirarmi i capelli: Stavo tremando, tenevo gli occhi sbarrati e le braccia che mi stingevano debolmente la vita, pensando a cosa fosse peggio di quello che stavo vivendo.
  Brividi di freddo cominciarono a scuotermi, mentre le immagini confuse di quei momenti, quando ero lì a terra e indifesa, mi investirono come un treno in corsa dopo avermi lasciato pochi minuti di tregua.
  Mi misi le mani nei capelli e chiusi gli occhi: volevo urlare, ma la voce mi era morta in gola già da un pezzo, riuscivo malapena a parlare con una voce bassa e flebile, secca e fastidiosa. Grugnii e mi appoggiai al muro freddo e sudicio, guardando il soffitto: più stavo chiusa lì dentro, più mi chiedevo che senso avesse vivere una vita del genere, perché non metterne fine.
  E se non fossi stata così malridotta, ammaccata dolorante, e con la poca forza che avevo in corpo sprecata nel versare stupide lacrime, avrei preso il primo oggetto affilato che mi sarebbe capitato sotto tiro e mi sarei tagliata.
  Un’altra volta.
  Ad un tratto, sentii la porta dei bagni aprirsi. Trattenni il respiro, e cercai di appiattirmi sulla parate alle mie spalle, stringendo le gambe al petto; chiunque fosse,non volevo che mi vedesse. Non volevo che qualcuno vedesse in che condizioni ero ridotta, quanto ero debole,quante lacrime erano cadute a bagnarmi le maniche del maglione.
  E successivamente mi resi conto che non volevo farmi vedere soprattutto da lui.
  ‹‹Demi, sei qui?›› la voce di Josh tremava, la riconobbi all’istante. Aveva un tono disperato, un tono che non avevo mai sentito alterare la sua stupenda voce. Mi si strinse il cuore quando la sentii, ed ebbi un sussulto.
  Decisi di non rispondergli: non volevo che mi vedesse in quello stato, che si preoccupasse per me ulteriormente.
  Non lo volevo, ma quella stramaledetta porta si aprì comunque: alzai lo sguardo verso di lui, i nostri occhi si incontrarono e pochi secondi dopo lui era in ginocchio vicino a me, mi stringeva stretta, tremava anche lui.
  Scoppiai a piangere tra le sue braccia, ma stavolta un pianto più leggero, come se la sua presenza vicino a me,il suo abbraccio debole ma nello stesso tempo forte e il suo profumo così intenso facessero la differenza.
  ‹‹Demi…›› sussurrò lui al mio orecchio, la voce tremante come il suo corpo. Ci allontanammo di poco, quel poco che bastava per tornarci ancora a guardare negli occhi,più intensamente di prima.
  ‹‹Perdonami. Non avrei mai dovuto lasciarti da sola, sarei dovuto venire con te a cercare Miley, io... Cazzo!›› imprecò, alzandosi con uno scatto e tirando un pugno alla porta. Rabbrividii, e lo guardai riaccovacciarsi davanti a me, mentre si passava una mano tra i capelli scuri. Sospirò, e mi guardò di nuovo: ‹‹Mi sento così in colpa, non avrei mai dovuto lasciarti sola.›› disse, sfiorando un ematoma che avevo sulla guancia.
  Presi la sua mano tra le mie e lo tirai vicino a me, costringendolo a sedersi con la schiena contro il muro, proprio vicino a me. Lo guardai un altro poco negli occhi, poi mi rannicchiai contro al suo petto, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
  ‹‹Non è colpa tua…›› farfugliai così debolmente che per un attimo temetti che non mi avesse sentito.
  Josh sospirò e mi cinse le spalle con un braccio, attirandomi a sé un’altra volta. ‹‹Non lo dire neanche per scherzo; se non ti avessi lasciata da sola, ora non saresti ridotta… così!›› disse, sfiorando con la punta delle dita i lividi della stretta ferrea di Frank sui miei polsi.
  Feci una smorfia di dolore, sia per il ricordo che per la sofferenza vera e propria. Mi faceva male dappertutto, quasi non riuscivo a muovermi ancora. Abbassai la manica del maglioncino, e ritirai le braccia al petto, rifugiandomi nel suo abbraccio, tra le sue braccia, per ripararmi un freddo che in realtà non c’era, ripararmi da quella sensazione di pericolo inquietudine che volteggiavano su di me come una minacciosa nuvola nera. E lì, tra le sue braccia, mi sentii finalmente al sicuro.
  ‹‹Scusami, Demi…›› sussurrò Josh tenendomi stretta e poggiando il mento sulla mia testa. Percependolo così vicino, sentii il cuore accelerare, le guance andare in fiamme e una lieve morsa che mi attaccava alla bocca dello stomaco. Non era la prima volta che ci abbracciavamo, ma quella sembrava così intensa, piena di significati… Speciale.
  ‹‹Non pensiamoci più.›› sussurrai io di rimando, mentre chiudevo gli occhi e inspiravo il suo profumo; e per l’ennesima volta, pensai a come avessi fatto senza di lui, senza la sua dolcezza, senza il suo vizio di prendersi tutte le colpe nonostante non ne meritasse alcuna.  

 

_________


 

Keep calm and enjoy my fanfiction, babes!
No, mi ritiro. lol.
Vi piace il capitolo? Ci ho messo un sacco a scriverlo, ho modificato l'apparizione di Josh una cosa come mille volte, finchè stamattina non mi è venuto il colpo di genio durante la lezione di tedesco (perchè io, ovviamente, invece di ascoltare la prof, scrivo fanfiction su fogli protocollo strappati che mio compagno mi "regala")
Ora, siccome, non ve ne frega niente della mia vita privata, la farò breve.
Voglio ringraziare tutti voi che seguite questa fan fiction, e chi magari è entrato percuriosità e ha letto questi capitoli.
Non sapete quanto mi fa felice vedere il numerino delle 'viste' aumentare ogni giorno djvhkjelvnhlsdjkj.
Mi lasciate una recensioncina? Mi farebbe molto piacere sapere che ne pensate, se la storia vi piace ecc...
Ne approfitto per ringrazziare
Scream_Out_Load
e
proudofmyidols
che hanno recensito il mio scorso capitolo lasciando dolcissimi commenti e facendomi sorridere.
Vado, sperando che lo spazio bianco quassotto vi tenti emi scriviate qualcosa per farvi sentire un pochino... :)
Baci,
Glo.

http://ask.fm/xliveforBieber  

https://twitter.com/kidrauhlspiano

 

   
 
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